17 aprile 2011

CASTELFRANCO DI SOTTO DICE NO AL PIROGASSIFICATORE. E LA VALLE D'AOSTA?

E’ ufficiale: la Giunta Comunale di Castelfranco di Sotto dice no al pirogassificatore.

Al termine del percorso di partecipazione “Insieme per capire, insieme per decidere”. I principali argomenti sono l’assenza di una pianificazione aggiornata che fissi i fabbisogni e le relative quantità di rifiuti da destinarsi ai diversi trattamenti previsti dalla normativa europea, la dimensione dell’impianto che in assenza di pianificazione rischierebbe di aprire il campo ad una proliferazione poco controllabile di simili impianti e le evidenze emerse dal rapporto dei giurati e dei tecnici del processo di partecipazione.

La Giunta di Castelfranco ribadisce il suo pensiero chiarendo nello stesso atto che se ne farà portavoce nella conferenza dei servizi convocata dalla Provincia.

Nella delibera si legge anche che l’Amministrazione di Castelfranco richiede il rafforzamento dei sistemi di controllo e che si impegnerà a promuovere con le altre Amministrazioni della zona momenti e luoghi di coinvolgimento della cittadinanza sui temi dell’ambiente e dello sviluppo. Si chiede inoltre ai cittadini una maggiore collaborazione per aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.


E' interessante per noi Valdostani il percorso utilizzato, vale a dire un processo di partecipazione (strumento di promozione di cittadinanza attiva e di consapevole spirito civico)


“Insieme per capire, insieme per decidere” >>>

Il valore della partecipazione non trova ancora cittadinanza in Valle d'Aosta, per ora...


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Il percorso di bando pubblico in essere in valle d'aosta.
Trattasi di appalto di servizio pubblico ex art. 23 bis del D.L. 112/2008 convertito con legge 133/2008, (regolamento attuativo approvato il 7 settembre 2010).

L’appalto riguarda:
lo svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani
la progettazione e la realizzazione dell’impianto di gassificazione e pirolisi


L’Amministrazione regionale ha realizzato solamente uno studio di fattibilità.

In base all'art. 153 del Codice dei contratti pubblici, D. Lgs. 163/2006- denominato “finanza soluzione/ tecnologia ritenuta migliore che sarà valutata dai membri della giuria.



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