4 luglio 2009

AOSTA E AREE VERDI: QUALE POSTO IN CLASSIFICA?

AREE VERDI ad Aosta una ricchezza negata.

Sono un'abitante di Aosta, per la precisione della zona Ovest dove sorgera' il tanto decantato Parco Archeologico. Se il buon giorno si vede dal mattino, pero', mi chiedo (e con me se lo chiedono in tanti, credetemi) quale razza di parco sara'. Per il momento, infatti, si vedono solo immense campate di ferro e cemento, scavi enormi e grandissimi cumuli di terra che con la pioggia si trasformano in acquitrini e con il vento e il caldo in sterminate distese desertiche la cui polvere s'infiltra e s'insinua dappertutto con notevoli disagi per gli abitanti del quartiere. Disagi che, in quest'ultimo periodo, si sono particolarmente acuiti per il fatto che i lavori proseguono anche di notte generando confusione e rumori particolarmente molesti (martellamenti assordanti e continui). Chi e' quel genio di amministratore che ha permesso tutto cio'? Perche'? E' questa la concezione di parco che hanno la giunta comunale e quella regionale? Sembrerebbe proprio di si' visto che, oltretutto, prima costruiscono le aree verdi e, poi, le eliminano!

In zona Tzamberlet, infatti, e' stata costruita una zona verde molto bella con alberi, pista ciclabile, area per cani e impianto di irrigazione il cui costo totale e' stato di 200 mila euro. Ora, pero', sara' smantellata (si lasceranno gli alberi che, in ogni caso, moriranno in fretta perche' non ci sara' piu' l'impianto di irrigazione!?) per fare posto a una «scuola polmone» per la «modica» spesa di 1 milione di euro. E vai, tanto e' denaro di tutti!

A mio avviso, c'erano molti altri siti in cui collocare questa struttura: edificio dell'ex Centrale del latte, spazio nell'Area Cogne, l'Ipr da ristrutturare Senza contare che una «scuola polmone» esiste gia', vicino all'ex caserma della guardia di finanza, anche se di polmone ha pochissimo, ma tanto di galera. E', infatti, un monolite a forma di parallelepipedo, costruito soltanto in larghezza, addossato alla strada e senza spazio per parcheggiare o fermarsi con l'auto.

A questo punto sorgono spontanee alcune domande: dove si puo' trovare un po' di verde ad Aosta? Dove una mamma puo' andare con il suo bimbo sul passeggino? Dove un anziano puo' farsi un giretto in un parco? Quando si cementificheranno le ultime aree verdi rimaste (Mont Fleury, prato del Pe're Laurent, zona intorno a Sant'Orso)?

In attesa di risposta, qualche considerazione: il 17° posto, su 21 regioni, che la statistica per il verde urbano attribuisce alla Valle d'Aosta, mi sembra molto appropriato. Nonostante la natura ci abbia dato tanto siamo fra i piu' poveri di verde e, quindi, con una qualita' di vita molto scadente perche', si sa, e' dal verde che nasce la linfa vitale.
LETTERA FIRMATA

lettera pubblicata sulle pagine locali della stampa il 4 giugno 2009. Se qualcuno avesse letto una risposta o un commento è possibile inviarlo via mail per

20 giugno 2009

RIFIUTI: PERCHE' URGE UN "DIBATTITO PUBBLICO" REGOLAMENTATO DALLA LEGGE

Chi ha assistito all'incontro sul tema "Rifiuti e discarica" che ha avuto luogo all'Auditorium del Villair di Quart venerdi 19 giugno 2009 ha avuto modo di accorgersi dell'asimmetria informativa e delle difficoltà di un confronto alla pari in mancanza di accesso garantito alle fonti di informazione. In pratica chi aveva assunto una decisione o si accingeva a prenderla rendeva noto al pubblico, di alcune decisioni assunte. Gran parte del pubblico non era a conoscenza delle normative e degli studi tecnici effettuati. Sul tavolo dei relatori non hanno preso posto con uguali prerogative le associazioni o i comitati attivi sull'argomento e che già in passato avevano avanzato proposte alternative di soluzione del problema in discussione.

Manca in valle d'Aosta un metodo accettato da tutti per confrontarsi sulle scelte strategiche che riguardano tutta la comunità.

E' urgente in tal senso istituire e formalizzare un vero e proprio "dibattito pubblico" in merito alle politiche regionali disciplinato in modo chiaro da una apposita legge regionale, che istituisca una "Autorità", cioè una figura che garantisca un equo dibattito. Con l'adozione di questa disposizione la partecipazione verrà riconosciuta come un vero e proprio diritto garantito per tutti i cittadini e riconosciuto come forma ordinaria di amministrazione e di governo territoriale.

