24 settembre 2014

PUNTO PRIMO. RIORGANIZZARE I SUB ATO E AVVIARE RACCOLTA ORGANICO.

Riorganizzare numero dei subATO (sotto Ambiti territoriali ottimali) per gestire al meglio il servizio raccolta dei rifiuti. Ancora una interpellanza nella seduta del 24 settembre 2014.

Con i nuovi indirizzi di gestione dei rifiuti approvati dal Consiglio il 30 luglio 2014, si dovranno porre in essere modifiche agli ambiti territoriali.

Il Governo regionale si era già impegnato in tal senso attraverso una mozione dell'ottobre 2013, ma ad oggi permangono notevoli differenze nei sottoambiti anche in considerazione del rinnovo di appalti per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, al fine di evitare disparità di servizi e maggiori spese a carico degli utenti.


L'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha risposto: «In esecuzione della mozione approvata da quest'Aula e in coerenza con quanto disciplinato dalla normativa, la Giunta regionale il 19 settembre scorso ha approvato l'avvio di una procedura comparativa per il conferimento di un incarico professionale tecnico per l'adeguamento del piano regionale di gestione dei rifiuti.

Tra l'altro, il professionista dovrà occuparsi della verifica della coerenza della delimitazione degli attuali subATO sia per adeguarli alla nuova legge in materia di Enti locali, sia per ottimizzare i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti, oltre che per trovare una modalità omogenea dell'applicazione della tariffa complessiva del servizio. La Regione persegue l'obiettivo di far sì che, alla luce della nuova pianificazione, siano definiti criteri omogenei, tenendo conto dell'individuazione di una tariffazione puntuale sugli utenti e della filosofia secondo cui chi inquina paga.

L'Assessorato si è già attivato operativamente in questo senso fin dall'estate 2013 con la convocazione di diversi incontri con le autorità di subATO, proprio per coordinare le linee di azione da porre in essere alla luce delle novità introdotte. A seguito di questi confronti, abbiamo concordato l'avvio di procedure per la gestione in via transitoria fino alla realizzazione di impianti per la frazione organica, per cui è prevista una raccolta che sarà avviata rogressivamente, man mano che i subATO si adegueranno.

Si è già perso troppo tempo. Speriamo che dalle parole si passi ai fatti.

19 settembre 2014

24 SETTEMBRE 2014 ORE 18: GIORNATA DI MOBILITAZIONE

http://comitatosipuofare.blogspot.it/

L’assessore regionale all’Ambiente afferma che la Valle d'Aosta non andrà in emergenza rifiuti. La disponibilità di spazio in discarica permetterebbe  di non andare in emergenza rifiuti.
La vita della vecchia discarica è stimabile a circa 18 mesi. I conferimenti di rifiuti indifferenziati sono passati  dalle 44 mila tonnellate circa all’anno nel 2012 alle 36 mila tonnellate circa del 2013.
Per l’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti sono previsti circa tre mesi da oggi.

15 settembre 2014

CORRETTA GESTIONE RIFIUTI: URGONO DECISIONI CONTRETE!


Urgono decisioni immediate.

La discarica di Brissogne si sta esaurendo (di sicuro durerà meno di 1 anno).

La Regione sta ancora scrivendo il nuovo piano di gestione dei rifiuti ma non riesce ad adottare iniziative concrete, operative.

Valle Virtuosa denuncia lo stato di inerzia. Il terzo lotto dell'attuale discarica di Brissogne, è praticamente esaurito ed il quarto lotto, sebbene già predisposto è inutilizzabile perché, per legge, non può accogliere rifiuti che non siano stati preventivamente trattati e stabilizzati.

Se continua l'attuale impasse la Valle d’Aosta sarà costretta a portare i propri rifiuti fuori Regione con un aumento dei costi di trasporto e di smaltimento che ricadranno sui cittadini.

I tempi stringono...


Occorre partire immediatamente con la raccolta dell’umido nei centri abitati che già fanno il porta a porta (dato che il conferimento dei rifiuti organici differenziati ai centri di compostaggio costa la metà di quanto costerebbe incenerirli) e unificare le  9 sub ato.

Questa suddivisone del territorio valdostano complica la gestione della raccolta, innalza i costi di gestione, impedisce di uniformare il servizio e le tariffe su tutto il territorio regionale.

10 settembre 2014

FINALMENTE I NUOVI INDIRIZZI MA I TEMPI STRINGONO!

Rifiuti: Valle d'Aosta, trattamento a freddo e più differenziata
Approvati indirizzi per nuovo piano regionale di gestione

Più raccolta differenziata, "trattamento a freddo" e meno rifiuti da destinare in discarica: il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato a fine luglio i nuovi indirizzi e orientamenti per la formulazione di una nuova proposta di adeguamento del piano regionale di gestione dei rifiuti.

A seguito del referendum popolare di due anni or sono, il Consiglio Valle è giunto a questa decisione in modo unanime prendendo atto della recente evoluzione normativa comunitaria e nazionale in materia di gestione dei rifiuti, sempre più volta a ridurre la produzione dei rifiuti e di massimizzarne il riciclo e il recupero. 
Fattori che indirizzano verso soluzioni che hanno un minor impatto in termini economici e finanziari sulle amministrazioni pubbliche e, di riflesso, sui cittadini, attraverso l'impiego di soluzioni impiantistiche più flessibili e modulabili nel corso del tempo.

In questa ottica, nel rispetto della gerarchia fissata dall'Unione europea (con la Direttiva 2008/98/CE), al fine di perseguire la riduzione della produzione dei rifiuti e l'adozione di misure volte alla massima valorizzazione come materia, la nuova proposta di gestione dei rifiuti prevede diverse azioni.


Nell'immediato è ritenuto necessario incrementare le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, con l'introduzione della raccolta separata sul territorio regionale del rifiuto organico (Forsu), secondo quanto previsto dalla normativa nazionale (articolo 182-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152).
Parallelamente si guarda alla valorizzazione dei rifiuti indifferenziati (frazione residuale della raccolta differenziata) mediante la realizzazione di uno o più impianti per il solo "trattamento a freddo", anche attraverso la previsione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica con la produzione di biometano.    Infine viene considerata la riduzione della quantità di rifiuto da destinare in discarica - per prolungarne il più possibile la durata residua - o da destinare alla valorizzazione energetica in impianti fuori dalla Regione. 


In questo senso l'introduzione della raccolta della componente "umida" consente innanzitutto di ridurre il quantitativo di rifiuto da destinare allo smaltimento, prolungando cosi la vita residua della discarica di Brissogne, unico impianto regionale ad oggi esistente e operativo, e di incrementare poi la percentuale di raccolta differenziata nel rispetto delle finalità fissate dalle normative
nazionali.


http://www.aostasera.it/articoli/2014/09/15/33120/vallevirtuosa-lancia-lallarme-la-discarica-di-brissogne-ha-sei-mesi-di-vita

5 settembre 2014

REVOCA ATTI DI GARA DEL PIROGASSIFICATORE

Giovedi 5 settembre 2014
La Giunta regionale ha approvato i nuovi orientamenti per la gestione dei rifiuti prevedono la raccolta separata della frazione organica, l'introduzione di tariffe proporzionali alle quantità conferite e, in più in generale, la riduzione della produzione e la promozione del riuso.

 http://www.aostaoggi.it/politica/1684-il-governo-valdostano-conferma-la-revoca-degli-atti-di-gara-del-pirogassificatore-video.html

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Notizie da Roma

Iniziativa "Sbrocca Italia" voluta da Renzi.

 Nel futuro dell’Italia i rifiuti viaggeranno da nord a sud e saranno smaltiti non solo negli inceneritori già attivi, ma anche in impianti nuovi che saranno realizzati nei prossimi anni.

Gasp!

Proseguire con l'incremento della raccolta differenziata, ma, nel tempo, sarà meno conveniente a livello economico.

Gasp 2!

Il decreto "Sblocca Italia" alla voce “ambiente” porta avanti, in merito alla politica di gestione rifiuti, tutte le strategie già messe in piedi dai precedenti governi.

Si favorira' la circolazione dell’immondizia da una regione all’altra, sfruttando gli inceneritori esistenti a livello nazionale in modo che le regioni con più impianti, come quelle del nord Italia, sopperiscano alla mancanza di quelle del sud.

Gasp 3!

Compito del Governo sarà quello di creare un sistema integrato di gestione rifiuti per portare l’Italia all’autosufficienza nel settore, favorendo al contempo la raccolta differenziata e dismettendo progressivamente le discariche.

Gasp 4!

La proposta di una rete nazionale integrata degli inceneritori aveva già creato malumori in regioni come l’Emilia Romagna e la Lombardia, dove, insieme alla Toscana, si concentra il maggior numero degli impianti presenti in Italia.

Gasp 5!

Spalancare le porte dei forni ai rifiuti oltre le regioni danneggerebbe infatti le realtà che da anni hanno avviato una politica di smaltimento rifiuti e di raccolta differenziata nell’ottica di spegnere o ridurre il funzionamento degli impianti, che invece, con l’arrivo di spazzatura da tutta Italia, continuerebbero a bruciare a pieno regime. Con la scusa di semplificare si preferisce speculare per accontentare le potenti lobby del settore.

10 agosto 2014

COMPITI DELLE VACANZE...

