28 settembre 2011

VALLE VIRTUOSA CHIEDE CHIARIMENTI SUI RESIDUI PERICOLOSI DEL PIROGASSIFICATORE:

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa


Pirogassificatore: niente confronto, referendum necessario. Altro che chiusura del ciclo dei rifiuti in Valle: la Regione dica la verità sulla collocazione dei residui tossici dell'impianto



Il Comitato Valle Virtuosa, riunitosi a seguito dell’audizione con la III Commissione consiliare regionale “Assetto del Territorio”, prende atto della volontà, da parte dell’Amministrazione regionale, di proseguire verso la realizzazione dell’impianto di pirogassificazione, ignorando per l’ennesima volta la richiesta di confronto sullo scenario alternativo proposto e di moratoria della gara d’appalto.

Questa scelta appare incomprensibile soprattutto alla luce dell’ammissibilità del quesito referendario, che di fatto impedirebbe l’utilizzo del pirogassificatore, esponendo la Regione a possibile risarcimento di danno.

A fronte dei segnali positivi di apertura, e dei relativi legittimi dubbi sulle scelte dell’Amministrazione, emersi dalle dichiarazioni di alcuni Consiglieri di maggioranza, spiace constatare che ogni espressione non alhttp://www.blogger.com/img/blank.giflineata venga prontamente censurata.

Il Comitato Valle Virtuosa, chiede, inoltre, che l’Amministrazione regionale sia più trasparente e corretta nei confronti dei cittadini, in merito alla declamata intenzione di chiudere il ciclo dei rifiuti in Valle d’Aosta, fornendo chiarimenti sulla collocazione dei residui pericolosi del pirogassificatore.

Quart, 28 settembre 2011
Il Comitato Valle Virtuosa

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4 settembre 2011

GESTIONE RIFIUTI: DOMANDE SENZA RISPOSTE CONVINCENTI DA PARTE DELL'ASSESSORATO COMPETENTE.

Dieci domande in materia di gestione dei rifiuti rimaste senza risposte convincenti per i cittadini valdostani.
Lo smaltimento dei rifiuti in Valle d’Aosta costerà 225 milioni di Euro per venti anni, ma non è ancora prevista un’Autorità garante della partecipazione che preveda un confronto preventivo sulle “grandi opere”.


1) INQUINAMENTO - Le emissioni derivanti dalla combustione dei gas prodotti dal nuovo impianto (pirogassificatore) peggioreranno la qualità dell’aria che respiriamo e l’incidenza delle affezioni tumorali?

2) NUOVO IMPIANTO - Perché si è voluto dimensionare l'impianto a 60000 t/anno quando la produzione ad oggi è di 45000 t/anno? Perché si vuole mettere nell'impianto materiale che ne diminuisce l'efficienza e ne aumenta le possibili manutenzioni, come l’organico e i fanghi, per un totale di 25000 t/anno, quindi oltre 1/3? Per quanto riguarda l’impianto di smaltimento rifiuti futuro, la tecnologia è ancora sperimentale. Che tipo di utilizzo avrà il syngas cioè il gas
prodotto nel corso del processo di incenerimento?

3) COSTI - Quali sono le ricadute sui cittadini in termini di costi, rispetto agli attuali? Le associazioni dei consumatori stimano costi in aumento per gli utenti e bollette rifiuti triplicate.

4) CONTROLLI - Oltre all'autocontrollo previsto dalla normativa attuale, ci saranno ulteriori verifiche da parte di un soggetto indipendente? Quali garanzie di tutela esistono per la popolazione in caso di malfunzionamento?

5) NUOVO SCENARIO - Come mai, ad oggi, non risultano prese in considerazione in modo pubblico e trasparente le proposte di intervento sul settore avanzate da parte di molte associazioni (Comitato rifiuti zero VdA, Legambiente VdA, Amici del Viale, Codacons VdA, Diritto al futuro, Comitato Valle Virtuosa, ecc)?

6) COMPOSTAGGIO - Perchè non si è valutata la proposta di fare un impianto di compostaggio regionale o comprensoriale? Bruciare l'organico, infatti, oltre a non essere energeticamente sensato, diminuisce le prestazioni del futuro impianto di smaltimento (pirogassificatore) come più volte ribadito dai tecnici. Bruciare l’acqua non è vietato, ma non è conveniente.

7) RIDUZIONE DEI RIFIUTI CONFERITI IN DISCARICA - Quali azioni sono state poste in essere? Gli obiettivi individuati sono vincolanti e misurabili? Le iniziative di comunicazione finalizzate alla riduzione dei rifiuti prevedono uno stanziamento di oltre 450.000 euro per un triennio. Come vengono valutati i risultati e quante sono le tonnellate di risparmio ottenute?

