3 aprile 2010

LEGAMBIENTE VDA: SBAGLIATE E NON CONDIVISE LE DECISIONI FINORA ASSUNTE DA REGIONE VDA

Le decisioni assunte nelle ultime settimane dall’Osservatorio regionale rifiuti (O.R.R.) e dal Consiglio regionale ci hanno visti impotenti spettatori. La scelta di avviare la gestione dei rifiuti della Valle d’Aosta verso la costruzione di un impianto a caldo di piro-gassificazione (non scritto ma ovvio) ci vede in totale disaccordo. L’astensione del nostro rappresentante nell’Osservatorio deve essere interpretata come mero atto di cortesia istituzionale, dovuta al tempo che ci è stato concesso per sostenere la nostre tesi. Giudichiamo la decisione assunta profondamente sbagliata e rinunciataria di un percorso, forse più complesso, che avrebbe posto la Valle d’Aosta tra le regioni all’avanguardia a livello europeo. Riteniamo che la differenza tra un inceneritore a griglia mobile ed un impianto come quello prospettato sia minima e che sia apprezzabile soltanto in virtù della possibilità di un eventuale dimensionamento meglio adeguabile alle esigenze di un territorio assai modesto in termini di produzione di rifiuti. Non si è mai parlato, peraltro, di quale taglia dovrà avere l’impianto né in sede di O.R.R. né in sede di Consiglio, dando sostanzialmente un mandato in bianco alla Giunta.

Ribadiamo che lo schema di un trattamento a freddo, destinando la fase di recupero energetico ad impianti esistenti fuori regione come combustibile sostitutivo, avrebbe avuto impatti assai minori sia locali che complessivi, oltre a costare economicamente di meno ed essere più cautelativa nei confronti della tutela della salute umana. Esso avrebbe permesso inoltre una illimitata politica di riduzione e recupero di materia nei prossimi venti anni, impossibile quando si deve necessariamente alimentare un impianto molto costoso, come quello votato.

Nelle prossime settimane verrà avviata la fase di revisione del Piano Regionale Gestione Rifiuti. Auspichiamo che siano preventivamente definiti in sede di O.R.R. sia gli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti, sia quelli di raccolta differenziata e di recupero di materia. La credibilità del nuovo “corso”, propagandato dalla Regione e dall’A.R.P.A. in numerose occasioni pubbliche, si valuterà nei prossimi passaggi, sia dalla definizione degli obiettivi sopraddetti, sia dai professionisti a cui verrà affidato l’incarico: ci auguriamo infatti vivamente che non siano gli stessi che sostenevano la soluzione che oggi si abbandona. Ricordiamo che nei documenti di appena due anni fa, lo studio Genon Ziviani definiva la piro-gassificazione come segue: “Da quanto esposto emerge che le tecnologie di pirolisi e gassificazione, anche se basate su processi noti, non sono in grado di garantire allo stato attuale elevate prestazioni tecniche, ambientali ed economiche e ciò le rende inadatte alla situazione valdostana.”

Aosta, 2 aprile 2010

Alessandra Piccioni, Presidente Circolo Valdostano Legambiente

Michele BertolinoResponsabile del Settore rifiuti Legambiente Piemonte Valle d’Aosta

Jean-Louis Aillon, presidente Comitato Rifiuti Zero VdA


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Entro la fine del 2010, nei 27 paesi dell’UE entrerà in vigore una nuova direttiva che “propone un quadro giuridico volto a controllare tutto il ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, ponendo l’accento sul recupero e il riciclaggio”.

In Italia la direttiva potrebbe venire recepita prima dell'estate. Pensare ai rifiuti come una risorsa, può essere un vantaggio nel lungo periodo.

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31 marzo 2010

PORTA LA SPORTA. UNA INIZIATIVA DA IMITARE - VIDEO AD PERSONAM

Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni?

Stiamo parlando del sacchetto di plastica che spesso ci viene dato “gratuitamente“ ma per cui tutti paghiamo un caro prezzo!

Anche in Valle d'Aosta alcuni comuni e/o imprese hanno aderito all'iniziativa.

