29 gennaio 2010

METODO VEDELAGO: AUMENTA L'INTERESSE PER UN DIBATTITO PUBBLICO

Viste le richieste pervenute, proponiamo in prima pagina il filmato che illustra i vari passaggi del Metodo di Riciclo Vedelago.

In basso a destra sono visionabili altri quattro filmati sul metodo che costituisce una econoinnovazione ed un risparmio di spese per i cittadini.

Ringraziamo per il montaggio e la realizzazione gli amici di Beppe Grillo di Brescia.

Dal Terzo minuto circa vengono illustrati i vari step




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Ecco un altro video recente di grande interesse:


http://video.tiscali.it/canali/truveo/196977517.html


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25 gennaio 2010

SCENARI SMALTIMENTO RIFIUTI E QUESTIONI IRRISOLTE.

GESTIONE RIFIUTI: IL 3 FEBBRAIO 2010 ORE 10,00 LA SECONDA SEDUTA A PORTE CHIUSE

Audizione del Prof. Giuseppe GENON e dell'Ing. Luciano ZIVIANI in merito all'atto amministrativo recante: Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.


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Scenari smaltimento rifiuti e questioni irrisolte.

Il 20 gennaio 2010, a due mesi dall'adozione del relativo provvedimento, l’Amministrazione regionale ha presentato ai cittadini il proprio scenario di smaltimento dei rifiuti. Nel corso della relazione non sono stati illustrati i vari passaggi della ricerca commissionata ad un esperto nel mese di maggio 2009, non è stata effettuata alcuna comparazione tra gli scenari possibili, nessuno spazio di confronto è stato lasciato ad esperti di diversa opinione. Gli esperti presenti, anzi, oltre a non comprendere l'autore della citata ricerca, hanno subito annunciato che avrebbero illustrato esclusivamente lo scenario legato alla pirogassificazione e alla valorizzazione energetica della frazione indifferenziata. Nessun confronto, dunque, con la metodologia finalizzata al riciclo completo dei materiali denominata “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste” (RACCOLTA ORGANICO + METODO RICICLO VEDELAGO) ha avuto luogo, anzi è emerso che non è stato effettuato alcuno studio comparativo LCA (life cycle assesment) tra i vari metodi possibili. La ricerca, durata sei mesi e costata oltre 120.000 euro non ha prodotto questi dati. Rimangono, per ora, senza risposta anche le seguenti questioni:
- non si conoscono, o forse si sapranno solo dopo la sperimentazione, le percentuali finali di scorie, fumi e reflui derivanti dalla pirogassificazione (10, 15 o 20%?).
- non si conoscono i costi dell'investimento e della sperimentazione e soprattutto se saranno superiori ai 30, 40, 50 milioni di euro. I sostenitori dello scenario “ Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” (che prevede la raccolta separata della frazione organica) indicano una spesa di 3, 4 o 5 volte inferiore;
- nessun dato è stato fornito sui costi di manutenzione e di gestione annua.
Come cittadino esprimo un parere negativo sulle modalità di smaltimento dei rifiuti indicate nella delibera di giunta n. 3343 del 1° dicembre 2009 e sono favorevole alla sperimentazione immediata dello scenario “Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” i cui elementi essenziali sono disponibili sui seguenti siti web: rifiutizerovda.altervista.org e amicidelviale.blogspot.com.


Andrea Piccirilli

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Si al diritto al riciclo totale dei materiali.
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La gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell'Unione Europea.

Occorre specificare bene la tipologia di rifiuti in questione.

Si tratta di quell´immensa quantità di rifiuti alimentari e di cucina, nonché dei rifiuti di giardini e parchi.

Si stima che l´UE produca annualmente tra i 76-102 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e di giardino e fino a 37 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dall'industria alimentare e delle bevande. Vale a dire: tra il 30 e 40% dei rifiuti solidi urbani.

