17 giugno 2009

PARTECIPAZIONE INTESA COME CONCERTAZIONE ALLARGATA

Partecipazione intesa come concertazione allargata.
La partecipazione e la democrazia significano molte cose per molte persone, ma entrambe presuppongono che tutti i soggetti coinvolti condividano conoscenza e linguaggio comune. Compiono un buon lavoro quelle amministrazioni pubbliche che riescono attraverso processi di progettazione condivisa a coinvolgere tutti le parti attive presenti sul territorio. Partecipazione significa “prendere parte” e anche “comunicare e rendere noto” e nell'ambito dei processi di trasformazione (urbanistica, infrastrutturale, ecc.) è utile coinvolgere i cittadini pena l'impoverimento del dibattito. L'Amministrazione comunale di Quart, per venerdi prossimo alle ore 21.00, ha previsto un incontro pubblico sul tema "rifiuti e discarica". Non sembra previsto, per ora, l'invito ad un rappresentante dei comitati (Comitato Rifiuti Zero Vda) o associazioni attive (Legambiente) sull'argomento specifico. A tale proposito è bene ricordare la lungimiranza con cui la società civile in Valle d'Aosta ha anticipato (come nel caso dell'accantonato progetto dell'inceneritore a griglia) alcune scelte fondamentali di oltre un anno o forse di più.



E' aperto lo spazio commenti. Grazie.

Ecco alcuni temi, sull'argomento specifico, meritevoli di approfondimento:
• Azioni concrete e tempi per potenziare la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata?
• I rifiuti, dopo un primo trattamento, saranno bruciati ad Aosta?
• i tempi di avvio del compostaggio e umido
• La discarica attuale e gli interventi di manutenzione previsti.
• Quali modifiche alla normativa regionale di settore si intendono operare ?
• Sarà possibile conferire fuori valle il cdr-q (combustibile da rifiuto di qualità)?

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15 giugno 2009

A MILANO NUOVI ALBERI. AD AOSTA SOLO "SPERIMENTAZIONI..."

Milano: 90 mila alberi in città per il ritorno del maestro Abbado. Alberi per tornare a suonare alla Scala.

A fine giugno 2009 inizieranno ad essere sistemati i primi dei 90 mila alberi che Claudio Abbado ha chiesto come compenso per tornare a suonare alla Scala.
La richiesta che prevede un pagamento in natura riguarda principalmente il centro della città, dove vorrebbe fossero piantumati "sia alberi in vaso, sia in piena terra". Tra le piante già scelte ci sarebbero le magnolie, ma anche piccoli alberi da frutto. Il progetto di piantumazione di 90 mila alberi procederà in modo graduale senza "sperimentazioni" per tutto il 2009.
A Milano in tre mesi si decide, ad Aosta per la zona di Viale della Pace in undici mesi nessuna nuova piantumazione.

9 giugno 2009

DOPO 340 GIORNI ANCORA NESSUN ATTO AMMINISTRATIVO CONCRETO

Alcuni cittadini nei giorni scorsi hanno chiesto ad alcuni membri del Comitato quali siano gli atti concreti messi in campo dall'Amministrazione oltre al taglio di alcuni alberi. Alcuni facevano notare che sono trascorsi oltre 340 giorni dall'avvio delle prime segnalazioni pubbliche. E' possibile che dopo aver illustrato i primi intendimenti da parte dell'amministrazione l'Assessore Follien non abbia formalizzato nero su bianco quanto dichiarato. Ad oggi sembrerebbbe proprio così.
Dopo ben 340 giorni ancora nessun atto concreto!
Sono allo studio alcune iniziative concrete per celebrare il compimento del primo anno di attività del Comitato. E' possibile inviare come sempre suggerimenti o consigli.

24 maggio 2009

LEGAMBIENTE VDA - AMICI DEL VIALE IL 29 /5/2009 PER L'INIZIATIVA "ADOTTA UN ALBERO"

ADOTTA UN ALBERO - SEGUE

Si rafforza il sodalizio tra alberi e bambini

C’era una volta, ma chissà se c’è ancora, una bella iniziativa del Comune di Aosta che aveva deciso di piantare un albero per ogni nuovo nato. Alla famiglia arrivava poi una lettera sulla quale era indicato il posto in cui l’albero del loro bambino era stato sistemato.

Sulla scia di questa iniziativa, Legambiente e Gli amici del Viale della Pace, hanno coinvolto alcune classi della scuola Einaudi, che nel viale ha sede. L’idea è quella di imparare a conoscere e a fare amicizia con le piante della città e specialmente della strada che si percorre ogni giorno per andare a scuola.

Come è noto gli alberi del viale sono oggetto di un intervento di “riqualificazione” al quale i cittadini attraverso una petizione di oltre 300 firme, hanno chiesto di essere coinvolti ed informati prima di assumere decisioni definitive.

Lo scorso venerdì 22 maggio, le classi coinvolte hanno incontrato prima Carlo Lyabel che ha mostrato diapositive delle piante più comuni del nostro territorio e poi Andrea Piccirilli che ha presentato un gioco sulle piante e ha accompagnato i bambini a visitare quelle del viale per verificarne lo stato di salute.

Venerdì 29 maggio, sarà la volta di Maria Pia Simonetti che, sempre attraverso proposte di gioco, spiegherà ai bambini l’utilità degli alberi in città invitandoli ad adottare quelli del viale. Un modo come un altro per spiegare che un bene comune appartiene a tutti, cioè alla somma dei singoli individui, e che ne siamo tutti responsabili.


L’appuntamento è alla scuola Einaudi in Viale della Pace, 11 a partire dalle ore 15,00.

17 maggio 2009

PROGETTO "ADOTTA UN ALBERO": DAL 22 MAGGIO 2009

Progetto 'Adotta un albero'

Il Comitato “Amici del Viale della Pace” in vista degli interventi di riqualificazione del viale alberato, in collaborazione con Legambiente Valle d'Aosta, ha previsto il seguente incontro

venerdi 22 MAGGIO 2009 MATTINA E POMERIGGIO ( dalle ore 14,15).


nella zona verde antistante all'ingresso pedonale della Scuola Media Einaudi (entrata da Viale della Pace, 11).

Si segnala che nel corso dell'incontro pomeridiano potranno partecipare i componenti del comitato che avranno segnalato disponibilità nei due giorni precedenti all'incontro.

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22 maggio 2009 alle 10,15, con Carlo Lyabel "impariamo a riconoscere alcuni alberi della città"

22 maggio 2009 alle 14,30 con Andrea Piccirilli "Perché i nostri alberi stanno male? Com'è nato il comitato?" Sopralluogo nel viale della Pace

29 maggio 2009 alle 14,30 con M.Pia Simonetti "Cosa significa adottare un albero" Uscita nel Viale e adozione simbolica delle piante


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Il progetto mira a far partecipare gli alunni delle scuole della zona del Viale della Pace per una iniziativa di educazione ambientale.

E' un invito a tutti gli alunni ad essere parte attiva di un progetto per contribuire a salvaguardare le zone verdi e alberate presenti nel quartiere.

"È IL MIO AMBIENTE, LA MIA PIANTA!. ADOTTA UN ALBERO DEL TUO QUARTIERE”

Iniziativa di educazione ambientale rivolta agli alunni delle scuole elementari e medie legata alla riqualificazione del verde urbano della zona a seguito del deposito presso il Comune di Aosta della petizione popolare firmata da oltre 300 cittadini.


Ecco la nota inviata a tutti gli interessati:

Carissimi ragazzi, dirigenti, docenti.

Con questa iniziativa il Comitato Amici del Viale della Pace unitamente a Legambiente Valle d'Aosta intende rivolgere un invito a tutti Voi ad essere parte attiva di un progetto per contribuire a salvaguardare il nostro ambiente ed in particolare le zone verdi e alberate presenti nel quartiere.

"E' il mio ambiente, la mia pianta! Adotta un albero": è il messaggio che vogliamo trasmettere con questa iniziativa.

Bisogna infatti ricominciare dai comportamenti individuali per far sì che si diffonda, soprattutto tra i più giovani, il concetto che preservare l'ambiente in cui ognuno di noi vive è essenziale per il nostro futuro.

Anche con semplici gesti e buone abitudini possiamo recuperare quello stile di vita fatto di sobrietà, di attenzione e di rispetto testimoniato per secoli dalle generazioni che ci hanno preceduto.

