OTTOBRE 2011 - PETIZIONE PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE IN DATA 3 GIUGNO 2011 PROMOSSA DA 11007 CITTADINI VALDOSTANI PER RICHIEDERE UN CONFRONTO FRA ESPERTI IN MERITO ALLA REALIZZAZIONE TRA UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO A FREDDO DEI RIFIUTI ED UN IMPIANTO DI PIROGASSIFICAZIONE, NONCHÉ UNA CONTEMPORANEA MORATORIA DEL BANDO DI GARA PER L’IMPIANTO DI PIROGASSIFICAZIONE.
le richieste dei cittadini estratte dai lavori della commissione competente
Sintesi degli interventi dei cittadini nel corso degli incontri con la competente commissione consiliare.
Il cittadino Sig. CHAUSSOD ha ricordato il percorso che ha portato alla costituzione del Comitato Valle Virtuosa e ha illustrato le preoccupazioni, generate nella popolazione, dall’ipotesi di realizzazione di un impianto di pirogassificazione evidenziando che tale tecnologia è scarsamente sperimentata e che la problematica delle emissioni è particolarmente sentita dai cittadini.
Ha precisato, inoltre, che l’impianto risulta sovradimensionato per le esigenze della Regione, in considerazione della legislazione regionale vigente che prevede una riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati ed ha espresso, pertanto, il timore che si possano in futuro smaltire rifiuti provenienti da altre Regioni italiane e ha citato, ad esempio, il caso di Napoli.
Ha riferito di ritenere che la scelta dell’impianto di pirogassificazione sia in contrasto con altre scelte effettuate dalla Regione e dagli enti locali finalizzate a ottenere riconoscimenti di aree di notevole interesse ambientale e paesaggistico.
Ha ribadito che le richieste della petizione sono finalizzate a ottenere un confronto tra tecnici con sistemi alternativi al pirogassificatore, quali il trattamento meccanico biologico (Tmb) e ha fatto presente che con l’aumento della raccolta differenziata si allungherebbe la durata del IV lotto della discarica.
Il cittadino Sig. TAMONE ha ricordato che il Consiglio comunale di Etroubles ha adottato una deliberazione finalizzata a richiedere all’Amministrazione regionale una moratoria dell’appalto in corso per la realizzazione di un pirogassificatore in Valle d’Aosta e di attivare un confronto tecnico fra le varie soluzioni percorribili.
Ha illustrato i contenuti della deliberazione ribadendo l’opportunità di attivare anche in Valle d’Aosta la raccolta dell’umido al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalle normative vigenti.
Ha chiesto, infine, all’Amministrazione regionale un’attenta riflessione in merito alla decisione di procedere alla realizzazione di un pirogassificatore in quanto tale tipologia di impianto non risulta particolarmente sperimentata.
Il cittadino Sig. MOMIGLIANO LEVI ha ribadito che il Comitato Valle Virtuosa chiede un confronto tra tecnici in merito ai diversi sistemi di trattamento dei rifiuti ed ha auspicato che si adotti un sistema di smaltimento dei rifiuti più rispettoso dell’ambiente e della salute.
Ha ricordato che la Città di Aosta presenta già attualmente diverse criticità dal punto di vista ambientale e ha fatto presente che dove i sistemi di pirogassificazione sono stati adottati, oltre a problemi di funzionamento, sono emerse problematiche connesse alla salute in relazione alle emissioni di tali impianti.
Il cittadino Sig. CURTAZ ha fatto presente che citare l’esempio di Napoli appare poco serio dal punto di vista della correttezza intellettuale e ha dichiarato di ritenere opportuno che il confronto avvenga su basi tecniche tra i tecnici incaricati dalla Regione per la realizzazione del pirogassificatore e tra altri tecnici indicati dal Comitato Valle Virtuosa.
Il cittadino Sig. CHAUSSOD ha ribadito che l’intento della petizione è quello di richiedere un confronto tra esperti di natura tecnico-scientifica su due diversi scenari e non un confronto tra gli amministratori del Comitato Valle Virtuosa e la Commissione consiliare o l’Assessorato regionale competente e ha precisato che nel volantino sono espresse le preoccupazioni della popolazione relative alla realizzazione dell’impianto di pirogassificazione.