Una cifra impressionante, soprattutto alla luce del fatto che quasi la metà dei rifiuti solidi urbani viene smaltito in discarica. Un´opzione di trattamento, quest´ultima, da contrastare con determinatezza in quantonelle discariche i rifiuti organici biodegradabili si decompongono e producono gas di discarica e percolato.

Il primo, se non viene catturato contribuisce gravemente all'effetto serra poiché composto essenzialmente da metano (23 volte più potente del biossido di carbonio); il percolato, se non viene raccolto, può contaminare le acque sotterranee e il suolo.

E’ nostra responsabilità trovare delle alternative valide alla messa in discarica dei rifiuti e con gli opportuni investimenti fare in modo che si trasformino in risorsa.

Occorre pertanto concentrarsi su quelle opzioni di trattamento sostenibili, sia in termini di conservazione delle risorse che di riduzione degli impatti globali.

Con il riciclaggio il rifiuto diventa compost, un´opzione praticabile e testata nei tempi che non solo sottrae significative quantità di rifiuti alle discariche, ma fornisce anche risposte ad altri temi ambientali, quali la gestione del cambiamento climatico e il mantenimento della fertilità dei suoli. Non bisogna infatti dimenticare che il futuro dell'agricoltura passa anche attraverso il rispetto, il ripristino e la conservazione del suolo, e in più generale dell'ambiente. Questi due elementi sono tra loro interreagenti e sinergici. Una politica che si pone come obiettivi la tutela dell'ambiente, attraverso una corretta gestione del riutilizzo dei rifiuti e la conservazione delle proprietà chimico- fisiche e biologiche del suolo, può affrontare con più possibilità di riuscita una delle sfide più difficili di questo millennio.

Inoltre, i rifiuti organici biodegradabili possono rappresentare una fonte potenziale di energia rinnovabile, qualora l’analisi del ciclo di vita ne giustifichi la conversione in biocarburanti o nel trattamento in impianti di incenerimento ad alta efficienza energetica.

E’ tuttavia indispensabile promuovere lo sviluppo di tecnologie nuove e più efficienti al fine di potenziare il recupero di energia e contribuire all’obiettivo del 20% delle energie rinnovabili entro il 2020.

E’ fondamentale sviluppare sempre di più, anche attraverso incentivi fiscali, i sistemi di raccolta differenziata alla fonte.

A tale proposito, è necessario fissare obiettivi vincolanti di riciclaggio definiti a livello europeo.

L'Europa ha già raggiunto dei risultati ragguardevoli in materia di raccolta differenziata di vetro, plastica e carta.

Ora tocca ai biorifiuti fare la loro parte.

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Ecco il link per leggere le considerazioni in merito al nuovo scenario di smaltimento rifiuti illustrato nella riunione del 20 gennaio 2010 da parte di Enrico Tibaldi >>>


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23 gennaio 2010

SCENARI A CONFRONTO... O SEMPLICE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Lo scenario sostenibilità e riciclo è diverso rispetto allo scenario combustione





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20 gennaio 2010

GESTIONE RIFIUTI: IL 21 GENNAIO LA PRIMA SEDUTA A PORTE CHIUSE

Ecco la prima seduta non pubblica.
per i commenti vedasi blog precedenti. Solo due consiglieri hanno votato a favore della pubblicità della seduta.

giovedì 21 gennaio 2010 ore 10.00

Audizione dell'Assessore al Territorio e Ambiente Sig.ra Manuela ZUBLENA in merito all'atto amministrativo recante: "Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.

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Buoni esempi da seguire senza spreco di denaro pubblico!



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Per l'utilizzo di tecniche innovative nel riciclo dei materiali

Per diminuire l'afflusso dei rifiuti in discarica (45.000 tonn. ogni anno)

Per avviare lo scenario “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste” (TMB + RACCOLTA DELLA FRAZIONE ORGANICA)


QUESTIONARIO A TITOLO INFORMATIVO


Come cittadini, riteniamo utile migliorare la sostenibilità ambientale nelle scelte in materia di gestione rifiuti e l'utilizzo costante di strumenti partecipativi.

