16 giugno 2016

PARLAMENTO ITALIANO ESPROPRIATO DEI POTERI SUI TRATTATI COMMERCIALI

La posizione del Governo italiano su CETA e TTIP, i due trattati commerciali negoziati dalla Commissione Europea rispettivamente con Canada e Stati Uniti.

Il CETA, considerato un precedente del TTIP sia come obiettivi che come profilo, è stato concluso nel settembre 2014 ed è ormai sulla via della ratifica parlamentare. Con una netta inversione di rotta, l’Italia ha scelto di sostenere la posizione della Commissione Europea che vorrebbe escludere i Parlamenti dalla ratifica finale, limitando il processo di approvazione al solo Parlamento Europeo.

Secondo il Ministro Calenda, “per i vantaggi che porterà, il CETA dovrebbe essere concluso nel più breve tempo possibile”, senza che gli Stati membri possano intervenire con un voto a livello nazionale. Posizione non condivisa dalla Campagna Stop TTIP Italia, che ha denunciato le potenziali ricadute negative di una simile deriva. La stessa presidente della Camera, Laura Boldrini, ha accolto e rilanciato la nostra richiesta di ratifica nazionale aprendo una vertenza con il Governo a seguito delle email di appello ricevute dai cittadini.

“Abbiamo scelto di mobilitarci” sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia, “perché è inaccettabile che venga impedita una discussione aperta e democratica su trattati commerciali come il  CETA che avranno impatti non indifferenti sulla vita di tutti i cittadini. La posizione del Governo italiano forza addirittura gli articoli del Trattato di Lisbona, un deroga che non possiamo ignorare perché potrebbe trasformarsi in un pericoloso precedente in vista di altri negoziati, vedi TTIP”.

“Persino il Governo tedesco spinge per una ratifica del Parlamento” chiarisce Elena Mazzoni, del coordinamento nazionale di Stop TTIP Italia, “così come richiesto da altre assemblee legislative, come quella austriaca e ungherese. Al solito il Governo Renzi per bocca del suo Ministro allo Sviluppo Economico si mostra dipendente dalle decisioni della Commissione Europea, rompendo con le posizioni più ragionevoli di altri Paesi membri”.

“Due anni di campagna nazionale, collegata con le reti europee e statunitensi, hanno dimostrato come la società civile possa fare la differenza nel rafforzamento dei diritti democratici dei cittadini e delle cittadine” sottolinea Marco Bersani, del coordinamento nazionale di Stop TTIP Italia “pur rimanendo fermamente contrari ai trattati TTIP e CETA, che crediamo vadano bocciati proprio per il loro contenuto e per gli impatti che avranno sul nostro tessuto economico e sociale, riteniamo ineludibile un coinvolgimento del nostro Parlamento su questi temi. Ogni forzatura è un ulteriore strappo della legittimità democratica del nostro Paese”.

Campagna Stop TTIP Italia

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