11 gennaio 2016

Ecco cosa succede se manca la programmazione nel settore gestore rifiuti

Tra mala programmazione e spreco di risorse qualche buon esempio...
Tutti chi prima o chi poi iniziano a capire che nei territori in cui si differenzia in modo corretto (dall'80 per cento in su) tendono a diminuire le discariche e gli inceneritori. E' interessante partire per esempio dalla storia dell'inceneritore di Raibano (provincia di Rimini). Purtroppo ancora pochi amministratori pubblici  conoscono le nuove tecnologie che permettono di superare l'incenerimento dei rifiuti. Quando la raccolta differenziata cresce  spesso  gli inceneritori realizzati si trovano "affamati". E questo anche se c'è il mercato libero degli speciali o degli urbani che diventano speciali dopo un sommario processo di tritovagliatura come sta succedendo per i rifiuti di Roma che raggiungono ancora oggi l’Emilia Romagna.  

Con gli ultimi provvedimenti (vedasi  decreto "sblocca italia") le nostre autorità portano di fatto avanti gli  interessi dei vari gestori degli impianti. All'opinione pubblica, invece, si continua a ribadire la necessità di dare "solidarietà istituzionale" ad altre Regioni.

Serve un cambio di prospettiva.

Occorre informare meglio i cittadini della possibilità di superare le scelte politiche dell'incenerimento attraverso la promozione dell'economia circolare. Per esempio ora con la nuova legge l'Emilia Romagna  è tra le più avanzate in Europa.  La spinta in questo caso proveniente dal basso  da parte di comitati e dalle organizzazioni come Rifiuti Zero e Riciclo Totale hanno dato i loro frutti. Ora gli inceneritori esistenti,  diventano quasi un intralcio per realizzare politiche ancora più avanzate come quelle proposte dal progetto di Riciclo Totale le cui osservazioni non sono state recepite integralmente  nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti perché "SBANCHEREBBERO" da subito tutti gli inceneritori e discariche in regione. 

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