Nel corso delle visite di approfondimento svoltesi presso la discarica di Brissogne sono emerse indicazioni utili e rilevate alcune criticità. Sono necessari miglioramenti nel riciclo delle materie plastiche, occorre incentivare utilizzo del compost già disponibile in loco, bisogna avviare la raccolta e il riciclo della frazione organica per diminuire l'afflusso in discarica di almeno 10.000 tonnellate annue. La petizione per l'avvio del Centro di compostaggio per l'organico scadrà il 28 febbraio 2010. In data 10 luglio 2009 è stata presentata in Valle d'Aosta la metodologia di riciclo Vedelago, riconosciuta dall'Unione Europea come “ecoinnovazione” in alternativa ai processi di smaltimento a caldo (combustione) che comportano alti costi di impianto e manutenzione e iter sperimentali con spreco di denaro pubblico (si veda, in altro ambito, l’esito della vicenda del trenino Cogne-Pila). Le decisioni sino ad oggi adottate, più volte soggette ad un cambio di orientamento, sembrano puntare in direzione opposta a quella da noi prospettata.

Ci permettiamo, pertanto, di rivolgere a tutte le Amministrazioni coinvolte e a tutti gli interessati le seguenti domande:

1. Pirogassificazione e mancato dibattito preventivo: perché non è stato organizzato un dibattito pubblico, alla presenza di tecnici e esperti, tra i due diversi scenari possibili, ovvero "Valle d'Aosta virtuosa – zero waste" (raccolta organico + TMB) e “Pirogassificatore”. Perchè nella sede che l’Assessore Zublena aveva definito come “il luogo della discussione”, ovvero l’Osservatorio Regionale dei Rifiuti (ORR) non vi è stato alcun dibattito preventivo prima del 1 dicembre 2009?

2. Pirogassificazione e compostaggio frazione organica: perchè non seguiamo il virtuoso esempio di Asti, Pinerolo e di tantissimi altri comuni in cui si raccoglie l’umido porta a porta e si ottiene del compost che viene utilizzato al 100%? Perchè non si è approfondita la biodigestione anaerobica viste le presunte difficoltà di raccolta della frazione organica?

3. Pirogassificazione e programmazione: perchè non è ancora operativo un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti?



4. Pirogassificazione e metodo di riciclo Vedelago: lo studio del 24 novembre 2009 valuta molto positivamente il Metodo di Riciclo Vedelago. Perchè non si intende costruire in Valle un centro di pre-selezione ed estrusione, che ottimizzi la raccolta differenziata, con benefici economici per i comuni e per i cittadini?


5. Pirogassificazione e tariffa (a carico utente): in merito al passaggio da Tassa a Tariffa, si intendono accelerare i tempi e introdurre il meccanismo virtuoso per cui chi meno inquina meno paga, seguendo l’esempio della C. M. Grand Combin?


6. Pirogassificazione ed emissioni inquinanti: chi ha certificato le emissioni derivanti da questi processi? Sono compatibili dal punto di vista ambientale? Al riguardo ci sono solo dati forniti dai produttori degli impianti, oppure sono stati certificati da enti terzi indipendenti (Arpa, ecc.)? Risultano altri pirogassificatori funzionanti su scala commerciale in Italia oppure soltanto impianti–pilota? Perchè non si è presa in considerazione una analisi LCA che comparasse i diversi scenari possibili, sia in termini di impatto ambientale che economico?


7. Pirogassificazione e scorie: dove andranno a finire queste ultime? La percentuale di scorie varia dal 13 al 20% a seconda delle tecnologie utilizzate. Dove saranno smaltite le circa 9.000 tonnellate annue di scorie, nella discarica speciale di Pontey o in quella di Issogne?


8. Pirogassificazione e discarica: quali sono le intenzioni in merito all'attuale discarica una volta che sarà esaurita? Sarà finalmente ricoperta di verde e alberi?

9. Pirogassificazione e costi di impianto e manutenzione: l'ultimo studio del 24 novembre 2009 non presenta un’analisi economica dello scenario pirogassificatore. Il costo di un pirogassificatore è circa il doppio rispetto a quello di un TMB?


10. Pirogassificazione e Trattamento meccanico biologico (TMB): perchè nello studio del 24 novembre 2009 non è stato approfondito lo scenario che prevederebbe lo smaltimento fuori Valle (presso cementifici o altri impianti) del CDR prodotto dal TMB, anche alla luce del boom che questi impianti stanno avendo rispetto ai trattamenti a caldo in bassa temperatura?


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16 gennaio 2010

RACCOLTA FIRME PER CENTRO COMPOSTAGGIO: SCADENZA FISSATA PER IL 28 FEBBRAIO 2010

Il 20 gennaio 2010 alle 20.30 all’Auditorium del Comune di Quart, l'Amministrazione Regionale incontrerà i cittadini per presentare le iniziative assunte sulla questione della gestione dei rifiuti e sugli scenari futuri percorribili anche alla luce dei nuovi indirizzi definiti dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta.

Alla presentazione si parlerà dei vari aspetti legati alla Pirogassificazione.

Questa scelta presenta alcune criticità e delinea un cambio di rotta rispetto alla delibere di Giunta assunte in passato.
Tale nuovo scenario non è stata "discusso" sino ad oggi nè con la popolazione, nè con le associazioni e neppure all'interno dell' Osservatorio Regionale dei Rifiuti. Una decisione assunta ai vertici.

Nessuna delle associazioni attive sul tema sono state invitate in modo formale per favorire un confronto aperto e costruttivo.

Vi invitiamo a partecipare e a porre domande e/o richieste di chiarimenti.

Nel corso della serata sarà possibile consegnare di persona agli organizzatori le firme raccolte a favore della Petizione a favore della raccolta dell'umido disponibile sul sito http://www.rifiutizerovda.altervista.org/petizione.

Il termine finale per la consegna agli organizzatori è fissato al 28 Febbraio 2010.

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Se vuoi saperne di più sul compost e conoscere le buone pratiche sull'argomento >>>

Il Compost è ottenuto dalla degradazione e maturazione degli scarti verdi ed organici provenienti da raccolte differenziate.

Il digestato ottenuto dalla linea di biodigestione ed i rifiuti verdi provenienti dalle aree di raccolta o da utenze selezionate vengono sottoposti ad una serie di trattamenti, che riproducono, in modo controllato ed accelerato, un processo del tutto naturale: la trasformazione di materia organica in humus!

Il processo di compostaggio si compone in due fasi:
1)bio-ossidazione, nella quale si ha l'igienizzazione della massa: è questa la fase attiva (nota anche come high rate, active composting time), caratterizzata da intensi processi di degradazione delle componenti organiche più facilmente degradabili
2)maturazione, durante la quale il prodotto si stabilizza arricchendosi di molecole umiche: si tratta della fase di cura (nota come curing phase), caratterizzata da processi di trasformazione della sostanza organica la cui massima espressione è la formazione di sostanze umiche."

fonte: Consorzio Italiano Compostatori - "Il processo di compostaggio" - http://www.compost.it]

La particolarità del processo implementato da ACEA è caratterizzata dall'associazione di un processo anaerobico (linea di biodigestione presso Impianto di Valorizzazione) ad un processo aerobico (impianto di compostaggio).

Grazie alla bio-ossidazione ed alla fasi di maturazione, viene garantita l'igienizzazione della massa, assicurando un prodotto finale di ottima qualità.

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La cura c’è… e in tanti comuni si ottengono ottimi risultati!

In molti comuni dove viene effettuata la raccolta differenziata in modo serio e di qualità (Treviso, Consorzio dei Navigli di Milano, Capannori, ecc) una famiglia, che risiede in un appartamento di 100 metri quadri, sborsa solo 80-90 euro l'anno,contro i 230 odierni con la Tarsu. Se è virtuoso e pratica il compostaggio a casa, ottiene dei bonus e paga di meno.

