24 marzo 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI E PIROGASSIFICATORE

Pirogassificatore = gas

Sigle e posizione delle forze politiche che hanno partecipato al voto sulla gestione futura dei rifiuti.

UV-SA-FA: proponenti gas.

PDL-PD: si gas.

ALPE: no gas, please.

COMMENTI DEI CITTADINI: con gas, solo pirlogassificate!

Esito sintetico della seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 24 marzo 2010 dalle ore 15,00 alle ore 18,00.


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“Colui che sa, non parla; colui che parla non sa”

LAO-TZU

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GESTIONE RIFIUTI: UN CAPITOLO LUNGO
CON TROPPE CORREZIONI DI BOZZE
E SENZA UN FINALE RASSICURANTE
Con la discussione in Consiglio lo scorso 24 marzo, e l'approvazione - con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (ALPE) - del provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti (con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti) si chiude un capitolo aperto due anni fa, con l'approvazione del progetto relativo alla realizzazione di un inceneritore, cercando di far passare questa proposta come
l'unica soluzione possibile per la gestione dei rifiuti.

“Ricordo che all'epoca - ha detto in aula il consigliere Alberto Bertin - si è addirittura trovato un'infiltrazione della falda acquifera dalla discarica di Brissogne, fatto accantonato e di cui non si è più parlato. Una gravissima emergenza rifiuti, quindi, nel senso che, già allora, si considerava la discarica agli sgoccioli e già all'orizzonte si vedevano le strade di Aosta invase dai rifiuti, un po'
come a Napoli e tutto sembrava inesorabilmente condurci alla costruzione dell'inceneritore, per poterci salvarci dalla catastrofe imminente... Un inceneritore enorme, sovradimensionato per le appena 90.000 tonnellate prodotte in Valle d'Aosta, che dovevano essere integrate dai rifiuti della 'bonifica' della discarica, un'operazione folle, primo caso in Europa, un esperimento nel quale
avremmo avuto il grande privilegio di fare da cavia.”

Priva di un minimo di buon senso - ma l'unica in grado di giustificare dal punto di vista tecnico, ma solo tecnico, perché economicamente continuava a non rimanere in piedi - l'idea della costruzione del famigerato inceneritore andava avanti in quella direzione et è stata sostenuta prendendo in giro i valdostani, soprattutto sfruttando l'argomento durante la campagna elettorale.
“Nel luglio dell'anno scorso, dopo le elezioni, la mia prima interpellanza in Consiglio in merito, ma senza essere ovviamente ascoltato. Fortunatamente - prosegue Bertin - nel frattempo si era consolidata nell'opinione pubblica, grazie soprattutto all'azione delle associazioni ambientaliste, in particolare del 'Comitato rifiuti Zero', una forte contrarietà a questa ipotesi, mentre già in autunno, si palesavano e aumentavano le esitazioni anche da parte della Giunta, decidendo, più avanti, con un colpo di scena, a maggio 2009, di non voler più fare questo impianto, perché 'si è scoperto' che è la peggiore soluzione dal punto di vista ambientale per la Valle d'Aosta. Cioè
quello che già sapevamo da diverso tempo.”