Letture e compiti delle vacanze.
Le cose da fare a settembre 2014.

La prima cosa che l’Italia deve fare è rinegoziare la sua presenza in Europa. Concordo con le parole di Giulio Sapelli, docente di Storia economica presso l'Università degli Studi di Milano. Se rimaniamo ancelle della Germania, portiamo l’Italia alla miseria e al disastro e non c’è via di scampo, anche perché il ciclo della Germania sta terminando. Bisogna rinegoziare l’intero trattato, altrimenti la crescita non ci s
arà. Rinegoziare il Fiscal compact e toglierlo dalla Costituzione.*

*Filippo Astone, La riscossa, Magenes

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L'opinione pubblica, bene informata, è la corte suprema di ogni società.

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L'opinione di Mario Giordano, autore del libro "Non vale una lira".
Se siamo in recessione è colpa dell'euro.

Qualcuno se la prende con i fondi Ue utilizzati male. Qualcuno intona il solito ritornello: colpa delle mancate riforme. Qualcuno si spinge a dire che è colpa degli italiani che non spendono, brutti e cattivi che non sono altro, non capiscono l'importanza di cambiare l'automobile o il guardaroba, adesso che farebbe pure comodo a Renzi e a Draghi. Un economista di Bruxelles tira fuori dal cassetto l'immancabile «elemento psicologico».

Italo Piccoli, sociologo dei consumi, intervistato dal Corriere della Sera, cerca addirittura di suscitare il nostro senso di colpa dicendo che all'origine della crisi c'è il fatto che «siamo legati agli oggetti e non buttiamo via niente»

Ma possibile che nessuno oggi si faccia la domanda più semplice che ci sia? E cioè: la crisi che ci sta affossando non sarà mica colpa dell'euro? Nessuno si fa questa domanda perché la risposta, per quanto preoccupante, sarebbe evidente: tutto il mondo cresce, tranne l'Eurozona.

L'Italia è in recessione, la Francia in stagnazione.

E il rallentamento della Germania è l'ultimo atto del fallimento del sistema: un segnale devastante, purtroppo annunciato da tempo da tutti gli economisti non asserviti alla troika.

E i soloni dell'euro danno lezioni di economia. Questi ultimi, impuniti, non la smettono di distribuire bacchettate a destra e a manca, arrivando a minacciare di toglierci quel po' di sovranità nazionale che ancora ci resta.

Il meccanismo in cui ci hanno cacciato con l'euro è micidiale: sta facendo chiudere le nostre imprese, la nostra economia è stecchita, le famiglie faticano ad arrivare a fine mese, non c'è all'orizzonte nessuno sprazzo di ripresa o di salvezza, e intanto il debito pubblico continua a crescere a dismisura.

L'austerity non porta a nessun risultato, anche dal punto di vista dei bilanci dello Stato. In effetti solo i fessi potevano credere a quella favola crudele: se nessuno più produce e nessuno più consuma chi le paga le tasse?

I Draghi mangiafuoco di Bruxelles? La Fata Turchina travestita da Juncker? Biancaneve e i sette nani Ue guidati da Brontolo, Tassalo e Taglialo? Che Draghi e Renzi s'incontrino è bello, per carità. Speriamo che il caffè della casa di campagna del presidente Bce sia buono. Ma ci piacerebbe sapere che diavolo si sono detti davvero quei due l'altro ieri. Perché quell'incontro ci inquieta. 


Da una parte infatti c'è uno che vuole commissariare l'Italia in nome di una ricetta fallita. E dall'altra c'è un premier italiano che fino a qualche tempo fa sembrava voler sovvertire l'ordine costituito dell'Unione e invece adesso è diventato mansueto come un agnellino, docile ai comandi di Herr Angela e Mr Mario, sempre obbediente. 

L'altro giorno quando Draghi ha usato parole durissime contro l'Italia, lui si è affrettato a dire alla Fantozzi: «Sono d'accordo, ha fatto bene». E allora, se siamo d'accordo, continuiamo così, facciamoci del male, avanti tutti insieme allegramente sul treno che corre a folle velocità contro il muro del fallimento. Sul convoglio si discute un sacco. Si capisce, ci sono tante cose da aggiustare: i vagoni sono malandati, c'è la tappezzeria da cambiare, i sedili da ripulire, i finestrini da lavare, le riforme da fare... Per carità: tutte cose doverose. Ma lo vogliamo capire o no che non è per quello che stiamo andando a sbattere? Sono i binari che sono sbagliati. O saltiamo fuori da quelli e cambiamo direzione. Oppure appena avremo messo la tappezzeria nuova sul vagone, appena avuto il tempo di ammirarla, sentiremo il botto. E farà ancor più male del male che fa già oggi.