27 giugno 2010

GESTIONE RIFIUTI: ESPERTI A CONFRONTO. IN VALLE D'AOSTA SI GUARDA ALTROVE SENZA ESPORRE DATI SUI COSTI FUTURI...

Acti.ve: Esperti di tutta italia a confronto a Capannori per le strategie per la sostenibilità ambientale >>>



Si parlerà di rifiuti, sostenibilità, di partecipazione sulle tematiche ambientali, di Agenda 21 e dei due nuovi progetti di Capannori, la Tia puntuale e il centro di ricerca “Rifiuti Zero”

“Acti.ve Action verte” è il progetto europeo che ha lo scopo di creare una rete istituzionale per promuovere e capitalizzare le buone pratiche ambientali, in particolare per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti e la valorizzazione delle risorse del territorio.


Mercoledì 30 giugno e giovedì 1° luglio a Villa Mazzarosa a Segromigno in Monte si terrà il primo seminario finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi FESR e i fondi nazionali nell’ambito del “Programma Operativo Italia Francia Marittimo”.



Sarà una “due giorni” ricca di appuntamenti alla quale, oltre al sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, all’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci, al presidente di Ascit, Maurizio Gatti, e ai rappresentanti dei partner, parteciperanno esperti nazionali del settore. Di particolare rilevanza due temi che saranno discussi per l’occasione e che riguardano due progetti a cui l’amministrazione comunale sta lavorando: l’introduzione della Tariffa di Igiene Ambientale (Tia) puntuale e il Centro di ricerca “Rifiuti Zero”.


Far pagare ai cittadini una Tia che si basa sul quantitativo di rifiuti prodotto dalle famiglie deve essere un impegno di tutti gli amministratori attenti e responsabili

IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO
“Acti.ve, verso una rete transfrontaliera di Agenda 21”.
Saluti del sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro.
Coordina Alessio Ciacci, assessore all’ambiente del Comune di Capannori.

Interventi: Pietro Novelli, dirigente Regione Toscana; Arianna Buti e Paolo Parrini, Centro Studi Europeo “Plural”; Emanuele Burgin, presidente nazionale di Agenda 21 e assessore all’ambiente della Provincia di Bologna; Guido Viale, economista e giornalista; Orsola Bolognani, Ambiente Italia; Pietro Ugolini, Cruie Università di Genova, Sylvie Muraccioli, Department de la Corse du Sud.

“Verso Rifiuti Zero e l’attuazione di Agenda 21”.
Coordina Maurizio Gatti, presidente di Ascit.
Interventi: Rossano Ercolini, progetto “Passi concreti verso Rifiuti Zero”; Pinuccia Montanari, “Rifiuti 21 network” – assessore al Comune di Genova; Enzo Favoino, scuola agraria Parco di Monza e vice-chair dello European Compost Network – ECN; Roberto Cavallo, Euro Cities – ACR+, Giovanni Forte, Unioni dei Comuni della Valdera; Raphael Rossi, Espert; Matteo Fiorentini, vice sindaco del Comune di Montespertoli; Barbara Sarnari, progetto Zero Waste.

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CONSULENZE TANTE... DECISIONI AMBIENTALMENTE SOSTENIBILI POCHE....

Negli ultimi 5 anni nessuna decisione è stata assunta in materia di gestione e maltimento deirifiuti

Nessuna politica o piano di riduzione rifiuti è stato adottato o almeno i risultati non sono rilevabili statisticamente.

Nssuna decisione ugualmente è stata adottatata in materia di compostaggio della frazione organica.

Solo tante tante ma veramente tante consulenze.

E molte di loro sono, guarda caso, finte direttamente in discarica....