Una vittoria per quell'ampio e variegato schieramento di forze politiche, associazioni, comitati di cittadini che in qualche modo era riuscito a contrastare il famigerato inceneritore, una piccola vittoria politica anche per noi.
“Ma di lì a poco, tra continui cambi di direzione, dopo aver accantonato l'inceneritore, ecco la soluzione rappresentata dal THOR, una tecnologia non ancora utilizzata in modo industriale e ancora piuttosto inaffidabile, e così la nuova ipotesi è abbandonata, per lasciare il posto all'eventuale trasformazione dei rifiuti in CDR-Q, come combustibile per il futuro impianto di teleriscaldamento. Ma anche questa pensata viene scartata in pochissimo tempo.”
“Sono trascorsi due anni - ha aggiunto il consigliere - che, anziché essere persi, avrebbero dovuto essere utilizzati per aprire un grande dibattito sul futuro della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, facendo partecipare il più possibile la cittadinanza, informando in modo corretto e al momento giusto, prima delle decisioni e non dopo, scelta che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe avuto
come risultato dei cittadini consapevoli ed informati. Da questo punto di vista, è una vicenda emblematica di come la Giunta intende il confronto e la partecipazione: fatta la scelta, informa e potete applaudire o non applaudire. A questo si riduce il confronto.”
E oggi ci viene proposta una delibera che prevede la gassificazione come soluzione per il trattamento rifiuti, con indicazioni estremamente vaghe in materia di prevenzione della produzione di rifiuti e dei livelli di raccolta indifferenziata, definiti importanti, ma niente più.
“Non si sa ancora di preciso quali saranno i volumi effettivi nel gassificatore. Forse, si sarebbe dovuto procedere in modo diverso: stabilire a monte cosa si voleva, poi, in funzione di questo, scegliere la tecnologia che meglio si adattava per il trattamento finale dei rifiuti, con una scelta fatta in ragione dei costi e dell'impatto sull'ambiente e anche della capacità di rispondere alle esigenze della Valle. Ma quanto costerà l'impianto? Chi e come pagherà questa realizzazione? Non ci sono dubbi: pagherà il contribuente, ma in che modo? La delibera parla di un giusto equilibrio della ricaduta in tariffa, ma cosa significa giusto equilibrio? E dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente? Solo voci discordanti. In ragione dei costi e delle ricadute ambientali, avevamo più volte sottolineato la necessità di approfondire una chiusura del ciclo fuori della Valle d'Aosta, per un risparmio economico e una gestione globale probabilmente più favorevole. Si trattava di verificare in modo serio e scientifico anche questa ipotesi, come peraltro suggeriva anche il vostro
consulente. Parrebbe, però, che non si voglia farlo per principio. Il Governo, in questo senso, si prende una bella responsabilità, costi quel che costi. Il gassificatore è un passo avanti rispetto all'inceneritore, ma rimangono forti perplessità e dubbi, troppi, e noi non siamo sicuri che sia la migliore per la gestione dei rifiuti nei prossimi 20 anni in Valle d'Aosta.”


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Anche la Sicilia si è accorta dell'importanza di avviare il riciclo dei materiali. Al via iniziative per incentivare il riciclo dei materiali e non la combustione a caldo.


Sicilia e Campania non sono le uniche regioni ad essere state commissariate in materia di gestione rifiuti. Anche Calabria, Lazio, Puglia e la Provincia di Milano, negli anni scorsi sono ricorse ai poteri straordinari, spendendo decine di miliardi di euro. In violazione delle norme europee, più della metà dei rifiuti solidi urbani raccolti nel nostro Paese, finiscono in discarica. I commissariamenti non hanno mai risolto nulla di per se.
Di recente la Corte di giustizia europea è intervenuta in materia annullando il Piano rifiuti approvato dalla precedente giunta siciliana guidata da Cuffaro. Anche i relativi bandi per gli impianti a combustione a caldo (inceneritori) sono stati annullati. Gli impianti potranno essere costruiti solo se autosufficienti dal punto di vista energetico.
All'interno del nuovo piano rifiuti saranno previste pesanti sanzioni per gli enti locali inadempienti. Si potrà arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale e revoca del sindaco per coloro che non raggiungono gli obiettivi loro assegnati tra cui anche i risultati in materia di raccolta differenziata. Sono previste inoltre appositi incentivi per creare aziende che si occupino del riciclo dei materiali differenziati, così da incentivare l’occupazione e il recupero di materia.



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20 marzo 2010

BERTOLINO - LEGAMBIENTE: LE SCELTE PORTATE AVANTI DALLA REGIONE VDA SONO UN AZZARDO.

L’osservatorio regionale sui rifiuti ha esaminato in data 17 marzo 2010 la deliberazione della Giunta regionale n. 3343 del 1 dicembre 2009 che indica nuovi possibili scenari in materia di smaltimento sulla base dello studio redatto, per conto della regione, dal consulente Ing. Diana Cout di Aosta.

Al termine dei lavori i componenti dell'Osservatorio hanno espresso, a maggioranza, alcuni orientamenti in materia di gestione rifiuti e scenari futuri.

In base alle prime dichiarazioni dei partecipanti (il documento non risulta ancora pubblicato sul sito www.regione.vda.it alla voce Osservatorio regionale sui rifiuti) sembra non emergere nel documento finale il termine "pirogassificazione".

E' stato in ogni caso più volte riaffermato di voler intraprendere il percorso della valorizzazione energetica.

Nel corso del dibattito sono stati esaminati anche gli altri trattamenti che possono essere eseguiti (Trattamenti a freddo, attivazione di un centro di selezione e riciclo) ma anche questi termini non emergono nel documento finale.

Nessun cenno circa un bilancio costi-benefici sui vari scenari in discussione.

Al termine dei lavori registriamo una presa di posizione di Michele Bertolino, esoerto del settore rifiuti di Legambiente Piemonte Valle d'Aosta che ha ribadito che qualora all'atto di indirizzo approvato, seguisse la scelta, mediante procedura ad evidenza pubblica, di costruire un impianto di pirogassificazione per lo smaltimento dei rifiuti, la Regione adotterebbe un sistema azzardato, che non ha referenze affidabili in Italia e ancora molto costoso.

La spesa, secondo i calcoli forniti, si aggirerebbe sui 60 milioni di euro a fronte dei 20 o poco più dell’impianto Cdr ( combustibile da rifiuto). Resta inteso che tutti i maggiori costi andranno a gravare sulle bollette per i rifiuti a carico dei cittadini.

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Ecco alcune osservazioni presentate nel corso dell'audizione in terza commissione consiliare, in merito alla delibera in questione:

non compete alla Regione Vda avviare sperimentazioni fra tecnologie. Sono altri gli organismi deputatati a tale compito. E' opportuno eliminare ogni riferimento a sperimentazioni o simili.

per l’obiettivo "valorizzazione energetica" non risultano individuati parametri e valori di qualità

non risultano fissati limiti di spesa massima per gli impianti.

la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, dovrebbe garantire la partecipazione anche di altri sistemi e tecnologie tra cui sistemi a freddo e riciclo della materia che consentono ugualmente di raggiungere gli obiettivi di minore afflusso in discarica di rifiuti

non sono stati indicati gli impatti ambientali e quantititativi massimi di sottoprodotti da conferire in discarica nel caso di impianti di pirogassificazione

il ciclo di trattamento e smaltimento dei rifiuti può (per un periodo transitorio) non chiudersi in valle.

consentire qualora la tecnologia lo permetta, ma non imporlo in caso di nuovi impianti, il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti indifferenziati tra cui i fanghi e i rifiuti ospedalieri

stabilire parametri più chiari per la resa energetica dell'impianto

fissare limiti massimi di spesa distinguendo soglie massime tra le varie tecnologie (trattamento a freddo, centro riciclo, pirogassificazione, ecc)

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Tre video Crz - Vda per approfondire l'argomento >>>
http://rifiutizerovda.altervista.org/senza-categoria/468/video-della-conferenza-pirogassificazione-unica-vera-alternativa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss

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Lo scenario indicato dalle associazioni è più virtuoso rispetto allo scenario previsto dalla delibera di indirizzo approvata a dicembre 2009 da parte della regione valle d'aosta in particolare nei seguenti aspetti:
dal punto di vista dei costi,
del recupero di materia,
delle emissioni di gas climalteranti e della salute.
dal punto di vista della maggiore flessibilità impiantistica,
dal punto di vista di una maggiore flessibilità temporale di realizzazione e la possibilità di implementare interessanti scenari evolutivi.


E' completamente sbagliato procedere alla realizzazione del pirogassificatore senza una previa comparazione dei due scenari tramite il metodo L.C.A. da parte di un tavolo di confronto partecipato dalle parti, (Amminitrazione regionale e associazioni)

Nel corso della conferenza pubblica in data 5 marzo 2010 (disertata dall'amministrazione regionale) sono stati esposti dalle associazioni tutti i dati relativi allo scenario e successivamente sono stati depositati in sede di osservatorio regionale sui rifiuti.

Nella serata sono emersi spunti di grande interesse grazie all'intervento di due esperti in materia di compostaggio (Ing. Fracaro, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano s.p.a. e Dott. Luigi Bosio della Cooperativa Erica) su come avviare in Valle d’Aosta la raccolta dell’umido anche laddove non è possibile attivare il compostaggio domestico.

Il rifiuto organico sarà conferito in un centro di compostaggio regionale per i comuni del fondo Valle, mentre per i comuni della vallate laterali si doteranno di apparecchiature per il compostaggio collettivo (Joraform, jk 5100). Tali macchinari, ampiamente sperimentate in Svezia, hanno una capienza per circa 100 nuclei familiari, sono economicamente vantaggiosi, non producono sgradevoli odori e rappresenterebbero la soluzione ottimale per il rifiuto organico nelle nostre valli senza necessitare del trasporto dei rifiuti per lunghe distanze.

