Notizie in pillole dalla manifestazione nazionale del 17 aprile 2010 a Parma
Le novità emerse a Parma >>>
Esempi concreti >>>
L'incenerimento è un vero scandalo sanitario ecco il fil rouge su cui ruotano tutte le iniziative portate avanti dal Coordimento Gestione Corretta dei Rifiuti, che ha fortemente voluto la prima manifestazione nazionale contro tutti gli inceneritori, per legge (art. 216 RD 1265/34 DM 5.9/1994 annoverati tra le industrie insalubri di classe I.
NO perentorio alla combustione e alla cocombustione dei rifiuti.
SI' alla salute, SI' rifiuti zero, SI' Decrescita Felice.
Non solo per fermare questo impianto a Parma, bensì per andare a spegnere tutti gli altri forni in Italia.
Hanno parlato sull'argomento Paul Connett, Carla Poli, Medici ISDE, Joan Marc Simon, Enzo Favoino, Rossano Ercolini.
Serve un repentino cambio di paradigma. Tutto ciò che in alcuni luoghi vogliono bruciare, a Vedelago (e in molti altri Comuni) riprende nuova vita.
Il resto che non si può compostare, riciclare, riusare, disaccoppiare... non si deve più produrre!
Possiamo trasformare i nostri cicli produttivi a partire da domani.
In tempo di guerra la conversione dall'industria civile in bellica si fece in tempi relativamente brevi...
Ecco alcune proposte emerse:
un sistema virtuoso che generi posti di lavoro, che tuteli la salute di creato e creature, che faccia risparmiare denaro alle casse comunali e alle tasche dei cittadini, che promuova corretti stili di vita...
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Notizie e relatori del convegno di Parma organizzato dal Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti che sostiene la politica del riciclo e intende far desistere le varie amministrazioni locali nella rincorsa del profitto legate alle varie forme di combustione/incenerimento.
Ecco i principali interventi:
Carla Poli titolare del Centro riciclo di Vedelago
Patrizia Gentilini oncologa dei medici ambientali dell'ISDE-Italia
Rossano Ercolini Fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia e vice-sindaco di Capannori
Enzo Favoino agronomo e docente della scuola Agraria di Monza, esperto del Ministero dell´ambiente, già consulente del Comune di Trento che ha riferito dell'orientamento dell'Europa assolutamente in linea con la strategia dei "rifiuti zero"
Paul Connett professore emerito di chimica ambientale all’Università St Lawrence di Canton, New York è l’ideatore della strategia “rifiuti zero” studioso di alternative più sostenibili
Alcuni dati emersi:
il rifiuto, che oggi è più corretto chiamare "materiale post consumo", inquanto un materiale diventa rifiuto solo quando esce dal ciclo circolare e non trova più alcun utilizzo. Tutto questo si traduce nell' estensione di responsabilità del produttore che costringe le imprese a ideare dei beni che siano completamente riciclabili.
Questa collaborazione stretta, tra chi ricicla e chi progetta i beni di consumo "più attenti" all'ambiente, in Australia, Nuova Zelanda, California, ed in città come San Francisco e in Italia a Capannori , ha portato ad ottimi risultati che fanno ben sperare circa l'ambizioso raguardo dei "Rifiuti Zero" nel 2020.
Jack Macy Coordinatore commerciale del Programma Rifiuti Zero nel Dipartimento Ambiente della Città e della Contea di San Francisco, ha contribuito in maniera decisiva a lanciare il primo programma di compostaggio su vasta scala negli Stati Uniti sia per le zone residenziali che per gli esercizi commerciali, svolgendo un ruolo di leadership nel valutare e sviluppare nuove tecnologie per il trattamento dei residui organici. San Francisco sta raggiungendo all’ obiettivo previsto del 75% di raccolta differenziata e riciclo dei materiali post-consumo
L’obiettivo Rifiuti Zero in discarica entro il 2020 sembra meno impossibile da raggiungere perché la città dal 2007 ad oggi ha migliorato di 3 punti percentuali l’obiettivo che era del 72%.
E' necessario imporre l’uso di articoli riciclabili e compostabili nei 5000 servizi di ristorazione mettendo al bando l’uso di buste di plastica nei supermercati, sostituendole con sacchetti riutilizzabili, compostabili o confezionati con carta riciclata. In una città come san Francisco che produce 500 tonnellate al giorno di rifiuto umido si rende necessario studiare un piano che parta dalla ristorazine e dalle grande distribuzione. Sono 3 milioni le tonnellate annue di rifuti (solidi urbani, speciali e i fanghi di depurazione) prodotte da San Francisco, pertanto la scelta di un inceneritore non sarebbe una soluzione sostenibile in quanto priverebbe il sistema di risorse che attualmente vengono recuperate contribuendo anche al risparmio energetico.
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