1 settembre 2015

NUOVO PIANO GESTIONE DEI RIFUTI VDA: ECCO LE COSE DA FARE


Non c’è nulla da inventare, basta realizzare quanto già sperimentato in tante parti d’Italia:
  • superare il monopolio della gestione dei rifiuti valdostani affidato ad un privato (Valeco spa)
  • superare l'attuale sistema di raccolta rifiuti ad Aosta puntando ad un porta a posta nel centro di Aosta
  • uniformare il servizio su tutto il territorio regionale;
  • attivare la raccolta differenziata dell’organico in tutto il territorio regionale;
  • incentivare il compostaggio domestico e collettivo dei rifiuti organici soprattutto nei comuni rurali;
  • adottare la raccolta domiciliare in tutti i centri a maggior densità abitativa lasciando la raccolta stradale, in forma marginale, solamente nelle zone più disperse ed isolate;
  • applicare una tariffa basata sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti;
  • trattare tutti i rifiuti indifferenziati in una “Fabbrica dei Materiali” che estragga i materiali ancora riciclabili e che stabilizzi quelli che non lo sono, prima di smaltirli in modo conforme alla legge in discarica.

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    22 agosto 2015

    RIFIUTI: PARMA E' UN ESEMPIO DA SEGUIRE PER LIMITARE GLI INCENERITORI

    Sblocca Italia, lettera di Pizzarotti a Renzi: "Entro il 2020 si potrebbero chiudere 7 inceneritori su 8"

    Se il “modello Parma” di raccolta e gestione rifiuti venisse preso a esempio dal resto della regione Emilia Romagna, entro il 2020 si potrebbero chiudere sette inceneritori sugli otto presenti. Lettera del sindaco Federico Pizzarotti a Matteo Renzi. 

    LA LETTERA DI PIZZAROTTI A RENZI 

    “Caro Presidente, la gestione dei rifiuti è un tema su cui l'azione di governo non si dimostra determinata nel perseguire le buone pratiche, quali quelle che il Comune di Parma, insieme a diverse altre  realtà locali, sta già attuando da anni. Nel Paese, fin troppo spesso agli “onori” della cronaca per le emergenze ambientali, esistono esperienze virtuose che dimostrano come sia possibile ridurre al minimo il ricorso a discariche e inceneritori, applicando modelli di raccolta differenziata diventati un esempio anche per altri paesi dell’Ue. Nella mia città, seconda in Emilia-Romagna per numero di abitanti - quasi 200.000 -, abbiamo raggiunto risultati fino a pochi anni fa impensabili, toccando nel 2014 il 70% di raccolta differenziata, contro il 48% del 2012. Senza troppi giri di parole, oggi un cittadino di Parma manda a smaltimento la metà dei chili di rifiuti rispetto ad un bolognese. Ecco: se tutti i Comuni dell’Emilia Romagna attuassero il modello virtuoso di Parma, entro il 2020 in Regione si potrebbero chiudere sette inceneritori sugli otto presenti. Ma non ci siamo solo noi di Parma: altri sono gli esempi che potremmo citare, a partire da Ponte nelle Alpi, il Comune più “riciclone” d'Italia con il 92% di raccolta differenziata, per non parlare di Cosenza e Salerno, realtà di assoluta eccellenza del sud Italia (oggi tristemente ricordato solo per la terra dei fuochi), e chiudendo con Milano, la più grande città europea a praticare la raccolta porta a porta della frazione organica. Le città, in sostanza, stanno dando prova di essere il motore dell’Italia: qui realizziamo programmi di smart cities; qui concretizziamo progetti a basso impatto ambientale; qui investiamo sulla riqualificazione energetica; qui, infine, attuiamo politiche in grado di dare risposte concrete alle esigenze della società, che reclama una sempre maggiore qualità della vita e dell’ambiente. 

    Ora, in un contesto in cui avete a disposizione esperienze positive conseguite da amministrazioni di diverso colore politico - molte delle quali appartenenti al suo partito -, considero francamente masochista e conservatore intervenire sul tema rifiuti con un provvedimento fuori da ogni logica, quale l'articolo 35 dello Sblocca Italia. Il nostro Paese non ha bisogno di incrementare il numero e la capacità degli inceneritori esistenti che, doveroso ricordarlo, sono comunque classificati come industrie insalubri di tipo A. La riprova di ciò che sostengo arriva proprio dall’inceneritore di Parma: dopo soltanto un anno e mezzo dall’avvio non ha sufficienti rifiuti da bruciare per la sua sopravvivenza, come invece era stato previsto dal progetto iniziale. Ed il motivo è la raccolta differenziata spinta attuata a Parma, che ha fatto breccia nel sistema e che, oggi, indica al Paese la via virtuosa per uscire dalle politiche di incenerimento, ormai superate e diseconomiche. Presidente, le chiedo di ascoltare gli amministratori locali: l’Italia ha bisogno di un vero cambio di passo politico sul tema della gestione dei rifiuti. Siamo ancora in tempo per perseguire una strada qualitativamente migliore rispetto ai programmi di incenerimento. Le città hanno tracciato un cammino che finalmente parla di progresso e rinnovamento, e in quanto istituzioni abbiamo tutti noi il dovere, oltreché la necessità, di imboccarlo”.

    3 agosto 2015

    A FORLI LUTTO CITTADINO: ECCO GLI EFFETTI DERIVANTI DALL'APPLICAZIONE DELLA LEGGE SBLOCCA ITALIA


    ECONOMIA CIRCOLARE STILE UE: AL VIA LA CONSULTAZIONE PUBBLICA

    A tutti i cittadini d' Europa 

    Avviso

    Da oggi fino al 20 agosto 2015 è possibile formulare proposte per stimolareno lo sviluppo di un'economia verde competitiva in Europa.

    La transizione verso un'economia circolare più sostenibile è alle porte e può essere una grande opportunità per tutti. 

    E' in fase di adozione un piano d'azione globale che incentivi sia i consumatori sia le imprese ad utilizzare le risorse in modo più efficiente. 

    Per questo è utile il contributo di tutti quanti operano nei diversi punti della filiera. 

    E' importante cercare di smettere di utilizzare tutto ciò che non è rinnovabile e utilizzare ciò che lo è con parsimonia. 

    Le strategie future non dovranno limitarsi solo ai rifiuti, ma contemplare l'intero ciclo di vita dei prodotti, tenendo conto della situazione di ciascuno Stato membro. 
    Occorrono interventi in materia di progettazione intelligente dei prodotti, riutilizzo e riparazione dei prodotti, consumo sostenibile, livelli di riciclaggio, uso intelligente delle materie prime, rafforzamento dei mercati delle materie prime secondarie e misure settoriali specifiche. 

    La transizione verso un'economia più circolare è in grado di promuovere la competitività e l'innovazione stimolando il nascere di nuovi modelli imprenditoriali e l'adozione di nuove tecnologie, nonché favorendo la modernizzazione delle politiche sociali, con conseguenti effetti positivi nel lungo termine per l'economia europea nel suo insieme, che diverrà più sostenibile e più competitiva. 

    I cittadini, le autorità pubbliche, le imprese e tutti gli altri soggetti governativi e non governativi interessati sono invitati a rispondere alle domande riguardanti i vari segmenti del ciclo economico e il loro ruolo nella transizione verso un'economia circolare. Un'altra consultazione pubblica sulle distorsioni del mercato dei rifiuti è già in corso ed è aperta a tutti i portatori d'interesse.

    La sfida è aperta. Ed è bene che tutti coloro che hanno buone idee, veramente sostenibili, le espongano e ne sottolineino la fattibilità e l’urgenza. Vediamo a chi darà veramente ascolto la UE, alla fine.

    23 luglio 2015

    ANCORA UNA PIANTA TAGLIATA - CASETTA DELL'ACQUA ANCORA NON FUNZIONANTE.

    Ancora un ippocastano tagliato. Proprio vicino alla nuova casetta dell'acqua installata da alcuni mesi ma ancora oggi non funzionate in quanto non collegata alla rete elettrica.

    Speriamo solo che la nuova pianta non sia stata abbattuta solo per permettere un collegamento elettrico piu agevole. Di sicuro la parte alta della pianta aveva problemi ancora evidenti derivanti dall'eccessivo sale marino cosparso sul suolo negli anni passati.

    Vedremo ancora quanto tempo ci vorra per rendere funzionante la casetta dell'acqua.

    Ecco la foto che testimonia il taglio della pianta.



    16 luglio 2015

    ELEMENTI E CRITICITA' DEL PGR 2015 ( PIANO GESTIONE RIFIUTI) IN ELABORAZIONE

    PGR 2015 - NUOVO PIANO GESTIONE RIFIUTI VALLE D'AOSTA - BOZZA DEL 5 LUGLIO 2015

    Mentre  a Parma in un anno (da maggio 2014 a giugno 2015) si è attivata la tariffazione puntuale per i cittadini, il nuovo piano gestione rifiuti Vda ancora in fase di approvazione prevede tempi lunghissimi per l'attivazione della tariffazione puntuale. In pratica salvo cambiamenti se ne parlerebbe da gennaio  2018 in avanti.
    Non ci siamo proprio!

