25 novembre 2009

ACQUISTI NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE=RIDUZIONE NELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Acquisti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni

È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 novembre 2009, n. 261 il decreto 2 novembre 2009 che adotta i "Criteri ambientali minimi" relativi agli acquisti delle PA.

I criteri ambientali minimi sono gli elementi che qualificano una procedura di appalto "verde".

Il concetto di Green Public Procurement o Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP) è stato introdotto in Europa già a metà degli anni '90 ed è definito dalla Commissione europea come "l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Già dal 2003 la Commissione Europea invitava gli stati membri ad adottare dei Piani d’azione nazionali (PAN) sul GPP per assicurarne la massima diffusione. L’Italia ha provveduto con il Decreto interministeriale dell'11 aprile 2008, n.135 che ha adottato il PAN GPP. Il Piano prevede l'adozione di misure volte all'integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni competenti, sulla base dei seguenti criteri:

1. riduzione dell'uso delle risorse naturali;
2. sostituzione delle fonti energetiche non innovabili con fonti rinnovabili;
3. riduzione della produzione di rifiuti;
4. riduzione delle emissioni inquinanti;
5. riduzione dei rischi ambientali.



info >>>



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"Metodo Vedelago" in Italia e fuori dall'Italia.
La tecnologia utilizzata nel centro riciclo Vedelago si sta diffondendo forse proprio in concomitanza del premio economico dalla comunità europea come miglior impianto innovativo per abbassare l’impatto del trattamento dei rifiuti sull’ambiente. La Danimarca sta facendo sua tale tecnologia come pure il Belgio e la Francia, che hanno avviato una collaborazione con le due più grandi cartiere europee che sono in Alsazia e che trattano il tetrapak.
Ecco alcuni nuovi impianti in Italia basati su questa nuova tecnologia: uno a Colleferro (Roma) e uno a Tergu (Sassari), collaborazioni con Kalat Ambiente (Caltagirone), Valfreddana; Recuperi (PT);Sulmona (L’Aquila); G.A.I.A. (Asti).

E’ dimostrato che il centro con la sua tecnologia può arrivare a mandare in deposito solo il 5% dei rifiuti solidi urbani trattati. Per la capacità di trattamento sarebbe sufficiente aumentare le dimensioni dell’impianto per gestire qualunque volume di rifiuti.

Servono però Amministrazioni con il coraggio di confrontarsi pubblicamente e chiarire la proprie posizioni direttamente con i tecnici che offrono tali alternative.

22 novembre 2009

LETTERA APERTA ESITI SECONDA VISITA CIVICA ALLA DISCARICA

LETTERA APERTA INDIRIZZATA ALL'ASSESSORATO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE

Segue lettera aperta del 29 agosto 2009


OGGETTO: Adozione di idonee iniziative volte a incrementare l’utilizzo di Compost di qualità derivante dal processo aerobico della materia verde (sfalci e ramaglie da potatura) conferita presso il “Centro di compostaggio” annesso alla Discarica di Brissogne e ad aumentare gli acquisti “verdi” da parte delle Pubbliche Amministrazioni (Green Public Procurement).

Le nostre associazioni sono impegnate nella tutela dell'ambiente e nello sviluppo di nuovi spazi di democrazia, in un ottica di miglioramento della sostenibilità dello sviluppo economico per incrementare l’utilizzo di strumenti partecipativi e la qualità della vita.

FAVORIRE L’UTILIZZO DEL COMPOST AUTOPRODOTTO
Nel corso delle visite organizzate nei mesi di Agosto e Ottobre 2009 presso il Centro trattamento materiali da riciclo di Brissogne abbiamo riscontrato la presenza di grandi quantità di compost (oltre 3000 tonnellate di ammendante compostato verde) disponibili per uso domestico e per le bonifiche ambientali. Tale compost di ottima qualità rispetta tutti i parametri di legge e può essere utilizzato in orti, prati, aiuole, piante in vaso e siepi ed anche per il ripristino di piste da sci e piste forestali.

FAVORIRE LA RACCOLTA SEPARATA E IL RICICLO DELL’”ORGANICO” E NON L'INTERRAMENTO IN DISCARICA
Abbiamo rilevato, inoltre, che in loco è possibile attivare una apposita zona dedicata al compostaggio dell’umido domestico, già a partire dal 2010, con la partecipazione ed il coinvolgimento dei Comuni interessati e sensibili al tema della riduzione dei rifiuti. Con l’avvio di tale procedura si produrrebbe un minor afflusso di oltre 10.000 tonnellate annue di materiale, con un conseguente allungamento della durata di vita della attuale discarica. Dall’esame dell’attuale ciclo di gestione dei rifiuti non risultano utilizzate le nuove tecnologie già oggi disponibili e riconosciute dall’Unione Europea come “ecoinnovazione” che richiedono come precondizione la raccolta separata della frazione organica. Solo procedendo in tal modo si potrebbe ottenere per la frazione residua un riciclo di alto livello in linea con le prescrizioni dell’UE.

