2 ottobre 2017

UNITI PER DIFENDERE IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Movimento culturale per la difesa e lo sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale
 
Il nuovo Movimento nasce per iniziativa di Ferruccio Capelli, direttore della Casa della Cultura di Milano, Amedeo Amadei, medico igienista, già direttore di Dipartimento di Prevenzione di ASL,  Vittorio Carreri, medico igienista, medaglia d'oro al Merito della Sanità Pubblica e Giuseppe Landonio, oncologo.

Nella mozione approvata dall'Assemblea si richiede un impegno sui seguenti 6 punti:
1) A difendere i principi fondamentali per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente contenuti nella Costituzione e i valori irrinunciabili della riforma sanitaria del 1978: decentramento istituzionale, semplificazione e sburocratizzazione, rafforzamento del ruolo dei Comuni e delle Città metropolitane, unitarietà e globalità degli interventi sanitari e socio sanitari, contrasto delle disuguaglianza, partecipazione e controllo democratici da parte degli utenti, gratuità delle prestazioni, ruolo integrativo della sanità privata, finanziamento sulla base delle capacità contributive.

2) A realizzare prioritariamente i programmi pluriennali e le attività di prevenzione nei confronti delle malattie di maggior rilevanza sociale. L’impegno da parte di molte Regioni fino a questo momento è stato carente e confuso, quasi inesistente sulla prevenzione primaria.
 
3) A riformare radicalmente l’Assistenza sanitaria primaria, la continuità assistenziale, la rete ospedaliera, il rapporto territorio-ospedale. A qualificare l’assistenza e la spesa sanitaria.
 
4) A realizzare finalmente piani e programmi pluriennali per la formazione da parte delle Regioni e delle Università, dando maggior spazio alle strutture più qualificate del SSN. Si chiede inoltre una revisione nella formazione dei medici di medicina generale.
 
5) A potenziare con investimenti congrui la ricerca scientifica, specie quella applicata agli obiettivi della programmazione sanitaria con priorità agli obiettivi dei Piani sanitari e di prevenzione regionali.
 
6) A promuovere gruppi di lavoro di esperti sui principali temi e ad organizzare conferenze pubbliche in difesa e sostegno della sanità pubblica e del SSN.

AUTO ALIMENTATE DA RIFIUTI E SCARTI AGRICOLI

Fare il pieno alla propria auto utilizzando rifiuti e scarti agricoli come combustibile. 

Potrebbe accadere a breve (entro dicembre 2017??) non appena verranno approvati i decreti attuativi che permetteranno di mettere nella rete gas nazionale anche il biometano, vendendolo come carburante per autotrazione. 

È l'economia circolare del mondo agricolo: il biometano ottenuto da produzione agricola e dagli allevamenti, trasformato in forma liquida come biometano liquido (Bml), può essere usato a sua volta come combustibile nei trattori agricoli ed altri veicoli. 

L'impresa agricola potrebbe ottenere uno sconto del 5% sul prezzo registrato sul mercato a pronti del gas naturale (MGAS). In più potrà ricevere circa 300 euro per ogni Cic (certificati di immissione in consumo di biocarburanti).

Un'auto alimentata a biometano agricolo emette il 25% in meno di CO2 al chilometro rispetto ad altre. Anche le altre emissioni nocive si riducono di oltre il 95% rispetto a una macchina a diesel. I primi impianti di biometano alimentati con letame e agrumi li ha messi a punto in Veneto e Lombardia la Bts Biogas, azienda con sede a Brunico e con oltre vent'anni di esperienza nel settore del biogas, che ha già realizzato impianti simili.

28 settembre 2017

Rivoluzione parcheggi area Cogne, Codacons chiede bilanciamento tra zone bianche e blu

Aosta, adesso basta con i parcheggi blu.

E’ notizia di questi giorni la riorganizzazione dei parcheggi nell’area Cogne, che, a quanto pare, renderà a pagamento un’intera area esterna al centro cittadino. Infatti oltre al pluriplano, da quanto trapelato, saranno a pagamento anche il parcheggio della Pila S.p.A. e dell’ipermercato Cidac. 

Il Codacons si dichiara notevolmente perplesso in merito alla suddetta scelta, soprattutto tenendo conto del fatto che in quella zona non esiste certo
un’emergenza parcheggio. 

A gravare ancora di più su questa scelta è il fatto che l’unico modo per aggiungere il centro di Aosta è utilizzare il sottopasso della stazione che, come più volte evidenziato, manifesta rilevanti problemi. Chi ha la sfortuna di utilizzarlo quotidianamente sa bene che è inutilizzabile da disabili, da mamme con le carrozzine o biciclette, ed alla prima pioggia diventa una piscina.

Una situazione che, nella migliori delle ipotesi, permarrà fino alla ristrutturazione
della stazione prevista nel 2020. In aggiunta al danno già citato, per la cittadinanza c’è la beffa di avere ampie aree della zona ad esclusiva disposizione dei soli impiegati regionali, che saranno gli unici a godere del lusso di parcheggiare gratuitamente sia lungo la strada che costeggia la ferrovia, sia all’interno della vecchia area Cogne, dove giornalmente è possibile
notare un parcheggio pressoché vuoto. Infine è al vaglio della nostra associazione la presentazione di un esposto, volto a valutare il rispetto di quanto stabilito dalla circolare (protocollo numero 1712 del 30 marzo 2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e da una recente sentenza della corte costituzionale che ha previsto la necessità di contemperare la presenza di zone a pagamento e zone bianche che devono essere adiacenti ai parcheggi a pagamento.
CODACONS VDA
AOSTA
www.codacons.vda.it

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Rifiuti differenziati e scelte dei Comuni
Che bella la raccolta differenziata dei rifiuti. Per anni è stato detto che differenziare permetteva al cittadino di risparmiare sulle tasse comunali.
Allora speriamo davvero che le amministrazioni riescano a individuare un sistema che permetta di premiare per davvero chi sceglie di essere responsabile. Altrimenti che senso ha?

24 settembre 2017

UNIONE EUROPEA E NUOVE REGOLE PER L'ECONOMIA CIRCOLARE

Osservazioni a ruota libera sul rifiuto residuo procapite.

230 kg di produzione annua procapite (solo popolazione residente) di rifiuto indifferenziato è un dato buono paragonato per esempio al dato medio dell'Emilia romagna di circa 270 kg procapite, ai circa 350 della Puglia, ai 140 del Veneto, ecc. Il dato è comunque un dato grezzo perchè prodotto sia dalle famiglie che dalle utenze non domestiche.
Su una produzione complessiva di 500 kg di rifiuti (tutti, indifferenziato + differenziato) quale è la media nazionale, circa il 60% è prodotto dalle famiglie e il 40% dalle attività (negozi, bar, ristoranti, ecc)quindi 300 Kg sono mediamente prodotti da ogni singolo abitante residente e il resto dalle attività.
Proporzione analogo (non uguale) la si ha anche su quegli 88 kg di rifiuto residuo, per cui le persone produrranno mediamente circa 50 kg e le attività il resto.La campagna dei 100 kg è stata lanciata ormai 5 anni.  Il limite dei 100 kg, sicuramente molto alto, e facilmente superabile. Ora molti comuni arrivano alla soglia dei 50 kg.  Ora, viste le nuove condizioni, quell’obiettivo va rivisto abbassando la soglia.  Quindi non il criterio perfetto, ma un criterio che fa fare un passo avanti rispetto a quello taroccato di raccolta differenziata.
Credo che questo criterio sia migliore anche rispetto a quello di rese di riciclaggio che sta per essere varato dalla UE con la nuova direttiva, proprio perché anche le rese di riciclaggio, sebbene più corrette rispetto alla rese di raccolta differenziata (per esempio escludono la plastica differenziata che va al cosiddetto recupero energetico) comunque possono essere taroccate con lo stesso meccanismo, travasando rifiuti speciali in urbani o facendo diventare rifiuto urbano l’erba dei campi, per fare più verde riciclato. Non è rendere quantitativamente massimo il riciclaggio che importa, ma ridurre al massimo la produzione di rifiuti e riciclare tutto quello che rimane, rendendo zero o quanto più vicino possibile a zero il rifiuto smaltito in discarica o inceneritore. Comunque il criterio meglio definito di riciclaggio permette di meglio calcolare per sottrazione quanto non è riciclato, e può dare una mano a stanare i furbetti che cercano di aggirare gli ostacoli, che siano comuni o gestori, come nel caso da te citato. Non illudiamoci che i furbetti scompaiano qualsiasi criterio e strategia adottiamo, ci saranno sempre e proprio per questo sono importanti gli osservatori regionali e locali, assieme a tutte le iniziative che continuamente proponiamo sui territori di riduzione, riuso e ricerca sul residuo. 
Due cose importanti:  Rivedere il criterio di minimizzazione dei rifiuti non riciclati, alla luce anche della nuova direttiva, ed eventualmente mettere a punto un nuovo criterio;  potenziare la rete dei comuni rifiuti zero attraverso un maggiore coordinamento e una serie di iniziative rivolte a loro.

AOSTA - PISTA CICLABILE LUNGO IL TORRENTE BUTHIER - LOC SAUMONT

Ai Sigg. Consiglieri Comunali 
per il tramite dei sigg. Capi gruppo 
Consiglio Comunale di Aosta


In allegato copia delle osservazioni presentate sull'accordo di programma Rava - Comune di Aosta e Cooperativa Forza e Luce pubblicato in data 24 luglio 2017.

Con l'occasione si chiede di conoscere i vostri intendimenti in merito alla prosecuzione della pista ciclabile lungo il torrente Buthier e alla sistemazione a verde delle zone ora abbandonate.

Si resta in attesa di un breve cenno di riscontro e/o vostri eventuali interventi o iniziative al riguardo.

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Oggetto: Osservazioni sull’accordo di programma tra Regione autonoma Valle d’Aosta, Comune di Aosta e Cooperativa Forza e Luce di Aosta riguardante la realizzazione della viabilità e arginatura del torrente Buthier in località Saumont - Aosta (importo lavori a carico del privato per circa Euro 500.000). Avviso pubblico del 27 luglio 2017.

OSSERVAZIONI E PROPOSTE
In relazione al progetto presentatosi formulano le seguenti osservazioni e proposte:

1. PISTA CICLABILE: 
La Cooperativa Forza e Luce di Aosta ha omesso di riportare nel progetto, per il tratto di competenza, la previsione di idonea pista ciclabile da ubicare nella zona lato marciapiede o nella zona lato nuovi parcheggi o nella zona lungo il canale ru Baudin.

2. ZONA VERDE CON NUOVE PIANTE E ARBUSTI PER RIPRISTINARE ZONA OMBREGGIATA: 
La Cooperativa Forza e Luce di Aosta pur avendo previsto il ripristino a zona erbosa non precisa se intende proseguire nella piantumazione di nuove piante in modo da ripristinare la zona ombreggiata esistente.

3. PARCHEGGI AD USO PRIVATO: 
La Cooperativa Forza e Luce ha previsto un numero di parcheggi privati interni che, ad una prima analisi, sembra spropositato.

Si ricorda che nel mese di agosto 2011 la Cooperativa Forza e Luce di Aosta aveva presentato il progetto per la riattivazione dell’impianto idroelettrico di Saumont richiedendo al comune di Aosta il riconoscimento di “interesse pubblico”. A suo tempo il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, aveva riconosciuto meritevole tale interesse, anche in ragione della disponibilità della cooperativa a provvedere alla sistemazione del fabbricato esistente e della zona adiacente. Il fabbricato e l’intera area risultavano ubicati in zona Ee008 - area RI100 vincolata per pubblico interesse per spazi ricreativi, nella quale erano ammesse la sola trasformazione del suolo e delle costruzioni esistenti per destinazioni coerenti e funzionali alla previsione del parco Saumont.

Tenuto conto che la Cooperativa Forza e Luce di Aosta gestisce in modo impeccabile la zona verde di sua competenza (nonché zone limitrofe) si propone al Comune di Aosta di valutare una concessione decennale alla Cooperativa della zona adiacente all’attuale “area verde Saumont” - lato centrale idroelettrica -  lasciata in completo stato di abbandono da parte dell’Amministrazione comunale.


