Stanno iniziando a pervenire le dichiarazioni da parte dei candidati alle cariche di consiglieri comunali / vice sindaco / sindaco dei vari comuni della valle.
A breve l'inserimento dei nomi e del relativo comune.
Collabora con noi alla raccolta delle firme per la petizione e la dichiarazione in merito alla corretta gestione dei rifiuti.
Firma e fai firmare al tuo candidato la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti >>>
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http://www.regione.vda.it/amministrazione/delibere/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=571486
In esecuzione della deliberazione del Consiglio regionale 1117/2010-XIII, siano avviate da parte della Direzione ambiente dell’Assessorato territorio e ambiente le necessarie procedure ad evidenza pubblica, per la realizzazione e la gestione del nuovo impianto regionale che utilizzi il sistema di pirolisi e gassificazione, tenendo conto della
particolarità della tecnologia da individuare e della opportunità di ricorrere a soluzioni che garantiscano un giusto equilibrio dei costi e delle ricadute in termini tariffari sui cittadini valdostani;
- di nominare l’arch. Fulvio Bovet quale responsabile unico del procedimento ai sensi
dell’art. 10 del d.lgs. 163/2006 n. 163, il quale provvederà all’individuazione di esperti interni ed esterni all’Amministrazione regionale con compiti specialistici inerenti alla realizzazione, alla gestione, alla verifica ed al controllo delle varie fasi di realizzazione del servizio pubblico e garantendo l'integrazione dei diversi ambiti professionali coinvolti;
- di stabilire che, ai fini dell’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti, siano predisposti a cura del responsabile unico del procedimento i necessari documenti tecnici ed amministrativi che dovranno definire tra l’altro:
a. la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
b. la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
c. le superfici necessarie e l’ubicazione prevista dell’impianto;
d. le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;
e. i costi di investimento;
f. la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell’impianto
innovativo;
g. i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
h. i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del combustibile da rifiuto prodotto dal trattamento; le modalità gestionali;
i. i costi gestionali;
- di assicurare che gli elementi essenziali relativi ai dati indicati al punto precedente della presente deliberazione siano oggetto di intesa con la terza Commissione consiliare come stabilito dalla deliberazione del Consiglio regionale con deliberazione n. 1117/2010-XIII;
- di stabilire che, anche avvalendosi di esperti esterni all’Amministrazione regionale, la Direzione ambiente predisponga – entro il mese di dicembre 2010 - una proposta di programma di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti, proseguendo nel frattempo a dare corso alle iniziative in essere.
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NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI TRASFORMA!
IL PIROGASSIFICATORE E' “SPERIMENTALE”:
NON TUTTI I DATI SONO CERTIFICATI E SICURI
L'IMPIANTO È ASSIMILATO AGLI INCENERITORI.
I COSTI SONO ALTISSIMI
IDEE CHIARE NESSUNA
E NOI STIAMO A GUARDARE?
LE ALTERNATIVE MENO COSTOSE E RISPETTOSE DELL'AMBIENTE CI SONO.
FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE!
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ULTIME NOTIZE DA PALAZZO REGIONALE
Valle d'Aosta: l'impianto di trattamento dei rifiuti sarà complesso e saranno necessarie numerose professionalità anche esterne della pubblica amministrazione regionale... costerà ancora moltissimo anche in progettazione... L'arch. Fulvio Bovet (dirigente regionale del Servizio Ambiente) è stato nominato responsabile unico del procedimento. Non sono stati indicati i tempi massimi di esecuzione e nemmeno eventuali premi in caso di raggiungimento dei risultati... Chissà se intenderà stipulare anche apposita polizza assicurativa in previsione dell'avvio dell'impianto "sperimentale"
flussi e quantita di rifiuti
smalatimento dei liquidi prodotti durante il trattamento;
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Alcuni dati sul Centro Riciclo Vedelago e nuovi scenari per l'innovazione ambientale.
Gli impegni e le responsabilità di un'azienda si configurano non solo nei riguardi della clientela, ma anche dell'ambiente.
Ci sono oggi ampie opportunità tecniche e giuridiche per valorizzare i rifiuti. La gamma di materie prime secondarie si sta oggi allargando anche in Italia a interi settori industriali alimentati da materie prime originate dai rifiuti.
I rifiuti che non hanno caratteristiche sufficienti per essere direttamente utilizzati come materie prime secondarie subiscono un trattamento di riduzione, estrusione e granulazione ottenendo un granulato plastico di varie dimensioni atto ad essere impiegato nell'industria plastica di stampaggio e in edilizia.
Descrizione del Progetto complessivo
I capannoni hanno dimensioni e tipologia dettate dalle necessità delle lavorazioni, dei mezzi e degli impianti.
La loro ubicazione cerca comunque di attenuare l'impatto visivo nel territorio disponendo i due blocchi a livello inferiore della campagna circostante e staccati di circa 30 ml l'uno dall'altro.
Il piazzale è completamente pavimentato con una soletta di calcestruzzo armata e sagomata al fine di ricavare tutte le confluenze necessarie ad un ottimale controllo del deflusso delle acque piovane, raccolte in apposite griglie collegate al depuratore.
Sono previste aree verdi di filtro, aree adibite a parcheggio, aree di stoccaggio.
Le aree di stoccaggio dei materiali sfusi pronti per la consegna ( vetro, ferro, alluminio, legno, ecc.) sono costituite da vasche indipendenti realizzate in c.a. fuori terra.
La viabilità
L'accesso dei mezzi in arrivo e in partenza è in un solo senso di marcia.
Il numero limitato dei mezzi in uscita è dovuto alla riduzione volumetrica dei materiali effettuata in corso di lavorazione.
Pressatura e macinazione consentono di ridurre fino a un sesto il volume dei materiali plastici al fine di limitare il numero dei mezzi in circolazione e rendere economico anche il costo del trasporto.
Dati tecnici
Area a disposizione Mq.31.000 circa
Il bacino di utenza servito
Oltre ai Comuni della Provincia di Treviso al Centro consegnano le raccolte differenziate anche i Comuni della Provincia di Belluno e altri Comuni, per un bacino di utenza servito di circa 1.150.000 abitanti.
I conferimenti da aziende private, invece, provengono quasi totalmente da attività produttive della Provincia di Treviso.
Il quadro economico
Nella valutazione globale dell'impianto occorre tenere presente che lo stesso è stato studiato in funzione dei seguenti parametri economici:
• la potenzialità degli impianti è stata calcolata in relazione al bacino di utenza attualmente servito dal Centro Riciclo Vedelago, tenuto conto dell'aumento delle quantità di conferimento dovuto all'allargamento delle tipologie di rifiuto che trovano effettivo mercato di riutilizzo.
• L'inserimento dei due impianti di selezione consente un risparmio di gestione generale e un'economia di scala che si traduce in risparmio di costi per l'azienda e minor costo per i conferenti.
• L'attivazione dell'impianto di produzione del granulato plastico, pur tenendo conto dei costi di gestione, consentirà di trasformare il materiale di scarto non riutilizzabile in prodotto per l'industria plastica e per l'edilizia.
• L'effettiva possibilità di utilizzo del prodotto "sabbia sintetica" consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo economicamente più conveniente rispetto alle soluzioni finora adottate e di minor costo per gli utilizzatori finali e nel rispetto delle disposizioni di legge.
• Le lavorazioni di riduzione volumetrica effettuate sui materiali, con risultati di riduzione fino a sei volte del volume per alcuni materiali, consentono di predisporre i carichi utili richiesti dagli impianti destinatari e, allo stesso tempo, minimizzano l'impatto viario per il minor numero di mezzi impiegati per il trasporto.
• La stessa considerazione può essere fatta per gli stoccaggi dei rifiuti pericolosi, conferiti al Centro in piccole quantità, custoditi fino al raggiungimento del carico utile per il trasporto agli impianti di trattamento.