FAVORIRE L’UTILIZZO DI TECNOLOGIE INNOVATIVE ECOCOMPATIBILI
Come già rilevato nella precedente nota, la scelta tra le sole tecnologie legate alla produzione di CDR (combustibile da rifiuto) da destinare alla valorizzazione energetica (combustione) può comportare costi di impianto e manutenzione di importo rilevante e non garantire la necessaria flessibilità e adattamento alle nuove e sempre più innovative tecnologie in materia di recupero dei materiali.

FAVORIRE LA CRESCITA COSTANTE DELLE PERCENTUALI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
Si rileva, inoltre, la mancata attuazione del comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziaria 2008 che prevede l’obbligo per i Comuni di attivare strumenti di partecipazione civica in materia di servizi erogati ai cittadini (servizio smaltimento e raccolta materiali da recupero). Da un primo esame dei dati disponibili non risulta particolarmente efficace il piano di incentivazione (bonus–malus) rivolto ai Comuni e alle Comunità montane finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

FAVORIRE GLI ACQUISTI DI PRODOTTI E SERVIZI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
In merito al progetto GPP (Green Public Procurement) cioè “...l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale…” si chiede di conoscere se si intenda incrementare tale domanda da parte di tutti gli Enti Territoriali. Se tutti gli enti pubblici nel territorio dell’UE richiedessero strumenti e forniture a basso consumo energetico, oltre 830.000 tonnellate di CO2 non verrebbero più immesse nell’atmosfera. La diffusione capillare di tali pratiche può incidere positivamente anche sulla competitività del nostro sistema produttivo. Nel nostro paese tali indicazioni sono state recepite con il DI 135/2008 e l’Unione Europea ha fornito un ulteriore impulso in favore della diffusione del GPP, proponendo di raggiungere, entro il 2010, il 50% in tutte le gare di appalto.

Si resta in attesa di conoscere le eventuali azioni adottate o che si intendono adottare per favorire un miglioramento costante dell’intera gestione del ciclo dei rifiuti, nonché la volontà di istituire una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi, con il coinvolgimento di tutte le associazioni attive nel settore, e l'avvio di un monitoraggio trasparente, condiviso e continuativo.

Restiamo a disposizione per eventuali ulteriori iniziative volte a sensibilizzare i cittadini in materia di riduzione dei rifiuti.



Legambiente Vda
Amici del Viale della Pace
Codacons Vda
Adiconsum
Diritto al futuro
Comitato rifiuti Zero VdA



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http://www.youtube.com/watch?v=G4s8KYhip5Y&feature=player_embedded

PETIZIONE POPOLARE PER NUOVO CENTRO CONPOSTAGGIO: AL VIA LA RACCOLTA FIRME

A breve conferenza stampa presentazione petizione popolare e varie inziative ad essa collegate.

GIOVEDI 26 NOVEMBRE ORE 17,15

C/O CSV - AOSTA - VIA XAVIER DE MAISTRE 19

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INIZIATIVA PORTE APERTE ALLA DISCARICA
(per conferma orari inizio telefonare al tel. 0165 361515)
mercoledi 25 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009

Da oggi puoi sottoscrivere la petizione direttamente online
inserisci dati anagrifici e mail >>>

PETIZIONE POPOLARE PER UN CENTRO REGIONALE DI COMPOSTAGGIO

E PER LA RACCOLTA DELL’UMIDO IN VALLE D’AOSTA

Al Presidente del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta

Ai Consiglieri regionali

PREMESSO CHE

* la frazione organica rappresenta un’ingente quota dei rifiuti (RSU) che finiscono in discarica a Brissogne: circa il 21% del totale, ovvero oltre 10.000 ton all’anno

* una raccolta ben eseguita, oltre a trasformare i rifiuti in risorsa, consentirebbe di allungare fino al 20% la vita residua della discarica, con i relativi benefici economici e ambientali.

* senza la raccolta della frazione umida risulterà estremamente difficile raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (RD) imposti dalla legge italiana e dall'Unione Europea (65% entro il 2012)

* la frazione organica dei rifiuti è responsabile dei cattivi odori e dell'emissione in atmosfera della maggior parte dei gas climateranti

* dalla frazione organica, trattata invece in un centro di compostaggio, si ottiene compost utilizzabile nei giardini e negli orti

* La raccolta dell’umido con gli appositi cassonetti è una pratica abituale e consolidata in molte città d’Italia e sarebbe fattibile anche da noi

* Senza la raccolta della frazione umida risulterà estremamente difficile raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (RD) imposti dall’Unione Europea (65% entro il 2012)

CON LA PRESENTE PETIZIONE

CHIEDIAMO

- DI COSTRUIRE UN CENTRO DI COMPOSTAGGIO REGIONALE PER IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (o in alternativa vari centri di compostaggio per ogni singola comunità montana).

- DI INCENTIVARE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI ORGANICI, LADDOVE NON SIA POSSIBILE IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO.

- DI DISTRIBUIRE GRATUITAMENTE LE COMPOSTIERE ALLE FAMIGLIE CHE NE FACCIANO RICHIESTA.

18 novembre 2009

I CITTADINI INSIEME A .... , SE FUNZIONANO TUTTI, IL RICICLO FUNZIONA

I cittadini insieme alle imprese,
insieme ai comuni.
Se funzionano tutti,
il riciclo funziona. Ovunque.

Introdurre “Audit civico” e “Operazione trasparenza” nel ciclo gestione rifiuti



Stima della frazione "organica" dei rifiuti prodotti in Valle d'Aosta (oltre 20.000 tonnellate).

Come si può rilevare dal filmato sopra riportato la parte "organica" dei rifiuti urbani (scarti da cucina, avanzi, ecc.) ammonta a circa il 30% del totale dei rifiuti prodotti che in Valle d'Aosta sono 75.000 tonnellate annue.
Quindi l'organico ammonta a circa 22.000 tonnellate annue e non 8.000 tonnellate come si evince dall'intervista rilasciata al quotidiano locale "La Stampa" del 21 novembre 2009 da parte dell'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente.

Info: cittadiniattiviao@gmail.com
www.amicidelviale.blogspot.com


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"Non sprecate" tempo e risorse in consulenze. Alle volte basta copiare dalle buone prassi già attuate. Adottando il sistema di raccolta “porta a porta” con suddivisione anche dell'organico si possono raggiungere alti livelli di differenziata (dal 70% a oltre il 90%). Questa tipologia di gestione è attivata in città, non piccole, come Roma e Torino.
A Salzano (VE) dal 2002 al 2003 si è passati dal 18% al 75%.
Ad Asti (74.000 abitanti) erano al 64 % nel 2005.
A Novara (103.000 abitanti) hanno già superato il 68%.
Ma anche altri paesi del mondo vanno in questa direzione (Berlino, Parigi, Londra, Vienna, Zurigo). San Francisco (809.000 abitanti) si è posta l’obiettivo del 75% per il 2010 e dei Rifiuti Zero per il 2020.
Talvolta, per fare bene, basta copiare bene le esperienze funzionanti già collaudate.

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Le Ato o Sub-ato (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) esercitano le funzioni di programmazione e controllo sull’erogazione del Servizio di gestione dei Rifiuti Urbani e Assimilati definiscono, cioè, le regole e gli obiettivi nelle convenzioni stipulate con il soggetto che effettua la raccolta, pretendendo i risultati migliori e le migliori tecniche di gestione conosciute al momento, a parità di prezzo.

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SI AL RICICLO, NO ALLA DISCARICA. IL “METODO VEDELAGO” NON NECESSITA DI SPERIMENTAZIONI E NEPPURE DI CONSULENZE.

Il termine “rifiuti” va sostituito con il termine “materiali da riciclo”. Questa è la filosofia che ispira l'attività posta in essere dal “Centro Riciclo Vedelago”, da cui prende il nome il metodo ivi utilizzato. Il modello di riciclo totale ideato da Carla Poli a Vedelago in provincia di Treviso è già stato sperimentato e adottato da molti comuni in Italia e in Europa.

Il metodo Vedelago, permette di:
1.recuperare valore economico dalla rivendita dei materiali riciclati
2.creare nuova occupazione rispetto ai metodi attualmente in uso
3.abbassare la tassa sui rifiuti pagata dai cittadini
4.diminuire i costi per la gestione dei rifiuti a carico dei Comuni
5.coinvolgere i cittadini in comportamenti coerenti e virtuosi.

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Si riportano per comodità le iniziative assunte da parte del Consiglio regionale in materia di gestione e smaltimento rifiuti in data 25 Giugno 2009
OMISSIS
di avviare la sperimentazione attraverso la realizzazione di un impianto tecnologicamente
innovativo, ai fini della produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità caratterizzato da un basso livello di contaminanti, in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell’attuale indifferenziato, al fine di differire i tempi di esaurimento della discarica di Brissogne;

di individuare il sistema più innovativo mediante un’indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità;

di procedere ad una valutazione dei risultati di questa sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall’avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nella Regione;

di stabilire che dalla sperimentazione del sistema innovativo debbano emergere tutte le
informazioni ed i dati caratterizzanti l’impianto ed in particolare che dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:
- la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
- la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
- le superfici necessarie e l’ubicazione prevista dell’impianto;
- le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del
trattamento;
- i costi di investimento;
- la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell’impianto innovativo;
- i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
- i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR prodotto dal trattamento;
- le modalità gestionali;
- i costi gestionali;

di stabilire che venga definito un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere, da parte di ARPA, la realizzazione di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell’Osservatorio regionale dei rifiuti;

di stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un’area presso l’attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze;

di definire il percorso della sperimentazioni distinto nelle seguenti fasi:
- individuazione della tecnologia da sperimentare;
- avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;
- definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;
- adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all’acquisizione della VAS* sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;
- al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di
trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;
- avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l’acquisizione dell’Autorizzazione integrata ambientale.

