23 ottobre 2008

PAOLO FEDI: CITTA' E ALBERI - UNA CONVIVENZA DIFFICILE

Cronache dal Consiglio di Aosta

La città e i suoi alberi: una convivenza difficile

Il caso di Viale della Pace

All'inizio di ottobre si è parlato di alberi nella Commissione competente della città di Aosta, e in particolar modo dello stato di salute di quelli di Viale della Pace, in risposta a 2 interrogazioni molto simili presentate dai Verdi e da Rifondazione Comunista.

Invitati a parlare in Commissione sono stati il responsabile delle aree verdi comunali, il dr Davisod, e il dr Collatin, agronomo, consulente esterno dell'amministrazione. Soprattutto la relazione di quest'ultimo è stata molto chiara ed esaustiva. Con relativa delicatezza ha lasciato intendere che negli anni passati molti lavori di potatura sul patrimonio alberato cittadino sono stati mal eseguiti, con danni spesso irreparabili, dalle ditte che avevano gli appalti: azioni fatte spesso per rincorrere le urgenze ma con poca professionalità.

Lo stato vegetativo delle piante in Aosta non è confortante (sempre parole sue) e la causa va anche ricercata nella scelta non sempre idonea degli alberi piantumati: in molti casi vi è un problema di poca distanza dalle case, come per molti tigli del Quartiere Cogne. Questo fa propendere per un piano di sostituzioni in quanto si ritiene che sia più importante la qualità delle piante rispetto al loro numero. Certo, detta così non è possibile controbattere....

Anche su via Torino, i pochi alberi residui saranno tolti per far posto a “peri da fiore”, alberi con caratteristiche, afferma l'assessore, più snelle, cioè che si allargano di meno.

Riguardo poi a Viale della Pace, la moria degli ippocastani sarebbe dovuta a più cause concomitanti: in primo luogo la colpa pare essere del sale sparso a terra nell'area mercatale (in verità anche il lato Nord del viale, non interessato dal mercato, non sembra godere di ottima salute): si pensa quindi di spostare d'inverno le bancarelle sul marciapiede esterno del viale, togliendo, di giovedì, una serie di parcheggi; in secondo luogo la mancanza di acqua (e infatti in questi giorni si sta tentando di installare un impianto di irrigazione sotterraneo, nella speranza che questo dia nuova energia all'impianto radicale); ci sono poi state le potature non conformi di cui riferivo prima; da tener infine conto della cementificazione del suolo alla base degli alberi e le aggressioni termiche date da alcune stufette tenute accese troppo vicino agli ippocastani dagli operatori del mercato.

L'idea dell'amministrazione è quella di rimodellare il Viale lasciando meno piante (una sì e una no rispetto alle attuali, disposte alternate sui due filari) ma con più aria intorno.

Ho poi chiesto lumi su quell'orrore di tronchi segati e modellati a modo di panchina. Mi è stato risposto che è una soluzione solo transitoria in quanto, appena secchi saranno asportati interamente con la propria ceppaia per poter essere, laddove progettato, sostituiti con alberi nuovi.

Ho lamentato una progressiva perdita di alberi cittadini di grandi dimensioni: mi è stato detto che negli ultimi anni sono stati abbattuti 70 alberi a fronte di 370 nuove piantumazioni. Ho fatto notare che per me c'è una notevole differenza tra un albero maturo e un cespuglio; e che non si può compensare un albero in pieno centro (penso a quelli che esistevano fino a poco tempo fa in via Festaz, in particolare ad uno – un cedro del Libano? - che svettava dove adesso c'è il cantiere dello Splendor) con quelli piantati nelle zone periferiche (si conteggiano anche gli alberelli messi a dimora nella nuova area Saumont?)

L'intervento dell'agronomo è comunque stato completo e franco e per questo mi sono detto soddisfatto delle risposte: è risultato tuttavia evidente, cosa da noi denunciata continuamente negli ultimi decenni, che l'intervento dell'amministrazione comunale è stato spesso intempestivo e maldestro, come testimonia il numero di piante abbattute e lo stato di salute di molte altre.

Speriamo che le professionalità delle persone a cui il settore è stato adesso affidato possa portare a risultati che giustifichino, se non altro, gli investimenti economici riversati in questo campo.

Paolo Fedi

Articolo pubblicato su "informazione vda" n. 16/08


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