Altre punti da inserire nella delibera con opportuni emendamenti:

- immediate e concrete azioni di prevenzione della produzione di rifiuti inquadrate in un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti.

- Il perseguimento dei massimi livelli possibili di raccolta differenziata (o almeno gli obiettivi di legge, che ad oggi non stiamo rispettando).

- Immediate e concrete azioni tese ad incrementare il recupero di materia (es. un centro di recupero e trattamento del rifiuto secco residuo).

Se al posto di disporre consulenze negli ultimi cinque anni si fosse avviata la raccolta della frazione organica avremmo avuto un minor afflusso in discarica di oltre 10000 tonn annue

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16 marzo 2010

IMPEGNI PER FUTURI CANDIDATI IN MATERIA DI GESTIONE E SMALTIMENTO RIFIUTI

http://amicidelviale.blogspot.com/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html


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IL CALENDARIO DEI LAVORI DELLATERZA COMMISSIONE: MA QUALI SONO I RISULTATI?

Ecco il calendario dei lavori della commissione consiliare competente:
05/03/2010 III Commissione. I componenti presentano un emendamento. Espresso, a maggioranza, parere favorevole.
03/03/2010 III Commissione. Sopralluogo a Malagrotta (RM)
26/02/2010 III Commissione. Audizione delle associazioni ambientaliste.
03/02/2010 III Commissione. Audizione dell'ing. Ziviani e del prof. Genon. Deliberate audizioni.
29/01/2010 III Commissione. Deliberata richiesta di proroga termini.
21/01/2010 III Commissione. Audizione dell'Ass. Zublena, accompagnata dai tecnici. Deliberate audizioni.

Ecco il frutto conclusivo dei lavori effettuati ovvero le modifiche ed integrazioni proposte:

2bis) di stabilire che l’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti sia effettuata d’intesa con la competente Commissione consiliare.

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Ecco un punto nodale di fatto rimasto irrisolto:
Se nel bando, anziché privilegiare l’obiettivo da raggiungere, si sceglierà il metodo, di fatto si impediranno alle varie aziende interessate di partecipare alla gara, anche presentando tecnologie diverse.


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ecco il testo che sarà discusso in consiglio regionale nell'adunanza del 24-25 marzo 2010

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA


Adunanza del Consiglio regionale in data 24 e 25 marzo 2010



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OGGETTO: ULTERIORI DETERMINAZIONI IN MERITO ALLE AZIONI FINALIZZATE ALLA ATTUAZIONE E REVISIONE DEL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI CUI ALLA L.R. 31/2007, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SISTEMA DI TRATTAMENTO FINALE DEI RIFIUTI.




LA GIUNTA REGIONALE

Richiamati:
- il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale";
- la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti" e successive integrazioni e modificazioni;
- il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003;
- la deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII del 25 giugno 2009 "Determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti";

Preso atto che, con la deliberazione n. 639/XIII, il Consiglio regionale ha deciso di:
- propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti tenuto conto delle risultanze dello Studio comparativo e dei relativi successivi approfondimenti effettuati anteriormente al corrente anno;
- non procedere al momento alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l’azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;
- avviare la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CDR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e di teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale;
- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza;
Considerato che:
- in esecuzione di quanto previsto dal Consiglio regionale in merito all’avvio di una sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CDR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica, la Giunta regionale, con deliberazione n. 1502 del 29 maggio 2009, ha affidato all’ing. Diana Cout, di Aosta, un incarico professionale per fornire supporto tecnico alle strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente nella individuazione e nell’analisi delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pre-trattamento finalizzati alla produzione di CDR di qualità ad oggi esistenti ed, in particolare, nella prima fase dell’incarico procedere a:
o l’individuazione delle esperienze più significative e rapportabili alla realtà valdostana;
o la predisposizione delle relative schede tecnico-economiche;
o eventuali soluzioni integrate nell’ambito del ciclo dei rifiuti;
- la consulente incaricata ha provveduto a inoltrare la documentazione tecnica dalla quale emerge che, relativamente all’obiettivo inerente all’individuazione di soluzioni innovative di trattamento dei rifiuti con le tecnologie per la produzione di CDR di qualità, le soluzioni tecniche individuate non consentono di chiudere il ciclo della valorizzazione energetica nella Regione; percorso, peraltro, indicato come indispensabile dalla stessa consulente e condiviso dalle strutture regionali competenti e dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Valle d’Aosta;
- a seguito delle risultanze non positive emerse nella prima fase della rassegna sulle tecnologie per la produzione di CDR di qualità, le strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente, in data 10 agosto 2009, hanno quindi dato mandato alla consulente di procedere con un’ulteriore approfondimento, sempre orientato verso soluzioni innovative, finalizzate alla individuazione di tecnologie idonee a garantire da una parte un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e dall’altro la valorizzazione energetica dei rifiuti;
- sulla base della ulteriore ricognizione eseguita dalla consulente, i cui risultati sono stati illustrati alle strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente e dell’ARPA in data 3 settembre 2009, sono state individuate due categorie di tecnologie rappresentate, da una parte, da soluzioni innovative che hanno applicazione in campo industriale (pirolisi e gassificazione) riscontrabile in diverse nazioni, e dall’altra, da una serie di soluzioni fortemente innovative, ma ancora in fase di sperimentazione, che non hanno ancora trovato sbocco in applicazioni impiantistiche a livello industriale o semi-industriale;
- dalla ricerca effettuata della consulente incaricata, risulta che vi è la possibilità di indirizzarsi verso sistemi di trattamento dei rifiuti innovativi basati su un’unica tecnologia di pirolisi e gassificazione, per la realizzazione in Valle d’Aosta di un impianto che consenta nell’immediato di trovare soluzione al problema del trattamento dei rifiuti;
- che risulta comunque opportuno fin d’ora esplorare sistemi di trattamento ancora ad uno stadio di semplice sperimentazione che potrebbero trovare in un futuro prossimo, ma non immediato, applicazioni industriali;
Preso pertanto atto delle risultanze delle indagini conoscitive necessarie alla individuazione del sistema più innovativo tra le tecnologie di produzione di CDR di qualità, eseguite in esecuzione di quanto stabilito al numero 3. del dispositivo della deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII, che hanno interessato sia gli impianti di produzione di CDR o di CDR di qualità elevata sia gli ulteriori sistemi innovativi che permettano di trattare il rifiuto, valorizzandone la componente energetica, garantendo un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da inviare alla discarica, dalle quali emerge che:
- non è perseguibile attivare una sperimentazione su tecnologie innovative di produzione di CDR di qualità dei rifiuti, in quanto i sistemi riportati nell’indagine sono costituiti in larga misura da tecnologie consolidate ma non certo innovative, mentre le poche soluzioni che presenterebbero i requisiti di una proposta innovativa per avviare una sperimentazione non risultano essere ad oggi sufficientemente affidabili e comunque tali da consentire in tempi contenuti un’applicazione su scala industriale in Valle d’Aosta;
- vi è per contro la possibilità di individuare una soluzione per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati nella Regione ricercandola fra i sistemi innovativi, ma già realizzabili a scala industriale, che permettano di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica attraverso impianti di pirolisi e gassificazione, in condizioni sicuramente meno impattanti rispetto ai sistemi tradizionali e rapportabili alla dimensioni della Regione in termini di quantità di rifiuti da trattare;
- permane in ogni caso l’opportunità di avviare contestualmente alla individuazione di una soluzione tecnologica che consenta di trattare e di smaltire i rifiuti prodotti nella Regione pur nei limiti previsti dall’articolo 211, della Parte IV del d.lgs. 152/2006, la sperimentazione di tecnologie particolarmente innovative in considerazione del fatto che il settore del trattamento dei rifiuti è in forte evoluzione e sono in corso, ancorché in fase iniziale, applicazioni a livello sperimentale che potrebbero risultare interessanti in un prossimo futuro;

Dato atto che, per quanto riguarda le ulteriori decisioni assunte con deliberazione n. 639/XIII, consistenti in:
- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza,
è confermata l’opportunità di procedere in tal senso, in coerenza anche con la nuova direttiva europea 2008/98/CE, dando atto che alcune importanti iniziative sono già state assunte dall’Assessorato territorio e ambiente in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti (European Week for Waste Reduction – EWWR, dal 21 al 29 novembre 2009 con il supporto del programma della Commissione Europea LIFE+);

