5 maggio 2013

GESTIONE RIFIUTI: I NUOVI OBIETTIVI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Portare la raccolta differenziata al 70 per cento entro il 2020 con una produzione procapite che dovrà scendere a 505 chilogrammi (168 chili in meno a testa), ma anche arrivare al superamento delle discariche e con l’inevitabile conseguenza d’incentivare la raccolta differenziata 
Come si procederà? Saranno coinvolti tutti livelli di governo locale.

"Concertazione per noi non significa solo condividere, vuol dire elaborare strategie per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Europa che individua una corretta gestione dei rifiutti – segnala l’assessore Freda - e mette al primo posto la prevenzione dei rifiuti e all’ultimo posto lo smaltimento".


Tra queste le discariche che sono quelle che vanno superate per prime. A livello regionale gli impianti per lo smaltimento dovranno avere un ruolo sempre più residuale.
E' da scongiurare - mette in evidenza Freda - l’ipotesi che i cementifici piacentini Cementirossi e Buzzi brucino rifiuti, andando ad aggiungersi a Tecnoborgo e diventando di fatto degli inceneritori “mascherati” per rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia. Lo smaltimento quindi dovrà essere messo all’ultimo posto della graduatoria del trattamento dei rifiuti perché l’investimento maggiore si dovrà concentrare sul recupero di materia e lo strumento che viene indicato nel nuovo Piano dei rifiuti è, come s’è detto, la raccolta differenziata. 
Tutti devono fare la loro parte e anche i cittadini devono stare attenti a produrre meno rifiuti. Se ognuno di noi si mette nelle condizioni di fare la propria parte si può arrivare ai grandi numeri e il recupero di materia rappresenterebbe anche un fattore economico importante. 
Nel prossimo futuro, anche grazie alla gerarchia di gestione dei rifiuti perseguita dal Piano Regionale, il recupero di materia diventerà il core business di una nuova economia, verde e pulita - aggiunge l’assessore – in grado di impattare sempre di meno sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, privilegiando l’utilizzo di materie prime di recupero in sostituzione di quelle naturali.

Il mezzo per incrementare la raccolta differenziata è individuato nel “porta a porta” che oltre ad aumentari i quantitativi intercettati, migliorerà in modo significativo anche la qualità dei materiali raccolti, rendendo così più efficiente il successivo recupero.

30 aprile 2013

IL GOVERNO LETTA DIPENDERA' DAGLI UMORI DI BERLUSCONI...

 Ultime notizie da Twitter




29 aprile 2013

VERSO RIFIUTI ZERO ANCHE A NEW YORK...

http://www.marcoboschini.it/2013/rifiuti-zero-a-new-york/

CONSIGLI AI CITTADINI ELETTORI IN MATERIA DI CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

Consigli ai cittadini elettori

Prima di votare controllate gli impegni nonchè i programmi della lista in materia di corretta gestione dei rifiuti




Controllate che il candidato e/o la lista rispetti  l’esito del referendum propositivo del 18 novembre 2012 in materia di gestione dei rifiuti, e garantisca l'impegno che non siano utilizzati sul territorio regionale nuovi impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione; 

Controllate che il candidato adotti o si impegni a rideterminare gli indirizzi di gestione dei rifiuti,  adottando misure concrete di gestione dei rifiuti che realizzino le priorità e le buone pratiche come indicato dal legislatore europeo e nazionale

Controllate che il candidato si impegni a raggiungere una percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% e ad attuare la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti solidi urbani evitando che tale frazione sia conferita in discarica

Controllate che il candidato intenda adottare il sistema di raccolta differenziata  “porta a porta” spinto; 

Controllate che il candidato intenda adottare  un sistema di tariffazione puntuale in modo tale da incentivare il cittadino alle buone pratiche di riduzione, riuso e raccolta differenziata


Si riportano le iniziative adottate  in passato rivolte ai candidati alle elezione comunali. 
 http://amicidelviale.blogspot.it/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html

LA VALLE D'AOSTA IN ATTESA DI KEAN LOACH O DI UN GRANDE TESTIMONIAL !!!!!

LE NON DECISIONI DEL GOVERNO REGIONALE IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI. 
INVITARE UN TESTIMONIAL IN VALLE D'AOSTA...
CHISSA SE KEN LOACH DARA' LA DISPONIBILITA'!

Ken Loach ha boicottato il Torino Film Festival a Novembre 2012. 


Gli Amici del Viale intendono invitare il noto regista in Valle d'Aosta per illustrargli le novità da intraprendere per una sostenibile e corretta gestione dei nostri rifiuti.

Si riportano alcuni suggerimenti di Gramellini forniti per l'occasione agli oppositori che perseguono fini lucidi con mezzi arrugginiti.

Immaginiamo che Loach venga a Aosta,e denunci pubblicamente l'insensibilità da parte delle istituzioni preposte in materia di corretta gestione dei rifiuti.


Di più, immaginate che sostenga le associazioni da sempre attive sull'argomento con l’esempio: devolvendo il ricavato della proiezione del suo ultimo film ai cittadini che si sono impegnati nella campagna referendaria destinando dei fondi per far crescere iniziative di informazione.

Di colpo la protesta cambierebbe segno e tutti ci guadagnerebbero qualcosa: Loach la gratitudine,  la Valle d'Aosta visibilità e le associazioni un concreto sostegno per portare avanti le proprie iniziative tra cui la raccolta firme per una nuova legge nazionale verso rifiuti zero.

28 aprile 2013

VERSO UN CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA...

Anche gli economisti, ora, riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica di strategia come "Rifiuti Zero" o meglio del Riciclo Totale.


Le alternative concrete e efficaci ci sono, sono ormai collaudate e valutate positivamente. 


Quando poi si deve affrontare la questione “rifiuti” si finisce nel peggio dell’ipocrisia e della sudditanza alle grandi lobby che piegano non solo l’interesse generale, ma anche le casse pubbliche e della comunità.

In Italia, che non a caso è il Paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, hanno abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta pretendono di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza bisogno di organizzare una raccolta differenziata di qualità.

Parlare del trattamento dei rifiuti come principale fonte di energia rinnovabile su cui puntare, è una scelta scellerata, sia sotto il profilo economico, sia sotto il profilo della salute dei cittadini.

Non si considerano nemmeno gli ultimi studi della Bocconi, nella cecità assoluta della pubblica amministrazione regionale.

L'ultimo rapporto pubblicato dall’IEFE della Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti, compie un raffronto tra i vari metodi e le diverse strategie.

Questo studio evidenzia che non sia puramente una questione “ambientalista” bensì anche “economica” (soprattutto alla luce della crisi di sistema che si sta attraversando, ma anche rispetto al costo sanitario a lungo periodo), la necessità di puntare su Riduzione, Riuso, Riparazione e Ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia Rifiuti Zero / Riciclo Totale, anziché perseguire con il ciclo integrato e la “distruzione” dei rifiuti.



Le alternative ci sono e sono collaudate. Non solo nella lontana San Francisco che ha indicato Paul Connett, ma molto vivine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di Comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80/90%. Tutto ciò smentisce nei fatti il concetto, secondo cui tanta raccolta differenziata significa aumento dei costi!

E ci sono due esempi, il Centro di Vedelago dell’imprenditrice Carla Poli e la Cooperativa sociale Apas di Palermo, che dimostrano che la “partita” rifiuti, fuori dal ciclo integrato e centrata sulla strategia di "Rifiuti Zero" non è solo solo possibile, ma occasione di risparmio delle casse pubbliche, di risparmio per i cittadini, di nuova occupazione, di salvaguardia della salute e delle risorse.

Il Centro di Vedelago ha dimostrato che i “rifiuti” sono in realtà una risorsa che può “rendere” dal punto di vista economico puntato su recupero, riuso e riciclo.

Attivare un circuito di innovazione industriale e tecnologica, parte da un assunto: non dobbiamo chiederci cosa si fa del residuo. Dobbiamo semplicemente organizzare una raccolta differenziata che non preveda residuo da smaltire, ma frazioni separate in modo che i materiali possano essere avviati ai giusti circuiti di recupero, riciclo della materia. L’umido pulito, compostato a terra o in impianti aerobici, va collegato alla produzione agricola, può aumentare la qualità delle produzioni locali e qualificare il territorio, quindi ancora una volta significa occupazione e significa introito e non spesa. Dopo aver differenziato i materiali più “nobili” all’ 80-90% il restante è secco residuo che va ad ulteriore trattamento meccanico e successivo riciclo, salvo piccole frazioni.

Per aumentare la possibilità di riciclare si può fare riferimento al metodo di estrusione di Vedelago, che produce sabbie sintetiche certificate, utilizzabile in diversi settori, dall’edilizia, all’arredamento. A valle e in parallelo a tutto ciò si devono prevedere programmi di ricerca sui materiali e sugli imballaggi. Nuovi progetti, anche universitari, capaci di influenzare le scelte dell’industria. 

Non è utopia, è nuova iniziativa, nuova conoscenza.

Guadagnare con percorsi di economia reale, anziché con la speculazione finanziaria e spesa pubblica. Significa sottrarre materia alla combustione e ridare la funzione di “servizio pubblico” alle multiutility e alle aziende speciali del Comune.

La raccolta differenziata porta a porta la reggono le casse di piccoli comuni da 15/20 mila abitanti e quindi la può reggere tranquillamente anche un grande Comune; - la raccolta differenziata non è un costo ma un entrata in quanto è “materia prima” che si vende per il riciclo-recupero-riuso; - la raccolta differenziata può anche essere fatta su larga scala come “indifferenziata” ed adottando un semplice impianto di smistamento; - parte dei costi per una vera differenziata porta a porta avrebbero una ricaduta sociale in quanto vi sarebbe nuova occupazione; - i cittadini risparmierebbero, anche molto, di quanto oggi (e domani con la nuova “macchina magica” ) pagano in tassa al Comune per riempire le casse della societa apposita;

Paul Connett, quando è stato in Italia , ha ribadito che lì ci sta tutto, dalle piattaforme per il conferimento e quindi lo smistamento dei “rifiuti”, sia il compostaggio ed anche i magazzini per lo stoccaggio provvisorio in caso di periodi di riduzione della richiesta di materia prima da parte delle ditte che si comprano i “rifiuti” per procedere al riciclo e recupero.


Perché tra le tante consulenze che la regione danno non hanno mai pensato di darne una a Paul Connett? 

Le alternative ci sono e si possono attuare. Prevedono un guadagno per le casse pubbliche, a partire dalla tasche e dalla salute dei cittadini, e riducono i margini di business di ciò che sta dietro al mercato dei rifiuti (e della farmaceutica). Ormai si sa che le risorse del pianeta non sono infinite e ci riempe la bocca sui trattati internazionali (firmati o mancati) per salvare il Pianeta, ma poi non si mettono in pratica le scelte corrette e responsabili, che guardano ad un presente e futuro sostenibile ed a vantaggio di tutti (anche se qualcuno deve rinunciare al proprio personale business).