Nuova giunta regionale e cambiamento di metodo.
Il presidente Marquis all’atto del suo insediamento, ha dichiarato di voler "cambiare metodo": sentire e ascoltare associazioni, comitati, organizzazioni sindacali per introdurre una nuova forma di partecipazione alle decisioni.
La decisione in merito alla quotazione in borsa CVA (decisa dalla precedente maggioranza regionale a dicembre 2016), la gestione dei grandi investimenti e le scelte in merito alla gestione degli utili di tutte le società partecipate sono argomenti e decisioni importanti per tutta la comunità.
Occorre far chiarezza sui seguenti argomenti:
Quali sono i motivi per procedere nella quotazione in borsa, nonostante la richiesta di moratoria annunciata da alcune forze politiche e che sarà posta in discussione in Consiglio regionale a Giugno 2017.
E' vero che entro luglio 2017 la società Cva spa (se non riceverà ulteriori disposizioni) presenterà istanza formale di quotazione in Borsa, essendo già stati individuati gli advisor (Mediobanca e Credit Suisse)?
A quanto ammontano le spese complessive per l'iter di quotazione, più o meno di 4 milioni di Euro?
A quanto ammontano le spese complessive per l'iter di quotazione, più o meno di 4 milioni di Euro?
E' vero che la Regione Valle d'Aosta deve ancora sborsare 23 milioni all’anno sino al 2021 (totale debiti circa 150 milioni di Euro) per pagare i debiti contratti negli anni novanta per l’acquisto dall’Enel degli invasi, delle centrali e degli impianti di proprietà ora di CVA
E' vero che il debito pregresso per l’acquisto è a carico della Regione, ma gli utili CVA vanno direttamente nelle casse della Finaosta spa (finanziaria della regione Valle d'Aosta- interamente di proprietà regionale)
Quali sono i criteri e le modalità di gestione degli utili accumulati dall’atto dell’acquisto e ove sono stati investiti.
Quanti milioni di Euro sono stati utilizzati dalla vecchia maggioranza regionale e quanti ne sono ancora disponibili investiti in titoli o investimenti e partecipazioni in altre società (Casino de la Vallée spa o altre società)
Tenuto conto che mediamente ogni anno gli utili medi della Cva ammontano a 50 milioni di Euro nel caso di quotazione in borsa del 35 % del valore di quotazione è vero che mediamente oltre 15 milioni di euro andranno ai nuovi investitori (banche e investitori istituzionali) e non ai cittadini valdostani.
Nel caso di quotazione la somma liquida a disposizione della società Cva e Finaosta e quindi della Regione Valle d'Aosta potrebbe ammontare a oltre 300 milioni di Euro?
In quali settori economici della regione si intenderebbero investire le liquidità disponibili nelle società partecipate?
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13/05/2017 - La Vallée Notizie - pagina 11
Cva in Borsa, «L'iter andrà avanti» Tra i «mal di pancia» in maggioranza.
«Tenendo conto della situazione la società sta proseguendo l'iter di quotazione e alla fine, quando il lavoro sarà presentato, spetterà all'azionista l'ultima parola».
Parole del presidente della Regione, Pierluigi Marquis. Nei giorni scorsi i consiglieri regionali Elso Gerandin (Mouv) e Andrea Padovani (L'Altra Valle d'Aosta) avevano chiesto di sospendere l'iter. Passaggio necessario per aprire nella maggioranza - che appoggiano - una riflessione sull'operazione.
Sospensione che al momento non sembra essere nelle corde del governo regionale «anche perché ad oggi non è stato ancora approvato il decreto che modifica la Madia escludendo dall'obbligo di dismissione o vendita sul mercato le partecipate che hanno per oggetto sociale la produzione di energia da fonti rinnovabili» hanno precisato il Presidente e l'assessore alle Finanze Albert Chatrian lunedì scorso, 8 maggio, durante il consueto incontro settimanale con i giornalisti. «Aldilà degli obblighi o meno di legge bisogna capire che il percorso di quotazione, e su questo verterà il ragionamento all'interno della maggioranza e della politica, ha un presupposto: quando ci si quota in borsa è per far crescere la società, per proiettarsi in un mercato più ampio, per lavorare con prospettive di crescita. - ha aggiunto Pierluigi Marquis - E' anche da considerare che tutto questo andrà inquadrato in un contesto di come si muove il mercato sulle energie rinnovabili, perché o si è preda o si è predatore nella vita e si corre il rischio di essere preda se non ci sono le prospettive di crescita. Sono riflessioni che andranno fatte al momento opportuno».
Per l'iter di quotazione, Cva ha scelto Mediobanca e Credit Suisse come banche d'affari che dovranno portarla in Borsa. Il pacchetto azionario che verrebbe collocato a Piazza Affari non dovrebbe superare il 35 per cento.
Aspettando il varo del decreto, atteso per fare chiarezza soprattutto dagli enti locali che hanno partecipazioni nelle società idroelettriche, Cva «deve essere pronta» ha aggiunto l'assessore regionale Albert Chatrian. Che ha proseguito: «La politica deve avere la possibilità di scegliere, nel momento in cui la maggioranza deciderà il suo percorso dovremo avere un'azienda pronta».
Nel giugno 2011 si è tenuto e vinto un referendum per evitare la privatizzazioni delle acque. In Valle d'Aosta si sono recati alle urne il 65% degli aventi diritto al voto e che il 96,58% ha respinto la privatizzazione.