Dal mese di Dicembre 2009 l'Assessore regionale Zublena si è posta i seguenti "nuovi" obiettivi in materia di smaltimento rifiuti:

- realizzare un impianto flessibile avente una potenzialità coerente con le specifiche esigenze della Regione Valle d'Aosta in grado di assicurare il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti indifferenziati dei fanghi (tonn?? ) e dei rifiuti ospedalieri (tonn??)
- l'impianto deve essere tecnologicamente avanzato e con impatto ambientale contenuto ed una elevata affidabilità di esercizio
- l'impianto deve essere efficiente in termini di valorizzazione energetica, con produzione limitata di residui di processo e con bassa o ridotta pericolosità e, udite udite, con costi sostenibili per i cittadini valdostani.



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20 giugno 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI IN VDA. DOMANDE SENZA RISPOSTA....

Gestione rifiuti in Valle d'Aosta. Ecco alcune domande senza risposta.

Perché il Governo regionale e la Terza commissione regionale hanno stabilito indispensabile chiudere il ciclo in Valle d'Aosta e perché a Brissogne non c'è posto per il Centro riciclo e selezione, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore invece c'è?

Perché tra le tante consulenze commissionate da parte della Regione Valle d'Aosta non è mai stato invitato Paul Connett?

Come mai nei dibattiti pubblici non vengono coinvolti gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo produttori o esperti che, prima o poi lavorano, o vengono contattati, guarda caso, proprio da parte delle imprese che costruiscono impianti di termodistruzione?

Chi ha certificato le emissioni derivanti da questi processi, incluso l’utilizzo del syngas?

Quali saranno i costi dei nuovi impianti, nonchè per la loro gestione e la relativa manutenzione?

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Gestione Rifiuti: situazione in sintesi a giugno 2010:
il Consiglio regionale, quale scelta qualificante, ha deciso di chiudere il ciclo di
trattamento dei rifiuti in Regione, att raverso la loro valorizzazione energetica (tali fini sono tra l’altro previsti dalla LR 31/2007 in materia di rifiuti). Questa volontà politica esprime l’assunzione di responsabilità del problema di gestione dei rifiuti, dalla produzione sino allo smalt imento finale. Si crede che non sia responsabile
allontanare da sè il problema e t rasferirlo ad un’altra comunità ma ricercare la soluzione migliore sia dal punto di vista ambientale che sociale. Farsi carico di questa responsabilità comporta una maggiore e concreta volontà di portare a buon fine le azioni di riduzione e differenziazione dei rifiuti che spettano al singolo individuo perché il miglioramento produce effetti tangibili e percepibili, così come un ipotetico non raggiungimento evidenzierebbe una immediata ricaduta negativa.

Tale scelta consente anche di non essere dipendenti da soggetti e fattori esterni che
detterebbero le condizioni sia in termini economici che operativi. Questo scenario non è soggetto a momenti congiunturali, a regole di mercato, ma garantisce pieno controllo e stabilità al sistema. Con questi indirizzi e condizioni al contorno, il lavoro svolto ha condotto all'individuazione di uno scenario che è quello fondato su sistemi cosiddetti a caldo, di pirolisi e gassificazione.

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Leggi il rapporto gestione rifiuti Vda - Giugno 2010 - >>>

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L'articolo 179 del D.Lgs. n. 152/2006 e smi, comma 2, secondo cui le pubbliche amministrazioni perseguono, nell'esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire prioritariamente la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, in particolare mediante:
a) lo sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali;
b) la messa a punto tecnica e l'immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento;
c) lo sviluppo di tecniche appropriate per l'eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il recupero.

L'Amministrazione regionale ha concentrato ogni scelta sulla univoca procedura di uso dei rifiuti come fonte di energia, disconoscendo ogni alternativa ipotesi di recupero, riutilizzo e riciclo dei rifiuti SENZA LORO COMBUSTIONE.

E' sbagliato blindare il nuovo bando pubblico europeo e precludere la partecipazione alle aziende vocate al riciclo/riutilizzo anzichè alla pirogassificazione o trattamento termico che sia. E' utile consentire il confronto ed ammettere in una agone paritaria la comparazione dei pro e dei contro pirogassificatore/riciclo. All’estero gli inceneritori vengono in buona parte dismessi a favore del riciclo.

Per quale ragione non rispettare le priorità dell’art. 179 del D. Lgs. 152/2006 e prevedere una selezione rispettosa di tali criteri?