8) RACCOLTA DIFFERENZIATA - Le azioni e le scelte adottate sino ad oggi garantiscono il rispetto dei livelli di raccolta differenziata previsti dalla normativa in vigore (65% nel 2012)?

9) TARIFFA PUNTUALE - Si pensa di migliorare la tracciabilità dei rifiuti, anche applicando una tariffazione che incentivi i comportamenti virtuosi da parte dei cittadini?

10) CICLO DEI RIFIUTI - Perché si è arrivati ad imporre la chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti in Valle e non è stata valutata la possibilità di far utilizzare il CDR (combustibile da rifiuti) in alcuni cementifici del Piemonte (Casale, Cuneo, ecc)?


cittadiniattiviao@gmail.com

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BANDO PUBBLICO E STRANEZZE....

STRANEZZE PRESENTI SUL BANDO PUBBLICO DA 225 MILIONI PER UN PIROGASSIFICATORE IN VALLE D'AOSTA

OMISSIS....

Ai soli ed esclusivi fini di assicurare un confronto omogeneo in sede di valutazione delle offerte tecnico-economiche, i piani economico-finanziari presentati dai concorrenti dovranno riferirsi alle seguenti convenzionali portate annue di rifiuti da trattare:

· Rifiuti urbani ed assimilati indifferenziati: 45.100 t/a

· Rifiuti speciali assimilabili agli urbani indifferenziati: 4.000 t/a

· Fanghi da impianti di depurazione acque reflue urbane ed assimilati: 10.000 t/a

Tale quantitativo viene riferito convenzionalmente ad un grado di secco pari

al 20 % di S.S.

· Rifiuti sanitari: 400 t/a.

Per un totale pari a 59.500 t/a.


OMISSIS...

Domanda?

ma entro il 2012 non si doveva arrivare al 65 % di raccolta differenziata?

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La Regione Valle d'Aosta ha pubblicato il giorno 29 novembre 2010 il bando di l'appalto per l'affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti della Valle d'Aosta.


Il 7 marzo 2011 scadeva il termine per l'effettuazione dei sopralluoghi e per le analisi ed indagini specifiche obbligatorie per poter partecipare alla gara, sul sito oggetto dell'intervento.



In data 6 giugno 2011, termine fissato per il deposito dei plichi, sono pervenute due offerte rispettivamente da parte di due soggetti:



1) Costituenda A.T.I. composta da

NOY AMBIENTE SpA (mandataria); Via Cassanese, 45 – 20090 Segrate (MI)

REA DALMINE SpA (mandante) Via Dossi, sn – 24044 Dalmine (BG)

VALECO SpA (mandante) Loc. L'Ile Bonde, 1 – 11020 Brissogne (AO)

GEA Srl (mandante) Via Brusà, 6 – 35040 Sant'Urbano (PD)

COGEIS SpA (mandante) Via XXV Aprile, 2/15 – 10010 Quincinetto (TO)

I.V.I.E.S. SpA (mandante) Loc. Crétaz Boson, 13 – 11024 Pontey (AO)



2) Costituenda R.T.I. composta da:

AIMERI AMBIENTE Srl (mandataria) Strada n. 4, Palazzo Q6 – 20089 Milanofiori-Rozzano (MI)

SCT SORAIN CECCHINI TECNO Srl (mandante) Via Pontina, 545 – 00128 Roma (RM).



In data 27 luglio 2011 è stata nominata la “COMMISSIONE GIUDICATRICE PER L'AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI DELLA VALLE D'AOSTA, AI SENSI DELL'ARTICOLO 84 DEL D.LGS. 163/2006.” così composta:

- Presidente: Direttore della Direzione Affari Legislativi – Riccardo Jans;

- Commissario esperto tecnico – Prof. ing. Giuseppe Genon; membro esperto nella progettazione, direzione lavori, collaudi, di impianti a tecnologia innovativa in impianti di trattamento termico dei rifiuti con particolare riferimento agli impianti di pirolisi e o gassificazione;

- Commissario esperto tecnico – Prof. ing. Andrea G. Capodaglio; membro esperto per gli impianti di controllo e abbattimento degli inquinanti prodotti dagli impianti di trattamento termico dei rifiuti;

- Commissario esperto aspetti giuridici – Avv. Loredana Bracchitta; membro esperto in materia di appalti e contratti con particolare riferimento alla procedura di finanza progetto.

