4 settembre 2009

AGENDA 21: COME FAR PARTECIPARE I CITTADINI IN MATERIA AMBIENTALE

A breve verranno annunciate altre adesioni da parte di rappresentanti della società civile e/o di cittadini "attivi e partecipi" sugli argomenti affrontati nella lettera aperta per la riduzione dei rifiuti in Valle d'Aosta.
Partecipa e fai partecipare al sondaggio riportato sul lato destro.
Ecco il testo completo:
ESISTE LA POSSIBILITA' IN VALLE D’AOSTA DI FAR AFFLUIRE IN DISCARICA OGNI ANNO SOLO 1.500 TONNELLATE DI RIFIUTI, ANZICHE’ LE ATTUALI 45.000 TONNELLATE, SENZA COMBUSTIONE?

- SI
- NON SO
- NO

PER APPROFONDIRE >>>
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Coordinamento Agende 21 Locali
(X Assemblea Nazionale)
Arenzano (GE), 18-19/09/2009
per saperne di più >>>

Chi intende partecipare può spedire apposito modulo alla Segreteria del Coordinamento Agende 21 Locali italiane, via fax al numero 059/209142 o via email a coordinamento.agenda21@provincia.modena.it entro il 09/09/09.

Gruppi di Lavoro di interesse del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane:

- Città Sostenibili
- Montagne Sostenibili
- Agenda 21 e Partecipazione
- Educazione allo Sviluppo Sostenibile
- Ambiente, Salute e Agenda 21
- Rifiuti 21 Network
Clear (Contabilità Ambientale)

28 agosto 2009

LETTERA APERTA A SEGUITO DELLA VISITA CIVICA DEL 29 AGOSTO 2009 AL CENTRO REGIONALE TRATTAMENTO RIFIUTI DI BRISSOGNE

Per l'utilizzo di tecniche innovative
nel riciclo dei materiali e per una diminuzione
della quantità dei rifiuti prodotti



Lettera aperta al:
Presidente della Governo regionale
Agli Assessori regionali
Ai Consiglieri regionali

I.llmo Presidente, Ill.mi Assessori e Consiglieri

Le nostre associazioni sono impegnate nel settore della tutela dell'ambiente e della eco-sostenibilità e per lo sviluppo e l'utilizzo nella soluzione dei problemi di strumenti partecipativi.

Siamo certi di essere in completa sintonia con Voi su tre temi:

1. La scelta delle tecnologie innovative meno impattanti per lo smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta.
2. La necessità di adeguamento alle direttive dell'Unione Europea che richiamano l'importanza della riduzione della produzione dei rifiuti alla base, del riutilizzo e della riparazione, della raccolta differenziata e sull'importanza dell'informazione, della sensibilizzazione e della responsabilizzazione dei cittadini.
3. L’unico rifiuto che non inquina e non costa è quello non prodotto.



Nell'ottica della migliore attuazione di questi principi sottolineiamo che la direzione di marcia indicata in materia, ovvero la scelta, previa comparazione, tra le sole tecnologie per la produzione di CDR di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento in Valle d'Aosta, non rappresenta l'unico scenario possibile. Altri scenari non implicano necessariamente la combustione e i costi relativi sono di esigua entità, con notevoli vantaggi economici per l'intera comunità.

Nel corso della visita alla discarica di Brissogne, abbiamo riscontrato nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica (RD) rifiuti non idonei, e rilevato l'utilità e la necessità di un impianto di selezione che ottimizzi la qualità della raccolta differenziata della plastica e la possibilità, in questo modo, di ottenere per intero i corrispettivi previsti dalla legislazione nazionale che vengono riconosciuti a fronte di percentuali di sostanze estranee sempre più ridotte. Con la raccolta capillare dell'umido e attraverso la realizzazione di un centro di compostaggio si potrebbe, inoltre, dare avvio e sperimentare questo tipo di trattamento.

Nella certezza che la Vostra azione sarà guidata dall'interesse generale dell'intero "Sistema Valle d'Aosta", ci impegniamo a dare il contributo necessario attraverso le nostre organizzazioni, per favorire la sensibilizzazione dei cittadini in materia di riduzione dei rifiuti.

La Valle d'Aosta può diventare un punto di riferimento in Europa: desideriamo realizzare insieme a Voi questo obiettivo.

Aosta, 29 Agosto 2009

Legambiente Vda
Amici del Viale della Pace
Codacons Vda
Diritto al futuro
Comitato rifiuti Zero VdA

25 agosto 2009

NUOVO SONDAGGIO A SCOPO INFORMATIVO

Partecipa e fai partecipare al nuovo sondaggio (si trova in alto a destra) in materia di riduzione dei rifiuti.
Per approfondire sfoglia i post e link presenti all'interno del blog.

Per comodità riportiamo il testo completo:

ESISTE LA POSSIBILITA' IN VALLE D’AOSTA DI FAR AFFLUIRE IN DISCARICA OGNI ANNO SOLO 1.500 TONNELLATE DI RIFIUTI, ANZICHE’ LE ATTUALI 45.000 TONNELLATE?