Il metodo adottato dal "Centro Riciclo Vedelago srl, presuppone «a monte una differenziata alla massima potenza, a valle la nostra capacità di riutilizzo tramite vendita sul mercato dell'indifferenziato secco residuo fino al 99%.

Con una spesa di solo 5 milioni di euro si assicurerebbe l'autonomia provinciale in tema di smaltimento dei rifiuti e della gestione della raccolta differenziata.

Ma che impianto potrebbe essere?

Un impianto solo per la frazione secca, con due linee. Una di selezione per ciò che arriva dalla raccolta differenziata spinta, l'altra per trattare il residuo, soprattutto imballaggi di polistirolo e plastiche non altrimenti differeziabili o derivate da errori di conferimento nel porta a porta, che diventa granulato da rivendere alle industrie.

Oltre le provincie di Treviso, Sassari, Roma, anche la provincia di Ancona sta ormai deliberando sulla riconversione alla tecnologia ad estrusione per la gestione dei rifiuti.

Un sistema di sicura efficacia per una corretta gestione dei rifiuti, in modo da coniugare le esigenze di risolvere un problema per l'Amministrazione, di tutelare il portafoglio dei cittadini e di salvaguardare la salute e il territorio.






PUBBLICITA' LAVORI IN CONSIGLIO REGIONALE: NEGATA SEDUTA PUBBLICA IN 3° COMMISSIONE SU SCENARI GESTIONE RIFIUTI

Scenari futuri trattamento finale dei rifiuti. Non è stata accolta la richiesta del gruppo Vallée d’Aoste Vive/Renouveau di effettuare in seduta pubblica le riunioni della Terza Commissione.

“Prendiamo atto dell’indisponibilità della maggioranza a rendere pubblici i lavori della III Commissione per quanto riguarda la questione della gestione dei rifiuti – dichiara il Consigliere Bertin –.

Riteniamo che si tratti di una decisione grave, in quanto la scelta operata sarà una delle più importanti della Legislatura e condizionerà il futuro della Valle d’Aosta.

Per questo, è indispensabile fornire ai cittadini la massima informazione, anche alla luce dei continui cambi di orientamento della Giunta regionale a tale proposito.

Come più volte ribadito, il nostro gruppo ritiene che i lavori delle commissioni dovrebbero essere sempre pubblici, coerentemente con il principio di trasparenza che deve contraddistinguere l’attività politico-amministrativa.

“Riteniamo – spiega il Presidente Dario Comé – che la disponibilità al confronto e al fornire informazioni ai cittadini, dimostrata in particolar dall’Assessore regionale competente, sia stata massima su questo tema – ricordo, a titolo di esempio, i vari incontri pubblici organizzati, ai quali ne seguirà un altro la settimana prossima a Quart. "Esiste un Osservatorio regionale sui rifiuti (ORR) dove sono rappresentate le diverse associazioni e dove vengono ascoltate le istanze dei cittadini, così come evidenzio l’ampia documentazione pubblicata sul sito della Regione e utile ai cittadini per capire e meglio approfondire un tema così rilevante per la nostra comunità.”

Sull'argomento il consigliere regionale Enrico Tibaldi (Pdl) ha ribadito che la proposta di rendere pubblici i lavori della III Commissione sull’argomento è stata fatta dal collega Bertin ed ha ricevuto il consenso solo di due componenti su sette partecipanti ai lavori. Enrico Tibaldi ha inolgtre dichiarato:" Non avevo, e non ho nulla, in contrario al fatto che l’attività della Commissione, su questo argomento come su altri, sia resa pubblica: è un principio di trasparenza dell’istituzione nei confronti dei cittadini.

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Si riportano a puro titolo informativo i nominativi dei consiglieri di maggioranza (COMÉ DARIO, PROLA PIERO, AGOSTINO SALVATORE, BIELER MAURO,LANIÈCE ANDRÉ) e di opposizione (CERISE GIUSEPPE, TIBALDI ENRICO)che hanno partecipato alla votazione e determinato gli esiti.

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