• Le aziende medio - piccole che hanno la necessità di conferire modiche quantità di rifiuto prodotto o imballaggi misti, possono conferire direttamente i loro scarti di lavorazione con evidente economia dei costi di trasporto. Il Centro, adeguatamente attrezzato, è in grado di effettuare lo stoccaggio e la selezione dei materiali praticando costi nettamente inferiori agli usuali costi di smaltimento.
• Più attenta considerazione va fatta per la gestione dei rifiuti riciclabili conferiti dai Comuni e dai Consorzi di Comuni. Infatti, se la raccolta differenziata viene eseguita in modo corretto e vengono promosse le necessarie campagne di informazione al fine di migliorare in qualità e quantità le raccolte, i Comuni beneficiano di una notevole riduzione dei costi di conferimento arrivando a realizzare un ricavo sui quantitativi consegnati commisurato alla qualità di rifiuto conferita.
Il ruolo del Centro nella politica ambientale
Il Centro Riciclo Vedelago è in grado di:
• Soddisfare le più recenti tendenze pianificatorie ambientali in tema di recupero di materiali dai rifiuti.
• Assicurare alti livelli di garanzie ambientali sia per le tipologie dei rifiuti trattati che per le caratteristiche proprie dell'impianto. Infatti non è previsto il trattamento di rifiuti putrescibili o con contaminanti particolari bensì rifiuti secchi riciclabili provenienti da raccolte differenziate ben definite.
• Annullare quasi totalmente la produzione di rifiuti residuali in quanto è prevista la collocazione sul mercato di tutte le tipologie trattate e conferite solo in presenza di sicura utilizzazione in uscita.
• Garantire ai Comuni, in presenza di conferimento di qualità, il massimo realizzo di ricavi rapportati ai contributi previsti per la raccolta differenziata e assicurare alle aziende il maggior contenimento dei costi di conferimento dei residui prodotti.
• Recuperare effettivamente, destinandoli al reinserimento in idonei cicli produttivi, rifiuti altrimenti destinati allo smaltimento in discarica.
GLI IMPIANTI
Capannone A - 1. L'impianto di selezione e pressatura
Provenienza del rifiuto: raccolte differenziate da rifiuti industriali, commerciali, artigianali, agricoli e di servizio conferiti da aziende private e/o da Comuni.
Processo di lavorazione: I rifiuti conferiti vengono caricati sul nastro trasportatore e sottoposti a selezione manuale per togliere le frazioni non compatibili.
Il materiale selezionato rimasto sul nastro, tolto il ferro a mezzo di elettrocalamita, viene scaricato in pressa per la riduzione volumetrica in balle.
Le balle in uscita dalla pressa vengono trasportate con il muletto e depositate nella zona esterna di stoccaggio in attesa di raggiungere il carico utile per il trasporto in fabbrica.
Le frazioni non compatibili (ferrosi, vetri,ecc), depositate all'atto della selezione nei carrelli specifici, vengono trasferite alle aree di stoccaggio esterne dedicate.
Lo scarto, costituito da plastiche sporche, elementi di arredo, ecc, viene trasferito all'impianto interno di produzione del granulato "sabbia sintetica".
Potenzialità dell'impianto: La capacità di trattamento dell'impianto dipende dalla tipologia, dallo stato di conferimento e dal peso delle singole partite di rifiuto da trattare.
In considerazione della disomogeneità delle miscele di rifiuti conferiti si può prevedere una capacità di trattamento media di 35 t/giorno.
Capannone A - 2. L'impianto di produzione del granulato "sabbia sintetica"
Provenienza del rifiuto:
• scarti da selezione interna
• conferimento da impianti di selezione di terzi
Processo di lavorazione.
Un caricatore deposita i rifiuti sul nastro elevatore che li trasporta al trituratore. Dopo la fase di triturazione il materiale viene depurato dai materiali ferrosi e non ferrosi (alluminio). Segue la fase di estrusione e la granulazione nella dimensione voluta. Il granulato ottenuto può essere utilizzato nell'industria edilizia e per lo stampaggio.
Potenzialità dell'impianto:
L'impianto ha una capacità di trattamento pari a 3 t/ora.
Capannone B - L'impianto di selezione del multimateriale da raccolte urbane e selezione plastiche
Provenienza del rifiuto:
Raccolte differenziate rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche, commerciali, artigianali e di servizio conferite dai Comuni.
Processo di lavorazione:
L'impianto consente la separazione meccanica dei vari componenti della miscela di rifiuti multimateriale. La frazione plastica viene ulteriormente selezionata per tipologia e per colore.
Sulla piattaforma di preselezione manuale il materiale viene depurato delle frazioni non conformi alle specifiche richieste (scarpe vecchie, giocattoli, ecc.) che vengono depositate nel cassone dello scarto con destinazione Capannone A - 1.
Dal materiale rimasto sul nastro un separatore magnetico (elettrocalamita) preleva la frazione ferrosa inviandola al cassone di raccolta sottostante; l'alluminio, tramite un separatore di metalli non ferrosi, viene convogliato al proprio cassone di raccolta; il vetro viene scaricato nel container per caduta; la plastica viene aspirata e inviata alla piattaforma di selezione spinta dove viene separata per colore e per polimero.
Segue la fase di pressatura per la riduzione in balle delle varie tipologie di plastica.
Un muletto provvede al trasporto delle balle in uscita dalla pressa alla zona esterna di stoccaggio della plastica, da dove, a raggiungimento del carico utile, saranno caricate sui mezzi in uscita.
Vetro, ferrosi e alluminio selezionati, quando gli specifici cassoni sono pieni, vengono trasferiti nelle proprie aree esterne di stoccaggio.
Lo scarto viene trasferito all'impianto interno di produzione del granulato "sabbia sintetica".
Potenzialità dell'impianto:
L'impianto ha una capacità di trattamento di 40 mc/ora pari a 6 t/ora , posto che il materiale da trattare presenti peso specifico medio pari a 0,2 t/mc.
PRODOTTI : Sabbia sintetica ed elenco dei materiali trattati
La ditta Centro Riciclo Vedelago srl sta portando a compimento lo studio e la sperimentazione dell’utilizzo delle plastiche nei calcestruzzi.
Trattasi di una linea di produzione di granulati derivanti da plastiche eterogenee da raccolta differenziata ( Secco non riciclabile e/o scarti plastici non reimpiegabili in cicli produttivi da raccolta differenziata) da addizionare nei calcestruzzi.
Grazie alla norma Uniplast specifica (10667/14) è possibile produrre una mescola (sostituto della sabbia) costituita da plastiche eterogenee di riciclo provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti urbani e industriali, da impiegarsi in miscele con malte cementizie e calcestruzzi per ottenere manufatti e prodotti tipici dell’edilizia.
Rispetto alla produzione di granuli per stampaggio o di prodotti finiti (vedi panchine, recinzioni ecc), la norma 10667/14 consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo, quale l’utilizzo anche di tutte quelle plastiche che sono, per caratteristiche oggettive, di difficile riciclo e pertanto smaltite senza possibilità di riutilizzo.
Con questo processo si può avviare un riciclo integrale del rifiuto plastico altrimenti non recuperabile.
Il processo per ottenere la “Sabbia Sintetica” si può riassumere in una plastificazione e addensamento tramite estrusione di rifiuti plastici.
La mescola di plastiche eterogenee prodotta viene macinata per ottenere granuli di materiale plastico, la Sabbia Sintetica.
Gli utilizzi di questo prodotto sono molteplici: dal semplice sostituto della sabbia nei calcestruzzi, ad aggregato alleggerente nelle malte cementizie e a legante per manufatti in cemento.
Dalle sperimentazioni fatte risulta che questo nuovo prodotto migliora le caratteristiche e le prestazioni di alcuni conglomerati cementizi, in termini di fonoisolazione e termoisolazione.
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