GESTIONE RIFIUTI: IL 3 FEBBRAIO 2010 ORE 10,00 LA SECONDA SEDUTA A PORTE CHIUSE
Audizione del Prof. Giuseppe GENON e dell'Ing. Luciano ZIVIANI in merito all'atto amministrativo recante: Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.
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Scenari smaltimento rifiuti e questioni irrisolte.
Il 20 gennaio 2010, a due mesi dall'adozione del relativo provvedimento, l’Amministrazione regionale ha presentato ai cittadini il proprio scenario di smaltimento dei rifiuti. Nel corso della relazione non sono stati illustrati i vari passaggi della ricerca commissionata ad un esperto nel mese di maggio 2009, non è stata effettuata alcuna comparazione tra gli scenari possibili, nessuno spazio di confronto è stato lasciato ad esperti di diversa opinione. Gli esperti presenti, anzi, oltre a non comprendere l'autore della citata ricerca, hanno subito annunciato che avrebbero illustrato esclusivamente lo scenario legato alla pirogassificazione e alla valorizzazione energetica della frazione indifferenziata. Nessun confronto, dunque, con la metodologia finalizzata al riciclo completo dei materiali denominata “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste” (RACCOLTA ORGANICO + METODO RICICLO VEDELAGO) ha avuto luogo, anzi è emerso che non è stato effettuato alcuno studio comparativo LCA (life cycle assesment) tra i vari metodi possibili. La ricerca, durata sei mesi e costata oltre 120.000 euro non ha prodotto questi dati. Rimangono, per ora, senza risposta anche le seguenti questioni:
- non si conoscono, o forse si sapranno solo dopo la sperimentazione, le percentuali finali di scorie, fumi e reflui derivanti dalla pirogassificazione (10, 15 o 20%?).
- non si conoscono i costi dell'investimento e della sperimentazione e soprattutto se saranno superiori ai 30, 40, 50 milioni di euro. I sostenitori dello scenario “ Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” (che prevede la raccolta separata della frazione organica) indicano una spesa di 3, 4 o 5 volte inferiore;
- nessun dato è stato fornito sui costi di manutenzione e di gestione annua.
Come cittadino esprimo un parere negativo sulle modalità di smaltimento dei rifiuti indicate nella delibera di giunta n. 3343 del 1° dicembre 2009 e sono favorevole alla sperimentazione immediata dello scenario “Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” i cui elementi essenziali sono disponibili sui seguenti siti web: rifiutizerovda.altervista.org e amicidelviale.blogspot.com.
Andrea Piccirilli
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Si al diritto al riciclo totale dei materiali.
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La gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell'Unione Europea.
Occorre specificare bene la tipologia di rifiuti in questione.
Si tratta di quell´immensa quantità di rifiuti alimentari e di cucina, nonché dei rifiuti di giardini e parchi.
Si stima che l´UE produca annualmente tra i 76-102 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e di giardino e fino a 37 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dall'industria alimentare e delle bevande. Vale a dire: tra il 30 e 40% dei rifiuti solidi urbani.
Una cifra impressionante, soprattutto alla luce del fatto che quasi la metà dei rifiuti solidi urbani viene smaltito in discarica. Un´opzione di trattamento, quest´ultima, da contrastare con determinatezza in quantonelle discariche i rifiuti organici biodegradabili si decompongono e producono gas di discarica e percolato.
Il primo, se non viene catturato contribuisce gravemente all'effetto serra poiché composto essenzialmente da metano (23 volte più potente del biossido di carbonio); il percolato, se non viene raccolto, può contaminare le acque sotterranee e il suolo.
E’ nostra responsabilità trovare delle alternative valide alla messa in discarica dei rifiuti e con gli opportuni investimenti fare in modo che si trasformino in risorsa.
Occorre pertanto concentrarsi su quelle opzioni di trattamento sostenibili, sia in termini di conservazione delle risorse che di riduzione degli impatti globali.
Con il riciclaggio il rifiuto diventa compost, un´opzione praticabile e testata nei tempi che non solo sottrae significative quantità di rifiuti alle discariche, ma fornisce anche risposte ad altri temi ambientali, quali la gestione del cambiamento climatico e il mantenimento della fertilità dei suoli. Non bisogna infatti dimenticare che il futuro dell'agricoltura passa anche attraverso il rispetto, il ripristino e la conservazione del suolo, e in più generale dell'ambiente. Questi due elementi sono tra loro interreagenti e sinergici. Una politica che si pone come obiettivi la tutela dell'ambiente, attraverso una corretta gestione del riutilizzo dei rifiuti e la conservazione delle proprietà chimico- fisiche e biologiche del suolo, può affrontare con più possibilità di riuscita una delle sfide più difficili di questo millennio.
Inoltre, i rifiuti organici biodegradabili possono rappresentare una fonte potenziale di energia rinnovabile, qualora l’analisi del ciclo di vita ne giustifichi la conversione in biocarburanti o nel trattamento in impianti di incenerimento ad alta efficienza energetica.
E’ tuttavia indispensabile promuovere lo sviluppo di tecnologie nuove e più efficienti al fine di potenziare il recupero di energia e contribuire all’obiettivo del 20% delle energie rinnovabili entro il 2020.
E’ fondamentale sviluppare sempre di più, anche attraverso incentivi fiscali, i sistemi di raccolta differenziata alla fonte.
A tale proposito, è necessario fissare obiettivi vincolanti di riciclaggio definiti a livello europeo.
L'Europa ha già raggiunto dei risultati ragguardevoli in materia di raccolta differenziata di vetro, plastica e carta.
Ora tocca ai biorifiuti fare la loro parte.
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Ecco il link per leggere le considerazioni in merito al nuovo scenario di smaltimento rifiuti illustrato nella riunione del 20 gennaio 2010 da parte di Enrico Tibaldi >>>
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