Per saperne di più. Porta la sporta! >>>

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Da oggi è possibile fornire indicazioni utili per l’elaborazione dei Piani d’Azione per il clima, previsti dal Patto dei Sindaci. Il Coordinamento Agende 21 Locali
Italiane, quale struttura di supporto del Patto riconosciuta a livello europeo, intende infatti offrire, anche attraverso il contributo operativo dei propri Gruppi di Lavoro, concreti elementi per i comuni interessati ad aderire al Patto e per quelli che già hanno formalizzato l’adesione. Anche i comuni di piccole e medie dimensioni, potranno con la loro partecipazione contribuire a realizzare prototipi di piani, compatibili con le risorse tecniche ed economiche disponibili, costituendo una vera e propria rete di collaborazione e confronto.

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Presentazione del libro Ad Personam.




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28 marzo 2010

PIROGASSIFICATORE: NOTE A MARGINE DEL DIBATTITO CONSIGLIARE DEL 24 MARZO 2010

Il Consiglio Regionale in data 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione di ALPE (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura in Valle d'Aosta del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione.

Dopo l'illustrazione del progetto da parte dell'Assessore Zublena, il dibattito ha fatto fatica a prendere avvio. Nessun consigliere provvedeva ad iscriversi e a dare avvio alla discussione generale. Il consigliere Bionaz invitato dal Presidente dell'Assemblea non ha ritenuto di dover intervenire per primo. Il Presidente della Terza commissione Comè ha ribadito di voler intervenire in seguito. Insomma nessuno voleva intevenire sull'argomento. Solo alcuni consiglieri in fondo si sono espressi in assemblea.

Prola (UV)
Siamo giunti al capolinea. la politica deve assumersi le proprie responsabilità. La decisione assunta present aspetti positivi e negativi.
Gli scenari presentati dalle associazioni sono solo teorici. Il Trattamento meccanico biologico non è adatto alla nostra realtà. Necessita di grandi spazi (almeno 60000 mq)
In merito alle quantità di rifiuti speciali prodotti in valle confonde i dati in kg con quelli espressi in tonnellate

Donzel (PD)
è favorevole alla chiusura del ciclo in valle d'Aosta. Esprime preoccupazione sui tempi tecnici necessari per l'avvio dell'impianto di pirogassificatore non sulla scelta del trattamento "a caldo" proposta dall'Amministrazione regionale. E' favorevole al compostaggio domestico

Caveri (UV)
Dossier rifiuti è stato trattato con serietà. Scarsa preveggenza in un lontano passato. Per la chiusura del ciclo era ed è possibile fare un accordo com il Piemonte. È una scommessa importante la scelta adottata oggi e si affida all’Assessore competente.
Si augura che il voto non ci venga rimproverato in futuro dai nostri figli

Bertin (ALPE)
Gestione rifiuti: sono tanti cambi di percorso adottaati dalla giunta attuale e precedente sull'argomento. Emerge una mancanza di volontà a comparare e a dialogare con le associazioni attive sull'argomento. Sono stati presi in giro i valdostani in passato. Non era necessario essere esperti per capire. Sbagliata l'impostazione adottata dalla giunta regionale. Facciamo partecipare i cittadini prima e non dopo.
Fatta la scelta vi informo: ecco come si è proceduto. Grave non aver scelto ancora oggi di fare raccolta frazione organica. Dato negativo del progetto e del documento: non si conoscono i volumi effettivi del nuovo impianto

Tibaldi (PDL)
La scelta effettuata dalla giunta regionale è una sperimentazione e comporterà delle incognite anche per quanto riguarda la spesa. Scelta impopolare ma necessaria.

La Torre (FA)
Siamo in un secolo caratterizzato da un forte inquinamento. Anche la Cogne Acciai speciali inquina. Non esiste nulla di più inquinante di una discarica a cielo aperto. Come si può togliere far sparire questa discarica? Se siamo amministratori abbiamo il dovere oggi di decidere. E' favorevole all'inceneritore, al gassificatore, al pirogassifatore. Occorre concentrarsi sull'iter procedurale e sugli appalti. Lui ritiene che il Syngas non si potrà fare. La vetrificazione si farà sul reattore stesso. Occorre intervenire anche sulla raccolta dei rifiuti. E' favorevole anche alla metropolitana leggera sotterranea in cui far passare anche i rifiuti. Occorre prepararsi agli appalti.

