29 aprile 2013

LA VALLE D'AOSTA IN ATTESA DI KEAN LOACH O DI UN GRANDE TESTIMONIAL !!!!!

LE NON DECISIONI DEL GOVERNO REGIONALE IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI. 
INVITARE UN TESTIMONIAL IN VALLE D'AOSTA...
CHISSA SE KEN LOACH DARA' LA DISPONIBILITA'!

Ken Loach ha boicottato il Torino Film Festival a Novembre 2012. 


Gli Amici del Viale intendono invitare il noto regista in Valle d'Aosta per illustrargli le novità da intraprendere per una sostenibile e corretta gestione dei nostri rifiuti.

Si riportano alcuni suggerimenti di Gramellini forniti per l'occasione agli oppositori che perseguono fini lucidi con mezzi arrugginiti.

Immaginiamo che Loach venga a Aosta,e denunci pubblicamente l'insensibilità da parte delle istituzioni preposte in materia di corretta gestione dei rifiuti.


Di più, immaginate che sostenga le associazioni da sempre attive sull'argomento con l’esempio: devolvendo il ricavato della proiezione del suo ultimo film ai cittadini che si sono impegnati nella campagna referendaria destinando dei fondi per far crescere iniziative di informazione.

Di colpo la protesta cambierebbe segno e tutti ci guadagnerebbero qualcosa: Loach la gratitudine,  la Valle d'Aosta visibilità e le associazioni un concreto sostegno per portare avanti le proprie iniziative tra cui la raccolta firme per una nuova legge nazionale verso rifiuti zero.

28 aprile 2013

VERSO UN CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA...

Anche gli economisti, ora, riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica di strategia come "Rifiuti Zero" o meglio del Riciclo Totale.


Le alternative concrete e efficaci ci sono, sono ormai collaudate e valutate positivamente. 


Quando poi si deve affrontare la questione “rifiuti” si finisce nel peggio dell’ipocrisia e della sudditanza alle grandi lobby che piegano non solo l’interesse generale, ma anche le casse pubbliche e della comunità.

In Italia, che non a caso è il Paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, hanno abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta pretendono di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza bisogno di organizzare una raccolta differenziata di qualità.

Parlare del trattamento dei rifiuti come principale fonte di energia rinnovabile su cui puntare, è una scelta scellerata, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo della salute dei cittadini.

Non si considerano nemmeno gli ultimi studi della Bocconi, nella cecità assoluta della pubblica amministrazione regionale.

L'ultimo rapporto pubblicato dall’IEFE della Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti, compie un raffronto tra i vari metodi e le diverse strategie.

Questo studio evidenzia che non sia puramente una questione “ambientalista” bensì anche “economica” (soprattutto alla luce della crisi di sistema che si sta attraversando, ma anche rispetto al costo sanitario a lungo periodo), la necessità di puntare su Riduzione, Riuso, Riparazione e Ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia Rifiuti Zero / Riciclo Totale, anziché perseguire con il ciclo integrato e la “distruzione” dei rifiuti.



Le alternative ci sono e sono collaudate. Non solo nella lontana San Francisco che ha indicato Paul Connett, ma molto vivine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di Comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80/90%. Tutto ciò smentisce nei fatti il concetto, secondo cui tanta raccolta differenziata significa aumento dei costi!

E ci sono due esempi, il Centro di Vedelago dell’imprenditrice Carla Poli e la Cooperativa sociale Apas di Palermo, che dimostrano che la “partita” rifiuti, fuori dal ciclo integrato e centrata sulla strategia di "Rifiuti Zero" non è solo solo possibile, ma occasione di risparmio delle casse pubbliche, di risparmio per i cittadini, di nuova occupazione, di salvaguardia della salute e delle risorse.

Il Centro di Vedelago ha dimostrato che i “rifiuti” sono in realtà una risorsa che può “rendere” dal punto di vista economico puntato su recupero, riuso e riciclo.

Attivare un circuito di innovazione industriale e tecnologica, parte da un assunto: non dobbiamo chiederci cosa si fa del residuo. Dobbiamo semplicemente organizzare una raccolta differenziata che non preveda residuo da smaltire, ma frazioni separate in modo che i materiali possano essere avviati ai giusti circuiti di recupero, riciclo della materia. L’umido pulito, compostato a terra o in impianti aerobici, va collegato alla produzione agricola, può aumentare la qualità delle produzioni locali e qualificare il territorio, quindi ancora una volta significa occupazione e significa introito e non spesa. Dopo aver differenziato i materiali più “nobili” all’ 80-90% il restante è secco residuo che va ad ulteriore trattamento meccanico e successivo riciclo, salvo piccole frazioni.

