16 ottobre 2013

VALLE D'AOSTA: MANCANZA DI INIZIATIVE E/O VOLONTA' POLITICA


Mentre tutte regioni e i comuni si attivano, la Valle d'Aosta rimane immobile.

Per un giorno Ferrara diventa capitale Europea dei rifiuti. 
Delegati di tutta Europa si incontreranno giovedì 17 ottobre 2013  nella sala convegni della Camera di Commercio, per discutere le esperienze più avanzate in tema di prevenzione della produzione dei rifiuti e riuso. 

I rifiuti sono infatti un’enorme risorsa da riutilizzare. Il recupero di materiali riciclabili per la creazione di nuovi prodotti da rimettere sul mercato consente di salvaguardare le ricchezze naturali dall’eccessivo sfruttamento e di evitare che materie preziose finiscano in discarica, oltre ad essere una grande opportunità di sviluppo e creazione di opportunità di lavoro. 

I rappresentanti della cooperazione sociale dell’Emilia Romagna, l’associazione Orius, la Regione Emila-Romagna, la Provincia di Ferrara, il Comune di Ferrara, Atersir, il gruppo Hera e i rappresentanti della rete internazionale europea Rreuse saranno i protagonisti dela mattinata di lavoro nell’incontro che nasce nell’ambito di importanti progetti europei, quali “LOWaste”, di cui è capofila il Comune di Ferrara, “Sifor”, di cui è capofila la Regione Emilia Romagna, “Segre”, per lo scambio di buone pratiche nell’ambito del riuso e del riciclo a livello europeo.

Scopo del meeting ferrarese è coordinare e focalizzare le esperienze in ambito europeo, italiano e locale al fine di proporre normative specifiche e sperimentazioni per incrementare la cultura del riuso collegata al miglioramento della condizione lavorativa di fasce deboli.

L’importanza dell’evento è data dal respiro europeo dell’iniziativa, dal legame stretto col territorio e dal tema del riutilizzo di rifiuti strettamente connesso al concetto di sostenibilità ambientale e sociale. 

Ferrara si conferma fra i territori all’avanguardia nello studio e la gestione dei rifiuti, alla ricerca di nuove soluzioni in grado di ridurre la produzione di rifiuti e promuovere innovative forme di riciclo e riuso dei materiali.
Il programma previsto per giovedì 17 ottobre.
09.00 – Saluti e benvenuto Associazione ORIUS
09.05 – Progetto LOWaste: sviluppo di un mercato locale di prodotti riciclati e
riutilizzabili, Rossella Zadro – Comune di Ferrara – Assessore Ambiente, Relazioni Internazionali
09.15 – La rete di RReuse e il ruolo della preparazione per il riutilizzo nella
legislazione europea, Michal Lan – RReuse
09.35 – Valore ambientale, sociale ed economico della preparazione al riutilizzo: il
ruolo dell’economia sociale, Arantxa Ramos Alvarez – AERESS – RReuse
09.55 – Problematiche e garanzie nell’accesso al flusso dei rifiuti, Leonardo Malatesta – Atersir
10.10 – Competizione e collaborazione tra comuni, gestori e attori dell’economia
sociale nell’accesso al flusso dei rifiuti, Leonardo Malatesta – Atersir
With the contribution of the LIFE financial instrument of the European Community
10.25 – Dati e strategie per uno sviluppo regionale della preparazione per il riutilizzo
Vito Cannariato – Regione Emilia-Romagna – Responsabile Servizio Rifiuti e Bonifica Siti
10.45 – Oneri normativi per le organizzazioni che si occupano di preparazione al
riutilizzo, Avv.Daniele Carissimi – Studio Carissimi
11.45 – Tavola rotonda su
1) Collegamento/collaborazione produttori e riuso
2) Networking tra imprese sociali
3) Rapporti con le organizzazioni pubbliche e le aziende
4) Nuovi modelli di business
con la partecipazione di: Associazione Orius, RReuse, Comune di Ferrara (Rossella Zadro), Provincia di Ferrara (Rosalba Martino), Regione Emilia-Romagna (Vito Cannariato), Hera (Nicola Bindini e Stefano Amaducci, Atersir (Leonardo Malatesta), Occhio del Riciclone (Maya Battisti).