per leggere la versione integrale ( con i votanti e gli astenuti) >>>


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*VAS=VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
La normativa di VAS (valutazione ambientale strategica) è stata recepita nel corrente anno da parte della Regione Autonoma della Valle d’Aosta con la legge regionale 26 maggio 2009, n. 12 (disponibile sul sito della regione (www.regione.vda.it) sotto la voce “territorio e ambiente” “VAS”.
La legge regionale attua la direttiva 2001/42/CE che aveva introdotto la VAS a livello europeo.
Gli strumenti di programmazione e pianificazione da sottoporre a VAS sono elencati nell’articolo 6 della norma citata, che prevede, tra gli altri, l’obbligo di VAS per i piani inerenti la gestione dei rifiuti, che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati A e B della norma (ossia ricadenti nella procedura di VIA – valutazione di impatto ambientale).
Di conseguenza, un nuovo piano rifiuti o una sua modifica necessita di una procedura di VAS qualora comporti la previsione di nuovi progetti ricadenti negli allegati della VIA.
FONTE: RAVA ASS REG. TERRITORIO E AMBIENTE

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LA TEORIA DELLE "ERRE" E IL METODO "VEDELAGO"
La teoria delle R: ridurre,riusare,riciclare (o compostare), ma anche riparare, ricercare, riprogettare ed infine la R più importante: responsabilizzare.
IL “Metodo Vedelago” non necessita di sperimentazioni e neppure di consulenze.



Cosa fare e proporre se...
Le scelte, i lavori decisi dalle istituzioni (amministrazioni comunali, provinciali e regionali) alcune volte non hanno alcun legame nè alcun punto di contatto con le espressioni, volontà espresse dalle forme di espressione spontanee (comitati, associazioni, ecc).

Anche in Valle d'Aosta si avvertono segnali di scollamento tra decisioni pubbliche e "sentire comune" dei cittadini organizzati o meno in associazioni.

Spesso i cittadini non sono informati pienamente in merito ai costi e alle conseguenze dei progetti e delle decisioni e del loro impatto sull’ambiente o sulla salute pubblica.

Ecco alcune iniziative meritevoli da adottare nella legislazione regionale:
1) istituire forme e modalità di un vero e proprio "dibattito pubblico"
2) individuare i temi sottoponibili al "dibattito pubblico"
3) definire i soggetti che hanno diritto di attivare il dibattito
4) istituire una Autorità locale per la garanzia e la promozione della partecipazione
5) stabilire modalità e procedure per il "dibattito Pubblico".



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17 novembre 2009

AUDIT CIVICO: ALCUNE PRECISAZIONI





Audit
Esame sistematico ed indipendente mirato a stabilire se le attività svolte per la qualità ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito, e se quanto stabilito viene attuato risulta idoneo al conseguimento dell’obiettivo.

Analisi civica
Sistema di attività messe in atto dai cittadini per definire, comunicare e far valere il proprio punto di vista circa le questioni di rilevanza pubblica e sociale, per esempio la gestione del ciclo dei rifiuti

Audit civico
Analisi critica e sistematica dell’azione poste in essere nell’ambito della gestione di un servizio per la collettività (per es. gestione del ciclo dei rifiuti) promossa dalle organizzazioni civiche


Le fasi dell’audit
Il rapporto al termine della visita è composto da:
- dati del monitoraggio effettuato
- elenco contenente i risultati più significativi derivanti dal monitoraggio;
- le aree critiche e i punti di forza
- le possibili azioni di miglioramento

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Le richieste inoltrate presso gli uffici competenti ancora senza riscontro.
Ass. Territorio e Ambiente - Loc grand chemin, 34 - St Christophe - Ao -

Si chiede di poter prendere visione dei seguenti documenti:

- Documentazione utile ad evidenziare il costo annuale a carico dei cittadini del servizio gestione rifiuti (raccolta, gestione e smaltimento)

- Documentazione e costi in dettaglio relativi all'ampliamento della discarica

- Convenzione con Valeco spa e costi sostenuti a partire dal 2006

- Convenzione Conai con suddivisione quantità e qualità di materiale conferito e relativi introiti a partire dal 2006

- Somme introitate dalla vendita del compost derivante da ramagli e sfalci di verde dal 2006 nonchè le quantità giacenti a dicembre 2008.