Per aumentare la possibilità di riciclare si può fare riferimento al metodo di estrusione di Vedelago, che produce sabbie sintetiche certificate, utilizzabile in diversi settori, dall’edilizia, all’arredamento. A valle e in parallelo a tutto ciò si devono prevedere programmi di ricerca sui materiali e sugli imballaggi. Nuovi progetti, anche universitari, capaci di influenzare le scelte dell’industria. 

Non è utopia, è nuova iniziativa, nuova conoscenza.

Guadagnare con percorsi di economia reale, anziché con la speculazione finanziaria e spesa pubblica. Significa sottrarre materia alla combustione e ridare la funzione di “servizio pubblico” alle multiutility e alle aziende speciali del Comune.

La raccolta differenziata porta a porta la reggono le casse di piccoli comuni da 15/20 mila abitanti e quindi la può reggere tranquillamente anche un grande Comune; - la raccolta differenziata non è un costo ma un entrata in quanto è “materia prima” che si vende per il riciclo-recupero-riuso; - la raccolta differenziata può anche essere fatta su larga scala come “indifferenziata” ed adottando un semplice impianto di smistamento; - parte dei costi per una vera differenziata porta a porta avrebbero una ricaduta sociale in quanto vi sarebbe nuova occupazione; - i cittadini risparmierebbero, anche molto, di quanto oggi (e domani con la nuova “macchina magica” ) pagano in tassa al Comune per riempire le casse della societa apposita;

Paul Connett, quando è stato in Italia , ha ribadito che lì ci sta tutto, dalle piattaforme per il conferimento e quindi lo smistamento dei “rifiuti”, sia il compostaggio ed anche i magazzini per lo stoccaggio provvisorio in caso di periodi di riduzione della richiesta di materia prima da parte delle ditte che si comprano i “rifiuti” per procedere al riciclo e recupero.


Perché tra le tante consulenze che la regione danno non hanno mai pensato di darne una a Paul Connett? 

Le alternative ci sono e si possono attuare. Prevedono un guadagno per le casse pubbliche, a partire dalla tasche e dalla salute dei cittadini, e riducono i margini di business di ciò che sta dietro al mercato dei rifiuti (e della farmaceutica). Ormai si sa che le risorse del pianeta non sono infinite e ci riempe la bocca sui trattati internazionali (firmati o mancati) per salvare il Pianeta, ma poi non si mettono in pratica le scelte corrette e responsabili, che guardano ad un presente e futuro sostenibile ed a vantaggio di tutti (anche se qualcuno deve rinunciare al proprio personale business).



9 aprile 2013

ROSCIO (VALLE VIRTUOSA) REPLICA ALLE ISTERICHE DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE

Botta e risposta attraverso dichiarazioni rilasciate ai mezzi di informazione (Ansa) da parte del Presidente di Valle Virtuosa e dell'Assessore regionale all'ambiente a fine mandato.


ROSCIO:

Valle Virtuosa è accusata di superficialita' ma noi non abbiamo mai amministrato l'assessorato all'ambiente. Chi poteva incidere sulla gestione dei rifiuti sono altri e il risultato e' che la Valle d'Aosta e' indietro decenni sulle buone pratiche.


Fatico a trovare risultati eccellenti di questa amministrazione regionale a fine mandato dato che come regione siamo inadempienti sulla raccolta differenziata e sul suo trend di crescita, abbiamo una discarica ancora alimentata con rifiuti non trattati, il piano di riduzione non ha effetti.


L'esempio del Trentino è significativo: la raccolta differenziata e' al 70%,  una famiglia di quattro persone paga 150 euro all'anno per i rifiuti,  ogni abitante produce 100 chili in meno di un valdostano di rifiuti all'anno: o loro sono migliori di noi oppure sono amministrati meglio'.

Stiamo perdendo tempo rovinandoci il futuro. Senza decisioni quando la discarica sara' esaurita si dovra' farne un'altra o portare fuori valle i rifiuti, e sia chiaro che la responsabilita' non e' di Valle Virtuosa ma di chi ha governato.


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ZUBLENA:  

La conclusione della relazione Bertin sui lavori della Commissione speciale sulla gestione dei rifiuti e' sconcertante. 

Si dice che bisogna ricorrere a sistemi a freddo perche' la legge vieta quelli a caldo ma non sono indicate ne' le tecnologie, ne' i costi, ne' l'impatto ambientale, nemmeno i risultati attesi e i luoghi dove fare gli impianti.

La relazione doveva delineare una soluzione alternativa al pirogassificatore e al conferimento in discarica. Da subito e' parso evidente che mancava un indirizzo su cui lavorare, mancava un obiettivo. Nella prima parte indica misure che sono gia' state previste dal piano dell'amministrazione regionale e in alcune zone gia' attuate'.

