19 agosto 2009

ADESIONE ALLA CAMPAGNA "PORTALASPORTA" PROMOSSA DA ASS. COMUNI VIRTUOSI

Iniziative di riduzione dei materiali da riciclo (rifiuti) che attendono risposta dai vari decisori politici a livello locale.

campagna "Porta la Sporta"
C.a
Sig Assessore regionale al Territorio e Ambiente
Sig Sindaco e Assessori comunali all'Ambiente

Gentile Signor Sindaco,
Gentili Assessori,

questa comunicazione vi viene inviata per invitarvi caldamente ad aderire a una campagna che, pur apportando grandi benefici ambientali, non comporta un dispendio di risorse finanziarie: basta l'entusiasmo e la capacità dell'amministrazione nel saper individuare e coinvolgere in questo progetto, già ampiamente collaudato, rappresentanti degli esercizi commerciali locali e associazioni volontarie di cittadini che siano disponibili a donare qualche ora del loro tempo libero a beneficio della salute dell'ambiente.

L'iniziativa "Porta la Sporta" è stata lanciata lo scorso marzo 2009 sul territorio nazionale con il patrocinio del WWF e di diverse regioni italiane tra cui Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, ER, Marche,Toscana.
Altri importanti enti e associazioni hanno recentemente aderito come Italia Nostra, FAI, Pro Natura, Adiconsum, ecc.

Per i comuni che intendessero partecipare alla settimana europea di riduzione rifiuti 2009 Porta la Sporta potrebbe rappresentare un valido progetto di partecipazione.

"Porta la Sporta" promossa dall'Associazione dei comuni virtuosi è una campagna tutta propositiva che permette a un comune, a una circoscrizione di ridurre drasticamente la diffusione di sacchetti in plastica a favore di borse riutilizzabili proponendo un piano di azione semplice ma che coinvolge efficacemente cittadini, esercenti commerciali, associazioni e singole persone.
Vengono suggerite due modalità di intervento, una più articolata e incisiva di cui si può fare promotore il comune con emissione di una delibera che contiene un piano di intervento.

La campagna è stata creata come un progetto “chiavi in mano” e con la specifica missione di fornire gratuitamente alle amministrazioni materiali e strumenti utilizzabili da subito per fare partire iniziative a vari livelli. Sono sempre più numerosi gli amministratori che ci contattano ogni giorno per richieste di chiarimenti
e di consulenza.

Il sito della campagna: http://www.portalasporta.it, infatti mette a disposizione una varietà di materiali informativi e promozionali ( personalizzabili con eventuali aggiunte di loghi e testi e scaricabili nella sezione Entra in Azione) e si propone come punto di riferimento per supportare le iniziative in corso e documentarne
esiti e specificità attraverso uno spazio permanente dedicato.

Alleghiamo immagine di un retino che a fronte del suo prezzo contenuto (30 cent) se acquistato in quantità, può contenere una spesa di 15 kg. E' stato adottato in diverse occasioni per lanci gratuiti di borse verso scuole e cittadini da parte di associazioni, comuni, enti parco e aziende di igiene ambientale impegnate in campagne di sensibilizzazione abbinate alla partenza del servizio di raccolta domiciliare.

Si resta a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito.

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Locandina per campagna comunale
http://www.portalasporta.it/azione_materiali/nuovi/loc_comune_a3.pdf

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altra campagna:
pannolini riciclabili per saperne di più >>>

17 agosto 2009

LA TEORIA DELLE "ERRE" E IL METODO "VEDELAGO"

La teoria delle R: ridurre,riusare,riciclare (o compostare), ma anche riparare, ricercare, riprogettare ed infine la R più importante: responsabilizzare.
IL “Metodo Vedelago” non necessita di sperimentazioni e neppure di consulenze.