L’art. 178, commi 2 e 3, del D. Lgs. 152/2006 prevede chiaramente che
“ I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare:
a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora;
b) senza causare inconvenienti da rumori o odori;
c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.

La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nel rispetto dei principi dell'ordinamento nazionale e comunitario, con particolare riferimento al principio comunitario "chi inquina paga".

A tal fine le gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza.



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LETTERA APERTA DEL 18 GIUGNO 2010 IN OCCASIONE DEL CONVENGNO "GASSIFICAZIONE E PIROLISI"

LETTERA APERTA

Per l'utilizzo di tecniche innovative
nel riciclo dei materiali e per favorire una diminuzione
della quantità dei materiali conferiti in discarica

Aosta, 18 Giugno 2010

A tutti gli amministratori regionali e comunali
A tutti i cittadini della Regione Valle d’Aosta

Gestione rifiuti in Valle d’Aosta: un dossier da integrare adottando lo scenario “VALLE D’AOSTA VIRTUOSA: ZERO RIFIUTI – ZERO WASTE” con la raccolta della frazione organica e il recupero dei materiali derivanti dalla frazione secca residua.

Zero Rifiuti non è più un utopia!

Solo con il recupero di abitudini virtuose, combinate con gli strumenti offerti dalla moderna tecnologia, è possibile vincere la sfida della sostenibilità ambientale. "Rifiuti Zero" significa ridurre i rifiuti alla base e recuperare il maggior quantitativo di materia possibile. Anche gli economisti riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica di questa strategia. In Valle d'Aosta si continua a perseguire la vecchia strada del ciclo integrato e della “distruzione” dei rifiuti con aumento dei costi sui cittadini (TIA o TARSU che sia), oltre che dei costi ambientali e sanitari con lo scopo di garantire il business a chi produce o gestisce i nuovi impianti.

Cambiare strada è possibile!
Con maggiore occupazione, risparmio di denaro pubblico e con la riduzione di tasse, si possono creare scenari differenti.
Perché scegliere una strategia meno efficace e costi più elevati, quando è possibile adottarne una più efficace con costi più bassi? In Italia, il paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, si è abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), si pretende di usare le “macchine magiche” (inceneritori, gassificatori, torce al plasma, ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza organizzare una raccolta differenziata di qualità.

Il cattivo esempio valdostano.
In Valle d'Aosta, invece di valutare i dati e i fatti, si tira diritto per costruire le “macchine magiche” che rendono solo a chi le costruisce e le gestisce, a discapito delle casse pubbliche, delle tasche dei cittadini e dei costi ambientali e sanitari. Il “ciclo integrato” scelto della Regione Valle d’Aosta propende verso la gassificazione/pirolisi. Costruire questo mix tecnologico costerà alla comunità, sia in termini economici sia in termini di salute. Il gestore costruirà gli impianti, i valdostani pagheranno la raccolta dei rifiuti all'impresa incaricata e sosterranno anche i costi di macchine voraci da alimentare a rifiuti. Questo è il ciclo integrato valdostano!

Le alternative ci sono e si possono attuare.
Le alternative ci sono e sono collaudate, non solo negli USA come nella San Francisco, portata ad esempio da Paul Connett, ma molto vicine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80-90%, smentendo nei fatti il concetto secondo cui raccolta differenziata significa aumento dei costi. Paul Connett, quando è stato in Valle d'Aosta, ha ribadito quale sia il percorso corretto, cioè il percorso “Rifiuti Zero”.

Domande ancora senza risposta.

Ci chiediamo perché il Governo regionale e la Terza commissione regionale abbiano stabilito che a Brissogne non c’è posto per il Centro riciclo di Vedelago, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore c’è? Perché tra le tante consulenze che la Regione Valle d'Aosta ha commissionato negli ultimi anni non ha mai pensato di darne una a Paul Connett? Come mai su questi temi non sono stati fatti dei dibattiti pubblici, coinvolgendo gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo commissioni di esperti con componenti che, prima o poi, lavorano, guarda caso, proprio per le ditte che costruiscono le “macchine magiche”? Chi ha certificato le emissioni derivanti da questi processi, incluso l’utilizzo del syngas? Quali sono i costi di impianto, gestione e relativa manutenzione?