Agostino (UV)
Sostiene che il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Jean Louis Aillon nell'intervista rilasciata il giorno prima al telegiornale regionale ha smontato tutti i due anni di lavoro svolto, ipotizzando uno scenario completamente diverso. Sostiene e riferisce che il professionista incaricato dalla regione converge con le indicazioni espresse dalle Associazioni. E' preoccupato per la salute umana. E' favorevole allo scenario prospettato dalla Regione e vuole tranquillizzare i cittadini. La scelta di oggi è la migliore.

Comè (SA) Presidente della terza commissione
Ringrazia tutti i componenti che hanno seguiti tutti i lavori. E' favorevole al nuovo impianto. E' affidabile. Il Trattamento meccanico biologico è troppo costoso. Ci sono limiti evidenti nell’uso del compost in Valle d'Aosta. Solo una parte anche in Italia viene utilizzata.

Zublena (UV) Assessore propomente la delibera
La commissione consiliare ha seguito tutti i lavori in modo attivo e partecipe ed ha proposto solo un emendamento ovvero prima di scegliere l'impianto di farne partecipe la commissione consiliare.

Rollandin (UV) Presidente della Regione
La discarica non si tocca. Chi lavora in discarica non perderà il posto di lavoro. Un domani con tecniche nuove potrebbe essere utilizzata oppure si potrebbe coprire con un manto verde. La soluzione indivuata non è il toccasana. Altre realtà regionali si stanno avviando questo tipo di scenario. Spazi e luoghi della localizzazione sono stati individuati e cioè vicino alla discarica. E' stato fatto un dibattito pubblico a Quart in cui tutti sono potuti intervenire e formulare domande. Tutti potranno verificare quello faremo. Se le tecniche miglioreranno fra qualche anno potremo anche cambiare.

Louvin (ALPE)
Sono sbagliati i dati del problema. I conti non tornano. Attorcigliati su un problema. Condizionati sul dato esportazione fuori valle del combustibile da rifiuto. C' è un a priori ideologico nei confronti di questo aspetto. Bisogna guardare ai dati alla massa critica: sono cifre modeste se commisurate al Piemonte. Chiusura del ciclo in valle: la giunta dice che ntende assumersi la responsabilità e intende imporre la chiusura del ciclo in valle. Non è irresponsabile pensare di risolvere la questione in accordo con la regione Piemonte. Ringrazia i 3000 cittadini che hanno sottoscritto in passaato un appello a riconsiderare la questione inceneritore.

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http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/video_on_demand_dettaglio_i.asp?ID=3447&flash=1

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Il Consiglio Regionale del 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione dei cinque consiglieri di ALPE, (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione, che un recente studio del Politecnico, commissionato dalla provincia di Torino, ha paragonato senza mezzi termini ad un inceneritore.

Nel corso del dibattito consigliare sono state fatte affermazioni dubbie e omissioni importanti:

Il molto sbandierato confronto pubblico, doveroso in democrazia, non ha mai preso in considerazione le soluzioni elaborate da parte delle associazioni, che l’Assessore Zublena ha definito, intervenendo in Consiglio “fantasiose”. Mai, la soluzione proposta, è stata messa a confronto in pubblico con quelle della Giunta e quando è stata presentata ufficialmente, invitando la Regione al confronto non si è presentato nessuno.

Nemmeno è stata accettata l’ipotesi, sostenuta pubblicamente dallo stesso consulente della Giunta prof. Genon, di fare uno studio comparativo delle due ipotesi.

A differenza della pirogassificazione (un solo impianto attivo a livello industriale in Italia) la soluzione da noi delineata, il trattamento meccanico biologico, è ben collaudata e potrebbe portare i rifiuti da smaltire in discarica (nel 2012 con una raccolta differenziata a norma di legge pari al 65%,) dalle attuali 45.000 tonnellate
annue a circa 6.300 tonn.

Lo scenario proposto da parte delle Associazioni prevede di portare un residuo della frazione secca dei rifiuti, il CDR-Q, fuori regione (3 treni al mese) per utilizzarlo nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti, con un beneficio complessivo nelle emissioni ambientali. Il contrario quindi della sindrome Nymby.

Riducendo la produzione di rifiuti del 20%, aumentando del 15% la raccolta differenziata (portandola all'80%) si può ragionevolmente ritenere di poter introdurre dopo 10 anni trattamenti innovativi ma sperimentati e chiudere il ciclo in Valle d'Aosta. A titolo di esempio il Comune di Ponte delle Alpi (8500 abitanti) è passato in un anno dal 25% all'80% di RD e, nello stesso periodo di tempo, ha ridotto i rifiuti del 40%. Per noi farlo in 10 anni è così “fantasioso”?

Risulta piuttosto fantasiosa, invece, l’idea che la raccolta pubblica dell’umido non trovi utilizzi. Se l’Assessore Zublena avesse accettato il confronto pubblico avrebbe sentito di persona le dichiarazioni dell'Ing. Fracaro, Direttore del centro di compostaggio di Asti, dove l’umido viene invece smerciato tutto, in quanto il suo acquisto viene incentivato economicamente.

Su questo tema si sono sottolineati i costi di una raccolta nelle vallate laterali, dove peraltro noi non l’avevamo proposta, immaginando invece per chi non pratica già in proprio il compostaggio domestico, quello collettivo come avviene per esempio in Svezia (i macchinari Joraform, jk 5100 servono circa 100 nuclei familiari).

Ci si preoccupa dei costi solo quando fa comodo. Ora stiamo andando a spendere 60 milioni di euro rispetto ai 20 del TMB.

La delibera lascia aperto un portone all’ipotesi di bruciare dentro questo nuovo tipo di inceneritore i irifiuti già conferiti presso la discarica di Brissogne.

Un’occasione perduta, dopo tanti anni e soldi sprecati in fantasie su forni a griglia e simili.

Speriamo di non doverci ritrovare in un futuro non troppo lontano davanti ad un altro "trenino di Cogne", perchè in questo caso non si tratterebbe soltanto di una questione economica, ma anche della nostra salute.


Comitato Rifiuti Zero VdA, Legambiente VdA, Amici del viale della Pace, Codacons Vda, Diritto al futuro.



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24 marzo 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI E PIROGASSIFICATORE

Pirogassificatore = gas

Sigle e posizione delle forze politiche che hanno partecipato al voto sulla gestione futura dei rifiuti.

UV-SA-FA: proponenti gas.

PDL-PD: si gas.

ALPE: no gas, please.

COMMENTI DEI CITTADINI: con gas, solo pirlogassificate!

Esito sintetico della seduta pomeridiana del Consiglio regionale del 24 marzo 2010 dalle ore 15,00 alle ore 18,00.


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“Colui che sa, non parla; colui che parla non sa”

LAO-TZU

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GESTIONE RIFIUTI: UN CAPITOLO LUNGO
CON TROPPE CORREZIONI DI BOZZE
E SENZA UN FINALE RASSICURANTE
Con la discussione in Consiglio lo scorso 24 marzo, e l'approvazione - con 28 voti favorevoli e 5 astensioni (ALPE) - del provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti (con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti) si chiude un capitolo aperto due anni fa, con l'approvazione del progetto relativo alla realizzazione di un inceneritore, cercando di far passare questa proposta come
l'unica soluzione possibile per la gestione dei rifiuti.

“Ricordo che all'epoca - ha detto in aula il consigliere Alberto Bertin - si è addirittura trovato un'infiltrazione della falda acquifera dalla discarica di Brissogne, fatto accantonato e di cui non si è più parlato. Una gravissima emergenza rifiuti, quindi, nel senso che, già allora, si considerava la discarica agli sgoccioli e già all'orizzonte si vedevano le strade di Aosta invase dai rifiuti, un po'
come a Napoli e tutto sembrava inesorabilmente condurci alla costruzione dell'inceneritore, per poterci salvarci dalla catastrofe imminente... Un inceneritore enorme, sovradimensionato per le appena 90.000 tonnellate prodotte in Valle d'Aosta, che dovevano essere integrate dai rifiuti della 'bonifica' della discarica, un'operazione folle, primo caso in Europa, un esperimento nel quale
avremmo avuto il grande privilegio di fare da cavia.”

