17 agosto 2010

ALBERI IN VIALE DELLA PACE: SONO TRASCORSI 772 GIORNI DALLE PRIME SEGNALAZIONI.





Come ben sanno gli abitanti della zona del Viale della Pace in Aosta.

Sono trascorsi ben 772 giorni dalle prime segnalazioni.

Nessun atto concreto di riqualificazione è stato avviato sulla zona.

Il Comune di Aosta per la stagione estiva non ha completato l'impianto di irrigazione e le piante stentano a riprendersi a causa dell'intossicazione dei sali utilizzati in abbondanza nel corso dell'inverno.

I tempi di reazione dell'Amministrazione comunale sono biblici...

Neanche leggendo alcune delibere di giunta recenti si riesce a capire la data di avvio dei lavori.

ecco le ultime foto pervenute.

In compenso sono giunte altre segnalazioni di imminenti nuovi tagli (dopo gli ippocastani ora tocca agli olmi...)


Aiuto......




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ALBERI IN PERICOLO - IMMINENTI ALTRI TAGLI SCONSIDERATI...



Foto scattata in Aosta zona nord - vicino all'ospedale

Alle volte le foto parlano di più di tante parole...


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Nella stessa giornata abbiamo ricevuto anche altre segnalazioni.

sono previsti a breve "interventi" anche su molti olmi presenti in città.

Quando il Comune utilizza questa termine i cittadini capiscono subito che si trattano di tagli sicuri delle piante.

Pensate alle piante tagliate in viale della pace, via stevenin, vicino al teatro romano, nel cortile delle suore in via Xavier de maistre, ecc








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24 luglio 2010

Gestione della risorsa acqua. Domande meritevoli di riflessione...

Gestione dell'acqua e gestione dei rifiuti. Utili sempre ai privati?

Sono 1.402.035 le firme consegnate in Cassazione a Roma il 19 luglio 2010.

Il Comitato Promotore dei Referendum per l’acqua pubblica ha consegnato oltre un milione e quattrocentomila firme presso la Corte di Cassazione.
Un risultato che segna un passo importante nella storia della democrazia e della partecipazione in questo Paese. Nessun referendum nella storia repubblicana ha raccolto tante firme.

La sfida che il comitato promotore ha davanti è quella di portare almeno 25 milioni di italiani a votare tre “sì” la prossima primavera, quando si terrà il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici. Un risultato che oggi, alla luce del “risveglio democratico” a cui si è assistito nei mesi della raccolta firme, sembra assolutamente raggiungibile.

La richiesta immediata al Governo.
Emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal Decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum.

Chiediamo inoltre alle amministrazioni locali di non dare corso alle scadenze previste dal Decreto Ronchi.
Un milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il Decreto, a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono addirittura anticiparne le scadenze.

Il prossimo appuntamento del popolo dell’acqua è il prossimo 18 e 19 di settembre, quando, probabilmente a Firenze, si terrà l’assemblea dei movimenti per l’acqua.

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Domande in materia di acqua pubblica. A voi una possibile risposta

"Se l'acqua appartiene al popolo, come dice Tremonti, perché allora sempre Tremonti dà il servizio idrico ai privati, facendogli fare i profitti sopra?

I referendum sono chiari e chiedono proprio che il servizio idrico non sia consegnato alle società per azioni e che dunque non ci siano profitti su di esso.

In quanto al fatto poi che il decreto Ronchi discende dal Trattato europeo e che su ciò non si può fare un referendum, consigliamo al ministro una rilettura più approfndita del testo legislativo. Scoprirebbe che l'Unione Europea lascia liberi gli Stati membri di legiferare in materia di servizi pubblici. Oppure potrebbe leggere la legislazione olandese che affida la gestione del servizio idrico solo a soggetti pubblici o andare a fare un giro a Parigi che l'ha ripubblicizzato dall'inizio di quest'anno.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua


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21 luglio 2010

ALBERI VIALE DELLA PACE - DA LUGLIO 2008 ASPETTIAMO NOVITA!

Dal mese di luglio 2008 gli abitanti del quartiere attendono un intervento di riqualificazione.

Circolano voci di un possibile piccolo stanziamento al riguardo.

Ad oggi nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta al comitato.

In ogni caso stiamo raccogliendo altre foto relative alla zona.


Aspettiamo il vostro contributo al riguardo.


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10 luglio 2010

BRUCIARE LA PARTE ORGANICA NON E' CONVENIENTE...

Le associazioni Amici del Viale, Codacons Vda, Comitato Rifiuti Zero Valle d'Aosta, Diritto al futuro, Legambiente Vda comunicano che lunedì prossimo 12 luglio 2010 alle ore 10,30 una delegazione consegnerà le firme raccolte recante il titolo "Petizione popolare per un centro regionale di compostaggio e per la raccolta dell'umido in Valle d'Aosta", indirizzata al Presidente della Regione e ai Consiglieri regionali.

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La raccolta organizzata e il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani costituisce una condizione necessaria per raggiungere i livelli di raccolta differenziata stabiliti per legge, come emerge tra l'altro nel Rapporto sui rifiuti 2009 a cura dell'Osservatorio regionale preposto.

Al di fuori della nostra regione la pratica di separare l'umido dal restante rifiuto è consolidata, basti citare l'esperienza della provincia di Asti dove l'organico viene trasformato in compost di elevata qualità e ceduto per intero agli imprenditori agricoli. In Valle d'Aosta l'Amministrazione regionale non intende intraprendere la raccolta e il trattamento in un centro regionale dedicato e si limita a consentire il compostaggio domestico, pratica lodevole, ma scarsamente incisiva per la maggioranza della popolazione residente nei centri del fondovalle.

L'organico valdostano sarà destinato alla gassificazione, nonostante riduca l'efficienza dell'impianto, come spiegato dagli esperti, e come emerso nel convegno svoltosi ad Aosta il 18 giugno 2010.

Bruciare l'acqua si rivela un'azione intelligente unicamente per i nostri amministratori e per chi intende speculare sui certificati verdi concessi a chi brucia biomasse.

Le associazioni Amici del Viale, Codacons, Comitato Rifiuti Zero Valle d'Aosta, Diritto al futuro, Legambiente e oltre 1000 cittadini chiedono che la frazione organica dei rifiuti, venga raccolta e gestita nei modi previsti.




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5 luglio 2010