I passaggi da fare a monte della produzione dei rifiuti:
la diminuzione dei rifiuti alla base (vuoto a rendere, riutilizzo) attraverso un piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti; l’introduzione di una raccolta differenziata spinta, con riduzione della tariffa al cittadino in base al livello di raccolta differenziata raggiunto; la raccolta dell'organico attraverso il compostaggio domestico oppure attraverso appositi contenitori.

I passaggi da fare a valle della produzione dei rifiuti:
Sulla "frazione secca residua", cioè la parte che residua dopo aver applicato la raccolta dell’organico, sarà applicato un trattamento come quello del Centro di Riciclo Vedelago (TV) che ottimizza la qualità della raccolta differenziata della plastica. Così facendo il residuo da conferire in discarica, diminuirebbe e la discarica di Brissogne avrebbe una vita di oltre 400 anni.

Le iniziative da adottare nel periodo transitorio.
In attesa di raggiungere alti livelli di raccolta differenziata è possibile adottare un trattamento a freddo (Trattamento Meccanico Biologico). Dalla frazione organica si produrrà del biogas e dall'altra un quota di CDR-Q (Combustibile da rifiuti di qualità) da destinare per un periodo di tempo limitato fuori regione. La destinazione fuori Valle terminerà una volta completato il centro di trattamento e recupero del rifiuto secco residuo. Si precisa che ad oggi lo scenario individuato dall’Amministrazione regionale non è stato soggetto a valutazione da parte di tecnici esperti "super partes" e non è stata utilizzata un’analisi comparativa utilizzando la LCA (Life Cycle Assessment). La raccolta dell'organico e il centro di trattamento e di recupero del rifiuto secco residuo sono soluzioni compatibili anche con lo scenario individuato dall’Amministrazione regionale.

I Buoni esempi da seguire: il Comune di Capannori (LU) la cui raccolta differenziata è passata dal 37 all’80% con vantaggi economici, occupazionali e ambientali.

Il Comune di Capannori sta affrontando con determinazione queste sfide costruendo alternative attraverso una vera partecipazione popolare. E’ il primo Comune in Italia ad aver aderito alla “Strategia rifiuti zero”. Con l’adesione alla strategia “Rifiuti Zero” per il 2011 è previsto l’obiettivo raccolta differenziata fino al 80%.
Confrontando diversi scenari questi sono i dati economici:
Scenario con il 30% di Raccolta differenziata - COSTO TOTALE 3.142.440
Scenario con il 71% di Raccolta differenziata (situazione 2009) - COSTO TOTALE 1.582.760
Scenario con l’ 80% di Raccolta differenziata con tariffa puntuale - COSTO TOTALE 1.194.000
Dall’inizio del sistema di raccolta “porta a porta” ad oggi ci sono state circa 50 nuove assunzioni. Con i risparmi ottenuti dal non dover smaltire i rifiuti indifferenziati, oltre a coprire i costi delle nuove assunzioni, è stata apportata una riduzione della tariffa ai cittadini pari al il 20% sulla parte variabile. Il Comune di Capannori ha adottato dal 2005 il sistema degli “acquisti verdi”. Tutti gli acquisti sono stati vincolati ad una procedura che selezioni i prodotti dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato. Grazie alla raccolta domiciliare e ai progetti sulla riduzione, oggi a Capannori i rifiuti non aumentano più, bensì diminuiscono!


Legambiente Vda
Amici del Viale della Pace
Codacons Vda
Diritto al futuro
Comitato Rifiuti Zero Vda



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A BRISSOGNE COMPOST GRATIS PER TUTTI....

A Brissogne (Ao) il compost prodotto con ramaglie e verde è gratis per tutti i cittadini.

Da oggi fino al 31 dicembre 2010 al Centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne è disponibile gratis, per privati e imprese, terriccio (compost) prodotto con soli residui verdi.
I privati possono ritirarlo il sabato dalle 8 alle 12.
Le imprese dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 16,30. Info: Valeco 0165361515.

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Commenti a caldo...

In verità lo era anche prima visti i costi per tonnellata fissati in passato. Il problema è che mancavano informazioni e direttive precise per le imprese impegnate nei lavori pubblici e/o di bomifica.

E' evidente che la zona limitrofa alla discarica necessita a breve di spazi liberi... per i nuovi impianti.

Chissà magari in futuro sarà possibile utilizzare anche il compost che si potrebbe produrre dagli scarti organici dei rifiuti.

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19 giugno 2010

GASSIFICAZIONE E PIROLISI: ESITI INCONTRO - PRIMA PUNTATA

“Dobbiamo trovare un nuovo modo per dare vita ad un confronto sincero e non manipolativo sul nostro futuro. Per esempio, dobbiamo smettere di tollerare il rifiuto e l’uso distorto del sapere scientifico. Dobbiamo insistere affinchè si smetta di fare un uso cinico di ricerche pseudoscientifiche evidentemente falsificate allo scopo esplicito di confondere il pubblico nel tentativo di discernere la verità “
L’Assalto alla ragione” Al Gore 2007

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Raffaello Cossu, di sicure origine sarde (di cui ha elogiato alcune scelte in materia di rifiuti) docente di Gestione dei rifiuti solidi presso l’Università di Padova,nonchè presidente dell’IWWG International Waste Working Group, associazione internazionale scientifica sulla gestione dei rifiuti, il cui organo ufficiale è Waste Management, è stato il protagonista della giornata di approfondimento in materia di gassificazione e pirolisi svolta ad Aosta.
Al suo invito hanno risposto ben nove aziende del settore (Splainex Tech Trade gmbh, Paul Wurth processo Dms, Energos, Aimeri, ..... ecc.) potenzialmente interessate all'imminente appalto pubblico che verrà bandito a breve dalla regione valle d'aosta per la costruzione del nuovo impianto di gassficazione /pirolisi di Brissogne (Ao).
Nonostante l'età è arrivato ancora abbastanza lucido alla tavola rotonda finale in cui erano stati invitati alcuni rappresentanti delle associazioni ambientalistiche (Comitato rifiuti zero vda e Legambiente). Non ha invece partecipato alla tavola rotonda, benchè invitata, la rappresentante dell'associazione dei consumatori Avcu all'interno dell'Osservatorio Regionale dei Rifiuti.
Più volte nel corso dell'incontro ha ribadito che il suo ruolo è solo quello di studioso dei vari trattamenti termici (incenerimento, gassificazione, pirolosi ecc) lasciando in verità alcuni dubbi sull'argomento. Ha ribadito inoltre di non gradire le disposizioni Ue denominate in gergo come la gerarchia dei rifiuti (al primo posto minimizzazione poi riuso e e recupero dei materiali, a seguire recupero di energia ed in ultimo la discarica). Insomma per lui, come esperto, tale schema è troppo rigido; a volte è meglio anticipare il recupero di energia al recupero dei materiali. Ecco il perchè degli impianti termodistruttori...
Ha invitato al tavolo dei relatori l'Assessore valdostano Zublena come assessore all'Ambiente della Regione Veneto. In fondo svolgere il ruolo di padrone di casa in convegni simili che hanno luogo in modo abituale una o più volte all'anno è un fatto normale. Ha ribadito che nel settore rifiuti e relativa raccolta occorre fare molta attenzione alla quantità del materiale raccolto con la raccolta differenziata e del materiale effettivamente recuperato. (comuni raccoglioni versus comuni ricicloni)
Ha decantato in modo impareggiabile il sistema della raccolta pneumatica sotterranea quasi fosse un azionista della societa spagnola che lo ha avviato alcuni anni orsono cercando di esportare l'esperienza in tutta europa. Non proprio chara la sua posizione in merito all'opzione rifiuti zero considerata una vera e propria malattia. In compenso sulle "soluzioni magiche" quali i trattamenti termo distruttivi del tipo pirogasificatore adatti alle esigenze valdostane (30000-40000 tonnellate annue di indifferenziato vanno in discarica) non sono stati forniti elementi relativi ai costi economici ( di impianto e di gestione) ne da parte sua ne da parte dei 9 produttori interessati. Il dato in fondo interessa solo i cittadini, cioè coloro che alla fine pagheranno il conto...