Siamo convinti che condividete questi obiettivi e chiediamo dunque il vostro aiuto perché da questa iniziativa, che dovrebbe far conoscere le varie specie di alberi presenti nel quartiere con la partecipazione di operatori qualificati e far adottare individualmente una pianta di cui prendersi cura nel corso dell’anno scolastico, possano scaturire altre idee e proposte concrete per provare ad aprire una nuova fase nel rapporto con il verde urbano che ci circonda.

Perché un futuro migliore per tutti passa soprattutto dall'impegno di ciascuno.

16 maggio 2009

ESPERIMENTI DI CONSULTAZIONI ONLINE: LE NOVITA'




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INCENERITORE: soluzione sbagliata ad un problema esistente.

La Valle d’Aosta produce circa 100.000 ton di rifiuti all’anno. L’assessore regionale all'ambiente Manuela Zublena si è impegnata a raggiungere gli obiettivi imposti dall’ UE, ovvero il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Nel 2012, data entro la quale dovrebbe entrare in funzione l’inceneritore, avremo quindi circa 35.000 ton di rifiuti indifferenziati residui.
Nessuno si sognerebbe con questi numeri di costruire un inceneritore.
Sarebbe sufficiente un trattamento Meccanico Biologico (un processo a freddo che non produce alcuna sostanza altamente inquinante), e i residui finali ammonterebbero a circa 10.000 ton., che si potrebbero portare nella già prevista discarica di Issogne oppure trasportare fuori valle per bruciarli in un cementificio (ve ne sono alcuni disponibili in Lombardia) . Se si volesse essere poi più virtuosi, come propone il comitato rifiuti zero, si potrebbe fare la raccolta capillare dell’umido, incentivare la raccolta differenziata secondo il principio: “chi più differenzia, meno paga” e portare avanti iniziative di riduzione alla base della produzione di rifiuti. Cosi facendo i residui sarebbero di anno in anno sempre minori e si arriverebbe gradualmente a “rifiuti zero”.
I costi del Trattamento Meccanico Biologico sarebbero di circa 30 milioni di euro Avremmo risolto il problema dei rifiuti e non ci sarebbero rischi per la salute.
L’amministrazione regionale invece ha deciso diversamente. Visto che i rifiuti prodotti localmente non sono sufficienti a far funzionare anche il più piccolo degli inceneritori, si è deciso di trovarli andando a dissotterrare la vecchia discarica di Brissogne . Come l’assessore ci ha detto non c’è la necessità di fare questa bonifica (costo: 100 milioni di euro). La si può fare o meno. La motivazione? E’ brutta e puzza e costituisce per il turista che arriva in valle una “brutta porta di ingresso”.
Senza la bonifica l’inceneritore non ha senso di esistere. Ciò vuol dire che l’amministrazione ha deciso di spendere 140 milioni di euro (la differenza di costo fra i 2 progetti), ovvero 270 miliardi di vecchie lire, non per risolvere i problema dei rifiuti, ma per bonificare una discarica che non ha bisogno di essere bonificata!


L’inceneritore a griglia immetterà inoltre in atmosfera varie sostanze inquinanti, di cui alcune sono anche cancerogene e quindi metterà a repentaglio la nostra salute.
Alla fine di tutto ciò, bruciando 85.000 ton all’anno, avremo paradossalmente circa 20.000 ton/anno di rifiuti residui, ovvero il doppio rispetto a quelli che avanzerebbero da un trattamento a freddo.
Una parte della discarica di Brissogne (40.000 ton.) andrebbe inoltre portata direttamente ad Issogne e quindi in realtà avremo alla fine circa 60.000 ton/anno, ovvero 6 volte i rifiuti che rimarrebbero con l’alternativa proposta dal CRZ Vda.
Si è scelto quindi un progetto molto costoso, inquinante e dannoso per la salute, nonché di breve respiro e non necessario, a fronte di un’ alternativa semplice, lungimirante, economica ed ecologica.


AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO: soluzione sbagliata ad un problema inesistente.