Manca un esempio concreto, si tratta di proposte generiche.

Da quanto emerso  non c'e' alternativa al pirogassificatore e non c'e' mai stata. I valdostani sono stati presi in giro e ingannati, la campagna referendaria e' stata una montatura. Ora la situazione e' complessa e di grande criticità. 

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Si riporta l'ultimo comunicato stampa di Valle Virtuosa >>>

Si riporta l'ultimo post sull'argomento di Patuasia >>>

  



7 aprile 2013

COMMISSIONE SPECIALE RIFIUTI: LA MAGGIORANZA REGIONALE SI RIFIUTA DI CONFRONTARSI SUGLI INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER IL FUTURO

Per chi ha avuto modo di seguire in diretta streaming gli ultimi due giorni di lavoro la situazione è apparsa grottesca e allucinante...



All'interno della commissione nonostante gli sforzi di alcuni componenti non si è avuto alcun confronto sugli indirizzi futuri in materia di gestione rifiuti nella nostra regione.

In pratica la commissione non ha svolto il suo ruolo: indicare alcuni indirizzi condivisi per la gestione futura del settore. 

Non è stato possibile quindi capire quali siano gli intendimenti futuri.  


Insomma i Sigg.i EMPEREUR DIEGO,  SALZONE FRANCESCO,  LATTANZI MASSIMO , LAVOYER CLAUDIO benchè remunerati non hanno adempiuto ai propri compiti ( o come qualcuno in commissione ha sostenuto non hanno fatto i compiti a casa). Di conseguenza non hanno presentato alcun documento o relazione per gli intendimenti futuri. 

A dire il vero non si è capito neppure se abbiano letto per intero l'unica relazione di indirizzo presentata da ALBERTO BERTIN e che a quanto pare sarebbe condivisa dagli altri componenti (ALBERT CHATRIAN , RAIMONDO DONZEL , ANDREA ROSSET).

Insomme nelle due ultime giornate di lavoro ( il 4 e 5 aprile) è venuto meno l'apporto di alcuni componenti della commissione, nonostante a metà dei lavori (a fine gennaio 2013) fosse stata condivisa all'unanimità una prima relazione sull'andamento dei lavori.

Nessun confronto finale e quindi nessuna utilità concreta ai lavori della commissione che in luogo di stabilire gli indirizzi futuri ha svolto una semplice attività ricognitiva di ricerca-studio. 

Sui banchi di scuola se si dovesse dare un voto o giudizio finale ai componenti che si sono sottratti al confronto il giudizio potrebbe essere il seguente:

NON CLASSIFICABILE

O MEGLIO

RIMANDATI A SETTEMBRE  ... 

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ESSENDO POLITICI ELETTI SI POTREBBERO RIMANDARE A CASA  
CON DIVIETO A RIPRESENTARSI A QUALSIVOGLIA TIPO DI SELEZIONE...



VALLE VIRTUOSA: SOSTENIAMO CON UNA OFFERTA LE INIZIATIVE PER L'ANNO 2013

Valle Virtuosa è in prima linea contro i ricorsi che vorrebbero vanificare la grande vittoria del referendum del 18 novembre 2012.

I costi ancora da sostenere (circa 10.000 euro), ci spingono a chiedere il vostro aiuto ed in particolare di tutti i sostenitori (valdostani e non) per riuscire a fronteggiare la lobby degli inceneritori che continuano a sollevare eccezioni e a presentare ricorsi e appelli.


Non bruciamo il nostro futuro!


Fai una donazione presso i banchetti o via internet:
IBAN: IT 08 O 08587 31630 000160111421 presso BCC Valdostana


5x1000 - Nel 730 o nel modello Unico indica il codice fiscale di Valle Virtuosa: 91059140078


 https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=D_m1FHx8yoc#t=22s

6 aprile 2013

RIFIUTI:COMMISSIONE SPECIALE TERMINA I LAVORI SENZA DECISIONI CONDIVISE



Venerdì 5 aprile 2013 è stato l'ultimo giorno dei lavori della Commissione speciale per la gestione dei rifiuti.

Risultati attesi: Ridisegnare una corretta gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta senza ricorrerre ad impianti di incenerimento.

Risultati ottenuti: Una relazione ricognitiva dei lavori svolti con alcune indicazioni di "buon senso" sottoscritta solo da alcuni componenti della commissione.

La maggioranza regionale in pratica ha deciso di non decidere e di non utilizzare il confronto all'interno della commissione consiliare  voluta e votata da tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale.

