20 aprile 2021

NO ALL'INNALZAMENTO DEI LIMITI DI ESPOSIZIONE AI CAMPI ELETTROMAGNETICI

Salvaguardare la salute dei cittadini: no all’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi
elettromagnetici generati dalle radiofrequenze come previsto nel PNRR.

c.a.
Presidente del Consiglio
Mario Draghi
Presidente della Camera,
Roberto Fico
Presidente del Senato,
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Egregio Presidente,

Vogliamo portare alla Sua attenzione quanto potrebbe accadere nel nostro Paese in tema di limiti sui campi elettromagnetici che, come sta ampiamente dimostrando la ricerca scientifica, sono non solo tra i più cautelativi in Europa ma anche allineati a quelli di altri Paesi europei che hanno in materia norme più protettive.

In Italia, infatti, il limite massimo di esposizione al campo elettrico a radiofrequenza (CEMRF) è di 20
Volt/metro (40 V/m per le onde centimetriche), ma si tratta di un limite valido per esposizioni brevi od
occasionali, mentre il tetto di radiofrequenza (valore di attenzione) per il campo elettrico generato dalle
radiofrequenze/microonde, per esposizioni all'interno di edifici adibiti a permanenza non inferiore a quattro ore giornaliere, è di 6 Volt/metro (DM 381/ 98 e DPCM 8/7/2003).

Gli enti, le associazioni, i comitati cittadini sottoscritti sono preoccupati per la tutela della salute e
dell’ambiente e lo sono ancora di più dopo che la Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera ha espresso parere favorevole alla valutazione dell’innalzamento dei limiti di esposizione
elettromagnetici correlati a un rischio emergente di inquinamento, dettato anche dalle nuove esigenze di
digitalizzazione, tra cui lo sviluppo della tecnologia 5G.

Non siamo affatto preoccupati dello sviluppo di digitalizzazione per il nostro Paese, servizio e tecnologie che la pandemia ha messo in evidenza come auspicabili e necessari anche per superare le disuguaglianze sociali che abbiamo vissuto in questi mesi; ma il parere del 24 marzo u.s., espresso dalla IX Commissione Permanente della Camera, circa la proposta di adeguamento dei limiti di immissione elettromagnetica (Osservazione 15) a quelli vigenti nei Paesi Europei meno cautelativi in materia, di 61 V/m, suscita in tutti noi grande preoccupazione.

Il limite di 61 V/m non tiene conto delle numerose evidenze scientifiche che hanno ormai dimostrato la
presenza di effetti biologici non termici anche molto gravi, fino a forme tumorali. Va sottolineato, in
proposito, che i livelli di riferimento di cui all’allegato III della Raccomandazione del Consiglio CE
1999/519/CE di 61 V/m, validi solo per gli effetti termici, unici effetti considerati nella Raccomandazione, risultano 100 volte superiori a quelli italiani, quando confrontati con i nostri valori di attenzione. Infatti, la stessa Raccomandazione nel Considerando, precisa che: “l’obiettivo è la protezione della popolazione e pertanto essa si applica in particolare ai luoghi in cui singoli cittadini permangono per un tempo significativo rispetto agli effetti contemplati dalla presente "raccomandazione” e che “gli Stati membri hanno facoltà, ai sensi del Trattato, di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente Raccomandazione”.

Il livello di protezione dei 6 V/m in Italia è vigente da 23 anni. Asserire che i limiti italiani sono inferiori solo di tre volte a quelli europei, quando lo sono di 100 volte in termini di campo elettrico e da 10 a 2,5 volte in termini di densità di potenza, è riduttivo e fuorviante rispetto alla reale entità del cambiamento e contrasta con il principio di non rilassamento del livello di tutela ambientale che gli Stati membri della UE si sono impegnati a rispettare con i Trattati. Qualora tale proposta venisse accolta nella normativa nazionale, non potremmo che ravvisarvi motivate criticità sul piano sanitario e ambientale.

Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS (IARC) classificava i CEMRF,
soprattutto quelli generati dal telefono cellulare, come “possibili cancerogeni per l’uomo” per l’aumento di tumori del cervello e del nervo acustico nell’area ipsilaterale con l’uso del telefono mobile osservato in studi epidemiologici negli utenti che avevano fatto un uso intenso del telefono cellulare. Nella comunicazione della IARC pubblicata nel 2013, fu precisato che una classificazione più severa non era stata allora possibile per la carenza di studi adeguati su animali da laboratorio a supporto dell’osservazione nell’uomo.

In realtà, già nei primi anni 2000 erano stati avviati due studi di dimensione adeguata, uno negli USA dal National Toxicology Program del governo americano, l’altro dall’Istituto Ramazzini di Bologna, due dei più importanti laboratori di ricerca sugli inquinanti ambientali. Entrambi questi enti di ricerca negli ultimi 40 anni hanno contribuito con le loro ricerche alla regolamentazione di importanti agenti quali il cloruro di vinile monomero, il benzene, la formaldeide, l’amianto. Gli studi sui CEMRF dei due laboratori sono stati completati e i risultati sono stati pubblicati nel 2018. Entrambi hanno rilevato aumenti statisticamente significativi di tumori maligni del cervello e delle cellule del sistema nervoso periferico (cellule di Schwann), proprio gli stessi tumori osservati in eccesso negli studi epidemiologici sui grandi utilizzatori di telefoni cellulari. Questi rari tumori sono stati osservati sperimentalmente anche per esposizioni pari a 50 V/m, cioè inferiori ai 61 V/m 61 V/m che costituiscono il livello di riferimento della Raccomandazione europea, ma superiori tanto al limite di esposizione occasionale, 20 o 40 V/m in dipendenza della frequenza, quanto al valore di attenzione, 6 V/m, italiani.
I risultati di questi due studi sperimentali hanno indotto lo specifico gruppo di lavoro della IARC ad inserire la rivalutazione dei CEMRF in calendario come priorità per il periodo 2020-2024, e quindi a breve termine.
Non si comprende, quindi, la richiesta di innalzamento dei limiti di esposizione ai CEMRF in Italia, che
ripetiamo essere tra i più cautelativi al mondo che si accompagna al rilascio per il servizio di telefonia nuove bande di frequenza, come alcune di quelle utilizzate con il 5G, con un contemporaneo innalzamento dei limiti di protezione, non è necessario ed è quanto meno inopportuno, considerando i pericoli emersi da studi sperimentali ed epidemiologici sulle frequenze già in uso e l’incognita costituita da quelle che devono essere ancora rilasciate.

Gli enti, le associazioni, i comitati cittadini sottoscritti chiedono rispettosamente:

1. di coinvolgere tutti i Ministeri competenti, a partire da quello della Salute, nel processo di
valutazione di eventuali innalzamenti dei limiti di protezione relativi alle radiazioni elettromagnetiche. E su questi esercitare la Sua Alta Moral Suasion, perché il Governo non dissipi il patrimonio di civiltà acquisito in Italia, con riguardo alla protezione dall’inquinamento elettromagnetico, osservando il principio di non rilassamento e garantendo il più alto livello di protezione della salute e dell’ambiente, della popolazione, dei lavoratori e dei consumatori, coerentemente con l’impegno preso con i Trattati Europei.

2. consentire lo sviluppo sostenibile di tecnologie utili, ma potenzialmente impattanti sulla salute e
sull’ambiente come quelle che producono inquinamento elettromagnetico, garantendo il rispetto
dei Principio di Precauzione e di Prevenzione. A tal proposito chiediamo che venga acquisito un
rapporto indipendente da conflitti di interesse, analogo a quello che il Parlamento Europeo ha
appena prodotto su “5G e impatto sulla salute”, redatto dalla ricercatrice italiana Fiorella Belpoggi
(Istituto Ramazzini), anche lei firmataria di questa lettera o a quello recepito dal Parlamento
Italiano, con la Mozione 1-00360/1999 votata all’unanimità alla Camera dei Deputati e senza voti
contrari al Senato, alla cui redazione hanno contribuito altri firmatari della stessa.

3. mantenere per i campi elettrici generati dalle radiofrequenze/microonde all'interno di edifici adibiti
a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, il valore di attenzione di 6 Volt/metro;

4. riportare la misurazione del campo elettrico o della densità di potenza dell’onda elettromagnetica
per i controlli dei Comuni e delle ARPA a medie sui 6 minuti invece che nelle 24 ore, come
prevedeva la norma tecnica CEI 211-7. La conseguenza della modifica introdotta dal decreto legge
del Governo Monti n. 179/2012 è quella di ignorare i picchi di esposizione più significativi durante
gli orari di maggior traffico dati;

5. mantenere e favorire lo strumento del regolamento Comunale come forma di pianificazione
territoriale e tutela sanitaria, in particolare per categorie particolarmente vulnerabili (L.Q. 36/2001
art.8 comma 6);

6. finanziare ricerche indipendenti, epidemiologiche e sperimentali, sulle onde centimetriche del 5G a
26 GHz (non ancora studiate in maniera adeguata,) finalizzate ad approfondire i possibili impatti
sulla salute.

Signor Presidente, vorremmo in conclusione sottolineare che, nella presente situazione, l' ipotesi di un rilassamento del livello di tutela della salute della popolazione, dei residenti e dei consumatori, nonché dell’ambiente, con l’innalzamento dei livelli di esposizione ai CEMRF potrebbe generare effetti sanitari dannosi nonché sollevare motivate preoccupazioni nell’opinione pubblica. Dunque, a nostro avviso, non essendoci motivazioni tecnologiche, ma solo ed esclusivamente economiche, le chiediamo di respingere ogni proposta di innalzamento dei limiti più volte esplicitata dalle imprese del settore.