L’apertura dell’aeroporto di Aosta al traffico commerciale ha già dimostrato da tempo di essere un’impresa fallimentare. L’Air Vallee in tutti questi anni ha continuato ad operare solo grazie alle sovvenzioni della regione e l´AVDA (società di gestione dell’aeroporto) accumula già adesso un passivo annuale superiore ad un milione di euro
Il turismo valdostano non ha certo tratto vantaggio dalla presenza di una linea aerea che per sua natura si è rivolta soprattutto a viaggi d’affari. Al contrario la presenza del traffico commerciale ha gravemente penalizzato il volo turistico, in particolare il volo in aliante ad alta quota.
I fautori dell’aeroporto commerciale dicono che questo palese fallimento è avvenuto perché in passato non si è avuto il coraggio di investire abbastanza. In realtà in questi anni sono stati investiti ingenti capitali per migliorare la pista, per l’illuminazione (mai usata), per gli hangar (male utilizzati), per l’aerostazione prefabbricata, senza che l’attività commerciale sia mai riuscita a crescere al punto da auto sostenersi. Ora, nonostante i miseri risultai ottenuti, si è deciso di vanificare gran parte degli investimenti fatti a suo tempo con la costruzione di una nuova pista, di un nuovo sistema di illuminazione e di una nuova aerostazione.
Aosta dista appena 100 km da Caselle, il cui aeroporto é più grande, più attrezzato, migliore e più sicuro, non solo dell’attuale aeroporto di Aosta, ma anche di quello in progetto.
Nel settore dei voli charter non potremo mai competere con l’aeroporto di Caselle, dove aerei da 300 posti possono atterrare in tutte le condizioni di tempo, mentre da noi velivoli di 80 passeggeri potrebbero atterrare solo con condizioni meteorologiche favorevoli.

L’unica attività Charter possibile sarà quindi quella sovvenzionata dalla Regione e, viste le ingenti spese sostenute, prima di riconoscere l’inevitabile fallimento dell’impresa, l’Amministrazione Regionale sarà indotta a cercare di sostenere l’attività di volo sovvenzionando le compagnie per fare voli charter altrimenti non remunerativi.
La giustificazione sarà che così facendo si accresce l’indotto turistico. Il risultato finale sarà che la regione, nell’intento di aumentare gli introiti turistici, finanzierà un progetto che oltre ad aumentare l’inquinamento acustico ed atmosferico esporrà la nostra vallata al rischio di gravi incidenti. Tutto ciò, paradossalmente, allontanerà più turisti di quanti pretende di avvicinarne.

La costruzione della nuova aerostazione (costo 15 milioni di euro) sia rimandata sino a quando il numero dei passeggeri effettivamente trasportati lo renda necessario. La programmazione dei voli commerciali dovrebbe essere tale da contenere l’inquinamento acustico ed atmosferico, favorendo l’utilizzo dell’aeroporto da parte dei velivoli da turismo, degli alianti e dei velivoli di aerotaxi, promuovendo i voli panoramici e sportivi volti a valorizzare la bellezza turistica delle nostre montagne.

Il compito di ricevere i voli Charter dovrebbe restare all’aeroporto di Caselle (che e’ già collegato con le più importanti capitali europee e con Roma a prezzi davvero competitivi) mentre l’Amministrazione Regionale dovrebbe concentrarsi davvero sull’obbiettivo di migliorare l’accessibilità alla Valle d’Aosta da parte dei turisti internazionali migliorando i collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Caselle e con la rete ferroviaria nazionale.

L’adeguamento della ferrovia potrebbe essere almeno in parte finanziato con i fondi resi disponibili dall’abbandono del progetto dell’inceneritore.

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Se a prima vista questi due progetti sembrano molto differenti, con uno sguardo più attento si notano invece molte similitudini.
 la motivazione alla base di entrambi è quella di attrarre più turisti;
 entrambi i progetti hanno dei costi enormi che ricadranno sulla società;
 entrambi lavoreranno in perdita;
 per entrambi esistono alternative più virtuose e molto meno costose;
 entrambi non faranno che peggiorare ciò che vorrebbero migliorare: cercando di aumentare il turismo lo faranno diminuire, cercando di diminuire i rifiuti li faranno aumentare.

La Valle d’ Aosta deve continuare ad essere un”Isola felice”, non può essere competitiva proponendo un alienante e snaturante turismo di massa, ma deve mantenere l’immagine di una nicchia di natura incontaminata. Questo cercano i turisti in Valle. Questo dobbiamo preservare: l’ambiente come capitale naturalistico, economico e culturale, da non dilapidare nell’interesse immediato di pochi a svantaggio del benessere futuro di tutti.

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METRO SOTTERRANNEA DI COLLEGAMENTO ZONA SUD (CIDAC) CON ZONA NORD DI AOSTA (OSPEDALE). Soluzione sbagliata ad un problema inesistente.
La zona si percorre in sette minuti a piedi.