Un grido di dolore a nome degli alberi.
Vorrei lanciare un grido di dolore in nome dei miei amici che non lo possono fare, gli alberi di Aosta. Spazi angusti, collocazioni assurde, ma soprattutto potature esagerate e tecnicamente sbagliate hanno ridotto le piante della nostra citta' a tristi simulacri di cio' che dovrebbe rappresentare la gioia di vivere nel suo senso piu' completo e saggio, un albero.
Chiunque percorra in estate vie come Monte Grivola, Conte Crotti, tutto il quartiere Cogne, la zona del cimitero, viale della Pace, ma poi insomma dappertutto, si trova di fronte a pallidi moncherini con le foglie ingiallite e malate, spesso disidratati per l'insufficiente superficie percolante, orrendamente sfigurati in quello che dovrebbe essere il loro portamento naturale, che nemmeno viene piegato a qualsivoglia criterio estetico, ma pare piuttosto il frutto consapevole di una mente sadica e malata. Sono passati invano circa vent'anni da quando sollevai per la prima volta la questione, in Comune si sono avvicendati assessori, dirigenti e tecnici e nulla e' cambiato, se non per le piante ornamentali che una provvida legge regionale cerca di tutelare (ma abbiamo gia' perso la robinia del Ponte di pietra, una vecchia Signora che molto probabilmente aveva conosciuto Napoleone). E' forse appena il caso di accennare che nelle altre citta' occidentali viene data grande importanza agli alberi, soprattutto nella progettazione urbanistica. Provate a osservare il nuovo parcheggio, se cosi' si vuole chiamare uno spiazzo cementificato senza ombra ne' acqua ne' verde, davanti al Mostro di Saint-Martin (alludo ovviamente alla costruzione che hanno genialmente realizzato per compiere impunemente un altro crimine urbanistico, la morte per soffocamento della bellissima chiesetta di Saint-Martin) e in tutto e per tutto in sintonia con questo, non puo' che pensare all'urgente necessita' di un'eutanasia che consenta una morte rapida e decorosa alle 4 piante sofferenti che vi si trovano, e che come spettri ci ricordano ogni giorno la violenza che commettiamo sulla Natura.
Se l'amministrazione comunale non ha le competenze necessarie a gestire il patrimonio arboreo della citta', mi metto a disposizione fin d'ora, a titolo gratuito, per organizzare un piano di salvataggio che ponga fine a questa vergogna.
GHIGO ROSSI AOSTA
tratto da La posta dei lettori - La stampa 5 agosto 2011
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