9 ottobre 2013

MOZIONE RIFIUTI: IN CONSIGLIO REGIONALE LA NUOVA GIUNTA, AD UN ANNO DAL REFERENDUM, NON ESPLICITA LE PROPRIE INTENZIONI



La "nebulosa" LucaBianchi, neo assessore regionale al Territorio e Ambiente, al primo passaggio cruciale  in Consiglio regionale è apparsa  deludente e decisamente opaca. Poco chiara appare, infatti la linea politica espressa: vedremo nei prossimi mesi... abbiamo appena commissionato uno studio di prefattibilità... Insomma risposte copia-incolla generate nel bel mezzo di un collasso gravitazionale. Ci si sarebbe, invece, aspettati un'adesione convinta a una mozione da tutti considerata di buon senso e finalizzata a esplicitare le iniziative future della Giunta regionale in materia di gestione rifiuti, anche alla luce dell'ultima direttiva del Ministero dell'Ambiente del 6 agosto 2013.
Invece, ad un anno dall'esito del referendum popolare del 18 novembre 2012, che proibisce l'uso di trattamenti a caldo dei rifiuti sul territorio, il governo regionale non ha ancora definito il percorso da adottare.
Il consigliere Roscio (Alpe), firmatario della mozione d'indirizzo sulla futura gestione rifiuti insieme ai consiglieri Bertin (Alpe) e Donzel (Pd-Sinistra vda), ha ricordato che attualmente, nella discarica di Brissogne, l'indifferenziato viene smaltito senza alcun processo di stabilizzazione. Gli obiettivi di raccolta differenziata, previsti dalla legge, potranno essere raggiunti solo mediante la raccolta della frazione organica. Non è più possibile conferire materiale non stabilizzato in discarica anche perché sono previste pesanti sanzioni da parte della Commissione europea. La maggioranza regionale, ad oggi, non ha concretizzato nulla, nonostante le indicazioni degli esperti emerse nella commissione speciale dell'ultima legislatura. La legge non parla più solo del 65%, ma arriva a percentuali maggiori per certe frazioni di rifiuto. 
La Valle d'Aosta ha dunque intenzione di andare in questa direzione o stiamo ad aspettare gli eventi?
Per il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) c'è molto pressapochismo al potere. E' passato un anno dal referendum e cosa si fa? Zero risposte, zero strategie.  Sempre secondo lui la maggioranza mette in atto una tecnica dilatatoria dei tempi, col rischio che tra un po' qualcuno ci dirà che dobbiamo bruciare i rifiuti perché non sappiamo più dove metterli. Chi ci amministra deve applicare le decisioni scaturite dal referendum.


8 settembre 2013

RIFIUTI IN DISCARICA A BRISSOGNE: OCCORRONO INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE

Rifiuti indifferenziati in discarica a Brissogne: occorre intervenire anche sulla frazione umida... senza ulteriori indugi.

La sola raccolta differenziata anche spinta non è di per sé idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali se, oltre alla prova di aver conseguito gli obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica, non viene data anche la dimostrazione che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute.



la Commissione Europea, ha precisato che:
“il trattamento dei rifiuti destinati a discarica deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurre il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano altresì l’effetto [art. 1 - Direttiva 1999/31/CE] di evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente nonché i rischi per la salute umana” ; “…un trattamento che consiste nella mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare a discarica, e che non includa un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi sulla salute umana…” ai sensi della normativa comunitaria; “…il metodo relativo alla raccolta differenziata…non potrebbe costituire un trattamento ai sensi dell’art. 6 lettera a) della direttiva 199/31/CE letto alla luce del combinato disposto dell’art. 1 della direttiva 199/31/CE e degli 4 e 13 a) della direttiva 2008/98/CE in quanto il fatto che la percentuale di raccolta differenziata venga aumentata non autorizza a concludere che la parte di rifiuto che rimane indifferenziato non debba essere sottoposto ad un trattamento adeguato, comprensivo di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, prima della messa in discarica e pertanto non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute umana…” .

