28 marzo 2010

PIROGASSIFICATORE: NOTE A MARGINE DEL DIBATTITO CONSIGLIARE DEL 24 MARZO 2010

Il Consiglio Regionale in data 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione di ALPE (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura in Valle d'Aosta del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione.

Dopo l'illustrazione del progetto da parte dell'Assessore Zublena, il dibattito ha fatto fatica a prendere avvio. Nessun consigliere provvedeva ad iscriversi e a dare avvio alla discussione generale. Il consigliere Bionaz invitato dal Presidente dell'Assemblea non ha ritenuto di dover intervenire per primo. Il Presidente della Terza commissione Comè ha ribadito di voler intervenire in seguito. Insomma nessuno voleva intevenire sull'argomento. Solo alcuni consiglieri in fondo si sono espressi in assemblea.

Prola (UV)
Siamo giunti al capolinea. la politica deve assumersi le proprie responsabilità. La decisione assunta present aspetti positivi e negativi.
Gli scenari presentati dalle associazioni sono solo teorici. Il Trattamento meccanico biologico non è adatto alla nostra realtà. Necessita di grandi spazi (almeno 60000 mq)
In merito alle quantità di rifiuti speciali prodotti in valle confonde i dati in kg con quelli espressi in tonnellate

Donzel (PD)
è favorevole alla chiusura del ciclo in valle d'Aosta. Esprime preoccupazione sui tempi tecnici necessari per l'avvio dell'impianto di pirogassificatore non sulla scelta del trattamento "a caldo" proposta dall'Amministrazione regionale. E' favorevole al compostaggio domestico

Caveri (UV)
Dossier rifiuti è stato trattato con serietà. Scarsa preveggenza in un lontano passato. Per la chiusura del ciclo era ed è possibile fare un accordo com il Piemonte. È una scommessa importante la scelta adottata oggi e si affida all’Assessore competente.
Si augura che il voto non ci venga rimproverato in futuro dai nostri figli

Bertin (ALPE)
Gestione rifiuti: sono tanti cambi di percorso adottaati dalla giunta attuale e precedente sull'argomento. Emerge una mancanza di volontà a comparare e a dialogare con le associazioni attive sull'argomento. Sono stati presi in giro i valdostani in passato. Non era necessario essere esperti per capire. Sbagliata l'impostazione adottata dalla giunta regionale. Facciamo partecipare i cittadini prima e non dopo.
Fatta la scelta vi informo: ecco come si è proceduto. Grave non aver scelto ancora oggi di fare raccolta frazione organica. Dato negativo del progetto e del documento: non si conoscono i volumi effettivi del nuovo impianto

Tibaldi (PDL)
La scelta effettuata dalla giunta regionale è una sperimentazione e comporterà delle incognite anche per quanto riguarda la spesa. Scelta impopolare ma necessaria.

La Torre (FA)
Siamo in un secolo caratterizzato da un forte inquinamento. Anche la Cogne Acciai speciali inquina. Non esiste nulla di più inquinante di una discarica a cielo aperto. Come si può togliere far sparire questa discarica? Se siamo amministratori abbiamo il dovere oggi di decidere. E' favorevole all'inceneritore, al gassificatore, al pirogassifatore. Occorre concentrarsi sull'iter procedurale e sugli appalti. Lui ritiene che il Syngas non si potrà fare. La vetrificazione si farà sul reattore stesso. Occorre intervenire anche sulla raccolta dei rifiuti. E' favorevole anche alla metropolitana leggera sotterranea in cui far passare anche i rifiuti. Occorre prepararsi agli appalti.

Agostino (UV)
Sostiene che il Presidente del Comitato Rifiuti Zero Jean Louis Aillon nell'intervista rilasciata il giorno prima al telegiornale regionale ha smontato tutti i due anni di lavoro svolto, ipotizzando uno scenario completamente diverso. Sostiene e riferisce che il professionista incaricato dalla regione converge con le indicazioni espresse dalle Associazioni. E' preoccupato per la salute umana. E' favorevole allo scenario prospettato dalla Regione e vuole tranquillizzare i cittadini. La scelta di oggi è la migliore.

Comè (SA) Presidente della terza commissione
Ringrazia tutti i componenti che hanno seguiti tutti i lavori. E' favorevole al nuovo impianto. E' affidabile. Il Trattamento meccanico biologico è troppo costoso. Ci sono limiti evidenti nell’uso del compost in Valle d'Aosta. Solo una parte anche in Italia viene utilizzata.

Zublena (UV) Assessore propomente la delibera
La commissione consiliare ha seguito tutti i lavori in modo attivo e partecipe ed ha proposto solo un emendamento ovvero prima di scegliere l'impianto di farne partecipe la commissione consiliare.

