10 agosto 2009

"VDA URBAN SPRAWL" O MEGLIO URBANIZZAZIONE QUASI SELVAGGIA

Il consumo sproporzionato di terreno non dà segnali di rallentamento anche in Valle d'Aosta. In Italia le stime riguardo alla cementificazione negli ultimi quindici anni ammontano a oltre 3,5 milioni di ettari, circa 250.000 ettari all'anno. Sarebbe interessante avere anche delle stime che riguardano la nostra regione. Quali sono le prospettive per ritrovare la giusta misura del suolo? Ogni suggerimento e/o commento è gradito.

Intanto Legambiente Vda continua a sfornare dati e tabelle sul troppo cemento sulle Alpi Valdostane e dopo la bandiera nera assegnata al Consiglio regionale per aver approvato una legge che consente l’ampliamento di volumentria per le strutture ricettive l’Associazione ambientalista, analizza in un dossier il fenomeno delle seconde case, i cosiddetti «letti freddi», alloggi inutilizzati per gran parte dell’anno.
Secondo il documento, nei 24 comuni turistici valdostani presi in considerazione ci sono 32.529 seconde case, cioè il 69,99 per cento su un totale di 46.474 abitazioni. contro il dato 20,38 per cento riferito all’Alto Adige.

Un esempio illuminante è il comune di Valtournenche. Qui il dato relativo alle seconde case è pari a 5.208 su 6.182 abitazioni totali, ovvero l’84,24 per cento.

Le nuove disposioni legislative prevedono, infatti, l’ampliamento fino al 40 per cento del volume attuale di alberghi bar e ristoranti esistenti, compresi quelli nei centri storici e sulle piste di sci, cioè in zone particolarmente tutelate, senza alcuna necessità di approfondimenti sulle reali necessità ricettive del territorio, e senza nemmeno imporre adeguamenti dell’edificato ai più recenti criteri di risparmio energetico e permette a chi ha fatto l’ampliamento a scopo alberghiero di trasformare nuovi e vecchi volumi in minialloggi o altro dopo soli cinque anni contro gli attuali 20 anni.

Legambiente vda ha precisato che oltre alle legge regionale 28 sulle strutture ricettive, la più recente legge 45, meglio conosciuta come "Piano casa 2009" è ancora più vergognosa. La legge in questione non si preoccupa minimamente né del consumo di suolo né dell’aumento di carico per fogne, strade ecc. Solo i parcheggi si dovranno adeguare, e solo nella misura del 50%, agli aumenti di ricettività.

Ecco le conseguenze future sul nostro territorio:

- forte ridimensiomento della la capacità programmatoria e di gestione del territorio da parte dei Comuni e al tempo stesso costituisce un incentivo, per quelli che vogliono lasciar mano libera alle speculazioni, a ritardare un’adeguamento dei PRGC al PTP;

- scardinamento con soli quattro articoli di una delle norme “cogenti e prevalenti” del PTP, cioè il principio dell’impossibilità di variare, per un lungo periodo, la destinazione d’uso degli alberghi;

- stravolgimento dell'assetto urbanistico e l’unitarietà architettonica dei villaggi.

In definitiva passa il principio per cui la programmazione urbanistica non serve più, la deroga diventa legge e, senza nemmeno bisogno di condoni, si può costruire comunque e senza regole.

Lo sviluppo turistico, sostiene Legambiente, dovrebbe giocare la carta della qualità del territorio e dell’accoglienza non necessariamente in strutture a cinque stelle, del rigore urbanistico, della valorizzazione delle particolarità locali. Queste scelte di pura speculazione invece lo penalizzano pesantemente. Occorre puntare sulla qualita ambientale e culturale dei territori, investire sulla vitalità e progettualità delle comunità locali e smettere di rincorrere o addirittura anticipare la deregulation urbanistica nazionale.

7 agosto 2009

PIU' DIFFERENZI, PIU' PAGHI?

Riceviamo e pubblichiamo.

Più differenzi, più paghi!

I valdostani sono sempre più virtuosi nella raccolta differenziata, oggi al 40%, ma le amministrazioni locali aumentano - anno dopo anno - la tassa sui rifiuti.

Perché non si incentiva la buona condotta ecologica con sconti sulla TARSU?

Quant’è bello selezionare i rifiuti, sapendo che ricicliamo materiali e che tuteliamo l’ambiente! All’inizio ci pareva noioso conferire in sacchetti differenti la carta, la plastica, il vetro e l’alluminio; oggi questi comportamenti diventano sempre più naturali, in forza di una crescente sensibilità verso l’ambiente in cui viviamo e, in definitiva, verso noi stessi.
Quant’è cara però questa raccolta differenziata! Già, per premiare tutta l’attenzione e la cura che un cittadino dedica alla corretta selezione dei rifiuti, la Pubblica Amministrazione risponde innalzando la gabella. La tassa sui rifiuti, la TARSU, cresce anno dopo anno, come se gli enti locali ignorassero completamente la virtuosità dei
residenti. Non è certamente incentivante il meccanismo che a fronte di una maggiore raccolta differenziata infligge al cittadino un salasso ancora più gravoso.

Nel quadriennio la media regionale di rifiuti differenziati è passata dal 30% al 40%: si tratta di una cifra di tutto rispetto che, ad Aosta, spicca al 47% con il metodo del “porta a porta” e, nella Comunità Montana Evançon, registra il minimo del 35%.

Non è però confortante constatare che diversi Comuni valdostani, nello stesso periodo, abbiano incrementato la TARSU anche fino al 25%. Com’è allora possibile che più differenziamo, più paghiamo? Purtroppo la raccolta differenziata incide in misura molto marginale sui costi finali pagati dagli utenti e, per chi ama i numeri, influisce per poco più del 5%. Un’inezia. Se pensiamo che in molti Comuni sono state istituite isole ecologiche che se, da un lato, complicano il conferimento della spazzatura da parte degli utenti, dall’altro, ne facilitano il prelievo ad opera delle ditte a ciò preposte e che quindi i tempi di lavorazione e i costi sostenuti sono (o dovrebbero
essere) più leggeri, è difficile comprendere perché si debba subire questa bizzarra conseguenza pecuniaria. Sarà pur vero che il recupero dei materiali selezionati vede i vari consorzi sempre più esigenti in merito alla qualità dell’immondizia consegnata e sempre meno munifici nei confronti degli enti che provvedono alla raccolta: se questo non è senz’altro un fattore secondario, non può altrettanto essere considerato la vera causa dell’incremento della tassa pagata dal contribuente.
Il sistema della raccolta differenziata sta manifestando segnali di criticità. Con questo non si vuole sostenere l’inopportunità di tale metodo, che presenta gli indubbi vantaggi citati in premessa; si vuole però evidenziare una distorsione che non può essere sottovalutata dagli amministratori pubblici.

La sensibilità ambientale e l’educazione a una migliore gestione dei rifiuti non vanno scoraggiate: abbiamo esortato l’assessore regionale a correggere le imperfezioni di un servizio che, oltre a diventare più efficiente, deve risultare anche meno pesante per le tasche dei cittadini.

Gli esempi da imitare non mancano. Molti enti territoriali italiani hanno previsto sconti sostanziosi sulla TARSU a favore dei cittadini che conferiscono quote consistenti di materiale riciclabile: l’ultimo Comune che, in ordine di tempo, ha deciso di gratificare la buona condotta ecologica dei nuclei familiari è San Benedetto del Tronto, con una riduzione del tributo che, attraverso formule graduali, può giungere fino al 40%.
In Valle d’Aosta sta accadendo il contrario e più si differenzia, più si paga. È un paradosso che non potrà reggere a lungo.

Enrico Tibaldi

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Tabella relativa alla quantità di rifiuti raccolti nelle 9 subAto in tonnellate (anno 2008)
RU:Rifiuti urbani
RD:Raccolta differenziata


subAto (comprensori) RU RD %RD/RU

C.M. VALDIGNE 9.603 3.766 39
C.M.GRAND PARADIS 8.342 3.135 38
C.M. GRAND COMBIN 2.764 1.026 37
COMUNE DI AOSTA 16.757 7.923 47
C.M. MONTE EMILIUS 12.679 4.773 38
C.M. MONTE CERVINO 10.815 4.052 37
C.M. EVANCON 7.371 2.558 35
C.M. MONTE ROSA 4.426 1.805 41
C.M. WALSER 1.893 751 40
Tot Valle d'Aosta 74.650 29.789 40

il dato comprende i rifiuti indifferenziati e le raccolte differenziate
Fonte: Assessorato regionale del Territorio e dell'Ambiente

TARSU INCASSATA AD AOSTA NEL 2007 E 2008

Alcuni consiglieri del comune di Aosta ci hanno fatto pervenire le somme introitate dal Comune per la TARSU - Tassa smaltimento rifiuti solidi urbani, cioè l'importo versato da noi cittadini per un servizio predisposto e organizzato dal servizio igiene ambientale del comune di Aosta.

incassi tarsu comune di aosta
anno 2007 Euro 4.638.000,00
anno 2008 Euro 4.728.000,00.

Costi raccolta e trasporto relativi al Comune di aosta
Anno 2007 Euro 2.277.000,00 (abitanti 2007= 34.631)
Fonte: Assessorato regionale del Territorio e dell'Ambiente. I dati si riferiscono all'anno 2007

Ci auguriamo che ben presto sul sito del comune di Aosta ci siano maggiori dettagli sul come vengano spesi. Chiunque abbia dati utili al riguardo può inviarli via mail.

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Tarsu e Tia non soggetti ad iva. E ad Aosta cosa è stato fatto?

Dopo che la Corte di Cassazione già si era pronunciata in tal senso, ora anche la Corte Costituzionale ha definitivamente stabilito che la Tarsu e la Tia sono dei tributi, e pertanto non sono soggetti a IVA. La tassa sui rifiuti è una tassa e non può quindi essere calcolata su di essa l'IVA del 10%. Circa 15 milioni di famiglie dovranno ora fare ricorso per ottenere il rimborso del 10% dell'Iva non dovuta e versata negli ultimi dieci anni, qualora non venga previsto un "rimborso automatico", scalando gli importi dalle future bollette.

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Maglie rosa per la differenziata.

Va a Verbania la maglia rosa della differenziata nel 2008 con una raccolta che tocca il 73,5%.

A seguirla ci sono Novara al 72,4%, Asti al 63,4% e Tortoli al 62,5%.

Vanno male Messina con soltanto il 3,1% di raccolta differenziata, