16 giugno 2012

A PARMA SI CAMBIA MUSICA...

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A Parma fino a ieri l'inceneritore era considerato la soluzione ai rifiuti con la “l” maiuscola.

Ora il sistema dell'incenerimento giace in profonda crisi e la stessa Europa sta scrivendone il de profundis con tanto di data scolpita: 2020.

Per quel giorno non si potranno più bruciare i rifiuti riciclabili e compostabili ed allora ci si domanda: cosa potranno bruciare i forni?
Se togliamo loro carta plastica e legno il loro destino è segnato. Ma a tener banco oggi è un nuovo fronte, oggi più che mai attuale in una fase economica difficile e senza apparenti sbocchi di breve periodo.
E' la concorrenza che avanza a colpi di domanda ed offerta, sconvolgendo certezze sulle quali si erano fondati proprio i progetti di nuovi impianti di incenerimento, come quello di Parma.
Si affermava: o si fa l'inceneritore o i costi di smaltimento andranno alle stelle, superando i 200 euro e veleggiando verso i 250 euro a tonnellata.
Oggi pare che la situazione sia profondamente mutata, non solo in Italia ma in tutto il vecchio continente.
Il quotidiano genovese Il Secolo XIX ha pubblicato un'inchiesta che ha ripreso la decisione del gruppo E-On di disfarsi dei propri impianti di incenerimento sparsi in Europa, 18 inceneritori con una capacità di smaltimento di oltre 4 milioni di tonnellate annue.
Il dato che ha fatto notizia però è il fatto che la vendita, che doveva andare in porto entro l'8 giugno, non abbia visto alcuna proposta arrivare alla sede della multiutility. Nell'analisi del quotidiano della Lanterna entra anche la voce di Frans Beckers, Vangansewinkel, proprio colui che venne lo scorso anno a Parma per proporre la riconversione dell'impianto di Ugozzolo.
Beckers dice due cose importanti. La prima è l'invito a tutti i players a seguire l'esempio della sua società, che ha spento l'inceneritore di Rotterdam, in modo da “non danneggiare il riciclo”.
La seconda è la constatazione che presto ci sarà la guerra ad accaparrarsi i rifiuti, quindi il rischio è quello di avere tante caldaie senza carburante.
Ne consegue ad esempio che chi ha costruito le reti di teleriscaldamento, basandosi solo sugli inceneritori come poli di produzione termica, rischia di lasciare al freddo intere città.
Uno scenario impensabile fino a poco tempo fa, che dovrebbe far riflettere anche Parma e la prospettiva temporale dell'impianto di Ugozzolo.
Ma il servizio del Secolo fa emergere un dato che qui vogliamo sottolineare e far emergere come un vero e proprio scandalo economico.
Roberto Paterlini infatti, direttore di Iren Ambiente, afferma che il trattamento di una tonnellata di rifiuti oggi ha un costo che si attesta sui 70-80 euro. I cittadini di Parma invece pagano ad Iren la bellezza di 162 euro per la stessa tonnellata di rifiuti.
Se la matematica non è una opinione ci troviamo forse di fronte ad un costo chiesto ai cittadini doppio rispetto al mercato? Una specie di prelievo forzoso dalle tasche dei parmigiani, e di tutti gli abitanti del territorio parmense, che nessuno fino ad oggi ha fatto emergere?
A Piacenza spendono meno, a Reggio spendono meno, a Napoli per 109 euro i rifiuti li hanno portati in Olanda.
Crediamo sia davvero inaccettabile non fare chiarezza su questo tema, addirittura sottolineato dalle parole di un massimo dirigente della stessa azienda che opera a Parma.
Che ci sia bisogno di tanta chiarezza e trasparenza in questo campo è evidente a tutti. Che arrivino risposte da Iren e Ato, l'ente che governa la tariffe, è una speranza che rinnoviamo. Magari supportata dal cambio di libro in piazza Garibaldi.

Gcr Parma



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INCENERITORE A PARMA: ECCO LA POSIZIONE DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Il tema inceneritore è già stato trattato a Parma nel corso della prima riunione del consiglio comunale. Sull'argomento ecco la dichiarazione del neo sindaco Pizzarotti: "Lo riconvertiremo in un impianto di smaltimento e trattamento meccanico biologico dei riufiti".

Ecco il suo discorso di insediamento: "Cercheremo di cambiare l'approccio alla politica: sempre meno una politica delegata e sempre più partecipata, all'insegna della trasparenza.
Ascolteremo la minoranza e non ci prenderemo i suoi http://www.blogger.com/img/blank.gifmeriti. Terremo sempre aperto il Comune a tutti i cittadini. Apriremo le porte del Comune non solo per i Consigli comunali. Pensiamo di introdurre referendum partecipativi senza quorum.
L'acqua pubblica, sulla quale è stato celebrato un referedum nazionale, sarà inserita all'interno dello Statuto comunale. Come nei libri di Guareschi, le parti devono scontrarsi ma puntare sempre al bene comune.
Potenzieremo il Quoziente Parma, partiremo da questi punti di accellenza, per mantenere i nostri servizi, anche col bilancio che si trova nelle condizioni note. Il Bilancio sarà la nostra prima attenzione. La situazione è gestibile, non bisogna terrorizzare i cittadini.
Sull'ambiente è nota la nostra volontà di bloccare l'inceneritore, con una scelta condivisa, e fare di Parma un'eccellenza ambientale.

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20 maggio 2012

GESTIONE RIFIUTI A TIVOLI: ANCHE LI I CONTI NON TORNANO!




Anche a Tivoli i conti non tornano... >>>



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GIAN ANTONIO STELLA: OPEN DATA E GIORNALISMO

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http://innovatv.it/video/2666025/gian-antonio-stella/forum-pa-2012-open-data-e-giornalismo-basato-sui-dati

GESTIONE RIFIUTI E STRANEZZE ITALICHE...

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Ecco il punto di vista di Andrea Zanoni, europarlamentare IDV.

"Il ministro Clini ed il Governo Monti con il rilancio degli inceneritori si pongono contro la nuova strategia dell’Europa, dato che il 20 aprile 2012 il Parlamento Europeo ha approvato come priorità per il 7° Programma Ambientale Europeo anche il divieto di incenerimento di rifiuti che possono essere riciclati e compostati.

Il Governo italiano dimostra di non sapere che la raccolta differenziata non può convivere con gli inceneritori” continua Zanoni “in quanto sono due metodi diametralmente opposti per risolvere la questione rifiuti”.

“Il nostro pianeta è sempre più povero di risorse, pertanto non possiamo più permetterci di mandare in fumo i rifiuti, ma dobbiamo riciclarli ottenendone materia prima da reinserire nel mercato.”

“Invito Clini a tornare a Treviso per visitare un centro di eccellenza, in termini di recupero e riciclo di rifiuti, come quello di Vedelago dell’amica Carla Poli, centro che ho citato proprio ieri a Bruxelles durante una conferenza che ho organizzato con altri colleghi in merito alla questione inceneritori

(http://www.andreazanoni.it/it/news/post/maggio-2012/conferenza-basta-agli-inceneritori.html)>>>

Clini, inoltre, dimostra di non sapere che in merito alla qualità dell’aria l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia Europea il 24.11.2010, per la violazione della Direttiva 2008/50/CE: infatti, in tutta la Pianura Padana i cittadini da anni respirano aria avvelenata con valori di inquinamento ben al di sopra dei valori consentiti dalla legge”.

“Se conoscesse questa situazione non proporrebbe di certo la costruzione di nuovi inceneritori, ma piuttosto programmerebbe la chiusura di quelli esistenti, creando una rete diffusa di centri di riciclo dei rifiuti, come quello di Vedelago”.


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