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Ecco alcuni commenti dei componenti della commissione:

Alberto Bertin (ALPE):  

Per espressa volontà della maggioranza, la bozza finale non contiene gli indirizzi programmatici per la rideterminazione del sistema di gestione dei rifiuti, che erano all'origine dell'istituzione della Commissione, a seguito dell'esito del referendum del 18 novembre 2012. 
Sono amareggiato per la mancata volontà di confrontarsi sulla bozza che ho presentato su richiesta di tutta la Commissione e che concerneva tutti gli aspetti della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta e forniva un indirizzo in merito alla stessa, esaminando la gestione dell'organico, il compost, la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti, il recupero del materiale e il trattamento finale».


Diego Empereur (UV): 

la Commissione si è concentrata, attraverso una serie di audizioni, su di un unico tema, quello dell'organico, che quantitativamente rappresenta solo una parte, circa il tredici per cento, peraltro trascurabile, delle varie frazioni che compongono il vasto mondo dei rifiuti, senza analizzare compiutamente l'intero ciclo e verificarne la fattibilità. Al termine del percorso, con la bozza di documento che abbiamo ricevuto tardivamente, si è avuta la conferma di un'analisi parziale di un problema molto più complesso che ci ha portato a non condividere le conclusioni cui sono giunti il presidente della Commissione e le forze di opposizione.

Ci riserviamo pertanto di portare il nostro contributo propositivo sul tema della gestione dei rifiuti nel corso del dibattito consiliare della prossima settimana.
 


Alberto Bertin (Alpe) 

La maggioranza regionale si è scorrettamente sottratta al confronto non indicando delle controproposte e rinviando all'Aula ogni tipo di discussione: una decisione grave che rappresenta un sottrarsi alle proprie responsabilità

La Commissione speciale aveva inziato i lavori l'11 dicembre 2012, nominando vice presidente Francesco Salzone, e segretario Diego Empereur. 


Ecco i nomi degli altri componenti:  Albert Chatrian, Raimondo Donzel , Massimo Lattanzi e Claudio Lavoyer , oltre a Fabrizio Roscio, presidente dell'associazione "Valle Virtuosa".

Le audizioni svolte:
La Commissione si è riunita sedici volte.

La prima audizione si è tenuta il 18 dicembre, con Piero Bal, amministratore delegato della "Valeco", la società che gestisce il centro di smaltimento rifiuti di Brissogne,  il 21 dicembre, da Manuela Zublena, assessore regionale al territorio e ambiente, insieme ai dirigenti regionali Fulvio Bovet ed Ines Mancuso
L'8 gennaio 2013 con le audizioni del responsabile dell'area giuridica della cooperativa "Erica", Umberto Gianolio, ed il coordinatore del Dipartimento legislativo e legale della Regione, Stefania Fanizzi 
Il 15 gennaio, dopo l'ingresso in Commissione di Andrea Rosset, in rappresentanza dell'Union Valdotaine Progressiste, sono stati ascoltati il direttore generale dell'Arpa della Valle d'Aosta, Giovanni Agnesod, il sindaco di Etroubles, Massimo Tamone, ed il presidente della Comunità montana "Grand Combin", Riccardo Farcoz
Il 22 gennaio sono stati auditi il sindaco di Sarre, Roberto Vallet, ed il presidente della Comunità montana "Grand Paradis", Bruno Domaine.
Le audizioni sono riprese il 15 febbraio con l'assessore all'ambiente della città di Aosta, Delio Donzel, ed il presidente ed il segretario della Comunità montana "Grand Combin", rispettivamente Riccardo Farcoz e Patrizia Mauro, seguiti, il 26 febbraio dal presidente della Comunità montana "Evançon", Luigi Mello Sarteur e da quello della "Mont Emilius", Renzo Bionaz

Il  mese di marzo si è aperto, il 5, con l'audizione del presidente della Comunità montana "Walser", Luigi Chiavenuto, e del coordinatore tecnico-scientifico dell'Osservatorio regionale sui rifiuti della Valle d'Aosta, Giorgio Ghiringhelli, a cui ha fatto seguito, l'8 marzo, l'audizione dell'agronomo e docente presso la "Scuola di agraria" del Parco di Monza, Renzo Favoino.

Il 15 marzo sono stati quindi ascoltati l'assessore all’ambiente della Provincia di Torino, Roberto Ronco, nuovamente il direttore generale dell'Arpa della Valle d'Aosta, Giovanni Agnesod, il direttore didattico dell'Institut Agricole régional, René Benzo, ed ancora il direttore del Dipartimento territorio e ambiente dell'Assessorato, Fulvio Bovet, mentre il 19 marzo le audizioni hanno interessato i presidenti dell'Associazione regionale allevatori valdostani, Edy Bianquin, della "Cofruits", Attilio Fassin e della "Cave des onze communes", Dino Darensod ed il 20 marzo, l'assessore alla pianificazione, cultura, paesaggio e ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino.