Iniziamo oggi la pubblicazione di alcuni estratti degli interventi effettuati da parte di alcuni consiglieri regionali nel corso del dibattito che ha avuto luogo nel 2010.
Apriamo con l’intervento del consigliere regionale Luciano Caveri in merito al dossier “gestione dei rifiuti e del relativo trattamento” del 24 marzo 2010:
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Perché se oggi ci troviamo a dover risolvere questo problema, lo si deve anche al fatto che probabilmente tale questione dei rifiuti era stata complessivamente un po' sottostimata, mentre nel resto d'Europa si realizzavano degli impianti, io dico termovalorizzatori, perché ho visitato, anche quando ero Parlamentare europeo, tutti i Paesi europei e, tranne rarissime eccezioni, i termovalorizzatori ci sono dappertutto, anche in Paesi come quelli del nord Europa, che hanno una cultura ambientalistica assolutamente invidiabile, per non dire della vicina Svizzera, per non dire praticamente di tutti i Paesi che per tempo hanno saputo reagire a quella che è un'autentica emergenza.
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L'allora Assessore Cerise aveva presentato diversi scenari, quindi va detto che le opzioni conclusive che hanno lasciato il testimone a questa legislatura erano opzioni le più varie, compresa quella esterna.
Io non sarei così severo con i piemontesi, che ad un certo punto erano venuti a corteggiarci, perché era la Provincia di Torino, che erano venuti a dire: "facciamo l'amore, nel senso che faremo un termovalorizzatore nel Canavese, perché non compartecipate? Sapendo che però le normative europee vi obbligano a portarvi a casa poi le ceneri, che non possono essere depositate fuori Valle". Sappiamo che il Piemonte è in grave ritardo, la costruzione di queste strutture nella logica del "non nel mio cortile" è difficile, all'epoca i colleghi di Giunta ricorderanno che avevamo percorso diverse ipotesi, fra cui l'utilizzo del treno per lo spostamento dei rifiuti, perché corteggiati da una parte di Canavesani che erano interessati ad avere nel loro comune il termovalorizzatore.
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All'epoca è vero che si pensò allo smantellamento della discarica, ma non era una sindrome di follia che improvvisamente ci aveva colti: era invece la speranza che quella montagna - forse l'unica montagna della Valle d'Aosta che non ci piace, si potesse smantellare, perché così ci hanno detto i tecnici, che poi sono gli stessi che hanno fatto i carotaggi. I quali hanno detto che non si poteva più fare, perché la percentuale di materiale che si poteva bruciare non corrispondeva a quelle previsioni che avrebbero consentito di avere il termovalorizzatore. Ritengo che sarebbe stato interessante se si fosse potuto fare, ma prendo atto che non si può fare, lasceremo in eredità questa "bestiolina" che per anni produrrà gas, posta fra l'altro in una posizione imbarazzante per i turisti, che hanno un arrivo nella città di Aosta che è uno di quegli arrivi da dimenticare: hanno il carcere, hanno l'impianto dei rifiuti, hanno il trattamento delle acque… insomma non è gran che.
Devo dire che nel passato siamo anche riusciti a costruire una specie di anfiteatro che è vicino alla Torre delle comunicazioni, dove, se uno va, ha con grande desolazione una vista sull'insieme di queste strutture che sono uno dei biglietti da visita della nostra Valle.
Prendo atto della tecnologia (pirogassificazione) che viene proposta in quest'aula e la voterò.
Non ho nessuna competenza tecnica, mi sembra di capire che ha degli elementi di sperimentalità che porranno qualche elemento problematico rispetto a tecnologie molto più rodate, però mi affido alla scienza e alla conoscenza dei tecnici che abbiamo scelto, mi affido anche all'intelligenza dell'Assessore e alla competenza dei colleghi che, guidati dal Presidente Comé, hanno effettuato la visita nel Lazio ad un impianto di questo genere e che sono tornati abbastanza convinti rispetto a tale tema.
Credo che la scommessa che facciamo sia una scommessa importante, perché non è una scommessa a valere esclusivamente su di noi, ma anche sui nostri figli, sapendo che in termini ambientali il problema dei rifiuti è un problema complesso, probabilmente nessuno ha la bacchetta magica, forse un giorno verrà una soluzione tecnica assolutamente ecocompatibile, oggi un prezzo tutte le tecnologie lo devono pagare.
Ci si può poi baloccare se è meglio il freddo o il caldo, sopra o sotto, io ho l'impressione che grandissime certezze non ce ne siano, però una scelta va fatta, ci dobbiamo assumere una responsabilità e mi auguro che il voto di oggi non ci venga rimproverato dai nostri figli.
I dati oggi ci portano a dire che questa è la scelta migliore, auguriamoci che il voto che faremo questo pomeriggio possa consentire di avere una tecnologia in tempi rapidi, compatibilmente con i tempi di costruzione, per uscire dal giogo di questa montagna ormai dominata da corvi, cormorani e bestie di vario genere, che è un elemento che anche come odore è assolutamente degradante per la nostra comunità.
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