- SI, CON IL "METODO VEDELAGO"
- NON SO
- NO

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http://www.youtube.com/watch?v=G4s8KYhip5Y&feature=player_embedded

24 agosto 2009

VISITIAMO LA DISCARICA DI BRISSOGNE. PER CAPIRE.

Visitiamo la discarica di Brissogne

Sabato 29 Agosto 2009* alle ore 8.30

presso il Centro regionale smaltimento rifiuti nel Comune di Brissogne di proprietà regionale ed affidato in gestione alla società Valeco Spa – tel. 0165 267869 – loc. L’Ile blonde, 1 - rotonda grande dopo ipermercato carrefour (direzione autostrada)


Argomenti di interesse:
Esame dei trattamenti effettuati ai materiali in entrata e relativi controlli

Interventi attivati per diminuire l’afflusso in discarica (nel 2008 il materiale interrato ammonta a circa 45.000 tonn/annue)

Comuni/comunità montane che non hanno centrato l’obiettivo assegnato (40 %) di raccolta differenziata

Allocazione di un centro di trattamento unificato per l’umido (compostiera regionale)

Aspetti che frenano il passaggio da Tassa a Tariffa (TIA)

Ampliamento della discarica (IV lotto) e capienza complessiva

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Nel corso della visita verranno raccolte informazioni sullo smaltimento dei rifiuti e sulla praticabilità di alcune tecniche per diminuire la produzione degli stessi. Al termine dell’incontro verrà distribuita una scheda di approfondimento.

Segnala per tempo la tua partecipazione via mail (i posti solo limitati). Indica i seguenti dati: cognome, nome, tel o cell, mail.

* NB: I posti disponibili per la prima visita
sono 20.
Sono previste altre date a settembre e ottobre 2009 su richiesta. La visita è soggetta ad autorizzazione preventiva da parte dell'Autorità di vigilanza competente.

Info e contatti: cittadiniattiviao@gmail.com

Sintesi del dibattito in consiglio del 25 giugno 2009 >>>
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La filosofia delle visite.
La democrazia partecipativa-deliberativa attribuisce tendenzialmente a tutti i cittadini livelli di responsabilità e consapevolezza maggiori. Essa consente di agire attivamente per la cura dell'interesse generale e di partecipare al processo decisionale pubblico in maniera più estesa e intensa rispetto al passato.
Il processo deliberativo è per sua natura un processo dialettico e dinamico, che non consiste solo nel mero scambio di informazioni. Esso consente a tutti i cittadini, liberi da coercizioni ed uguali tra loro, di interagire e di creare così una opinione pubblica condivisa, ma soggetta pur sempre a mutamento, proprio in seguito al confronto continuo fra le idee individuali.

Il dibattito pubblico non è una sede in cui si assumono decisioni che spettano formalmente alle autorità competenti (decisori politici), ma è certamente il luogo dell’ascolto e del dialogo per assumere decisioni ponderate e condivise.

In democrazia deliberativa la comunicazione è tutto perchè l'obiettivo è quello di cambiare le mentalità, e questo può avvenire solo garantendo lo svolgimento equilibrato e ordinato di processi comunicativi.

La democrazia deliberativa è simile alla ricerca scientifica di base. Entrambe hanno una natura dinamica ed entrambe fondano le loro basi sull'incontro, l'approfondimento e il confronto di idee.

La democrazia deliberativa rappresenta una scuola di democrazia in senso ampio, quasi una palestra per il cittadino, che acquisisce responsabilità e consapevolezza del proprio ruolo.

IL METODO VEDELAGO IN SINTESI - LE DECISIONI PRESE IN DATA 25 GIUGNO 2009 IN MATERIA DI RIFIUTI

SI AL RICICLO, NO ALLA DISCARICA. IL “METODO VEDELAGO” NON NECESSITA DI SPERIMENTAZIONI E NEPPURE DI CONSULENZE.

Il termine “rifiuti” va sostituito con il termine “materiali da riciclo”. Questa è la filosofia che ispira l'attività posta in essere dal “Centro Riciclo Vedelago”, da cui prende il nome il metodo ivi utilizzato. Il modello di riciclo totale ideato da Carla Poli a Vedelago in provincia di Treviso è già stato adottato da alcuni comuni italiani e europei, ed è stato presentato ufficialmente il 10 luglio 2009 ad Aosta per iniziativa di CRZ Vda. Tale metodo, riconosciuto e catalogato come eco-innovazione dall’Unione Europea, è in grado di riciclare il 97% circa della frazione secca dei rifiuti trattati e trasforma tutto il materiale residuo in un granulato a matrice prevalentemente plastica. Col tale materiale si produce un composto utilizzato per fabbricare mattoni e oggetti per arredo urbano nel rispetto delle norme vigenti. Tale impianto denominato “ad estrusione” non gestisce la frazione umida, riutilizza il materiale da riciclo (rifiuti) derivanti sia dalla raccolta differenziata porta a porta, sia quello proveniente da commercianti ed artigiani.

