Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo.
Gli eletti in Regione lontani dalla realtà.
Cosa avviene nella testa di una persona quando viene eletta in Consiglio regionale fino a fargli perdere il contatto con la realtà? Questo mi sono chiesto leggendo le esternazioni del consigliere Comé in seguito all’audizione di venerdì scorso con il comitato Vallevirtuosa sul tema della gestione dei rifiuti. Il presidente di commissione si è lamentato perché si erano presentati solo una ventina dei circa 50 componenti il Comitato, il venerdì mattina alle ore 9. Premesso che molti (tra cui il sottoscritto) erano in vacanza e quindi non ad Aosta, non sa forse che la gente normale a quell’ora della settimana lavora? Entrando nel merito dell’incontro, il consigliere regionale ha lamentato che i presenti non sono stati in grado di spiegargli convincentemente le caratteristiche del trattamento a freddo per i rifiuti che viene proposto in alternativa alla pirogassificazione. Ma si dimentica Comé che la petizione di Vallevirtuosa chiedeva proprio alla Regione di effettuare una reale comparazione tra i due scenari? Perché lo domanda ai proponenti come se fossero dei tecnici di settore? Se glielo spiegassero, si riterrebbe poi soddisfatto? Infine, Comé ha trovato strana la critica alla sua proposta di convocare alcuni degli 11 mila firmatari a caso per una audizione in Regione. Non reputa che questa sia una prassi irrituale? Che si configura come un atto intimidatorio? Si vuole forse ammonire il cittadino a non firmare più petizioni scomode? E poi, cosa pensa di chiedere ai firmatari, dal momento che la petizione domandava alla Regione di mettere due ipotesi a confronto: vuole forse chiedere anche a loro ragguagli tecnici sulla scelta alternativa a bruciare i rifiuti? Ma Comé non è l’unico confuso, di questi tempi. Penso all’assessore Zublena che ha aspramente criticato il dottor Vettorato per aver ammonito sui rischi per la salute che derivano da processi di combustione dei rifiuti: «Ognuno parli dei settori di sua competenza», ha affermato, come se la salute fosse tema da ingegneri e non da medici. E’ buffo che un’assessore, già dirigente della sezione Aria dell’Arpa, voglia farsi ricordare alle generazioni future come colei che autorizzò un impianto di termodistruzione in Valle, nonostante le molte evidenze scientifiche che ne sconsigliano la costruzione. Ancor più singolare che trascini in questa vicenda l’Arpa stessa, portandosi dietro a ogni incontro pubblico i tecnici dell’Agenzia per l’Ambiente per proporre la tecnologia contestata, piuttosto che lasciarli arbitri imparziali a garanzia dei cittadini. E infine una parola sul presidente Rollandin che boccia, prima ancora di discuterla in aula, la petizione degli 11 mila valdostani, bollando come «disinformati» tutti i firmatari che, appunto, in realtà solo chiedono un approfondimento della questione. «La scelta è già stata fatta» tuona, a voler rimarcare la bontà aprioristica del proprio operato e zittire tutti. E perché mai dovremmo tacere, visto che con le proprie scelte la Regione da anni ha appestato l’aria della plaine mettendo in discarica materiale organico che marcisce con gli effetti che ben conosciamo? Poiché sui rifiuti si stanno conducendo politiche con risultati tra i più scadenti di tutto il Nord Italia, i tre politici ci dicano, anziché porre a noi domande, come intendono rispettare l’obiettivo di legge del 65% sulle percentuali di raccolta differenziata entro fine 2012; perché vogliono costruire un impianto che costerà più di quelli proposti in alternativa, che avrà conseguenze peggiori per l’ambiente e porrà rischi per la salute; quanti impianti di pirogassificazione per Rsu esistono in Italia, visto che la ritengono una tecnologia consolidata; come la frazione organica presente nei rifiuti migliorerà secondo loro le prestazioni dell’impianto; quante tonnellate di rifiuti pericolosi e tossici residueranno dalla combustione e dove saranno smaltite. Infine, neghino che esistono delle criticità per le diossine e per i metalli pesanti all’interno delle polveri fini nell’aria della Valle: anzi, ce lo mettano per iscritto, in modo che possano essere poi chiamati a risponderne, nel caso la realtà li smentisca.
Paolo Fedi.
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