Priva di un minimo di buon senso - ma l'unica in grado di giustificare dal punto di vista tecnico, ma solo tecnico, perché economicamente continuava a non rimanere in piedi - l'idea della costruzione del famigerato inceneritore andava avanti in quella direzione et è stata sostenuta prendendo in giro i valdostani, soprattutto sfruttando l'argomento durante la campagna elettorale.
“Nel luglio dell'anno scorso, dopo le elezioni, la mia prima interpellanza in Consiglio in merito, ma senza essere ovviamente ascoltato. Fortunatamente - prosegue Bertin - nel frattempo si era consolidata nell'opinione pubblica, grazie soprattutto all'azione delle associazioni ambientaliste, in particolare del 'Comitato rifiuti Zero', una forte contrarietà a questa ipotesi, mentre già in autunno, si palesavano e aumentavano le esitazioni anche da parte della Giunta, decidendo, più avanti, con un colpo di scena, a maggio 2009, di non voler più fare questo impianto, perché 'si è scoperto' che è la peggiore soluzione dal punto di vista ambientale per la Valle d'Aosta. Cioè
quello che già sapevamo da diverso tempo.”

Una vittoria per quell'ampio e variegato schieramento di forze politiche, associazioni, comitati di cittadini che in qualche modo era riuscito a contrastare il famigerato inceneritore, una piccola vittoria politica anche per noi.
“Ma di lì a poco, tra continui cambi di direzione, dopo aver accantonato l'inceneritore, ecco la soluzione rappresentata dal THOR, una tecnologia non ancora utilizzata in modo industriale e ancora piuttosto inaffidabile, e così la nuova ipotesi è abbandonata, per lasciare il posto all'eventuale trasformazione dei rifiuti in CDR-Q, come combustibile per il futuro impianto di teleriscaldamento. Ma anche questa pensata viene scartata in pochissimo tempo.”
“Sono trascorsi due anni - ha aggiunto il consigliere - che, anziché essere persi, avrebbero dovuto essere utilizzati per aprire un grande dibattito sul futuro della gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, facendo partecipare il più possibile la cittadinanza, informando in modo corretto e al momento giusto, prima delle decisioni e non dopo, scelta che, nella peggiore delle ipotesi, avrebbe avuto
come risultato dei cittadini consapevoli ed informati. Da questo punto di vista, è una vicenda emblematica di come la Giunta intende il confronto e la partecipazione: fatta la scelta, informa e potete applaudire o non applaudire. A questo si riduce il confronto.”
E oggi ci viene proposta una delibera che prevede la gassificazione come soluzione per il trattamento rifiuti, con indicazioni estremamente vaghe in materia di prevenzione della produzione di rifiuti e dei livelli di raccolta indifferenziata, definiti importanti, ma niente più.
“Non si sa ancora di preciso quali saranno i volumi effettivi nel gassificatore. Forse, si sarebbe dovuto procedere in modo diverso: stabilire a monte cosa si voleva, poi, in funzione di questo, scegliere la tecnologia che meglio si adattava per il trattamento finale dei rifiuti, con una scelta fatta in ragione dei costi e dell'impatto sull'ambiente e anche della capacità di rispondere alle esigenze della Valle. Ma quanto costerà l'impianto? Chi e come pagherà questa realizzazione? Non ci sono dubbi: pagherà il contribuente, ma in che modo? La delibera parla di un giusto equilibrio della ricaduta in tariffa, ma cosa significa giusto equilibrio? E dal punto di vista dell'impatto sull'ambiente? Solo voci discordanti. In ragione dei costi e delle ricadute ambientali, avevamo più volte sottolineato la necessità di approfondire una chiusura del ciclo fuori della Valle d'Aosta, per un risparmio economico e una gestione globale probabilmente più favorevole. Si trattava di verificare in modo serio e scientifico anche questa ipotesi, come peraltro suggeriva anche il vostro
consulente. Parrebbe, però, che non si voglia farlo per principio. Il Governo, in questo senso, si prende una bella responsabilità, costi quel che costi. Il gassificatore è un passo avanti rispetto all'inceneritore, ma rimangono forti perplessità e dubbi, troppi, e noi non siamo sicuri che sia la migliore per la gestione dei rifiuti nei prossimi 20 anni in Valle d'Aosta.”