Rollandin (UV) Presidente della Regione
La discarica non si tocca. Chi lavora in discarica non perderà il posto di lavoro. Un domani con tecniche nuove potrebbe essere utilizzata oppure si potrebbe coprire con un manto verde. La soluzione indivuata non è il toccasana. Altre realtà regionali si stanno avviando questo tipo di scenario. Spazi e luoghi della localizzazione sono stati individuati e cioè vicino alla discarica. E' stato fatto un dibattito pubblico a Quart in cui tutti sono potuti intervenire e formulare domande. Tutti potranno verificare quello faremo. Se le tecniche miglioreranno fra qualche anno potremo anche cambiare.

Louvin (ALPE)
Sono sbagliati i dati del problema. I conti non tornano. Attorcigliati su un problema. Condizionati sul dato esportazione fuori valle del combustibile da rifiuto. C' è un a priori ideologico nei confronti di questo aspetto. Bisogna guardare ai dati alla massa critica: sono cifre modeste se commisurate al Piemonte. Chiusura del ciclo in valle: la giunta dice che ntende assumersi la responsabilità e intende imporre la chiusura del ciclo in valle. Non è irresponsabile pensare di risolvere la questione in accordo con la regione Piemonte. Ringrazia i 3000 cittadini che hanno sottoscritto in passaato un appello a riconsiderare la questione inceneritore.

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http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/video_on_demand_dettaglio_i.asp?ID=3447&flash=1

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Il Consiglio Regionale del 24 marzo 2010 ha approvato con la sola astensione dei cinque consiglieri di ALPE, (UV-SA-FA-PDL-PD hanno approvato il documento) il progetto di chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di pirogassificazione, che un recente studio del Politecnico, commissionato dalla provincia di Torino, ha paragonato senza mezzi termini ad un inceneritore.

Nel corso del dibattito consigliare sono state fatte affermazioni dubbie e omissioni importanti:

Il molto sbandierato confronto pubblico, doveroso in democrazia, non ha mai preso in considerazione le soluzioni elaborate da parte delle associazioni, che l’Assessore Zublena ha definito, intervenendo in Consiglio “fantasiose”. Mai, la soluzione proposta, è stata messa a confronto in pubblico con quelle della Giunta e quando è stata presentata ufficialmente, invitando la Regione al confronto non si è presentato nessuno.

Nemmeno è stata accettata l’ipotesi, sostenuta pubblicamente dallo stesso consulente della Giunta prof. Genon, di fare uno studio comparativo delle due ipotesi.

A differenza della pirogassificazione (un solo impianto attivo a livello industriale in Italia) la soluzione da noi delineata, il trattamento meccanico biologico, è ben collaudata e potrebbe portare i rifiuti da smaltire in discarica (nel 2012 con una raccolta differenziata a norma di legge pari al 65%,) dalle attuali 45.000 tonnellate
annue a circa 6.300 tonn.

Lo scenario proposto da parte delle Associazioni prevede di portare un residuo della frazione secca dei rifiuti, il CDR-Q, fuori regione (3 treni al mese) per utilizzarlo nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti, con un beneficio complessivo nelle emissioni ambientali. Il contrario quindi della sindrome Nymby.

Riducendo la produzione di rifiuti del 20%, aumentando del 15% la raccolta differenziata (portandola all'80%) si può ragionevolmente ritenere di poter introdurre dopo 10 anni trattamenti innovativi ma sperimentati e chiudere il ciclo in Valle d'Aosta. A titolo di esempio il Comune di Ponte delle Alpi (8500 abitanti) è passato in un anno dal 25% all'80% di RD e, nello stesso periodo di tempo, ha ridotto i rifiuti del 40%. Per noi farlo in 10 anni è così “fantasioso”?

Risulta piuttosto fantasiosa, invece, l’idea che la raccolta pubblica dell’umido non trovi utilizzi. Se l’Assessore Zublena avesse accettato il confronto pubblico avrebbe sentito di persona le dichiarazioni dell'Ing. Fracaro, Direttore del centro di compostaggio di Asti, dove l’umido viene invece smerciato tutto, in quanto il suo acquisto viene incentivato economicamente.

Su questo tema si sono sottolineati i costi di una raccolta nelle vallate laterali, dove peraltro noi non l’avevamo proposta, immaginando invece per chi non pratica già in proprio il compostaggio domestico, quello collettivo come avviene per esempio in Svezia (i macchinari Joraform, jk 5100 servono circa 100 nuclei familiari).

Ci si preoccupa dei costi solo quando fa comodo. Ora stiamo andando a spendere 60 milioni di euro rispetto ai 20 del TMB.

La delibera lascia aperto un portone all’ipotesi di bruciare dentro questo nuovo tipo di inceneritore i irifiuti già conferiti presso la discarica di Brissogne.

Un’occasione perduta, dopo tanti anni e soldi sprecati in fantasie su forni a griglia e simili.

Speriamo di non doverci ritrovare in un futuro non troppo lontano davanti ad un altro "trenino di Cogne", perchè in questo caso non si tratterebbe soltanto di una questione economica, ma anche della nostra salute.


Comitato Rifiuti Zero VdA, Legambiente VdA, Amici del viale della Pace, Codacons Vda, Diritto al futuro.



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