Ritenuto quindi opportuno rideterminare in parte gli orientamenti per la definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzati all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, assunti con la deliberazione n. 639/XIII;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3830 in data 30 dicembre 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2009/2011, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione ambiente ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera “e” e 59, comma 2, della legge regionale n. 45/1995, sulla legittimità della presente proposta di deliberazione;
Su proposta dell’Assessore all’Ambiente e territorio, Manuela Zublena,

Unanimemente, propone che il Consiglio regionale,


DELIBERI


1) di rideterminare le azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, assunti con la deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII, del 25 giugno 2009, come segue:
- confermare l’opportunità di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- confermare la necessità che siano potenziate le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata da avviare al recupero e anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- confermare l’obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, di un sistema di pirolisi e gassificazione, che permetta di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica in condizioni tali da garantire un contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da conferire in discarica;
- confermare l’opportunità di avviare, contestualmente alla individuazione di una soluzione tecnologica che consenta di trattare e smaltire i rifiuti prodotti nella Regione, una o più sperimentazioni di tecnologie particolarmente innovative pur nei limiti previsti dall’articolo 211, della Parte IV del d.lgs. 152/2006, in considerazione del fatto che il settore del trattamento dei rifiuti è in forte evoluzione e sono in corso, ancorché in fase iniziale, applicazioni a livello sperimentale che potrebbero risultare interessanti in un prossimo futuro, e che, per tali sperimentazioni, si provveda secondo le modalità già individuate con la deliberazione n. 639/XIII;
- proseguire in azioni di informazione e di sensibilizzazione dell’utenza;

2) di dare mandato alla Giunta regionale e all’Assessore competente di procedere all’avvio delle procedure amministrative finalizzate all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, ai fini della successiva approvazione in Consiglio regionale, in conformità a quanto previsto dalla legge regionale 31/2007, secondo gli orientamenti espressi nella presente deliberazione;

3) di stabilire che, ai fini dell’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti, siano avviate da parte delle strutture regionali competenti le necessarie procedure ad evidenza pubblica, tenendo conto della particolarità della tecnologia da individuare e della opportunità di ricorrere al partenariato tra pubblico e privato per la realizzazione delle opere necessarie garantendo un giusto equilibrio dei costi e delle ricadute in termini tariffari sui cittadini valdostani.



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10 marzo 2010

A TRENTO IL MANCATO CONFRONTO PUBBLICO HA GENERATO UN RICORSO AGLI ORGANI DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Smaltimento rifiuti - Mancato confronto preventivo pubblico: rischi e possibili conseguenze.