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Anche la Sicilia si è accorta dell'importanza di avviare il riciclo dei materiali. Al via iniziative per incentivare il riciclo dei materiali e non la combustione a caldo.


Sicilia e Campania non sono le uniche regioni ad essere state commissariate in materia di gestione rifiuti. Anche Calabria, Lazio, Puglia e la Provincia di Milano, negli anni scorsi sono ricorse ai poteri straordinari, spendendo decine di miliardi di euro. In violazione delle norme europee, più della metà dei rifiuti solidi urbani raccolti nel nostro Paese, finiscono in discarica. I commissariamenti non hanno mai risolto nulla di per se.
Di recente la Corte di giustizia europea è intervenuta in materia annullando il Piano rifiuti approvato dalla precedente giunta siciliana guidata da Cuffaro. Anche i relativi bandi per gli impianti a combustione a caldo (inceneritori) sono stati annullati. Gli impianti potranno essere costruiti solo se autosufficienti dal punto di vista energetico.
All'interno del nuovo piano rifiuti saranno previste pesanti sanzioni per gli enti locali inadempienti. Si potrà arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale e revoca del sindaco per coloro che non raggiungono gli obiettivi loro assegnati tra cui anche i risultati in materia di raccolta differenziata. Sono previste inoltre appositi incentivi per creare aziende che si occupino del riciclo dei materiali differenziati, così da incentivare l’occupazione e il recupero di materia.



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20 marzo 2010

BERTOLINO - LEGAMBIENTE: LE SCELTE PORTATE AVANTI DALLA REGIONE VDA SONO UN AZZARDO.

L’osservatorio regionale sui rifiuti ha esaminato in data 17 marzo 2010 la deliberazione della Giunta regionale n. 3343 del 1 dicembre 2009 che indica nuovi possibili scenari in materia di smaltimento sulla base dello studio redatto, per conto della regione, dal consulente Ing. Diana Cout di Aosta.

Al termine dei lavori i componenti dell'Osservatorio hanno espresso, a maggioranza, alcuni orientamenti in materia di gestione rifiuti e scenari futuri.

In base alle prime dichiarazioni dei partecipanti (il documento non risulta ancora pubblicato sul sito www.regione.vda.it alla voce Osservatorio regionale sui rifiuti) sembra non emergere nel documento finale il termine "pirogassificazione".

E' stato in ogni caso più volte riaffermato di voler intraprendere il percorso della valorizzazione energetica.

Nel corso del dibattito sono stati esaminati anche gli altri trattamenti che possono essere eseguiti (Trattamenti a freddo, attivazione di un centro di selezione e riciclo) ma anche questi termini non emergono nel documento finale.

Nessun cenno circa un bilancio costi-benefici sui vari scenari in discussione.

Al termine dei lavori registriamo una presa di posizione di Michele Bertolino, esoerto del settore rifiuti di Legambiente Piemonte Valle d'Aosta che ha ribadito che qualora all'atto di indirizzo approvato, seguisse la scelta, mediante procedura ad evidenza pubblica, di costruire un impianto di pirogassificazione per lo smaltimento dei rifiuti, la Regione adotterebbe un sistema azzardato, che non ha referenze affidabili in Italia e ancora molto costoso.

La spesa, secondo i calcoli forniti, si aggirerebbe sui 60 milioni di euro a fronte dei 20 o poco più dell’impianto Cdr ( combustibile da rifiuto). Resta inteso che tutti i maggiori costi andranno a gravare sulle bollette per i rifiuti a carico dei cittadini.