Quindi, per quanto concerne le indicazioni della circolare in merito alla definizione di “trattamento” (di cui alla precedente lettera a), alla data del 1° giugno 2012, la trito vagliatura, pur rappresentando un miglioramento della gestione dei rifiuti indifferenziati, non soddisfa, da sola, l’obbligo di trattamento previsto dall’art. 6, lettera a) della direttiva 1999/31/CE.
Tale obbligo, previsto dall’ordinamento nazionale - art. 7, comma 1, del D.lgs. 36/2003 – deve necessariamente includere un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e la stabilizzazione della frazione organica.
Infatti, le operazioni e i processi che soddisfano i requisiti minimi per rispettare il vincolo del conferimento in discarica dei soli rifiuti trattati sono il trattamento effettuato mediante tecnologie più o meno complesse come ad esempio la bioessiccazione e la digestione anaerobica previa selezione, il trattamento meccanico biologico e l’incenerimento con recupero di calore e/o energia.
Per quanto concerne, invece, le indicazioni della circolare sulla natura equipollente della “raccolta differenziata spinta” al trattamento (di cui alla precedente lettera b), le disposizioni della Direttiva discariche 1999/31/CE e del D.Lgs. 36/2003 (artt. 5 e 7) come interpretate dalla Commissione Europea evidenziano che la sola raccolta differenziata spinta, come definita dalla circolare, non è di per se idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali se, oltre alla prova di aver conseguito gli obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica (art. 5), non viene data anche la dimostrazione (art. 7) che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute umana e non è indispensabile ai fini del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente.
Si deve poi aggiungere che, successivamente alla data di adozione della circolare, sono state adottate nuove norme per l’ammissibilità dei rifiuti in discarica.
Più precisamente, il D.M. 27 settembre 2010, che ha sostituito e abrogato il D.M 3 agosto 2005, ha superato le difficoltà applicative che avevano reso necessario definire il regime transitorio in questione.

In particolare, sono state superate le difficoltà applicative del D.M 3 agosto 2005 dovute al limite molto restrittivo del parametro DOC (Carbonio Organico Disciolto) nell’eluato (test di cessione) che non era raggiungibile per alcune tipologie di rifiuti non pericolosi di matrice organica, ancorché ben stabilizzati biologicamente; limite che, per le discariche di rifiuti non pericolosi, non era previsto dalla disciplina europea e rendeva di fatto inapplicabile il D.Lgs. 36/2003.
Infine, è scaduto il regime transitorio di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.



In conclusione, alla luce del parere motivato della Commissione Europea e delle citate sopravvenute norme, il regime transitorio disciplinato dalla circolare U.prot.GAB-2009-0014963 del 30/06/2009 e le indicazioni ivi fornite non sono più efficaci.
Con l’occasione, al fine di rispettare i limiti fissati dalla normativa vigente, si rende necessario ribadire, con l’urgenza del caso, la necessità di dare piena attuazione al programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica previsto dall’art. 5 del D.Lgs 36/2003 e di incentivare la raccolta differenziata.

...

Tutto ciò fatto presente, si invitano le Regioni e Province autonome in indirizzo ad osservare quanto sopra disposto e ad adottare le ulteriori iniziative necessarie, in termini di attuazione della pianificazione con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti urbani, al fine di rispettare gli obiettivi stabiliti dalle norme comunitarie.


Ministero Ambiente
On. Andrea Orlando


per visionare per intero la circolare >>>



23 giugno 2013

PORTA PRETORIA: INTERVENTO "CONSERVATIVO" IMPATTANTE...

Porta Pretoria: la piu’ importante porta urbica di Augusta Praetoria (Aosta)

L'intervento conservativo "impattante" continua a suscitare reazioni e commenti.

I lavori per un importo di oltre un milione di Euro portati avanti, nonostante le ottime condizioni di conservazione, continuano a sollevare perplessità tra i cittadini e i turisti...

Chi controlla nel merito quali siano gli interventi "necessari" quando gli organi di vigilanza, a volte si sovrappongono o dipendono gerarchircamente dalla stessa struttura assessorile o ministeriale.

Nella nostra regione sono ancora troppo pochi gli spazi e i momenti di condivisione preventiva ...






Per leggere i commenti >>>

6 maggio 2013

ELEZIONI REGIONALI 2013: IMPEGNI DA SOTTOSCRIVERE PER UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

INVITIAMO I CANDIDATI ALLE ELEZIONI REGIONALI 2013 SENSIBILI AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI A SOTTOSCRIVERE GLI IMPEGNI SOTTO RIPORTATI.


L'Unione Europea si è già espressa più volte sulla gestione sostenibile delle risorse naturali, sia con la Direttiva quadro sui rifiuti (98/2008), sia con risoluzioni delle Commissioni tematiche interne al Parlamento europeo.
I rifiuti sono parte inseparabile del sistema produttivo e deve essere chiaro che essi non possono essere trattati come un problema a se' stante, ma come parte di un modello ampio e complesso. E' impensabile arrivare a una gestione sostenibile a lungo termine senza intervenire sull'intero sistema produttivo nazionale, ma anche mondiale.


Occorre fare propria la gerarchia gestionale dei rifiuti, attuando progressivamente i primi 3 punti (prevenzione, riutilizzo e il recupero di materia) che devono diventare gli unici attorno ai quali si articola le gestione degli scarti. Il recupero di energia e lo smaltimento devono essere ridotti nel tempo fino a tendere a zero, governando la fase transitoria, ottimizzando gli impianti già esistenti, senza costruirne di nuovi ed eliminando gli incentivi alla produzione di energia da rifiuti o da scarti industriali.



In Valle d’Aosta la normativa di riferimento in materia di gestione di rifiuti è la Legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31, “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”. Di recente a seguito del Referendum propositivo del 18 novembre 2012 è stata introdotta con la l.r. 23 novembre 2012, n. 33 la seguente modifica: "In considerazione delle ridotte dimensioni territoriali della regione e dei limitati quantitativi di rifiuti prodotti, in conformità agli obiettivi di cui all'articolo 10, comma 1, al fine di tutelare la salute e di perseguire criteri di economicità, efficienza ed efficacia, nel ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali non pericolosi non si realizzano né si utilizzano sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione."

A seguito della nuova legge è stata costituita in data 5 dicembre 2012 la Commissione consiliare speciale per la rideterminazione degli indirizzi programmatici del sistema di gestione dei rifiuti. La Commissione si è riunita 24 volte tra l’11 dicembre 2012 e il 5 aprile 2013. Al termine dei lavori i componenti di maggioranza hanno respinto la relazione proposta dal Presidente della Commissione e non hanno acconsentito a ridiscuterla per concordare su indirizzi comuni sulla base del lavoro svolto.
In sede di dibattito consiliare sono state presentate due risoluzioni in materia, ma, fino ad oggi, nessuna nuova misura di indirizzo programmatico, è stata adottata al fine di modificare la gestione dei rifiuti sulla base dell’indicazioni derivanti dal Referendum e dalla l.r. 33/2012.

Si chiede a tutti i candidati al Consiglio regionale della Valle d’Aosta per le elezioni regionali del 2013, di  sottoscrivere gli  impegni sottoindicati e di impegnarsi, qualora eletti, a farli approvare in Consiglio regionale:

  1. Rispettare l’esito del referendum propositivo del 18 novembre 2012 in materia di gestione dei rifiuti, garantendo il rispetto della volontà popolare dei valdostani di non utilizzare sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione;
  2. Garantire l’applicazione della l.r. 23 novembre 2012, n. 33 che recepisce l’esito del Referendum di cui sopra;
  3. Adottare tempestivamente una rideterminazione degli indirizzi di gestione dei rifiuti e una riprogettazione della stessa, adottando misure concrete di gestione dei rifiuti che realizzino le priorità e le buone pratiche come indicato dal legislatore europeo e nazionale.
  4. Raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65%
  5. Attuare la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti solidi urbani, eliminando il conferimento in discarica;
  6. Adottare il sistema di raccolta differenziata più efficiente ed efficace, quale il “porta a porta” spinto;
  7. Introdurre sistemi di tariffazione puntuale in modo tale da incentivare il cittadino alle buone pratiche di riduzione, riuso e raccolta differenziata
Altre iniziative svolte in passato:
 http://amicidelviale.blogspot.it/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html
CANDIDATI SENSIBILI AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI:
SI, MI IMPEGNO, UNA VOLTA ELETTO ALLA CARICA DI CONSIGLIERE O SINDACO NEL MIO COMUNE

