Alcune agenzie stampa ben informate indicano in 45.000 le persone che hanno viaggiato per partecipare al summit di Copenhagen, speranzose che fosse il luogo e l’evento dove il nuovo Trattato sul clima avrebbe visto la luce.
Risultati tangibili non sono stati raggiunti anche perchè i paesi più influenti non vogliono più un accordo globale, ma preferiscono incontri con numero limitato di partecipanti e posizioni pre-confezionate. Inoltre è stato osservato come il sistema politico americano imponendo il consenso del Congresso su ogni impegno internazionale di fatto blocca l’autonomia del Presidente pro-tempore. Anche la politica dell’Unione Europea è stata deficitaria: avrebbe potuto bocciare la proposta USA, appoggiando con forza la posizione “o un accordo serio o niente”, ottenendo almeno il consenso dei paesi non industrializzati e invece niente di questo è avvenuto.
Un vertice dai maxi costi e dai mini risultati.
Come contribuire ad uscire dall'impasse:
-indicare i Paesi che devono ridurre le emissioni di gas serra e non lo fanno
- organizzare campagne informative per non comperare prodotti provenienti da tali Paesi
- spiegare ai consumatori nei vari paesi che potrebbero, con qualche piccolo costo personale, punire gli inquinatori e non far dormire più sonni tranquilli ai loro governi.
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