- Somme introitate dalla vendita di biogas proveniente dalla discarica a partire dal 2006

- Verbali e temi trattati nel corso delle riunioni dell' Osservatorio regionale dei rifiuti a partire dalla sua costituzione

- Ogni altra documentazione utile riguardante la gestione dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti

15 novembre 2009

CONFERENZA STAMPA A SEGUITO VISITA CIVICA CICLO GESTIONE RIFIUTI


Conferenza stampa


Iniziativa: "Visitiamo la discarica. Esiste la possibilità di far affluire in discarica solo 1500 tonn, anzichè le attuali 45000 tonn, senza combustione?"

Presentazione report visita civica e proposte di miglioramento gestione ciclo rifiuti

Mercoledi 18 novembre 2009 alle ore 15,00

presso CSV Aosta - Via Xavier de Maistre, 19


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Si anticipano per gli utenti web alcuni degli argomenti che verranno trattati:

FAVORIRE L’UTILIZZO DEL COMPOST AUTOPRODOTTO
Nel corso delle visite organizzate nei mesi di Agosto e Ottobre 2009 presso il Centro Trattamento Materiali da riciclo di Brissogne abbiamo riscontrato la presenza di grandi quantità di compost (oltre 3000 tonnellate di ammendante compostato verde) disponibili per uso domestico e per le bonifiche ambientali. Tale compost di ottima qualità rispetta tutti i parametri di legge e può essere utilizzato in orti, prati, aiuole, piante in vaso e siepi ed anche per il ripristino di piste da sci e piste forestali.
Per prenotare e concordare il ritiro del compost telefonate al numero tel. 0165361515

FAVORIRE LA RACCOLTA SEPARATA E IL RICICLO DELL’”ORGANICO” E NON L'INTERRAMENTO IN DISCARICA
In loco è possibile attivare una apposita zona dedicata al compostaggio dell’umido domestico, a partire dal 2010, con la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti i Comuni interessati. Si ipotizza un avvio graduale. Adottando tale procedura si produrrebbe un minor afflusso di oltre 10.000 tonnellate annue di materiale, con un conseguente allungamento della durata della attuale discarica.
Non risultano utilizzate le nuove tecnologie già oggi disponibili e riconosciute dall’Unione Europea come “ecoinnovazione” in quanto richiedono come precondizione la raccolta separata della frazione organica. Solo procedendo in tal modo si potrebbe ottenere per la frazione residua, un riciclo di alto livello in linea con le prescrizioni dell’UE.

FAVORIRE L’UTILIZZO DI TECNOLOGIE INNOVATIVE ECOCOMPATIBILI
La scelta tra le sole tecnologie legate alla produzione di CDR (combustibile da rifiuto) da destinare alla valorizzazione energetica (combustione) può comportare costi di impianto e manutenzione di importo elevato per una realtà regionale piccola come la Valle d'Aosta
Tale scelta potrebbe non garantire la necessaria flessibilità di adattamento alle nuove e sempre più innovative tecnologie in materia di recupero dei materiali.

FAVORIRE LA CRESCITA COSTANTE DELLE PERCENTUALI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA

Ad oggi non risulta attuato il comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziaria 2008 che prevede l’obbligo per i Comuni di attivare strumenti di partecipazione civica in materia di servizi erogati ai cittadini (servizio smaltimento e raccolta materiali da recupero).

Non risulta particolarmente efficace il piano di incentivazione (bonus–malus) rivolto ai Comuni e alle Comunità montane per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata.

FAVORIRE GLI ACQUISTI DI PRODOTTI E SERVIZI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
In merito al progetto GPP (Green Public Procurement) cioè “...l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale…” si chiede che la Regione Valle d'Aosta favorisca l'incremento di tali acquisti.

Se tutti gli enti pubblici nel territorio dell’UE richiedessero strumenti e forniture a basso consumo energetico, oltre 830 000 tonnellate di CO2 non verrebbero più immesse nell’atmosfera.

Le prime indicazioni sono state recepite con il DI 135/2008 e l’Unione Europea ha fornito un ulteriore impulso in favore della diffusione del GPP, proponendo di raggiungere, entro il 2010, il 50% in tutte le gare di appalto.

SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI: UN OCCASIONE DI APPROFONDIMENTO E CONFRONTO CON I CITTADINI

Riduzione dei rifiuti.

Iniziative regionali proposte dall'Ass. Regionale Territorio e Ambiente in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifuti.

Inizitive previste nella settimana dal 21 al 29 novembre 2009:

"Non sprecare: il comandamento dell'era moderna"

Scambio di giochi e libri per bambini presso le biblioteche comunali della Regione

“S-porta il tuo shopper”:

“Porte aperte in discarica”

Gazebo informativi sulla minimizzazione dei rifiuti nelle piazze

Serate di divulgazione sul compostaggio domestico e di informazione sui prodotti agricoli ed enogastronomici locali

Spettacolo teatrale e la degustazione di prodotti a Km "0"


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LETTERA APERTA A SEGUITO DELLA PRIMA VISITA CIVICA (29 AGOSTO 2009) AL CENTRO REGIONALE TRATTAMENTO RIFIUTI DI BRISSOGNE ANNESSO ALLA DISCARICA REGIONALE DI BRISSOGNE.
A BREVE SEGUIRA' LETTERA A SEGUITO DELLA SECONDA VISITA CIVICA - AUDIT CIVICO.

Per l'utilizzo di tecniche innovative
nel riciclo dei materiali e per una diminuzione
della quantità dei rifiuti prodotti


Lettera aperta


I.llmo Presidente, Ill.mi Assessori e Consiglieri

Le nostre associazioni sono impegnate nel settore della tutela dell'ambiente e della eco-sostenibilità e per lo sviluppo e l'utilizzo nella soluzione dei problemi di strumenti partecipativi.

Siamo certi di essere in completa sintonia con Voi su tre temi:

1. La scelta delle tecnologie innovative meno impattanti per lo smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta.
2. La necessità di adeguamento alle direttive dell'Unione Europea che richiamano l'importanza della riduzione della produzione dei rifiuti alla base, del riutilizzo e della riparazione, della raccolta differenziata e sull'importanza dell'informazione, della sensibilizzazione e della responsabilizzazione dei cittadini.
3. L’unico rifiuto che non inquina e non costa è quello non prodotto.


Nell'ottica della migliore attuazione di questi principi sottolineiamo che la direzione di marcia indicata in materia, ovvero la scelta, previa comparazione, tra le sole tecnologie per la produzione di CDR di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento in Valle d'Aosta, non rappresenta l'unico scenario possibile. Altri scenari non implicano necessariamente la combustione e i costi relativi sono di esigua entità, con notevoli vantaggi economici per l'intera comunità.

Nel corso della visita alla discarica di Brissogne, abbiamo riscontrato nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (RD) rifiuti non idonei, e rilevato l'utilità e la necessità di un impianto di selezione che ottimizzi la qualità della raccolta differenziata della plastica e la possibilità, in questo modo, di ottenere per intero i corrispettivi previsti dalla legislazione nazionale che vengono riconosciuti a fronte di percentuali di sostanze estranee sempre più ridotte. Con la raccolta capillare dell'umido e attraverso la realizzazione di un centro di compostaggio si potrebbe, inoltre, dare avvio e sperimentare questo tipo di trattamento.

Nella certezza che la Vostra azione sarà guidata dall'interesse generale dell'intero "Sistema Valle d'Aosta", ci impegniamo a dare il contributo necessario attraverso le nostre organizzazioni, per favorire la sensibilizzazione dei cittadini in materia di riduzione dei rifiuti.

La Valle d'Aosta può diventare un punto di riferimento in Europa: desideriamo realizzare insieme a Voi questo obiettivo.

13 novembre 2009

ACQUA: BENE COMUNE E DIRITTO UMANO UNIVERSALE

Ridurre si può. Dagli sprechi ai rifiuti
Novembre-Dicembre 2009.

Come promuovere a livello locale nei supermercati della grande distribuzione buone pratiche di riduzione dei rifiuti? Come guidare cittadini, imprese e amministrazioni locali verso comportamenti consapevoli, responsabili e sostenibili nel lungo periodo?

Di questo e altro se ne parlerà mercoledì prossimo alle ore 16,00 con alcuni operatori locali dopo la prevista conferenza stampa legata all'iniziativa "Visitiamo la discarica. Esiste la possibilibitò di far affluire solo 1500 tonnellate, anzichè le attuali 45.000 tonnellate annue?" alle ore 15,00 con gli organi di informazione.

Produrre meno rifiuti è la prima e imprenscidibile regola che deve animare qualsiasi politica per una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti.

Sarà distribuito materiale informativo per dimostrare quanti rifiuti possiamo risparmiare all'ambiente partendo dai gesti quotidiani come fare la spesa.

Bastano poche semplice regole, come scegliere l'acquisto di prodotti meno imballati possibile, l'utilizzo di sportine riutilizzabili o quelle in materiale biodegradabile, per diminuire sensibilmente il nostro impatto sul territorio.

Entro il 2011 alle casse dei grandi supermercati le vecchie e inquinanti buste di plastica verranno sostituite da shopper in materiale biodegradabile.

Ridurre si può!


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Il Senato approva la privatizzazione dell'acqua

Cresce l'indignazione nel paese e diviene un'onda inarrestabile!

Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua giudica gravissima la privatizzazione dell’acqua, avvenuta al Senato con l’approvazione dell’Art.15 del DL 135/09.