Il termine “rifiuti” va sostituito con il termine “materiali da riciclo”. Questa è la filosofia che ispira l'attività posta in essere dal “Centro Riciclo Vedelago”, da cui prende il nome il metodo ivi utilizzato. Il modello di riciclo totale ideato da Carla Poli a Vedelago in provincia di Treviso è già stato adottato da alcuni comuni italiani e europei, ed è stato presentato ufficialmente il 10 luglio 2009 ad Aosta per iniziativa di CRZ Vda. Tale metodo, riconosciuto e catalogato come eco-innovazione dall’Unione Europea, è in grado di riciclare il 97% circa della frazione secca dei rifiuti trattati e trasforma tutto il materiale residuo in un granulato a matrice prevalentemente plastica. Col tale materiale si produce un composto utilizzato per fabbricare mattoni e oggetti per arredo urbano nel rispetto delle norme vigenti. Tale impianto denominato “ad estrusione” non gestisce la frazione umida, riutilizza il materiale da riciclo (rifiuti) derivanti sia dalla raccolta differenziata porta a porta, sia quello proveniente da commercianti ed artigiani.
Il metodo Vedelago, permette di:
1.recuperare valore economico dalla rivendita dei materiali riciclati
2.creare nuova occupazione rispetto ai metodi attualmente in uso
3.abbassare la tassa sui rifiuti pagata dai cittadini
4.diminuire i costi per la gestione dei rifiuti a carico dei Comuni
5.coinvolgere i cittadini in comportamenti coerenti e virtuosi.

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Cosa fare e proporre se...
Le scelte, i lavori decisi dalle istituzioni (amministrazioni comunali, provinciali e regionali) alcune volte non hanno alcun legame nè alcun punto di contatto con le espressioni, volontà espresse dalle forme di espressione spontanee (comitati, associazioni, ecc). Anche nella nostra regione si avvertono segnali di uno scollamento tra decisioni pubbliche e "sentire comune" dei cittadini organizzati o meno in associazioni. Spesso i cittadini non sono informati pienamente in merito ai costi e alle conseguenze dei progetti e delle decisioni e del loro impatto sull’ambiente o sulla salute pubblica.
Ecco alcune iniziative meritevoli da adottare nella legislazione regionale:
1) istituire forme e modalità di un vero e proprio "dibattito pubblico"
2) individuare i temi sottoponibili al "dibattito pubblico"
3) definire i soggetti che hanno diritto di attivare il dibattito
4) istituire una Autorità locale per la garanzia e la promozione della partecipazione
5) stabilire modalità e procedure per il "dibattito Pubblico".

In pratica la normativa regionale dovrebbe sancire la partecipazione alla elaborazione e alla formazione delle politiche regionali e locali come un vero e proprio diritto garantito. L'obiettivo è di promuovere la partecipazione come forma ordinaria di amministrazione e di governo territoriale in tutti i settori e a tutti i livelli amministrativi e di creare e favorire nuove forme di scambio e di comunicazione tra le istituzioni e la società.

Chi potrebbe aver diritto ad intervenire nei processi partecipativi:
di sicuro i cittadini residenti e gli stranieri o apolidi regolarmente residenti nel territorio interessato da processi partecipativi; le persone che lavorano, studiano o soggiornano nel territorio interessato; i valdostani residenti all’estero quando si trovano in valle d’Aosta; altre persone, anche su loro richiesta, che hanno interesse rispetto al territorio in questione o all’oggetto del processo partecipativo e che il responsabile del dibattito ritenga utile far intervenire nel processo partecipativo stesso.

15 agosto 2009

MISURARE, VALUTARE E RENDERE CONTO

CARTA DI BELLUNO: misurare, valutare, render conto per una cultura della cittadinanza

Gli Enti sottoscrittori ritengono sia dovere delle amministrazioni pubbliche rendere conto ai cittadini e alle imprese con chiarezza, tempestività, coerenza e sistematicità dell’utilizzo dei soldi pubblici che i contribuenti versano.

Obiettivo dell’attività di rendicontazione è di costruire le condizioni per la fiducia e per scelte democratiche consapevoli e informate. Per ottenere questo risultato gli Enti sottoscrivono questa Carta di impegni e scelgono di lavorare insieme per individuare strumenti, modelli e metodi di misurazione, valutazione e rendicontazione coerenti con essa. Parallelamente, i suddetti enti accettano di farsi promotori attivi della Carta di Belluno affinché ogni altra amministrazione, di grande o piccola dimensione, che opera attivamente su queste tematiche, possa in breve tempo aderire all’iniziativa e contribuire così alla formazione di un movimento di pensiero, il più ampio possibile, finalizzato a rafforzare integrità e trasparenza nell’amministrazione pubblica locale.

Capo 1 : GARANTIRE I DIRITTI.
Gli Enti sottoscrittori riconoscono e si impegnano a garantire i seguenti diritti:

informazione: il diritto dei cittadini ad essere informati con completezza e regolare periodicità sull’andamento dell’amministrazione sia dal punto di vista dei risultati che dell’impiego delle risorse;

diffusione: il diritto dei cittadini alla chiara e leggibile esposizione dei documenti di rendicontazione e alla loro divulgazione in molteplici canali fisici e virtuali in modo da raggiungere con facilità la più ampia popolazione possibile;

identificazione:il diritto dei cittadini a poter identificare nei documenti di rendicontazione le risorse impiegate per le singole categorie di portatori di interesse (ad es. giovani, anziani, donne, fasce deboli, imprese, commercio, ecc.);

confronto: il diritto dei cittadini a poter confrontare i documenti di rendicontazione sia in forma diacronica, garantendo quindi una sostanziale uniformità nel tempo che permetta di leggere e confrontare l’andamento dei capitoli nei vari esercizi; sia in forma sincronica ossia mediante confronti tra amministrazioni omogenee

valutazione di coerenza: il diritto dei cittadini a poter leggere facilmente gli elementi di coerenza tra le linee di mandato, la relazione revisionale e programmatica, eventuali documenti di pianificazione volontaria (es. Piano Strategico) e gli strumenti di rendicontazione. Ogni punto esplicitato nei documenti sopraccitati dovrà trovare uno specifico riscontro nei documenti di rendicontazione, anche a fronte di azioni non attivate o sviluppate solo parzialmente

partecipazione: il diritto dei cittadini a conoscere per tempo e in forma completa, chiara e leggibile i documenti di programmazione e i bilanci preventivi dell’ente e di poter contare su un canale interattivo per far sentire la propria voce nelle scelte relative

Capo 2: MISURARE E VALUTARE
Per rendere effettivi tali diritti gli Enti sottoscrittori si impegnano a:

studiare principi comuni nella riclassificazione dei documenti di rendicontazione per portatori di interessi in modo che sia:
-comprensibile al maggior numero di cittadini possibile (indice di leggibilità)
-confrontabile nel tempo (confronti diacronici)
-confrontabile rispetto ad amministrazioni omogenee (confronti sincronici) e quindi stilato secondo specifiche comuni e condivise almeno per i principali capitoli e per i principali portatori di interessi

mettere in comune gli indicatori di outcome e di performance effettivamente usati in ogni Ente in modo che da costituire un utile database di indicatori che indichino con chiarezza cosa si misura e come pubblicare i documenti di rendicontazione opportunamente riclassificati su un sito Internet ad hoc (www.misurapa.it)

istituire un marchio che contrassegni e renda riconoscibili le amministrazioni che hannosottoscritto la Carta

Partner
FORUM PA e Lega delle Autonomie, aderendo agli obiettivi sopraindicati, si impegnano a promuovere la Carta e i suoi principi, a diffonderne i risultati, a facilitare la collaborazione tra gli Enti sottoscrittori.
Belluno, 21 gennaio 2008.

MATERIALE IN DISCARICA: DA 45.000 A 1.500 TONN/ANNO CON IL METODO VEDELAGO

Si riportano i dati sintetici dei materiali da riciclo (rifiuti) prodotti in Valle d'Aosta nel 2008: 74.505 tonnellate. In sintesi circa 45.000 di raccolta indifferenziata e circa 30.000 di raccolta differenziata. Ad oggi in discarica, vengono interrate circa 45.000 tonnellate/annue.

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Domanda:
Applicando il "metodo Vedelago" quanto materiale dovrà essere interrato in discarica?

Risposta:
Solo 1500 tonn/annue. Ecco la spegazione. Partiamo da un volume di produzione di rifiuti annuo pari a circa 81.400 tonnellate. Tenendo conto che l'umido avviato al compost in realtà simili ammonta a circa il 30% del totale produzione rifiuti in valle d'aosta ammonterebbero a circa 24.000 tonnellate. In discarica senza fare altri trattamenti entrerebbero circa 57.000 t/annue. Tenendo conto del recupero di carta pari a circa 16.280 t, vetro, acciaio alluminio e plastica pari a circa 14.000 t per un importo totale pari a circa 30.280 t. In discarica, senza fare altri trattamenti, entrerebbero circa 26.700 t/annue. Applicando a questo punto il trattamento di riciclo "metodo Vedelago" le circa 27.000 tonnellate di residuo secco residuo permetteranno di ottenere materiale da recupero pari a circa 25.400 t/annue.
In discarica, quindi, entreranno solo 1.500 t/annue contro le attuali 45.000 t/annue.

13 agosto 2009

VISITE DI APPROFONDIMENTO ALLA DISCARICA DI BRISSOGNE

Sono aperte le iscrizioni per partecipare alla visita di approfondimento in merito al funzionamento del Centro Regionale Trattamento Rifiuti di Brissogne.

Oltre alla prima data che sarà il 29 agosto 2009 sarà possibile visitare la discarica anche a settembre e a ottobre, previa prenotazione.

via mail indicando: cognome, nome, num cell, mail.

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Alcuni dati sulla societa di gestione Valeco spa.
La Valeco S.p.A., gestisce il Centro Trattamento Rifiuti e l'annessa discarica di Brissogne è una società di capitali, partecipata per il 20% dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e per l’80% dalla Ecofin s.r.l. che annovera fra i suoi soci aziende specializzate operanti nel settore dello smaltimento rifiuti, cioè l’ASVS International, costruttrice dell’impianto, l’Aimeri che in passato gestiva la raccolta rifiuti e la Baltea service, socio locale specializzato nella conduzione di macchinari elettromeccanici.

La Valeco S.p.a. si occupa anche della costruzione e gestione di discariche di rifiuti inerti situate in Valle, della costruzione e gestione delle discariche per rifiuti speciali non pericolosi, del trasporto di rifiuti speciali non pericolosi e del riciclaggio e valorizzazione di rifiuti inerti.

La Valeco spa controlla al 100%, la Rival srl, cioè Riciclaggio e valorizzazione rifiuti inerti, che ha avviato l’attività di recupero e riciclaggio dei rifiuti inerti per i loro riutilizzo. L’attività della Rival, che ha sede a Nus. Il trattamento effettuato sui rifiuti inerti consiste nella loro frantumazione, deferrizzazione, lavaggio e vagliatura al fine di ottenere materiale adatto ad essere reimpiegato nella attività di costruzione.

La Valeco s.p.a è stata coinvolta nel recente passato in incontri in materia di corretta gestione dei rifiuti allo scopo di fornire ai cittadini ed agli amministratori, tutti gli elementi giuridici, amministrativi e tecnici necessari a formare conoscenza nel settore specifico.

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La visita riguarderà l'intero comprensorio della discarica "controllata" costituita da tre lotti(in data 14 agosto 2009 è stata approvato il IV lotto per una spesa complessiva pari a 4 milioni di euro) realizzati ed uniti fra di loro in sequenza nel tempo, che occupano una superficie di circa 6 ettari e nei quali sono stati interrati, a tutto il 2002, circa 900.000 t di rifiuti e a tutto il 2008 circa circa 1.500.000 t di rifiuti. In sei anni sono affluiti in discarica circa 600.000 t , circa 100.000 t/ annue. I dati sopra indicati saranno approfonditi nel corso della visita.

I rifiuti vengono "trattati" e successivamente smaltiti all'interno della discarica, mentre altri materiali di scarto, provenienti, sia dalle raccolte differenziate comunali e private (carta, cartone, vetro, plastica, ferro, alluminio), sia dal trattamento dei rifiuti eseguito presso il Centro (acciaio proveniente dalla deferrizazione dei rifiuti e compost dal trattamento aerobico dell'erba e del legno), sono soggetti a riutilizzo e vengono stoccati e inviati a centri esterni.
Il fondo della discarica è isolato con un doppio telo in polietilene, in modo che il liquame prodotto dalla decomposizione dei rifiuti (percolato) venga raccolto e pompato all'attiguo depuratore e poi fatto defluire nel fiume Dora Baltea che scorre tutto lungo il lato sud della discarica.
Man mano che i lotti discarica si esauriscono anche la parte superficiale della discarica viene ricoperta con teli impermeabili e, successivamente, inerbita.
Il quantitativo annuo di tutti i rifiuti trattati presso il Centro si aggira sulle 90.000 t di cui poco meno del 40% viene inviato al riutilizzo (cartiere, vetrerie, fonderie, aree verdi, ecc.). Una parte quindi dei rifiuti riciclabili circa 36.000 t vengono inviati alle filiere del CONAI (Consorzio nazionale recupero imballaggi) con le quali, a seguito di accordi di programma con la Regione Autonoma Valle d’Aosta, la Valeco stipula delle convenzioni.

Attualmente sono occupati 34 operatori ed in base al contratto in essere con l'ente proprietario (la regione valle d'aosta) l'azienda viene remunerata per tonnellata di materiale conferito.
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E' possibile inviare eventuali domande di approfondimento sempre via mail.

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Raccolta differenziata e relativi indicatori.
L’indicatore quantifica, come percentuale sul totale prodotto, i rifiuti urbani raccolti per tipologie recuperabili ed effettivamente avviati a recupero.

Normativa di riferimento
D.Lgs. 152/06 e s.m.i., art.
L. 296/06
L.R. 31/07


Livelli normativi di riferimento
Percentuali obiettivo di raccolta differenziata dei rifiuti urbani:
D. Lgs. 152/06 – Art. 205:
35% entro 31 dicembre % entro 31 dicembre % entro 31 dicembre 2012
per ogni ambito territoriale ottimale
(in Valle d’Aosta è l’intera regione)

L. 296/06 – Art. 1 comma 1108:
40% entro 31 dicembre % entro 31 dicembre % entro 31 dicembre 2011
per ogni ambito territoriale ottimale
(in Valle d’Aosta è l’intera regione)ù

L.R. 31/07 – Art. 10:
40% entro 31 dicembre % entro 31 dicembre % entro 31 dicembre 2011

per ogni sottoambito territoriale ottimale
(in Valle d’Aosta Comunità montane e Comune di Aosta)


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dati raccolta differenziata al 31/12/2008

subAto %RD/RU

C.M. VALDIGNE 39
C.M.GRAND PARADIS 38
C.M. GRAND COMBIN 37
COMUNE DI AOSTA 47
C.M. MONTE EMILIUS 38
C.M. MONTE CERVINO 37
C.M. EVANCON 35
C.M. MONTE ROSA 41
C.M. WALSER 40

TOT VDA 40

SACCHETTI DELLA SPESA SOLO BIODEGRABILI: SI PUO' FARE!

A titolo esemplificativo si riporta un fac simile di ordinanza a cui ogni comune in valle potrebbe ispirarsi.

Si tratta semplicemente di cambiare abitudini un poco alla volta...

per ulteriori informazioni >>>

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Considerato che con l'avvio del progetto “raccolta differenziata porta a porta” sull'intero territorio comunale l’utilizzo di sacchetti per la spesa in materiali non biodegradabili può contribuire a pregiudicare l’ottimale raggiungimento degli obiettivi prefissati per la raccolta differenziata in ambito comunale.

che laddove la raccolta avviene con i cassonetti la frazione organica presenta impurità, dovuta proprio alla presenza di questi sacchetti di plastica;

che l’utilizzo di sacchetti per la spesa biodegradabili permetterebbe di ridurre notevolmente l’impatto ambientale dei sacchetti monouso: si ridurrebbero le emissioni di CO2 (produzione) e si eliminerebbero i problemi di smaltimento.

Ritenuto opportuno e necessario assumere le iniziative del caso finalizzate alla riduzione al minimo dell’utilizzo di sacchetti monouso per la spesa non biodegradabili, di qualsiasi materiale essi siano, fino a giungere alla completa eliminazione di esso, disciplinando con la presente le modalità di asporto di cibi, alimenti, beni e merci di vario genere sul territorio comunale;

Si individuano le seguenti misure ritenute idonee al perseguimento degli obiettivi di cui in premessa:

1. Gli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande, esercenti attività sul territorio comunale, a decorrere dalla data di efficacia della presente, non potranno distribuire ai clienti sacchetti per la spesa monouso in
materiale non biodegradabile;

2. Gli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande, esercenti attività sul territorio comunale, a decorrere dalla data di efficacia della presente, potranno distribuire agli acquirenti, esclusivamente, sacchetti per la
spesa monouso in materiale non biodegradabile;

3. I cittadini residenti, a decorrere dalla data di efficacia della presente, si dovranno dotare e dovranno utilizzare, esclusivamente, sacchetti monouso per la spesa in carta o altro materiale biodegradabile, ovvero borse riutilizzabili a rete in stoffa o tessuto;

4. Coloro che, dalla data di efficacia della presente, acquisteranno in esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande ubicati sul territorio comunale sono obbligati ad utilizzare per l’asporto a casa dei prodotti acquistati, esclusivamente, sacchetti monouso in carta o altro materiale biodegradabile ovvero di borse
riutilizzabili a rete in stoffa o tessuto;

Dato atto che ai contravventori della presente ordinanza sarà applicata una sanzione amministrativa di € 27,50 nel minimo ed € 275,00 al massimo;

Evidenziato che entro il termine di entrata in vigore della presente fissabile nel giorno ... Ottobre 2009 saranno definite con le organizzazione di categoria, in sede di concertazione, modalità di attuazione, ulteriori eventuali determinazione ed interventi
del Comune;

Visti:
- il Decreto Legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997;
- l’art. 50 del D.lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii.;
- l’art. 7bis del D.lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii.;
- il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006;
- la legge n. 123/08;
- il Regolamento Comunale di Igiene Urbana;
- il regolamento di Polizia Urbana;
- lo Statuto Comunale;

Per quanto sopra indicato


ORDINA

1. Gli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande, esercenti attività sul territorio comunale, a decorrere dalla data di efficacia della presente, non potranno distribuire ai clienti sacchetti per la spesa monouso in
materiale non biodegradabile;

2. Gli esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande, esercenti attività sul territorio comunale, a decorrere dalla data di efficacia della presente, potranno distribuire agli acquirenti, esclusivamente, sacchetti per la
spesa monouso in materiale biodegradabile;

3. I cittadini residenti, a decorrere dalla data di efficacia della presente, si dovranno dotare e dovranno utilizzare, esclusivamente, sacchetti monouso per la spesa in carta o altro materiale biodegradabile, ovvero borse riutilizzabili a rete in stoffa o tessuto;

4. Coloro che, dalla data di efficacia della presente, acquisteranno in esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande ubicati sul territorio comunale sono obbligati ad utilizzare per l’asporto a casa dei prodotti acquistati, esclusivamente, sacchetti monouso in carta o altro materiale biodegradabile ovvero di borse
riutilizzabili a rete in stoffa o tessuto;

5. Entro la data di decorrenza della presente saranno definite, con le organizzazione di categoria interessate, in sede di concertazione, modalità di attuazione, ulteriori eventuali determinazione ed interventi del Comune;

6. La presente Ordinanza ha efficacia a decorrere dal ... Ottobre 2009;