Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:
Comboé: ha vinto chi è cieco al bello.
I gatti quando nascono sono ciechi e istintivamente sanno dove trovare il nutrimento che li aiuterà a crescere. Così tutti i cuccioli di animali e anche quello dell’uomo, diverso solamente nel ritardo dell’indipendenza. Ci sono però sempre più persone che non riescono o non vogliono staccarsi da ciò che li nutre in prebende. Sono così rimasti allo stato primigenio, ciechi e sordi a ciò che li circonda. Votano non per chi professa l’amore per il bene comune, ma per chi li nutre nei loro particolarismi, sono incapaci di alzare gli occhi per guardare oltre.
E’ colpa di queste persone se le belle montagne della Valle d’Aosta sono sfregiate da innumerevoli strade, da cave immonde, da depositi di scarti schifosi, da casucce che come subdole metastasi le coprono tutte.
Esisteva un luogo meraviglioso, il Vallone di Comboé. Da tempo immemore era rimasto indenne dal «brutto», per anni difeso strenuamente da chi lo amava per la sua particolarità unica,la sua perfezione di bellezza.
Ha vinto chi è cieco al «bello», di conseguenza incapace di distinguere il «brutto». Cieco quindi, e sordo perché incapace di ascoltare chi propone soluzioni alternative alla distruttrice ruspa, al sacrificio di alberi centenari, allo stravolgimento immondo della storia antica del luogo. C’è chi ha voluto lasciare alle generazioni future il dono di ciò che lui, guardando oltre ha amato e difeso, e ha optato per l’uso della monorotaia la quale, contrariamente a ciò che viene detto, non ha alcun effetto «impattante».
Annamaria Coslin
Courmayeur
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