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Il cittadino Sig. AVETRANI ha fatto presente che la scelta della tecnologia della pirogassificazione preclude ai Comuni la possibilità di effettuare delle scelte virtuose nell’ambito della raccolta dei rifiuti e ha citato, ad esempio, la possibilità di gestire distintamente la frazione organica del rifiuto.
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Il citadino Sig. DONNET ha chiesto che il Comitato Valle Virtuosa sia informato in merito alle modalità di scelta dei firmatari che saranno auditi e che qualche rappresentante del Comitato possa partecipare sia all’eventuale estrazione che alla successiva audizione.
In data 23 settembre 2011 sono stati ascoltati anche i seguenti cittadini firmatari la petizione: i sigg.ri Leonardo TAMONE, Luca BARBIERI, Carlo VETTORATO, Alessandro BORTOT, Andrea DESANDRÉ, Fabrizio ROSCIO, Jean-Louis AILLON, Paolo MENEGHINI e le sigg.re Anna GAMERRO, Jeanne CHEILLON, Elisa DESANDRÉ, Rosetta BERTOLIN, Lorenza PALMA e Carola CARPINELLO, i quali hanno manifestato ampiamente la loro contrarietà alla realizzazione di un pirogassificatore e hanno condiviso le considerazioni espresse dai sigg.ri Roscio, Vettorato, Aillon e della Sig.ra Palma che sono di seguito riportate.
Il cittadino Sig. ROSCIO ha presentato un documento il quale fa riferimento ad un’analisi oggettiva del ciclo di vita (LCA), svolta nel 2007 dal Prof. Giugliano del Politecnico di Milano, che è stata strumento di indagine nel recente passato per comparare due scenari di smaltimento dei rifiuti in Valle d’Aosta: il primo basato sul termovalorizzatore, il secondo sul Piano regionale dei rifiuti del 2003. Tale studio ha preso in considerazione quattro indicatori: il riscaldamento globale, l’acidificazione, la tossicità umana e la formazione fotochimica di ozono. Da tale ricerca è emerso che lo scenario basato sulla termovalorizzazione risulterebbe migliore per gli ultimi tre requisiti sopraindicati.
Ha rammentato che nel mese di aprile del 2009 l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) ha svolto una relazione in cui mette in discussione lo studio redatto dal Prof. Giugliano e pone in evidenza alcune criticità; in particolare, sottolinea che nella valutazione dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente dell’impianto in questione non è stato tenuto conto delle relative ricadute su scala locale, ma solo su quella globale, senza fare quindi una considerazione più specifica rispetto alla dimensione territoriale della nostra Regione. Ha sottolineato che tale documento pone delle conclusioni contrastanti rispetto allo studio LCA e opinabili in merito ai fattori di emissione che sarebbero prodotte da tale impianto.
Ha sostenuto che l’analisi LCA risulta essere superata, in quanto si basava sulla realizzazione del termovalorizzatore, dal momento che la scelta dell’Amministrazione regionale è ora quella di perseguire la realizzazione del pirogassificatore per lo smaltimento dei rifiuti sul territorio regionale. Ha ritenuto che il recupero di materia, l’impatto sulla salute umana su scala locale, l’economicità e le possibilità evolutive degli impianti possano costituire una parte degli indicatori che dovranno essere presi in considerazione per la predisposizione di una nuova valutazione LCA in relazione allo scenario del pirogassificatore, oltre ad altri parametri che dovranno essere determinati da un tavolo di lavoro tecnico. Ha fatto presente, infine, che le linee guida di gestione dei rifiuti nelle aree di montagna stabilite dalla Commissione Europea nell’anno 2000 prevedono che nelle zone alpine, compresa la Valle d’Aosta, a causa della delicatezza del contesto territoriale e della difficoltà di dispersione degli inquinanti, non bisognerebbe ricorrere ad impianti di incenerimento. Ha ritenuto, come premessa irrinunciabile, il rispetto delle gerarchie stabilite dalla normativa nazionale ed europea per lo smaltimento dei rifiuti e un piano regionale per la riduzione degli stessi che, a fronte di azioni ed investimenti, restituisca risultati misurabili e valutabili. In quest’ottica, ha sottolineato che sarebbe opportuno potenziare il recupero di materia, raggiungendo su tutto il territorio regionale la quota minima di raccolta differenziata del 65% entro il mese di dicembre 2012.
