1 novembre 2012

IL TRATTAMENTO A FREDDO E SICURO E CHIUDE IL CICLO DEI RIFIUTI IN VALLE

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Capita talvolta in alcune serate organizzate dal Comitato del No di sentire alcune affermazioni... Valle Virtuosa - Vota SI ha iniziato a rispondere. 

Il prossimo appuntamento per formulare domande a Valle Virtuosa - Vota SI sarà il 6 Novembre 2012 alle ore 20.30  presso la sala conferenze della CGIL di via Binel.

REFERENDUM: 100 DOMANDE E 100 RISPOSTE Il 6 novembre quattro giornalisti metteranno “sotto torchio” il Comitato per il Sì

Enrico Marcoz (ANSA), Nathalie Grange (Aostasera), Stefano Sergi (La Stampa) e Cristiano Florio (La Vallée Notizie) metteranno sotto torchio Fabrizio Roscio (fisico, presidente dell'Associazione Valle Virtuosa), Lorenza Palma (avvocato) e Sauro Salvatorelli (medico). Modererà il dibattito Andrea Désandré, storico e ricercatore valdostano. L'evento, aperto al pubblico, sarà trasmesso anche in streaming web su www.vallevirtuosa.it .



Comitato del NO/ASTENSIONE dice:
Il sistema a freddo non è realizzabile, costa, non rispetta la legge che impone di chiudere il ciclo in valle. Ci sono multe per questo e non elimina il sistema "discarica".

Ass. Valle Virtuosa - Vota SI - risponde:

Le ultime novità di legge dicono che il CSS (ex CDR) non è un  rifiuto, ma un combustibile e come tale va dove vuole, senza  autorizzazioni specifiche. Il nostro scenario chiude il ciclo  in Valle. Il sistema "discarica" è un impianto vecchio e obsoleto.

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Comitato del NO
/ASTENSIONE dice:  
Le carcasse di animali e rifiuti sanitari vanno  obbligatoriamente bruciati.

Ass. Valle Virtuosa - Vota SI - risponde:
Si tratta non di rifiuti urbani, ma di rifiuti cosiddetti "speciali", in parte pericolosi, in parte no. La questione è trattata nel piano regionale del 2003, che prevede  l'incenerimento delle carogne, 400 tonn/anno. Per questo c'è  un piccolo  inceneritore a Brissogne. Ovviamente si eccede anche qui, perché solo la frazione di animali morti per malattie infettive o contaminati dovrebbe andare a incenerimento, il resto si potrebbe recuperare, sia per fare compost, sia per fare mangimi animali.

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Comitato del NO
/ASTENSIONE dice:  
I rifiuti sanitari vanno obbligatoriamente bruciati.

Ass. Valle Virtuosa - Vota SI - risponde:
Per i sanitari vale più o meno la stessa cosa, ad oggi vanno fuori valle. A Brissogne si fa solo lo stoccaggio temporaneo. Anche questi non sono urbani ma speciali. Il referendum si occupa di rifiuti urbani e assimliati agli urbani, mica di speciali pericolosi. Le due frazioni messe insieme arrivano all'1% del totale dei rifiuti urbani. Il progetto dell'Amministrazione prevede un impianto da 60000 tonn, per incenerire sì e no 200 tonn all'anno? Va a incenerimento effetttivo solo la parte contaminata ed effettivamente pericolosa, non tutto.

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Comitato del NO
/ASTENSIONE dice:     
In varie conferenze con la presenza di scienziati internazionali viene affermato che il sistema dei trattamenti a caldo (inceneritori) non provocano inquinamento o polveri sottili (nanoparticelle)

Ass. Valle Virtuosa - Vota SI - risponde:
Forniscano  gli atti del congresso. Di sicuro il Prof. Montanari sarà in grado di replicare...

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Comitato del NO
/ASTENSIONE dice:     
I filtri sono ultra efficienti e trattengono il 99% delle polveri.

Ass. Valle Virtuosa - Vota SI - risponde:
Vi consigliamo di vedere il video del Prof. Montanari sul sito www.vallevirtuosa.it 


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Comitato del NO
/ASTENSIONE dice:   
L’UE sconsiglia gli inceneritori per incrementare la  differenziata, ma non li vieta, sono comunque necessari. A Bolzano ce n’è uno e ne stanno facendo un altro...

Ass. Valle Virtuosa - Vota SI - risponde:
L'UE dice che entro il 2020 non si potrà più incenerire materiale riciclabile o compostabile. L'80% dell'indifferenziato è riciclabile  (
http://youtu.be/W0JPXP76YtI) o compostabile, secondo l'Osservatorio Regionale sui Rifiuti, cioè secondo un organismo previsto dalla regione Valle d'Aosta. La  popolazione di Bolzano e hinterland è 5 volte la Valle d'Aosta ( circa 500 mila abitanti), ma la taglia dell'inceneritore è la stessa della Valle d'Aosta, come mai?