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    Una sola ATO (basta e avanza) procedere verso il superamento delle varie SUB ATO. 
    Ma quando dovrebbe avvenire?  solo dal  2018 ? 

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    A chi verrà affidata la gestione del centro raccolta e trattamento: o meglio quale ruolo assegnare alla società che ora si occupa della gestione della fase finale di recupero/trattamento. Oppure continuare attraverso l'affidamento diretto alla società Valeco S.p.A., partecipata dalla regione ed appositamente costituita in forza della L.R. n. 63/1987, la cui scadenza è fissata al 31.12.2017.

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    Frazione organica: la raccolta è iniziata a luglio solo in alcuni sottoambiti
    Solo dal 2018 l'organico sarà trattato in valle ? 
    quali percorsi farà l'organico proveniente dalla valli laterali?

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    RUB rifiuti organici biodegradabili  (il residuo organico alimentare circa 6.000 tonnelate - lo scarto verde, la carta/cartone, il legno, i pannolini/assorbenti (nell’ipotesi cautelativa che siano interamente costituiti da materiali soggetti a decomposizione), il sottovaglio (al 50% nell’ipotesi cautelativa che sia costituito per tale aliquota da frazione putrescibile). Il flusso totale di RUB è dell’ordine di 36.000 t/a, di cui oltre 16.000 t/a trovano attualmente collocazione in discarica
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    la Giunta regionale attiverà ma quando ? 3 mesi dall'approvazione del piano oppure anche prima? programmi esecutivi per :
    a) la riduzione dei rifiuti biodegradabili da smaltire in discarica;
    b) gli indirizzi per la riorganizzazione dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali inerti; ecc- ....
    d) gli indirizzi per la gestione dei rifiuti nelle strutture pubbliche o che gestiscono servizi pubblici;
    e) gli indirizzi per la predisposizione dei regolamenti per la disciplina dei servizi di raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti urbani nei sub-ATO;
    f) gli indirizzi per la disciplina, a livello di sub-ATO, del sistema tariffario, in conformità a quanto disposto dall'articolo 238 del d.lgs. 152/2006

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    10.3.5 REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI NECESSARI PER GARANTIRE UNA CORRETTA GESTIONE E TRATTAMENTO DEI FLUSSI DI RIFIUTI RACCOLTI – SCENARIO IMPIANTISTICO

    Rifiuto indifferenziato:
    La situazione proposta prevede l’avviamento del rifiuto indifferenziato ad un
    trattamento preliminare di trito-vagliatura con la separazione del sottovaglio da avviare
    a biostabilizzazione e del sovvallo da avviare a smaltimento in discarica previa
    compattazione presso l’impianto esistente.

    Trattamento di trito-vagliatura:
    Il costo di trattamento è valutato in 30,00 €/t. Ne deriva, sulla base di un quantitativo annuo di 21.917 t/anno, un maggiore costo, rispetto alla situazione attuale, di 657.503,00 €/anno.
    Ipotizzando di effettuare una vagliatura a 80 mm, il flusso di sottovaglio è stato stimato
    pari al 40% (8.767 t/anno) ed il flusso di sovvallo è stato stimato pari al 60% (13.150
    t/anno).

    - Trattamento di biostabilizzazione del sottovaglio:
    La situazione proposta prevede l’avviamento del sottovaglio ad una linea di biostabilizzazione, il cui costo di mercato è valutato in 70,00 €/t (al lordo delle perdite per evaporazione). Ne deriva, sulla base di un quantitativo annuo di 8.767 t/anno, un maggiore costo, rispetto alla situazione attuale, di 613.669,00 €/anno. Il biostabilizzato si prevede di collocarlo in discarica applicando un costo pari a 102 €/t (valore stimato che tiene conto dell’incremento dei costi di conferimento in discarica attuali pari a 86,52 €/t in relazione alla diminuzione dei quantitativi conferiti in discarica nello scenario e fase in questione). Si considera una perdita di peso del rifiuto biostabilizzato pari al 10%.

    - Sovvallo:
    Si prevede di collocarlo in discarica applicando un costo pari a 102 €/t (valore stimato che tiene conto dell’incremento dei costi di conferimento in discarica attuali pari a 86,52 €/t in relazione alla diminuzione dei quantitativi conferiti in discarica nello scenario e fase in questione).

    - Flusso multimateriale:
    Si ipotizza l’avviamento del rifiuto multimateriale ad un trattamento di valorizzazione in Valle d’Aosta