20 settembre 2017

PISTE CICLABILI AD AOSTA. PROGETTAZIONE IN ALTO MARE

Piste ciclabili ad Aosta … un progetto in alto mare. In ritardo di oltre un anno.

Di seguito una interpellanza che sarà discussa in consiglio comunale

Premesso che la Giunta comunale di Aosta, con deliberazione n. 211 in data 22/12/2015,ha approvato la “scheda progetto per interventi di mobilità sostenibile da realizzarsi nel Comune di Aosta nell’ambito del Programma interventi per la crescita e l’occupazione 2014/2020 (FESR) e del Piano della sicurezza stradale”;

Preso atto che la deliberazione della giunta regionale n.160 del 12 febbraio 2016 recante “APPROVAZIONE DELLA CONCESSIONE DI UN CONTRIBUTO AL COMUNE DI AOSTA PER LA REALIZZAZIONE DI PARTE DEL PROGETTO "AOSTA IN BICICLETTA" NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA "INVESTIMENTI PER LA CRESCITA E L'OCCUPAZIONE 2014/20 (FESR)", E DEL RELATIVO SCHEMA DI CONVENZIONE. ACCERTAMENTO E PRENOTAZIONE DI SPESA”.

Preso atto inoltre che con la citata deliberazione regionale il Comune di Aosta  finanziato il progetto “ Aosta in bicicletta” per un importo di euro 4.850.061,21 di cui euro 3.000.000,00 proveniente da finanziamenti europei (FESR) ed euro 1.850.061,21 proveniente dai fondi relativi al Piano Nazionale di sicurezza stradale;



Vista lo schema di convenzione tra l’Amministrazione regionale e il Comune di Aosta approvato con detta deliberazione n.160/2016 e fatta propria dal comune di Aosta con deliberazione comunale n. 34 del 4.03.2016 recante “Area T1 –Urbanistica mobilità urbana Progetto Aosta in bicicletta Approvazione schema di convenzione da stipularsi con l’Amministrazione regionale nell’ambito del Programma investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/2020 FESR” ;



Richiamata inoltre la deliberazione regionale n.798 del 17 giugno 2016 recante

“Approvazione delle bozze di convenzione con i comuni attuatori degli interventi da finanziare nell’ambito del piano nazionale di sicurezza stradale, ai sensi delle deliberazioni CIPE n.143 del 21.12.2007 e n.108 del 18.12.2008. Prenotazioni di spesa”.

Ricordato che la Convenzione tra RAVDA e Comune di Aosta è stata sottoscritta solo a fine maggio 2016;

Verificato che l’approvato cronoprogramma procedurale prevedeva le attività di 
progettazione preliminare e progettazione esecutiva nel periodo ricompreso tra il
febbraio 2016 e agosto 2016, quindi ben oltre un anno fa;

Richiamato l’art. 7 della convenzione recante “Per l’attuazione del Progetto, la Regione corrisponde al Comune il contributo massimo complessivo di euro 3.000.000,00 (tremilioni/ 00). Tale somma è erogata dalla Regione, tramite: una prima tranche di acconto pari a euro 180.500,00 (centottantamilacinquecento/00), a seguito della stipula della presente Convenzione e dietro formale dichiarazione di inizio attività da parte del Comune; le tranche successive verranno erogate sulla base del quadro economico del progetto e della spesa dichiarata ammissibile a seguito del controllo di 1° livello; il saldo a conclusione delle attività, fino alla concorrenza del contributo massimo complessivo di euro 3.000.000,00 (tremilioni/00), sulla base delle spese finali dichiarate ammissibili a seguito del controllo di 1° livello e previo esito positivo delle verifiche finali.

Preso atto inoltre delle dimissioni del dirigente competente per area di competenza;

Visto che a oggi le attività di cronoprogramma non sono state attuate e che il ritardo pare ormai incolmabile e il rischio di perdita delle risorse a favore del Comune di Aosta ormai certo;

per i motivi in premessa interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sapere

- Quando inizieranno le attività di affidamento per la progettazione a valere sulle
risorse del progetto “Aosta in bicicletta”.
- Quali sono i tempi di aggiudicazione e se vi è la garanzia che tale tempistica risulta sufficiente a scongiurare il rischio disimpegno di risorse a favore della città di Aosta.

Luca LOTTO