- a dare attuazione pratica ai principi di prevenzione, riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, così come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso progetti educativi rivolti alle cittadinanze e con il coinvolgimento degli enti locali verso il riciclo totale;

- ad avviare un programma di lavoro teso alla definizione di politiche rivolte al mondo imprenditoriale orientate alla trasformazione e contenimento delle attività produttive improntate allo spreco (prodotti in scadenza, utilizzo di imballaggi inquinanti, sottoprodotti di lavorazione, ecc);

- ad adottare modalità di raccolta differenziata che portino a superare di almeno il 5% i valori previsti dalla legge regionale vigente, in modo da far diventare i comuni della Valle d'Aosta un modello da seguire, anche per l’attività di recupero dei materiali;

- ad incentivare il compostaggio domestico e quello collettivo.

- a promuovere la costruzione di un centro di compostaggio regionale anche aderendo ufficialmente e diffondendo la petizione promossa dal Comitato rifiuti Zero Valle d'Aosta

- ad escludere sistemi di combustione e cocombustione dei rifiuti ed in ogni caso ad attivare, in via preventiva, una comparazione pubblica e trasparente tra tutti gli scenari possibili.



Al Signor Segretario/Presidente
del Movimento/Partito ________________________
Oggetto: Materiali da riciclo - Rifiuti - Iniziative di sensibilizzazione.
Iniziative di sensibilizzazione tra cui una dichiarazione rivolta a tutti i 1932 candidati alle prossime elezioni comunali.
Con l’occasione si chiede cortesemente di voler consegnare o inviare a tutti i candidati il modulo allegato. Solo la restituzione della copia firmata ad una delle associazioni proponenti permetterà l’inserimento del nominativo nell’elenco dei candidati sensibili ad una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

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Ecco i nomi dei candidati che hanno sottoscritto la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti

Comune di Aosta

Alpe

Carlo Curtaz Eletto
Iris Morandi Eletta
Dina Squarzino Eletta
Mario Vietti Eletto
Gianpaolo Fedi Eletto
Loris Sartore Eletto

Patrizia Nuvolari
Andrea Piccirilli
Ilio Viberti
Fabio Armand
Ruggero Balduzzi
Marco Bich
Sonia Chabod
Ornella Cheillon
Sara Desandre
Paola Iammarino
Maria Grazia Lumetta
Liliana Cornaz Malagutti
Sergio Gal
Francesco Milleret
Walter Pivato
Gabriele Scattolin
Pietro Varisella
Anna Maria Torrione


Sinistra per la città

Paolo Momigliano Levi Eletto
Walter Manazzale
Matteo Castello
Alessandro Pascale
Mario Badino
Matteo Amatori
Flavio Martino
Federico Cognetta
Stefano Peloso
Serenella Brunello
Alessandra Masseglia
Andrea Gorret
Grosso Sandro
Andrea Padovani

Italia dei Valori

Carla Joly
Marco Belardi
Vincenzo Bacca
Lucrezia Celentano
Adriano Curto
Marisa Christillin
Lucia Pison
Lucio Gino Celentano
Armando Mormile
Veronica Marazzato
Maria Pilade
Anna Maria Sicilia
Annarita Tomaselli
Lorella Vezza
Maurizio Zardo

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Candidati in altri comuni della Valle d'Aosta:
St. Vincent
Paolo Ciambi (eletto)

Brissogne
Michel Chamen
Angelo Sulis
Piero Zulian


Etroubles
Massimo Tamone (Eletto)

Gignod
Ylenia Barmette

Champorcher
Fausta Baudin

Saint Christophe
Chantal Certan Eletta
Marco Gheller Eletto

Arvier
Sara Patat (eletta)