I FIRMATARI

Stefano Ciafani, presidente Legambiente
Fiorella Belpoggi, Direttrice Scientifica, Istituto Ramazzini, Bologna


a seguire altri firmatari
Amici del Viale della Pace




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7 novembre 2020

NUOVA ILLUMINAZIONE PUBBLICA IN VIALE DELLA PACE. AL VIA I LAVORI

E’ prevista la sostituzione dei corpi illuminanti con elementi a led e dei 38 pali di sostegno, nonché il ripristino delle linee elettriche, il recupero delle protezioni meccaniche ed elettriche, previa pulizia dei condotti mediante l’utilizzo di uno scovolo, comprensiva della rimozione di eventuale materiale occludente. 
Le prime operazioni a essere eseguite saranno i lavori di scovolatura delle tubazioni elettriche degli impianti che,da un lato, implicheranno l’occupazione degli stalli di sosta del viale fino all’11 novembre 2020. 
L’assessore ai Lavori pubblici, competente in materia di Illuminazione pubblica, Corrado Cometto: «Si tratta di un intervento particolarmente atteso da residenti e commercianti della zona che contribuirà a rendere più sicuro il territorio. 






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3 aprile 2020

CENSURA SU YOU TUBE DI MOLTI FILMATI


https://youtu.be/bJSm_PSKjOM

https://youtu.be/VyoAJrJSVAo

La medicina non è una scienza esatta, nella quale esiste un solo modo di agire correttamente, ma un’arte, nella quale ogni medico esprime la propria formazione ed esperienza, unite alle sensibilità ed intuizioni sue proprie.

15 marzo 2020

CORONAVIRUS - CONSIGLI...


TÜBINGEN, Germania / BOSTON - 15 marzo 2020 - CureVac AG, un'azienda biofarmaceutica in fase clinica pioniera dei farmaci a base di mRNA per vaccini e terapie, ha confermato oggi che gli sforzi interni sono focalizzati sullo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus con l'obiettivo di raggiungere, aiutare e per proteggere persone e pazienti in tutto il mondo.

Di conseguenza, la società è in contatto con CEPI e molte altre organizzazioni e autorità in tutto il mondo, tuttavia si astiene dal commentare le speculazioni e respinge le accuse sulle offerte per l'acquisizione della società o della sua tecnologia.

Basato sul suo modo d'azione intrinseco, CureVac vede l'mRNA come una delle molecole più potenti per fornire soluzioni rapide ed efficienti in scenari di epidemia, come il Coronavirus. Con esperienza interna di oltre due decenni e la profonda conoscenza scientifica dell'azienda, CureVac sta sfruttando la sua potente piattaforma di vaccini per concentrarsi sullo sviluppo di un vaccino potente, efficace, sicuro e veloce per la produzione di Covid-19.

CureVac ha recentemente annunciato risultati di vaccinazione di successo nel suo programma Rabies per proteggere completamente gli umani con due dosi di solo 1 microgrammo (1 milionesimo di grammo). Questi risultati sono incoraggianti quando si pensa di fornire popolazioni e persone in tutto il mondo in uno scenario di pandemia.

La società ha anche una lunga e forte esperienza nella produzione di vaccini e terapie a base di mRNA dal 2006. In questo momento, CureVac sta lavorando per espandere le sue capacità produttive per essere in grado di fornire fino a miliardi di dosi per situazioni di epidemie come Covid-19.

Mariola Fotin-Mleczek, Chief Technology Officer di CureVac, ha commentato: “La natura ha inventato meccanismi per attivare il nostro sistema immunitario contro le malattie infettive. Con la nostra esclusiva tecnologia RNA di messaggistica imitiamo la natura e forniamo al nostro corpo le informazioni su come combattere il virus. La combinazione di scienza dell'mRNA, comprensione delle malattie, formulazione ed esperienza nella produzione rendono CureVac un attore unico nella lotta contro qualsiasi malattia infettiva, indipendentemente dal fatto che siano stagionali o pandemici. "

Informazioni su CureVac AG

CureVac è una società di biotecnologia di livello clinico leader nel campo della tecnologia messenger RNA (mRNA) con 20 anni di esperienza nello sviluppo e nell'ottimizzazione di questa versatile molecola per scopi medici. Il principio della tecnologia proprietaria di CureVac è l'uso dell'mRNA come supporto dati per istruire il corpo umano a produrre le proprie proteine ​​in grado di combattere una vasta gamma di malattie. La società applica le sue tecnologie per lo sviluppo di terapie antitumorali, terapie anticorpali, trattamento di malattie rare e vaccini profilattici. CureVac ha ricevuto importanti investimenti, tra gli altri da Dievini Hopp BioTech Holding e dalla Bill & Melinda Gates Foundation. CureVac ha inoltre avviato collaborazioni con società e organizzazioni multinazionali, tra cui CEPI, Boehringer Ingelheim, Eli Lilly & Co, Genmab, CRISPR Therapeutics, la Bill & Melinda Gates Foundation e altri. CureVac ha sede a Tubinga, in Germania, con sedi a Francoforte e Boston, negli Stati Uniti.

Per ulteriori informazioni, visitare www.curevac.com 

Contatto multimediale CureVac





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28 dicembre 2019

maria rosa di fazio - metodo lagarde

https://youtu.be/b9WtUHhz7a4?t=454

https://youtu.be/uaXjAdSXHMg?t=2015

https://youtu.be/gfuYkGXbv1I?t=12


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