Mentre continua a giacere nei cassetti istituzionali la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che ha raccolto oltre 400.000 firme, i Senatori decidono la rapina dell’acqua, consegnandola ai privati e alla speculazione finanziaria.

Consideriamo questa approvazione illegittima ed incostituzionale, in quanto si espropriano i cittadini di un bene comune e “diritto umano universale”!

Alle forze politiche di opposizione diciamo con chiarezza che stante la posta in gioco, consideriamo l’azione parlamentare di contrasto e il voto contrario solo l’avvio di una attività che va sviluppata a tutto campo e in ogni direzione per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Ai Sindaci e agli Enti Locali che da tempo sono scesi in campo per l’acqua pubblica chiediamo di far sentire forte la propria voce, dichiarando da subito che non ottempereranno ad una legge che li espropria di una titolarità stabilita dalla Costituzione.

Chiamiamo da subito la cittadinanza, il “popolo dell’acqua”, le realtà sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad una mobilitazione straordinaria.


Il Governo ha scelto la Borsa.

Noi abbiamo scelto la vita, il diritto al futuro!

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA


Contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

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Sviluppo sostenibile? Dipende da noi

L’importanza dei piccoli gesti quotidiani

L’assunzione di responsabilità in prima persona, finalizzata alla modifica dei comportamenti quotidiani dei singoli individui costituisce la grande rivoluzione culturale che si cela dietro ogni progetto di sviluppo sostenibile.

Normative adeguate, capaci di farsi interpreti di una nuova sensibilità diffusa nel corpo sociale, potrebbero accelerare tali processi, così come è chiaro che il mondo delle imprese, delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo fondamentale nel perseguimento di determinati obiettivi.

il cambiamento comporta un costo, anche fatica, per il singolo individuo – non solo in termini economici, ma soprattutto di tempo e di energie personali – che va a vantaggio dell’intera collettività.

Davanti alla tutela dei beni comuni, l’interrogativo più frequente - “chi me lo fa fare?” – perde di significato, nel momento in cui l’ “io e il “noi” si ricongiungono di fatto in un legame solidale.

Lo sviluppo oggi per essere tale può essere solo sostenibile, altrimenti sarebbe come ammettere la possibilità di bilanci con sole entrate e nessuna uscita.

8 novembre 2009

ANTICASTA E POLITICHE DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI...

L'ANTICASTA
L'Italia che funziona
di MARCO BOSCHINI e MICHELE DOTTI

Un libro per quanti sognano ancora di “cambiare il Paese”, piuttosto che di “cambiare Paese”.

Come uscire dall'immobilismo della politica e agli sprechi della "CASTA"

Un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma in alcune zone del paese ci sono già i primi segnali di cambiamento...

Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico e economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell'acqua e del territorio...

Tuttavia esiste anche un'altro paese, fatta di tante persone oneste - non solo nella società civile, ma anche nelle istituzioni locali - che si battono ogni giorno per un paese migliore...

Il libro contiene contributi di Alex Zanotelli, Francesco Gesualdi, Franca Rame, Maurizio Pallante, Jacopo Fo, Andrea Segré, Edoardo Salzano...



esempi concreti:

la Giunta Comunale del Comune di ______ provvederà a determinare la quota di abbattimento della parte variabile della tariffa relativa all’anno 2009 a favore delle utenze domestiche, sulla base del miglioramento dei risultati conseguiti nella raccolta differenziata domiciliare e nella produzione totale di rifiuti nell'anno 2008, attraverso l’individuazione di zone omogenee all’interno del territorio comunale

assegnare un premio di zona, il metodo basato sui miglioramenti dei risultati,sia in termini di raccolta differenziata domiciliare che in termini di produzione totale di rifiuti, conseguiti nell’anno 2008 rispetto all’anno 2007;

il territorio regionale e/o comunale sarà suddiviso per es in n. 5 zone;

che dai dati forniti dal Gestore del servizio, i miglioramenti dei risultati, sia in
termini di percentuale di raccolta differenziata, che in termini di produzione totale di rifiuti, conseguiti nell’anno 2008

che si ritiene pertanto di attribuire un premio differenziato per singole zone:

1) 50% del premio, sulla base del miglioramento/peggioramento della % di raccolta
differenziata nel 2008 rispetto al 2007;

2) 50% del premio, sulla base della diminuzione/aumento del quantitativo complessivo di
rifiuto prodotto in media per ogni utenza domestica nel 2008 rispetto al 2007;

L'entità del premio è stabilita in modo tale da riconoscere ad ogni zona una quota di premio proporzionale alla prestazione delle altre.


- che la quota complessiva del premio ammonta ad Euro per es 100.000 Euro___________, quota corrispondente ai contributi CONAI riconosciuti per il 2008 dal gestore;

- che il premio sarà erogato sottoforma di sconto applicato dal gestore.