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Per visionare il video cliccare: http://youtu.be/W0JPXP76YtI

IL PIROINCENERITORE E I DANNI ALLA SALUTE DEI VALDOSTANI

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Il pirogassificatore danneggerà gravemente la salute dei valdostani. 
E' una certezza scientifica! Parola del Prof. Montanari. Chi lo nega o è ignorante o è in malafede!
 
Aosta, Sabato 20 ottobre 2012, Teatro Giacosa stracolmo, il Prof. Stefano Montanari ricercatore di fama internazionale e scopritore delle nanopatologie è a disposizione del pubblico per spiegare il funzionamento degli impianti di incenerimento e il loro effetto sulla salute.
Come vorrei che le parole del Dott. Montanari potessero arrivare alla coscienza e alla ragione di ogni valdostano, come un vento che risale le valli. Quelle parole hanno l’incontrovertibilità della serietà della ricerca scientifica. Montanari, insieme alla moglie Dott.ssa Antonietta Gatti (che è reputata al 32° posto al mondo come autorevolezza scientifica), studia da anni l’impatto dell’incenerimento sulle popolazioni. 


Il pirogassificatore, parola un po’ cosmetica e mistificatoria, è di fatto un inceneritore e il suo impatto inquinante è esattamente lo stesso. 

Gli inceneritori trattando ad alte temperature rifiuti urbani composti da un’enorme varietà di componenti chimici, emettono in atmosfera particelle di dimensioni microscopiche, le nanoparticelle di dimensioni inferiori ai 2,5 micron, visibili solo con raffinati microscopi e la cui dannosità è accresciuta enormemente per l’effetto, appunto, dell’unione di tantissimi elementi chimici diversi (pensiamo all’enorme varietà merceologica degli oggetti che compongono i nostri rifiuti indifferenziati, in cui troviamo migliaia di sostanze che la combustione rende tossiche). Nei laboratori della Nanodisgnostics di Modena, il Prof. Montanari e la sua équipe hanno esaminato migliaia di campioni di tessuto di persone morte di cancro, purtroppo anche di tanti bambini, residenti in territori interessati da inceneritori ed hanno individuato la presenza di nanoparticelle, la cui composizione chimica è chiaramente derivante dalla combustione dei rifiuti. Undici ricerche epidemiologiche italiane, tanti studi scientifici fatti nel resto del mondo, tra cui la ricerca francese del 2008 (Dott. P. Fabre) condotta dall’Institut de Veille Sanitaire su 16 inceneritori, hanno dimostrato il netto aumento dell’insorgenza di malattie tumorali nelle zone in cui esiste un impianto a caldo dei rifiuti. 

Sono le nanoparticelle la causa di malattie non solo tumorali, ma anche di diverso tipo, quali quelle del sistema immunitario. Nessun filtro è in grado di trattenerle e i limiti di legge non le considerano nemmeno. 

Eppure sono loro che in un attimo dagli alveoli polmonari entrano in circolo nel nostro sangue, nel nucleo della cellula, dove interferiscono con il dna. Sono queste le particelle che il camino alto 60 metri del pirogassificatore distribuirebbe nell’aria e sui terreni valdostani, portate in ogni vallata nelle giornate di vento o pesantemente ristagnanti nei giorni caratterizzati dall’inversione termica. 

Basta! Sono anni che tanti cittadini come noi si stanno occupando della questione dei rifiuti in Valle. Questa questione non può avere nessun colore politico. E’ cosa di tutti. Riguarda la nostra salute e il nostro ambiente. Così come questo Referendum del 18 novembre è il Referendum di tutti i cittadini valdostani. Votando SI impediremo la realizzazione di un progetto scellerato.

 
Subito dopo, la nostra Amministrazione dovrà immediatamente rivolgersi ai migliori tecnici specializzati nella gestione dei rifiuti e affidare loro la progettazione di una raccolta differenziata spinta che arrivi oltre il 70%, unitamente ad un piano vincolante di riduzione dei rifiuti, di incentivi economici volti al riciclo, di impianti di trattamento a freddo e di un centro di ricerca e di riuso sito in prossimità degli impianti. 


In uno o due anni la nostra Valle sarà ai primi posti in Italia per raccolta differenziata e gestione sostenibile dei rifiuti/risorse e ciò darà l’avvio ad un circolo virtuoso di green economy, con effetti positivi e vincenti per l’economia valdostana e per la nostra immagine turistica, basata sull’ambiente pulito e sulla tutela dei prodotti tipici dell’agricoltura e dell’allevamento.
 
Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo farlo in coscienza e ragione, per il nostro futuro e la salute nostra e dei nostri figli. Tutti noi valdostani dobbiamo impegnarci per questo imminente obiettivo. Altrimenti dovremo assumerci la responsabilità di lasciare in eredità ai nostri figli un’ipoteca di 20 anni di inquinamento e di disincentivo alle pratiche sostenibili.            


Anna Gamerro
Aosta



28 ottobre 2012

CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI: SEMPLICE BUON SENSO!

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Basta un po’ di sano buon senso. L’80% di ciò che attualmente finisce in discarica, secondo i dati dell’Osservatorio regionale sui rifiuti, è compostabile (rifiuto organico) o riciclabile (rifiuto secco). Seppellire questi materiali sotto terra o distruggerli in un inceneritore non solo è uno spreco, ma è anche dannoso per l’ambiente e per la salute. 
 
Una gestione dei rifiuti che privilegia lo smaltimento è deleteria perché: 
 
inquina in modo irreversibile l’ambiente (non esistono combustioni che non abbiano effetti nocivi e la ciminiera del pirogassificatore emetterà 1.800.000 metri cubi di fumo ogni giorno per 20 anni); 
utilizza i soldi delle nostre bollette per distruggere materiali che hanno un valore economico; danneggia la salute; danneggia i principali settori della nostra economia (agricoltura, zootecnia, turismo e mercato immobiliare); 
 
privatizza gli utili (arricchisce chi costruisce e gestisce l’impianto) e fa ricadere le perdite sulla comunità. 
 
L’alternativa più logica a questo inutile, ingiusto e dannoso spreco di risorse è quella di organizzare un sistema di raccolta che consenta di differenziare e riciclare i rifiuti in modo efficiente ed vantaggioso. Non si tratta di una «mission impossible», come vorrebbe far credere qualcuno, basta seguire le direttive europee e copiare quello che fanno amministrazioni più virtuose e capaci. 
 
In Italia più di 1200 comuni «ricicloni», senza fare ricorso a investimenti milionari, ottengono risultati migliori dei nostri (rispettano la legge, riciclano di più, inquinano di meno, danno più lavoro e fanno pagare ai cittadini tariffe molto più basse). 
 
La difficoltà non sta nel decidere tra il SI’ e il NO, ma nel riuscire ad informarsi (le tribune elettorali saranno trasmesse dalla televisione alle 10,10 e dalla radio alle 23,40) e nel trovare la determinazione per andare a votare contro l’indicazione all’astensione dei potentati che controllano la nostra regione
 
La sensibilità dei valdostani per la difesa dei beni comuni fu dimostrata in occasione dei referendum sull’acqua e sul nucleare del giugno 2011, quando oltre il 60% degli aventi diritto si recò a votare. Spero che il 18 novembre i miei concittadini dimostrino lo stesso interesse per un problema che li toccherà ben più da vicino. 
 
In gioco non ci sono questioni economiche o politiche, ma la vita e il futuro dei nostri figli.
 
Paolo Meneghini
Aosta

VOTA SI!



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ERCOLINI 2: COMUNITA' MINACCIATA, MEZZA SALVATA! LA VALLE D'AOSTA PUO FARCELA!

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Ecco un breve audio con l'intervento di Ercolini che risponde ad un giornalista che pone alcune domande >>>.
Disponibile a breve


Situazione Valle d'Aosta

non c'è porta a porta

non c'è la raccolta dell'organico


non sarà rispettata la normativa che impone di raggiungere a fine 2012 il 65 %


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Da Novara a Salerno vengono seguite le buone pratiche perchè in Valle d'Aosta non si imbocca con decisione questa strada?

La leadership politica dovrà rendere conto di questa situazione...

E' possibile e auspicabile una alternativa all'impianto di incenerimento.

Il TMB ( TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO) quando associato alle buone pratiche non fa aumentare nè il numero nè la quantita di discarica/discariche necessarie.

Con la raccolta differenziata al 70 % e con il porta a porta abbiamo circa 25 mila tonn da sottoporre a trattamento a freddo. Ovviamente poi una parte della frazione residua  si riduce applicando le buone pratiche con costi inferiori e con più lavoro e occupazione.




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27 ottobre 2012

ERCOLINI: COMUNITA' MINACCIATA, MEZZA SALVATA! LA VALLE D'AOSTA PUO FARCELA!

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Comunità minacciata, comunità mezza salvata!

Rossano Ercolini ha così riassunto la nostra situazione alla vigilia del referendum propositivo per una nuova gestione dei rifiuti. Gli anticorpi siano noi cittadini, solo partendo dal basso con un approccio bottom up (dai cittadini alle istituzioni) è possibile uscire da questa impasse. Occorre un nuovo approccio (più sostenibile) in materia di gestione dei rifiuti, abbandonare le prospettive (vecchie e obsolete) legate all'incenerimento, ad una gestione costosa per i cittadini e rigida  e poco flessibile nel tempo, optare e adottare da subito le buone pratiche già sperimentate ed in uso da oltre 100 comuni anche medio-grandi che hanno sottoscritto un protocollo di riduzione e riciclo dei rifiuti.



Insieme dal basso, con la partecipazione popolare è ancora possibile!


Votiamo SI! 

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L'unica strada percorribile è quella di chiedere al mondo dell'industria e della distribuzione di prendersi carico dei prodotti e imballaggi che immettono in commercio, di farsene carico dall'inizio vita sino allo smaltimento.
La prevenzione e l'applicazione del principio di responsabilità estesa del produttore sono le azioni che possono porre un freno a monte al consumo di risorse, alla produzione di inquinamento, di rifiuti e scarti evitabili.
Il modello attuale non è più sopportabile da un pianeta dalle risorse finite, è arrivato al capolinea perché produce più costi per tutti e benefici per pochissimi.


E' appena giunta la notizia della multa di 56 milioni dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea all'Italia per le discariche illegali e incontrollate di rifiuti che prosperano nel nostro Paese, una specie di conferma del 20° posto (su 27) nella classifica europea di gestione dei rifiuti.
Passiamo all'azione, creiamo il cambiamento. Seguiamo esempi virtuosi come l'associazione Comunità Rifiuti Zero, fondata pochi giorni fa con l'adesione di oltre cento comuni italiani.
Alle aziende chiediamo di mettere in pratica da subito 10 mosse concrete per la progettazione di prodotti e imballaggi sostenibili e adatti all'uso multiplo (invece che insistere ancora con l'usa e getta).
Chiediamo inoltre di poter trovare all'interno di negozi e supermercati una vasta gamma di prodotti acquistabili con contenitori riutilizzabili e su tutto il territorio nazionale.
Questa proposta verrà lanciata in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti di novembre.
Le adesioni di enti locali e associazioni vanno inviate tramite e-mail a adesioni@comunivirtuosi.org, per i singoli cittadini è attiva una petizione sul sito dell'associazione.
Per sostenere la proposta si possono invitare gli enti locali conosciuti a sottoscrivere il programma.
E' possibile scaricare il banner per chi ha un sito o un blog.
Link alla petizione: http://tinyurl.com/menorifuti
Link all'adesione: http://tinyurl.com/10azioni

Silvia Ricci
Associazione Comuni Virtuosi
Meno rifiuti- Più Benessere



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26 ottobre 2012

CITTADINI VALDOSTANI INTERESSATI A CAPIRE....



Anche oggi sulla Stampa Pagine della Valle d'Aosta prosegue la pubblicazione di note e lettere di cittadini alla ricerca di chiarimenti. L'invito per tutti è di cogliere l'opportunita degli incontri previsti da Valle Virtuosa sul territorio per attingere informazioni sulla corretta gestione dei rifiuti senza l'utilizzo di inceneritori o altri impianti similari.

Lasciate da parte la politica e spiegatevi

Siamo alla vigilia del referendum, pirogassificatore sì, pirogassificatore no. Per una volta, dico una volta, vorrei che gli schieramenti «Valle Responsabile» e, soprattutto, «Valle Virtuosa», lasciassero da parte «la politica» e pensassero soltanto al bene vero della nostra città e Valle tutto. Prima che inizino trasmissioni televisive, che ci confonderanno ancor più le idee, inviterei chi è contrario al pirogassificatore (esperto) che potesse spiegare come verrebbero trattati i rifiuti a freddo, senza intaccare il suolo, le acque, essendo la montagna di rifiuti in quel di Brissogne da molti anni (non ricordo quanti). 
Grazie a chi risponderà a questa mia, in modo chiaro e soprattutto per il bene nostro delle generazioni future.
LETTERA FIRMATA AOSTA


Le emissioni di nanoparticelle emesse dagli impianti di incenerimento, piccole sferette che si depositano nei tessuti, dopo essere cadute sul territorio circostante o averle respirate, e causano danni a non finire nel tempo. Perchè non te lo dicono? Perchè gli inceneritori sono un enorme business, al quale però molti paesi europei hanno deciso di rinunciare. 

Esistono molti sistemi definiti "a freddo" che non comportano, evidentemente, alcuna combustione (che non fa sparire nulla perchè, quale che sia il processo chimico in corso, la materia si trasforma, si riduce in particelle, ma NON scompare. 

E i filtri non scendono sotto i PM2,5.

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