I titolari del Centro di stoccaggio e selezione meccanica dei rifiuti per il recupero dei materiali operanti a Treviso hanno dato incarico all’avvocato Cristina Osele di presentare ricorso al Tar contro il bando del Comune di Trento per la realizzazione di un impianto di trattamento a combustione.
Il ricorso è stato notificato nei giorni scorsi agli Enti territoriali coinvolti, prima di effettuare il deposito presso il Tribunale amministrativo regionale.
I motivi: il bando del Comune di Trento, così come è stato redatto, preclude alla categoria Centri di riciclo di parteciparvi in quanto, oltre al vincolo del fatturato, il bando specifica che le aziende in gara devono avere cinque anni di esperienza nel campo specifico.
E’ una critica alla mancanza di alternative possibili che ha spinto anche alcune Amministrazioni comunali (Mezzolombardo e Lavis) a presentare un ricorso, dopo aver verificato la percorribilità di una via alternativa con una dettagliata consulenza. Nel ricorso viene sottolineato che nel bando, anziché privilegiare l’obiettivo da raggiungere, si è preferito scegliere il metodo, impedendo di fatto a tutte le aziende interessate di partecipare alla gara, anche presentando tecnologie diverse.
Sempre nel ricorso vengono poi fatte presenti anche le potenzialità, dal punto di vista occupazionale, di entrambi gli scenari possibili. Mentre per quello individuato dall’Amminnistrazione territoriale sarebbero sufficienti dieci persone, se la scelta cadesse sul secondo scenario (riciclo dei materiali) si potrebbero impiegare oltre 100 dipendenti.
Nelle oltre 60 pagine del ricorso c’è poi una sezione dedicata alla questione dell’inquinamento e ai possibili effetti di un impianto a combustione a caldo, ed è stata anche esaminata e ridimensionata l'entità dei ricavi derivanti dalla vendita di energia. Viene sottolineato che quella utilizzata per distruggere i rifiuti è maggiore di quella che si otterrebbe dal loro riciclo.
L’attività posta in essere dal Centro di riciclo trasforma il residuo dei materiali proveniente dalla raccolta dei rifiuti in "Materia Prima Seconda" utilizzabile in edilizia e per lo stampaggio di materie plastiche. Solo il 5% della frazione in entrata sarà conferito in discarica, contro una percentuale più alta di scorie proveniente dall’impianto a combustione a caldo proposto dal primo scenario.
In passato l’Amministrazione comunale coinvolta ha sempre negato un confronto pubblico sulle metodologie da mettere in campo.
Crescono quindi i ricorsi al Tar (oltre che dalle aziende escluse) e anche alcuni comuni della Provincia di Trento, tra cui Mezzolombardo e Lavis, intendono unirsi all'iniziativa per bloccare il bando. Per le aziende interessate a partecipare alla gara il termine ultimo per presentare le offete scadrà il 19 luglio 2010.
Il costo dell’opera: 101 milioni di euro Iva esclusa, per una capacità massima annua prevista di 103 mila tonnellate di rifiuti da bruciare. La durata della concessione sarà di 24 anni, 4 per la costruzione e 20 per la gestione vera e propria.
In Valle d’Aosta il costo dell’impianto di pirogassificazione si stima possa aggirarsi sui 50 milioni di euro e la capacità massima dell'impianto dovrebbe aggirarsi sulle 40 mila tonnellate di rifiuti. La durata della concessione ipotizzata non è ancora conosciuta, neppure i tempi massimi per la costruzione sono stati definiti (si stima intorno ai 12-24 mesi), non si conoscono i tempi e la durata della concessione dell'impianto e neppure i costi che saranno imputati ai cittadini.


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8 marzo 2010

GESTIONE SMALTIMENTO RIFIUTI: COME COMPLICARE UNA ATTIVITA' SEMPLICE...

Gestione smaltimento rifiuti: attività semplice o complicata?

"Rendere complicata una cosa semplice è banale; rendere semplice, meravigliosamente semplice, una cosa complicata, quella è creatività."

Charles Mingus


Le regole della partecipazione: cultura giuridica e dinamiche istituzionali dei processi partecipativi
Si consiglia la lettura della relazione introduttiva presente sotto la voce abstract
http://www.unipg.it/augusta/dip_n/convegno.htm

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Ill.mo Signor

Presidente del Consiglio comunale Aosta


I sottoscritti consiglieri del gruppo di Aosta Viva la pregano di iscrivere all’ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio comunale la seguente mozione:

“Raccolta dell’umido e compostaggio”


Constatato come la raccolta differenziata dei rifiuti stia ottenendo risultati apprezzabili con i cittadini che si adeguano progressivamente alle logiche della separazione dei rifiuti;

Atteso che la riduzione dei rifiuti indifferenziati costituisce la discriminante vera per la diminuzione dei volumi da trattare e che l’aumento delle percentuali di differenziazione passa attraverso la raccolta separata della frazione umida e del suo avvio verso percorsi di trasformazione quali il compostaggio;

Considerato che secondo il Consorzio italiano compostatori nel 2007 in Italia soltanto 1700 comuni su oltre 8.000 disponevano di impianti di compostaggio e che esistevano in quell’anno 220 impianti di compostaggio, 60 dei quali di tipo industriale;

Verificato inoltre che nello stesso anno venivano compostati in Italia 3,2 milioni di tonnellate su un totale di oltre 10 milioni di tonnellate di umido prodotto;

Stimato che il compostaggio dell’intera frazione umida prodotta in Valle d’Aosta potrebbe ridurre di oltre il 30% il volume degli scarti conferiti in discarica;

Constatato che non esiste sul territorio regionale un sito per la raccolta ed il trattamento dell’umido;

il Consiglio comunale impegna l’Assessore

* A produrre in tempi ragionevoli una proposta operativa di attivazione della raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti cittadini;
* A promuovere l’ipotesi della realizzazione di un impianto di compostaggio nel territorio del Comune o dei Comuni appartenenti al Conseil de la Plaine;

Aosta, 22 aprile 2009

Bionaz Morandi
Nitri Vietti



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