Il metodo Vedelago, permette di:
1.recuperare valore economico dalla rivendita dei materiali riciclati
2.creare nuova occupazione rispetto ai metodi attualmente in uso
3.abbassare la tassa sui rifiuti pagata dai cittadini
4.diminuire i costi per la gestione dei rifiuti a carico dei Comuni
5.coinvolgere i cittadini in comportamenti coerenti e virtuosi.

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Le iniziative assunte in materia di smaltimento rifiuti in data 25 Giugno 2009
OMISSIS
di avviare la sperimentazione attraverso la realizzazione di un impianto tecnologicamente
innovativo, ai fini della produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità caratterizzato da un basso livello di contaminanti, in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell’attuale indifferenziato, al fine di differire i tempi oggi prevedibili di esaurimento della discarica di Brissogne;

di individuare il sistema più innovativo mediante un’indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità;

di procedere ad una valutazione dei risultati di questa sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall’avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nella Regione;

di stabilire che dalla sperimentazione del sistema innovativo debbano emergere tutte le
informazioni ed i dati caratterizzanti l’impianto ed in particolare che dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:
- la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
- la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
- le superfici necessarie e l’ubicazione prevista dell’impianto;
- le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del
trattamento;
- i costi di investimento;
- la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell’impianto innovativo;
- i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
- i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR prodotto dal trattamento;
- le modalità gestionali;
- i costi gestionali;

di stabilire che venga definito un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere, da parte di ARPA, la realizzazione di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell’Osservatorio regionale dei rifiuti;

di stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un’area presso l’attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze;

di definire il percorso della sperimentazioni distinto nelle seguenti fasi:
- individuazione della tecnologia da sperimentare;
- avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;
- definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;
- adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all’acquisizione della VAS sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;
- al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di
trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;
- avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l’acquisizione dell’Autorizzazione integrata ambientale.

per leggere la versione integrale ( con i votanti e gli astenuti) >>>

22 agosto 2009

"VALLE D'AOSTA SOLIDALE" E TERZO SETTORE: ALCUNI INTERROGATIVI

"Progetto Valle d'Aosta Solidale" è una iniziativa culturale, una serie di incontri promossi dal Consiglio Regionale della Valle d'Aosta in occasione della settimana nazionale sul terzo settore, per analizzare le sfaccettature dell'economia sociale e solidale, della cooperazione e del partenariato sociale. Questi incontri con esponenti della politica e della società hanno suscitato l'intervento di Fabio Protasoni, un attento osservatore del terzo settore e della società civile in generale. Proponiamo alcuni degli interrogativi e auspici per il futuro da lui evidenziati nella lettera aperta.

Il terzo settore nel suo complesso e la Valle d'Aosta quali vantaggi potranno trarre da una passarella di politici nazionali ?

Perché non sono stati coinvolti i soggetti protagonisti del terzo settore valdostano?

Per quale motivo non si è pensato di organizzare un evento che potesse avere una ricaduta reale sul nostro territorio?

Perchè non sono stati affrontati i temi più rilevanti nel dibattito delle associazioni e delle organizzazioni del terzo settore, quali la diminuzione delle risorse nelle politiche sociali e le ripercussioni sull'attività degli enti non profit e di volonariato, lo sviluppo futuro dell'impresa sociale, le conseguenze sociali della crisi economica, i limiti della legislazione di promozione del terzo settore a livello regionale e nazionale?

Perchè non è stato coinvolto nell'iniziativa il Forum del Terzo settore al quale aderiscono il 90% delle organizzazioni nazionali di cooperazione, di volontariato e di promozione sociale, e che è da sempre impegnato a far emergere all'attenzione della politica e dell'opinione pubblica il bisogno di concentrare energie sulle conseguenze sociali della crisi, sugli anziani e i loro problemi, sui minori a rischio, sull'integrazione degli immigrati, sulla dimensione civile dell'impresa.

Iniziative per il futuro

Occorre promuovere una riflessione vera sul futuro della cooperazione e dell'impresa sociale, sul nostro sistema di welfare, sul mondo del volontariato, sulla qualità e sulla quantità della partecipazione civile alla vita nella nostra comunità.
Le istituzioni hanno sempre più il dovere, nelle iniziative che organizzano e nei processi culturali e politici che decidono di avviare, di agire coinvolgendo le rappresentanze e i soggetti protagonisti della società civile.

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Dopo tutto quanto sopra evidenziato non stupisce, quindi, che l'8 maggio scorso alla presentazione ad Aosta del rapporto "La società civile tra eredità e sfide. Rapporto sull’Italia del Civil Society Index" gli interlocutori del mondo politico regionale si potessero contare sulle dita di una mano.