Al termine tutti i presenti sono stati invitati a Venezia per il terzo simposio internazionale sui rifiuti che si terrà a novembre 2010 >>>. Argomenti che verranno trattati:
A. Caratterizzazione di biomasse e rifiuti come potenziale fonte energetica
Rifiuti urbani, rifiuti agricoli, rifiuti pericolosi, rifiuti sanitari, rifiuti sanitari, oli esausti, car fluff, ecc., parametri analitici e di controllo.
B. Carburanti da fonte rinnovabile (biodiesel, bioetanolo, liquefazione di gas, idrogeno) Processo produttivo, qualità, tecnologie, movimentazione e stoccaggio.
C. Digestione anaerobica
Tecnologie appropriate per differenti substrati organici, processi, funzionamento, residui, depurazione dei gas, miglioramento della qualità, gestione e trattamento dei residui (digestato, acque reflue), parametri analitici e di controllo.
D. Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR)
Caratterizzazione e qualità, produzione, movimentazione e stoccaggio, utilizzo, co-combustione, residui della combustione del CDR.
E. Trattamenti Termici (combustione, pirolisi, gassificazione e altri)
Processi, bilancio energetico, tecnologie, efficienza, revamping di impianti esistenti, corrosione e problemi operativi, depurazione fumi.
F. Aspetti economici
Costi di investimento e gestione, ricavi, finanziamento, commercio dei substrati e dei prodotti energetici.
G. Strumenti decisionali
LCA, analisi di rischio, valutazione d’impatto ambientale, etc.
H. Politiche e aspetti legali
Approcci regionali, nazionali e internazionali, strategie e direttive europee, responsabilità legali, prospettive nei paesi in via di sviluppo.
I. Cambiamenti climatici e Carbon Sink
Crediti di CO2, bilancio del carbonio, riduzione delle emissioni di gas serra, risparmio energetico, ecc.
J. Aspetti ecotossicologici e problematiche sanitarie
Salute dei lavoratori, emissioni ed esposizione umana, studi epidemiologici.
K. Consenso pubblico
Campagne informative, partecipazione pubblica ai processi decisionali, mediazione e consenso.
L. Esperienze e nuovi sviluppi
Casi di studio, impianti pilota, progetti di ricerca e sviluppo.

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Nei prossimi giorni verranno inseriti alcune suggestioni emerse nel corso della tavola rotonda.

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Le decisioni sull'impianto di smaltimento sono assunte dai decisori politici, i costi saranno sostenuti dai cittadini. Vi sembra corretto e giusto?
A breve verrà pubblicato un sondaggio sull'argomento.

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Inceneritori e limiti di emissione. Forse è ora di fare delle opportune modifiche...
estratto da una relazione di un inceneritore posto nel nord italia.
I valori delle emissioni sono inferiori del 90% dei limiti definiti dall’A.I.A., che a loro volta sono più restrittivi rispetto alla legge 133 del 11 maggio 2005 “ Attuazione delle direttive 2000/76/CE/ in materia d’incenerimento dei rifiuti.
Anche le diossine sono inferiori del 90% rispetto a prima.
La legge 133 elaborata sia tenendo presente la tutela della salute dei cittadini sia richiedendo l’adozione della migliore tecnologia possibile per la costruzione degli inceneritori è superata.
si tratta di rivedere la legge con criteri più restrittivi, poiché non rispetta più il principio “dell’adozione della migliore tecnologia possibile”.
In fondo gli avanzamenti tecnologici non devono servire per aumentare i profitti di pochi ma devono essere messi a disposizione di tutti i cittadini.


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