19 giugno 2010

GASSIFICAZIONE E PIROLISI: ESITI INCONTRO - PRIMA PUNTATA

“Dobbiamo trovare un nuovo modo per dare vita ad un confronto sincero e non manipolativo sul nostro futuro. Per esempio, dobbiamo smettere di tollerare il rifiuto e l’uso distorto del sapere scientifico. Dobbiamo insistere affinchè si smetta di fare un uso cinico di ricerche pseudoscientifiche evidentemente falsificate allo scopo esplicito di confondere il pubblico nel tentativo di discernere la verità “
L’Assalto alla ragione” Al Gore 2007

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Raffaello Cossu, di sicure origine sarde (di cui ha elogiato alcune scelte in materia di rifiuti) docente di Gestione dei rifiuti solidi presso l’Università di Padova,nonchè presidente dell’IWWG International Waste Working Group, associazione internazionale scientifica sulla gestione dei rifiuti, il cui organo ufficiale è Waste Management, è stato il protagonista della giornata di approfondimento in materia di gassificazione e pirolisi svolta ad Aosta.
Al suo invito hanno risposto ben nove aziende del settore (Splainex Tech Trade gmbh, Paul Wurth processo Dms, Energos, Aimeri, ..... ecc.) potenzialmente interessate all'imminente appalto pubblico che verrà bandito a breve dalla regione valle d'aosta per la costruzione del nuovo impianto di gassficazione /pirolisi di Brissogne (Ao).
Nonostante l'età è arrivato ancora abbastanza lucido alla tavola rotonda finale in cui erano stati invitati alcuni rappresentanti delle associazioni ambientalistiche (Comitato rifiuti zero vda e Legambiente). Non ha invece partecipato alla tavola rotonda, benchè invitata, la rappresentante dell'associazione dei consumatori Avcu all'interno dell'Osservatorio Regionale dei Rifiuti.
Più volte nel corso dell'incontro ha ribadito che il suo ruolo è solo quello di studioso dei vari trattamenti termici (incenerimento, gassificazione, pirolosi ecc) lasciando in verità alcuni dubbi sull'argomento. Ha ribadito inoltre di non gradire le disposizioni Ue denominate in gergo come la gerarchia dei rifiuti (al primo posto minimizzazione poi riuso e e recupero dei materiali, a seguire recupero di energia ed in ultimo la discarica). Insomma per lui, come esperto, tale schema è troppo rigido; a volte è meglio anticipare il recupero di energia al recupero dei materiali. Ecco il perchè degli impianti termodistruttori...
Ha invitato al tavolo dei relatori l'Assessore valdostano Zublena come assessore all'Ambiente della Regione Veneto. In fondo svolgere il ruolo di padrone di casa in convegni simili che hanno luogo in modo abituale una o più volte all'anno è un fatto normale. Ha ribadito che nel settore rifiuti e relativa raccolta occorre fare molta attenzione alla quantità del materiale raccolto con la raccolta differenziata e del materiale effettivamente recuperato. (comuni raccoglioni versus comuni ricicloni)
Ha decantato in modo impareggiabile il sistema della raccolta pneumatica sotterranea quasi fosse un azionista della societa spagnola che lo ha avviato alcuni anni orsono cercando di esportare l'esperienza in tutta europa. Non proprio chara la sua posizione in merito all'opzione rifiuti zero considerata una vera e propria malattia. In compenso sulle "soluzioni magiche" quali i trattamenti termo distruttivi del tipo pirogasificatore adatti alle esigenze valdostane (30000-40000 tonnellate annue di indifferenziato vanno in discarica) non sono stati forniti elementi relativi ai costi economici ( di impianto e di gestione) ne da parte sua ne da parte dei 9 produttori interessati. Il dato in fondo interessa solo i cittadini, cioè coloro che alla fine pagheranno il conto...



Al termine tutti i presenti sono stati invitati a Venezia per il terzo simposio internazionale sui rifiuti che si terrà a novembre 2010 >>>. Argomenti che verranno trattati:
A. Caratterizzazione di biomasse e rifiuti come potenziale fonte energetica
Rifiuti urbani, rifiuti agricoli, rifiuti pericolosi, rifiuti sanitari, rifiuti sanitari, oli esausti, car fluff, ecc., parametri analitici e di controllo.
B. Carburanti da fonte rinnovabile (biodiesel, bioetanolo, liquefazione di gas, idrogeno) Processo produttivo, qualità, tecnologie, movimentazione e stoccaggio.
C. Digestione anaerobica
Tecnologie appropriate per differenti substrati organici, processi, funzionamento, residui, depurazione dei gas, miglioramento della qualità, gestione e trattamento dei residui (digestato, acque reflue), parametri analitici e di controllo.
D. Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR)
Caratterizzazione e qualità, produzione, movimentazione e stoccaggio, utilizzo, co-combustione, residui della combustione del CDR.
E. Trattamenti Termici (combustione, pirolisi, gassificazione e altri)
Processi, bilancio energetico, tecnologie, efficienza, revamping di impianti esistenti, corrosione e problemi operativi, depurazione fumi.
F. Aspetti economici
Costi di investimento e gestione, ricavi, finanziamento, commercio dei substrati e dei prodotti energetici.
G. Strumenti decisionali
LCA, analisi di rischio, valutazione d’impatto ambientale, etc.
H. Politiche e aspetti legali
Approcci regionali, nazionali e internazionali, strategie e direttive europee, responsabilità legali, prospettive nei paesi in via di sviluppo.
I. Cambiamenti climatici e Carbon Sink
Crediti di CO2, bilancio del carbonio, riduzione delle emissioni di gas serra, risparmio energetico, ecc.
J. Aspetti ecotossicologici e problematiche sanitarie
Salute dei lavoratori, emissioni ed esposizione umana, studi epidemiologici.
K. Consenso pubblico
Campagne informative, partecipazione pubblica ai processi decisionali, mediazione e consenso.
L. Esperienze e nuovi sviluppi
Casi di studio, impianti pilota, progetti di ricerca e sviluppo.

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Nei prossimi giorni verranno inseriti alcune suggestioni emerse nel corso della tavola rotonda.

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Le decisioni sull'impianto di smaltimento sono assunte dai decisori politici, i costi saranno sostenuti dai cittadini. Vi sembra corretto e giusto?
A breve verrà pubblicato un sondaggio sull'argomento.

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Inceneritori e limiti di emissione. Forse è ora di fare delle opportune modifiche...
estratto da una relazione di un inceneritore posto nel nord italia.
I valori delle emissioni sono inferiori del 90% dei limiti definiti dall’A.I.A., che a loro volta sono più restrittivi rispetto alla legge 133 del 11 maggio 2005 “ Attuazione delle direttive 2000/76/CE/ in materia d’incenerimento dei rifiuti.
Anche le diossine sono inferiori del 90% rispetto a prima.
La legge 133 elaborata sia tenendo presente la tutela della salute dei cittadini sia richiedendo l’adozione della migliore tecnologia possibile per la costruzione degli inceneritori è superata.
si tratta di rivedere la legge con criteri più restrittivi, poiché non rispetta più il principio “dell’adozione della migliore tecnologia possibile”.
In fondo gli avanzamenti tecnologici non devono servire per aumentare i profitti di pochi ma devono essere messi a disposizione di tutti i cittadini.


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