Ha concluso affermando che, in mancanza di uno studio comparativo fondato su parametri oggettivi e condivisi, vengono a mancare trasparenza e condivisione nell’azione del Governo regionale, e che per evitare tensioni crescenti è auspicabile un confronto serio con le Istituzioni.
Il cittadino dott. VETTORATO ha riferito che esistono solo studi negativi sugli effetti gravissimi sulla salute prodotti dall’incenerimento dei rifiuti e che gli stessi emergono dai dati statistici ed epidemiologici evidenziati da migliaia di studi, per la maggior parte, di fonte anglosassone o americana, difficilmente confutabili, i quali dimostrano che i Paesi in cui ci sono molti inceneritori, negli ultimi 20 anni, da quando si è sviluppata la medicina ecologica, si sono resi conto delle conseguenze estremamente dannose legate all’uso degli stessi. In particolare, ha sostenuto che l’utilizzo di un impianto del genere nel nostro territorio, che presenta delle peculiarità dal punto di vista geografico e dimensionale, porterebbe un aumento di malattie cancerogene (sarcomi, carcinomi di diversa tipologia) che colpirebbero, innanzitutto, le fasce più deboli di età (i bambini, gli anziani che soffrono di malattie cardio-circolatorie e respiratorie, i feti) e mentali, fino ad arrivare alla demenza, causate dagli effetti deleteri dei metalli pesanti. Per queste motivazioni, una componente medica ha prodotto della documentazione in merito ed invita la popolazione e l’Amministrazione regionale a rinunciare all’uso di inceneritori. Fa presente che, purtroppo, i dati della qualità dell’aria in Valle d’Aosta e di quelli dell’Atlante epidemiologico e dell’Atlante della mortalità in Valle d’Aosta non sono così confortanti, in quanto emerge che i casi di mortalità per cancro e per malattie cardio-circolatorie sono superiori alla media nazionale.
Il cittadino dott. AILLON conferma che gli inceneritori producono sostanze cancerogene e pertanto contribuiscono a generare malattie cardio-polmonari e respiratorie causate dalle polveri di metalli pesanti, di diossine e di particolato fine e ultrafine che, entrando in circolo nel corpo umano, riescono ad arrivare a livello sistemico.
Esprime perplessità sulla scelta dell’Amministrazione regionale di adottare un pirogassificatore di grandi dimensioni per un territorio piccolo come il nostro e reputa che sarebbe più opportuno investire i fondi stanziati per incentivare maggiormente la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti.
La cittadina Sig.ra PALMA ha formulato alcuni rilievi di ordine giuridico ricordando che la Corte Costituzionale nella sentenza n. 61/2009, riguardante la legge regionale n. 31/2007, ha evidenziato che la Regione Valle d’Aosta difetta tanto di una competenza statutaria generale in materia di tutela dell’ambiente, quanto di un titolo statutario specifico in materia dei rifiuti.
Ha precisato che la competenza regionale sull’argomento deriva esclusivamente dalla delega alle Regioni in materia di gestione dei rifiuti ai sensi dell’articolo 196 del decreto legislativo 152/2006.
Ha ricordato che l’articolo 4 della direttiva CEE 98 del 2008 e l’articolo 179 del decreto legislativo 152/2006 prescrivono la gerarchia delle tipologie di trattamento dei rifiuti, ed ha sottolineato che il recupero energetico è considerato in via subordinata ad altri trattamenti.
Ha rammentato che le succitate normative stabiliscono dei principi fondamentali quali l’obbligo di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana e ha concluso ritenendo che l’accoglimento della moratoria da parte dell’Amministrazione regionale sarebbe una scelta responsabile.
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