7 novembre 2009

RIDURRE I RIFIUTI PRODOTTI: ANCHE IN VALLE SI POSSONO FARE INIZIATIVE CONCRETE !

Settimana sulla riduzione dei rifiuti (9-15 novembre 2009)

Ecco i principali partner:
- Osservatorio Nazionale Rifiuti
- Provincia di Torino
- Rifiuti 21 Network
- Federambiente
- Commissione nazionale italiana Unesco
- AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale)
- Legambiente
- ERICA Soc. Coop. (Educazione Ricerca Informazione Comunicazione Ambientale)
- Eco dalle Città

Si riportano alcune indicazioni emerse nel tavolo nazionale e che si dovrebbero concretizzare a livello territoriale:

- agire sul sistema fiscale introducendo la "tariffa integrata ambientale" e favorire sconti fiscali per incentivare comportamenti virtuosi (es. compostaggio domestico);

- promuovere accordi volontari finalizzati alla riduzione di rifiuti con operatori locali del commercio, industria, artigianato e servizi e terzo settore;

- incentivare gruppi di acquisto e produttori locali;

- limitare i prodotti usa e getta, agendo anche sui fornitori

- distribuire ai cittadini prodotti durevoli (es. pannolini, borse per la spesa ecc);

- promuovere le prassi dell’ufficio ecologico (meno carta e prodotti di consumo);

- promuovere periodicamente mercatini dell'usato;

- promuovere e finanziare solo le ecosagre;

- nel settore commercio incentivare la vendita prodotti sfusi, alla spina oppure prodotti con ricarica;

- recuperare alimenti e beni non più commercializzabili per fini benefici.

- nel settore dei produttori e imprese incentivare l'impegno volontario ad analizzare e rivedere i propri processi produttori rendendoli più eco-efficienti;

- impegnarsi a studiare la possibilità di rendere allungare la vita dei prodotti immessi sul mercato;

- creare la figura di un waste manager aziendale, di un ufficio ecologico, di una mensa ecologica, di acquisti ecologici, ecc.

- Educazione alla sostenibilità: Pedibus e Ecodiario

- Consiglioweb: attivare le sedute via web delle varie amministrazioni territoriali per es: il Consiglio Comunale

I siti internet ufficiali della settimana sono www.ewwr.eu e www.menorifiuti.org

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Un albero per ridurre al CO2

Iniziative di sensibilizzazione da avviare anche in Valle d'Aosta
Distribuzione gratuita di alberi in occasione della settimana Unesco – DESS (Decennio della Educazione allo Sviluppo Sostenibile) .

Insieme al giovane albero verranno forniti il certificato di adozione dell’albero la scheda botanica che ne illustra la specie e altro materiale informativo sulle aree naturali protette

L'iniziativa “Un albero per ridurre la CO2” mira a sensibilizzare i cittadini di tutte le età sulla difesa dell’ambiente e in favore dell’attuazione del protocollo di Kyoto, che ci impegna a ridurre le emissioni di CO2 e dei gas responsabili dell’effetto serra.

Alla iniziativa possono aderire tutte le scuole interessate.




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Ad Aosta un gruppo di cittadini ha iniziato a studiare l'intero settore relativo alla gestione dei rifiuti attraverso una sessione dedicata di audit civico.

Ecco alcune delle richieste rivolte in data 6 novembre 2009 agli Uffici Regionali dell'Ass. Territorio e Ambiente - loc grand chemin 34 - St Christophe

Richiesta documentazione in materia di gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta a seguito visite civiche al Centro trattamento rifiuti di Brissogne ed alla annessa discarica effettuate ad Agosto e Ottobre 2009.

Segue lettera di richiesta del 12 agosto 2009 e lettera aperta pubblicata dagli organi di informazione a livello locale del 29 agosto 2009 (senza riscontro ufficiale)


Si chiede di poter prendere visione ed eventualmente estrarne copia della documentazione utile ad evidenziare il costo annuale a carico dei cittadini relativamente all'intero ciclo di gestione dei rifiuti (raccolta, gestione e smaltimento).

A titolo esemplificativo si indicano i dati e le notizie necessari per procedere all’audit civico:


1.Documentazione e costi dettagliati in materia di gestione e ampliamento della discarica a partire dal 2006
2.Convenzione con Valeco spa e costi sostenuti a partire dal 2006
3.Convenzione Conai con suddivisione quantità e qualità di materiale conferito e relativi introiti a partire dal 2006
4.Somme introitate dalla vendita del compost derivante da ramagli e sfalci di verde dal 2006 nonchè le quantità giacenti a dicembre 2008.
5.Somme introitate dalla vendita di biogas proveniente dalla discarica a partire dal 2006
6.Verbali e temi trattati in sede di Osservatorio regionale dei rifiuti a partire dalla sua costituzione (2009)
7.Ogni altra documentazione riguardante l’intero ciclo di gestione rifiuti