Chatillon
Daisy Ussin


St. Marcel

Artaz Lara
Bertholin Luca
Ammendolia Alex
Blanc Paolo
Carapellotti Luigina
Cerise Marco
Démé Rosaura
Gallizioli Erika
Genna Giuseppe
Marcoz Liliana
Perri Angela

Lista 2
Gianfranco Droz Eletto


Pont St. Martin
YEUILLAZ Cleta Eletta
ARVAT Marialba,
BORGATO Stefano
BOSONIN Irene
FASANO Renzo
LUCCHESE Laura
PEROTTO GHI Elena
VIGNA LASINA Mattia


Saint Oyen
Davide Proment

Comune di Gressan
Claudio Latella

Valtournenche
Roberto Avetrani


ECCO GLI ELETTI NEI CONSIGLI COMUNALI CHE HANNO SOTTOSCRITTO L'APPELLO/IMPEGNO AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

Comune di Aosta
Carlo Curtaz
Iris Morandi
Dina Squarzino
Mario Vietti
Gianpaolo Fedi
Loris Sartore
Paolo Momigliano Levi

Comune di Brissogne
Piero Zulian

Comune Etroubles
Massimo Tamone

Comune Champorcher
Fausta Baudin

Comune Saint Christophe
Chantal Certan
Marco Gheller

Comune Arvier
Sara Patat

Comune St. Marcel
Artaz Lara
Bertholin Luca
Gallizioli Erika
Gianfranco Droz


Comune Pont St. Martin
Yeuillaz Cleta
Arvat Marialba
Bosonin Irene

Comune Saint Oyen
Davide Proment

Comune Valtournenche
Roberto Avetrani

Comune di Verrès
BELOTTI Marilena
BAISOTTI Pietro
BRUNA Luigi

5 maggio 2013

GESTIONE RIFIUTI: I NUOVI OBIETTIVI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Portare la raccolta differenziata al 70 per cento entro il 2020 con una produzione procapite che dovrà scendere a 505 chilogrammi (168 chili in meno a testa), ma anche arrivare al superamento delle discariche e con l’inevitabile conseguenza d’incentivare la raccolta differenziata 
Come si procederà? Saranno coinvolti tutti livelli di governo locale.

"Concertazione per noi non significa solo condividere, vuol dire elaborare strategie per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa che individua una corretta gestione dei rifiutti – segnala l’assessore Freda - e mette al primo posto la prevenzione dei rifiuti e all’ultimo posto lo smaltimento".


Tra queste le discariche che sono quelle che vanno superate per prime. A livello regionale gli impianti per lo smaltimento dovranno avere un ruolo sempre più residuale.
E' da scongiurare - mette in evidenza Freda - l’ipotesi che i cementifici piacentini Cementirossi e Buzzi brucino rifiuti, andando ad aggiungersi a Tecnoborgo e diventando di fatto degli inceneritori “mascherati” per rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia. Lo smaltimento quindi dovrà essere messo all’ultimo posto della graduatoria del trattamento dei rifiuti perché l’investimento maggiore si dovrà concentrare sul recupero di materia e lo strumento che viene indicato nel nuovo Piano dei rifiuti è, come s’è detto, la raccolta differenziata. 
Tutti devono fare la loro parte e anche i cittadini devono stare attenti a produrre meno rifiuti. Se ognuno di noi si mette nelle condizioni di fare la propria parte si può arrivare ai grandi numeri e il recupero di materia rappresenterebbe anche un fattore economico importante. 
Nel prossimo futuro, anche grazie alla gerarchia di gestione dei rifiuti perseguita dal Piano Regionale, il recupero di materia diventerà il core business di una nuova economia, verde e pulita - aggiunge l’assessore – in grado di impattare sempre di meno sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, privilegiando l’utilizzo di materie prime di recupero in sostituzione di quelle naturali.

Il mezzo per incrementare la raccolta differenziata è individuato nel “porta a porta” che oltre ad aumentari i quantitativi intercettati, migliorerà in modo significativo anche la qualità dei materiali raccolti, rendendo così più efficiente il successivo recupero.