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Ecco alcune osservazioni presentate nel corso dell'audizione in terza commissione consiliare, in merito alla delibera in questione:

non compete alla Regione Vda avviare sperimentazioni fra tecnologie. Sono altri gli organismi deputatati a tale compito. E' opportuno eliminare ogni riferimento a sperimentazioni o simili.

per l’obiettivo "valorizzazione energetica" non risultano individuati parametri e valori di qualità

non risultano fissati limiti di spesa massima per gli impianti.

la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, dovrebbe garantire la partecipazione anche di altri sistemi e tecnologie tra cui sistemi a freddo e riciclo della materia che consentono ugualmente di raggiungere gli obiettivi di minore afflusso in discarica di rifiuti

non sono stati indicati gli impatti ambientali e quantititativi massimi di sottoprodotti da conferire in discarica nel caso di impianti di pirogassificazione

il ciclo di trattamento e smaltimento dei rifiuti può (per un periodo transitorio) non chiudersi in valle.

consentire qualora la tecnologia lo permetta, ma non imporlo in caso di nuovi impianti, il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti indifferenziati tra cui i fanghi e i rifiuti ospedalieri

stabilire parametri più chiari per la resa energetica dell'impianto

fissare limiti massimi di spesa distinguendo soglie massime tra le varie tecnologie (trattamento a freddo, centro riciclo, pirogassificazione, ecc)

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Tre video Crz - Vda per approfondire l'argomento >>>
http://rifiutizerovda.altervista.org/senza-categoria/468/video-della-conferenza-pirogassificazione-unica-vera-alternativa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss

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Lo scenario indicato dalle associazioni è più virtuoso rispetto allo scenario previsto dalla delibera di indirizzo approvata a dicembre 2009 da parte della regione valle d'aosta in particolare nei seguenti aspetti:
dal punto di vista dei costi,
del recupero di materia,
delle emissioni di gas climalteranti e della salute.
dal punto di vista della maggiore flessibilità impiantistica,
dal punto di vista di una maggiore flessibilità temporale di realizzazione e la possibilità di implementare interessanti scenari evolutivi.


E' completamente sbagliato procedere alla realizzazione del pirogassificatore senza una previa comparazione dei due scenari tramite il metodo L.C.A. da parte di un tavolo di confronto partecipato dalle parti, (Amminitrazione regionale e associazioni)

Nel corso della conferenza pubblica in data 5 marzo 2010 (disertata dall'amministrazione regionale) sono stati esposti dalle associazioni tutti i dati relativi allo scenario e successivamente sono stati depositati in sede di osservatorio regionale sui rifiuti.

Nella serata sono emersi spunti di grande interesse grazie all'intervento di due esperti in materia di compostaggio (Ing. Fracaro, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano s.p.a. e Dott. Luigi Bosio della Cooperativa Erica) su come avviare in Valle d’Aosta la raccolta dell’umido anche laddove non è possibile attivare il compostaggio domestico.

Il rifiuto organico sarà conferito in un centro di compostaggio regionale per i comuni del fondo Valle, mentre per i comuni della vallate laterali si doteranno di apparecchiature per il compostaggio collettivo (Joraform, jk 5100). Tali macchinari, ampiamente sperimentate in Svezia, hanno una capienza per circa 100 nuclei familiari, sono economicamente vantaggiosi, non producono sgradevoli odori e rappresenterebbero la soluzione ottimale per il rifiuto organico nelle nostre valli senza necessitare del trasporto dei rifiuti per lunghe distanze.

Altre punti da inserire nella delibera con opportuni emendamenti:

- immediate e concrete azioni di prevenzione della produzione di rifiuti inquadrate in un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti.

- Il perseguimento dei massimi livelli possibili di raccolta differenziata (o almeno gli obiettivi di legge, che ad oggi non stiamo rispettando).

- Immediate e concrete azioni tese ad incrementare il recupero di materia (es. un centro di recupero e trattamento del rifiuto secco residuo).

Se al posto di disporre consulenze negli ultimi cinque anni si fosse avviata la raccolta della frazione organica avremmo avuto un minor afflusso in discarica di oltre 10000 tonn annue

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