20 gennaio 2016

BUON SENSO CERCASI... RIFIUTI: LE NOVITA' IN SEDE DI CONFERENZA DELLE REGIONI

Rifiuti: le regioni esprimono parere in merito al Dpcm sugli inceneritori. 
Le Regioni si sono divise sul parere relativo al dpcm che punta a dotare il Paese di nuovi inceneritori ( otto nell’ultima versione). Al termine della Conferenza delle Regioni del 20 gennaio 2016  emerge quanto segue:
parere positivo, ma a maggioranza e non all’unanimità. Infatti 15 Regioni dicono sì, ma condizionando l’ok all’accoglimento di un emendamento che stabilisca nel dpcm che possano essere le Regioni a decidere in base all’evoluzione dei piani regionali di raccolta differenziata. Insomma che gli inceneritore che vengano fatti nelle realta in cui la necessità dell’impianto si verifichi dopo una proiezione sui fabbisogni futuri e in relazione ai piani regionali. 
Lombardia, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise hanno espresso un no secco. 
Per il dpcm inceneritori “il parere positivo è condizionato a emendamenti e osservazioni in relazione all’integrazione tra piani regionali e il piano nazionale”, spiega Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, a margine della riunione di quest’ultima, dicendosi “convinto che il governo le accoglierà” alla Conferenza Stato Regioni. 
Insomma si faccia una ricognizione sui nuovi impianti con carattere ricognitorio e che le decisioni sulla realizzazione degli impianti e la pianificazione spettino alle Regioni attraverso i rispettivi piani di gestione” il tutto tenendo conto del trend di crescita della raccolta differenziata. E' evidente che cambiando i dati di partenza della pianificazione  non servirà l’inceneritore.  Per quanto riguarda la frazione organica, il dpcm presenta “la fotografia della situazione esistente” degli impianti per trasformarla in Frazione organica stabilizzata (Fos) “e la programmazione del fabbisogno futuro” La richiesta è che “se questa frazione è sottoposta a un trattamento industriale non sia più da considerarsi un Rifiuto solido urbano (Rsu)” ma che quindi la Fos “debba essere considerato rifiuto speciale”, che “non è sottoposto al preventivo accordo fra le Regioni sullo spostamento dei flussi ma diventa un prodotto sottoposto a regime di libera circolazione”, come Materia prima seconda. 

---

Interpellanza sulla chiusura del ciclo dei rifiuti nella seduta consiliare del 20 gennaio 2016
La gestione dei rifiuti è stata anche al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo ALPE nella seduta consiliare del 20 gennaio 2016.
Il Consigliere Fabrizio Roscio ha illustrato l'iniziativa: «Il testo del collegato ambientale alla legge di stabilità 2014, approvato di recente dal Parlamento, elimina l'obbligo del trasporto fuori regione delle frazioni non riciclabili, e non smaltibili in discarica, da destinare a incenerimento, così come previsto dal Piano regionale dei rifiuti e fino ad oggi dalla normativa sulle discariche. Alla luce di queste modifiche, ci chiediamo se a livello regionale vi sia l'intenzione di non procedere all'incenerimento fuori Valle delle frazioni ad alto potere calorifico, allo scopo di perseguire l'autosufficienza regionale nella chiusura del ciclo dei rifiuti e, nel contempo, di potenziare le misure di prevenzione, recupero di materia e riduzione.»
Nella risposta, l'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha riferito: «Il collegato ambientale riporta effettivamente l'abrogazione della norma sul divieto dello smaltimento in discarica dei rifiuti aventi potere calorifero maggiore di 1300 Kj/kg (ricordo che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 18 gennaio 2016 e troverà applicazione dal 2 febbraio prossimo), ma si ritiene che non possa essere letta in maniera semplicistica. Allo stato attuale, tenuto conto di quanto previsto dal nuovo Piano regionale dei rifiuti, vi è la possibilità di smaltire i rifiuti in discarica, compresi quelli aventi PCI superiore a 13000 Kj/kg: pertanto non vi è l'esigenza di avviare all'incenerimento fuori regione rifiuti urbani. Inoltre, bisogna tenere presente che è in forte evoluzione la disciplina comunitaria dei rifiuti urbani e delle discariche: a dicembre 2015, la Commissione europea ha approvato un documento che propone di rivedere le direttive sulle discariche. A seguito di questa direttiva, lo Stato italiano dovrà novellare le norme relative a questa tematica. Le principali novità riguarderanno non solo i maggiori limiti per il recupero dei rifiuti valorizzabili, ma i vincoli molto restrittivi di smaltimento in discarica dei rifiuti urbani. È chiaro, quindi, che nell'individuazione delle modalità di gestione dei rifiuti, ivi compresi quelli residuali da trattamento, si dovrà tenere conto anche di questa evoluzione normativa. Sarà cura dell'Assessorato informare la Commissione consiliare competente su queste novità. Sottolineo, infine, che gli obiettivi gestionali posti dal nuovo piano regionale dei rifiuti risultano pienamente coerenti anche con le nuove disposizioni della Commissione europea, in quanto non modificano, ma potenziano, la corretta applicazione della gerarchia di gestione dei rifiuti. Sono obiettivi che il Governo regionale è fortemente impegnato a perseguire in vista di un utilizzo sempre più residuale della discarica.»
Il Consigliere Roscio ha replicato: «La buona notizia poteva essere che la Valle d'Aosta non ricorrerà all'incenerimento dei rifiuti. L'alternativa non può essere il ricorso massiccio allo smaltimento in discarica e la sfida sarà quella di contenere i costi e potenziare le iniziative volte a favorire l'economia ciclica e di recupero del materiale, così come ha dettato l'evoluzione normativa degli ultimi 20 anni. La nostra Regione ha recepito dei principi importanti, che sono in fase di realizzazione e dei quali non abbiamo ancora visto i risultati. Seguiremo il tema, perché riteniamo che si debba seguire un percorso sempre più virtuoso nella gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta.»



Nessun commento: