21 ottobre 2014

RESOCONTO ATTIVITA ' DELLA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE

Ecco il resoconto di Fabrizio Roscio sulle visite effettuate ad alcuni impianti di trattamento dei rifiuti nel Nord Italia.
Il 16 e 17 ottobre la III Commissione consiliare ha visitato alcuni impianti per la gestione dei rifiuti nel nord est dell'Italia, con l'obiettivo di verificare la possibilità di replicare le migliori soluzioni ad oggi esistenti.
Alla visita hanno preso parte anche l'assessore regionale Bianchi e il dott. Ghiringhelli, in qualità di esperto dell'Osservatorio regionale sui rifiuti.
La visita è iniziata al consorzio Contarina (TV), che ha presentato il proprio eccellente modello organizzativo, si è passati in seguito all'impianto di trattamento delle frazione organica di Faedo (TN) che produce in uscita energia elettrica e compost di qualità.
Il giorno seguente è stata la volta di Este (PD) dove si pratica la gestione integrata dei rifiuti, su scala ben più ampia rispetto alla nostra regione e infine l'impianto di Ceresara (MN) dove si tratta la frazione residuale, per la produzione di combustibile e di biostabilizzato per copertura discariche.
Nel corso della visita ci sono state presentate realtà di gestione dei rifiuti più o meno eccellenti, non sempre replicabili in Valle d'Aosta. È risultato evidente che purtroppo il nostro attuale modello gestionale è il più arretrato, caratterizzato da grande frammentazione nelle modalità di raccolta e di tariffazione e incentrato esclusivamente sullo smaltimento in discarica.


È emerso che i successi migliori sono stati ottenuti laddove le scelte politiche sono state condivise e fatte proprie dalla popolazione e dove il pubblico ha mantenuto il controllo delle scelte e dei processi.


Per dare concretezza agli indirizzi recentemente approvati dal Consiglio regionale occorre partire da subito con la raccolta porta a porta della frazione organica e introdurre modalità tariffarie omogenee su tutta la Regione. 


Le necessarie valutazioni sugli impianti da realizzare dovranno essere successive e fondarsi su dati comprovati, in un'ottica non d'emergenza ma di programmazione, che miri a una gestione di qualità.

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Giovedì 16 e venerdì 17 ottobre 2014, la terza Commissione "Assetto del territorio", integrata dalle forze politiche non rappresentate al suo interno, ha effettuato un sopralluogo agli impianti di trattamento dei rifiuti di Spresiano (TV), Faedo (TN), Este (PD) e Ceresara (MN).
«Il percorso di approfondimento all'interno della terza Commissione, che ha già visto un primo risultato con l'approvazione unanime del documento che detta gli indirizzi gestionali dei rifiuti, prosegue a completamento dell'impegno che mi ero assunto in Consiglio: l'obiettivo è quello di dare un contributo nell'individuazione delle soluzioni più adeguate per la Valle d'Aosta - riferisce il Presidente Stefano Borrello (SA) -. In questi due giorni, abbiamo visitato due siti per verificare l'aspetto gestionale e altri due per analizzare l'aspetto impiantistico. Questi modelli rappresentano uno spunto molto interessante che bisognerà poi contestualizzare alla realtà valdostana al fine di effettuare le scelte migliori per il nostro territorio.»
Per il Consigliere dell'UV Claudio Restano è stata «una trasferta significativa che ci ha permesso di prendere conoscenza di diversi modelli organizzativi anche se questi sono a servizio di territori e utenze profondamente diversi dai nostri. Serviranno per fare riflessioni in merito all'organizzazione che vorremmo darci per la Valle d'Aosta in questo ambito.»
«Nel corso della visita ci sono state presentate realtà di gestione dei rifiuti più o meno eccellenti, non sempre replicabili in Valle d'Aosta - commenta il Consigliere di Alpe Fabrizio Roscio -. È risultato evidente che purtroppo il nostro attuale modello gestionale è il più arretrato, caratterizzato da grande frammentazione nelle modalità di raccolta e di tariffazione e incentrato esclusivamente sullo smaltimento in discarica. È emerso che i successi migliori sono stati ottenuti laddove le scelte politiche sono state condivise e fatte proprie dalla popolazione e dove il pubblico ha mantenuto il controllo delle scelte e dei processi. Per dare concretezza agli indirizzi recentemente approvati dal Consiglio regionale occorre partire da subito con la raccolta porta a porta della frazione organica e introdurre modalità tariffarie omogenee su tutta la regione. Le necessarie valutazioni sugli impianti da realizzare dovranno essere successive e fondarsi su dati comprovati, in un'ottica non d'emergenza ma di programmazione, che miri a una gestione di qualità.»
I Consiglieri dell'UVP Alessandro Nogara e Vincenzo Grosjean evidenziano che «in questi due giorni di visita - con sorpresa abbiamo trovato l'Assessore all'ambiente Bianchi in compagnia del dottor Ghiringhelli ad attenderci al nostro arrivo -, abbiamo avuto un'ulteriore conferma di quanto tempo si sia perso per tentare di risolvere il problema del trattamento dei rifiuti in Valle d'Aosta, che altre località invece, con maggiori dimensioni e diverse complicazioni, hanno affrontato con efficacia e tempismo. Dal confronto abbiamo rilevato che gli impianti da realizzare in un territorio come il nostro sono, nella sostanza, di semplice concretizzazione e per i quali bisogna tenere conto di quattro punti essenziali, che sono la base di ogni gestione efficiente: la raccolta differenziata, la raccolta dell'umido, la tariffazione puntuale, l'individuazione di sistemi di riconoscimento dell'utenza. Dalla visita è inoltre emerso che una buona gestione pubblica dà migliori risultati per la comunità rispetto alla gestione privata.»
Per il Consigliere del M5S Roberto Cognetta, «la visita è stata veramente utile perché ci siamo confrontati con realtà diverse che hanno messo in campo grande efficienza e che hanno un'esperienza ventennale. Gli spunti che ci sono arrivati ci devono effettivamente fare riflettere sulle tante scelte ipotizzate fino ad ora: la strada da intraprendere è da individuare con maggiore attenzione, soprattutto alla luce dei numeri che abbiamo. Il rischio è quello di ritrovarsi con impianti che con il tempo risulterebbero troppo costosi per la comunità. A volte, fare meno è meglio.»
«Una "missione" sicuramente istruttiva sia per quanto riguarda i modelli gestionali sia impiantistici - afferma il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) -. Naturalmente le realtà visitate sono progettate per numeri di abitanti di molto superiori ai nostri e per territori con caratteristiche geomorfologiche specifiche, quindi non è pensabile traslare quei modelli senza adattarli alle esigenze della nostra realtà. Ho avuto conferma della bontà della gestione pubblica degli impianti di trattamento ma anche del sistema di raccolta dei rifiuti. Una buona politica sui rifiuti non può non andare di pari passo con l'applicazione di tariffe puntuali basate su una componente fissa e su una parametrata sulla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti (meno se ne producono meno si paga). Tutti gli esperti, i gestori, i progettisti di sistemi di raccolta e di impianti che abbiamo avuto modo di incontrare hanno concordato sul fatto che il punto di partenza necessario è senz'altro la raccolta dell'umido. Credo che da lì si debba partire prima di immaginare qualunque soluzione impiantistica: solo una volta compresa la capacità dei valdostani di differenziare si potranno immaginare sistemi e impianti adeguati. Diversamente si rischia di mettere in piedi soluzioni che prima di entrare a regime dovranno essere corrette con dispendio di risorse e di tempo.»

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