Ovviamente oltre ai cittadini, anche associazioni e comitati, potrebbero aver diritto ad intervenire nei processi partecipativi e l'Autorità dovrebbe valutare e ammettere tali proposte di dibattito pubblico e assicurare la diffusione della documentazione e della conoscenza sui progetti presentati e sulle esperienze svolte.
Ad ultimazione dell'intero processo partecipativo l’Autorità dovrà trasmettere i propri atti al Consiglio regionale ed ai consigli degli enti locali interessati.

Il dibattito pubblico non dovrà avere durata superiore a sei mesi ed al momento dell'avvio dovrà sospendere l’adozione o l’attuazione degli atti amministrativi ad esso connessi. Solo al termine il Responsabile del dibattito consegnerà all’Autorità un rapporto in cui riferisce l'esito. Il soggetto proponente, al termine dell'iter, dichiarerà pubblicamente se intenderà rinunciare al progetto o presentarne uno alternativo, oppure proporre modifiche al progetto iniziale oppure continuare a sostenere il medesimo progetto sul quale si è svolto il dibattito pubblico, argomentando motivatamente le ragioni di tale scelta.

17 giugno 2009

PARTECIPAZIONE INTESA COME CONCERTAZIONE ALLARGATA

Partecipazione intesa come concertazione allargata.
La partecipazione e la democrazia significano molte cose per molte persone, ma entrambe presuppongono che tutti i soggetti coinvolti condividano conoscenza e linguaggio comune. Compiono un buon lavoro quelle amministrazioni pubbliche che riescono attraverso processi di progettazione condivisa a coinvolgere tutti le parti attive presenti sul territorio. Partecipazione significa “prendere parte” e anche “comunicare e rendere noto” e nell'ambito dei processi di trasformazione (urbanistica, infrastrutturale, ecc.) è utile coinvolgere i cittadini pena l'impoverimento del dibattito. L'Amministrazione comunale di Quart, per venerdi prossimo alle ore 21.00, ha previsto un incontro pubblico sul tema "rifiuti e discarica". Non sembra previsto, per ora, l'invito ad un rappresentante dei comitati (Comitato Rifiuti Zero Vda) o associazioni attive (Legambiente) sull'argomento specifico. A tale proposito è bene ricordare la lungimiranza con cui la società civile in Valle d'Aosta ha anticipato (come nel caso dell'accantonato progetto dell'inceneritore a griglia) alcune scelte fondamentali di oltre un anno o forse di più.



E' aperto lo spazio commenti. Grazie.

Ecco alcuni temi, sull'argomento specifico, meritevoli di approfondimento:
• Azioni concrete e tempi per potenziare la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata?
• I rifiuti, dopo un primo trattamento, saranno bruciati ad Aosta?
• i tempi di avvio del compostaggio e umido
• La discarica attuale e gli interventi di manutenzione previsti.
• Quali modifiche alla normativa regionale di settore si intendono operare ?
• Sarà possibile conferire fuori valle il cdr-q (combustibile da rifiuto di qualità)?

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15 giugno 2009

A MILANO NUOVI ALBERI. AD AOSTA SOLO "SPERIMENTAZIONI..."

Milano: 90 mila alberi in città per il ritorno del maestro Abbado. Alberi per tornare a suonare alla Scala.

A fine giugno 2009 inizieranno ad essere sistemati i primi dei 90 mila alberi che Claudio Abbado ha chiesto come compenso per tornare a suonare alla Scala.
La richiesta che prevede un pagamento in natura riguarda principalmente il centro della città, dove vorrebbe fossero piantumati "sia alberi in vaso, sia in piena terra". Tra le piante già scelte ci sarebbero le magnolie, ma anche piccoli alberi da frutto. Il progetto di piantumazione di 90 mila alberi procederà in modo graduale senza "sperimentazioni" per tutto il 2009.
A Milano in tre mesi si decide, ad Aosta per la zona di Viale della Pace in undici mesi nessuna nuova piantumazione.

9 giugno 2009

DOPO 340 GIORNI ANCORA NESSUN ATTO AMMINISTRATIVO CONCRETO

Alcuni cittadini nei giorni scorsi hanno chiesto ad alcuni membri del Comitato quali siano gli atti concreti messi in campo dall'Amministrazione oltre al taglio di alcuni alberi. Alcuni facevano notare che sono trascorsi oltre 340 giorni dall'avvio delle prime segnalazioni pubbliche. E' possibile che dopo aver illustrato i primi intendimenti da parte dell'amministrazione l'Assessore Follien non abbia formalizzato nero su bianco quanto dichiarato. Ad oggi sembrerebbbe proprio così.
Dopo ben 340 giorni ancora nessun atto concreto!
Sono allo studio alcune iniziative concrete per celebrare il compimento del primo anno di attività del Comitato. E' possibile inviare come sempre suggerimenti o consigli.