- Commissario esperto economista – Dott. Franco Becchis; membro esperto in materia di appalti e contratti con specifico riferimento alle analisi economico finanziarie e ai piani economici di impianti di trattamento dei rifiuti nell'ambito della finanza progetto.

- Segretario della commissione - Avv. Rosario Scalise, consulente tecnico in materia di appalti pubblici, dello Studio Legale Roullet.



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GESTIONE RIFIUTI IN VALLE D'AOSTA: VERSO UN REFERENDUM PROPOSITIVO

Proposta di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo.

Modificazione alla legge regionale 3 dicembre 2007, n.31 - (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti)

RELAZIONE

La Valle d’Aosta è una regione alpina, con un territorio a quota media elevata, di grande interesse paesaggistico e naturalistico. La popolazione, e di conseguenza, le attività produttive e i trasporti sono prevalentemente concentrati nel fondovalle della Dora Baltea. Nella piana del capoluogo regionale, entro un raggio di una decina di chilometri, vi è una notevole densità abitativa, importanti attività industriali, impianti di riscaldamento e traffico veicolare. Questa situazione comporta fattori di pressione sull’ambiente non irrilevanti, in particolare sono già state registrate concentrazioni di inquinanti talora preoccupanti. La morfologia del territorio e i fattori meteo-climatici, come l’inversione termica predominante nei periodi di tempo stabile, ostacolano la dispersione degli inquinanti prodotti nel fondovalle. Da questo quadro risulta evidente la necessità di non aumentare i fattori di pressione di origine antropica, al fine di preservare la salute e di non intaccare equilibri delicati caratterizzanti l’ambiente alpino. Una corretta gestione dei rifiuti, volta alla riduzione e al recupero di materia, prima che al recupero energetico e allo smaltimento, è la sola via per conseguire un impatto accettabile sul territorio e sui suoi abitanti. Accanto all’adozione di un piano regionale di riduzione dei rifiuti, all’introduzione di un sistema di tariffazione puntuale, all’incremento del recupero di materia, all’avvio di forme di collaborazione con regioni prossime per il recupero energetico, il testo proposto esclude la possibilità di costruire e di utilizzare impianti a caldo di smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati, che necessariamente incrementerebbero le emissioni di inquinanti nella piana di Aosta.



Articolo unico

(Modificazione all’articolo 7)



1. Il comma 5 dell’articolo 7 della legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti), è sostituito dal seguente:

“5. In considerazione delle ridotte dimensioni territoriali della regione e dei limitati quantitativi di rifiuti prodotti, in conformità agli obiettivi di cui all’articolo 10, comma 1, al fine di tutelare la salute e di perseguire criteri di economicità, efficienza ed efficacia, nel ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi, non si realizzano né si utilizzano sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione.”.

TESTO TRATTA DAL BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VALLE D'AOSTA
BUR N . 34 DEL 16/08/2011





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FERRARA: PUNTA SULLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI

A Ferrara oltre 550mila euro di fondi europei per un nuovo sistema di gestione dei rifiuti.

Prevenzione, recupero e riciclo, ma anche raccolta, trasporto e smaltimento. Prende in considerazione tutti gli aspetti del ciclo di vita dei rifiuti l’innovativo sistema del progetto ‘Lowaste’ che ha ricevuto un cofinanziamento europeo di 554.500 euro.

Presentato dal Comune di Ferrara, in veste di partner referente, il progetto vede il coinvolgimento anche di Hera spa, Impronta etica, Consorzio Città verde e Rreuse e nelle scorse settimane ha ottenuto l’approvazione e il sostegno finanziario dell’Unione europea, nell’ambito del Programma Life plus che mira al supporto di azioni ambientali innovative.

Tra i principali obiettivi di Lowaste vi è la riduzione dei rifiuti prodotti a livello comunale, attraverso una gestione integrata dell’intera filiera della creazione e dello smaltimento. Il tutto con interventi che vanno all’intercettazione dei rifiuti prima che diventino tali, alla promozione del riuso, al miglioramento della differenziazione, senza tralasciare la valorizzazione dei canali di rivendita o scambio dei prodotti riciclati o recuperati secondo la logica degli ‘acquisti verdi’ per le pubbliche amministrazioni e le aziende.

Il cofinanziamento europeo di 554.500 euro (pari al 50% del costo dell’intero progetto) sarà suddiviso tra i vari partner, che dovranno occuparsi della copertura della spesa restante.

Il Comune di Ferrara beneficerà in particolare di una somma di 204.500 euro e provvederà al finanziamento della propria restante quota di 196.320 euro tramite le spese ordinarie per il proprio personale impegnato nella gestione del progetto.

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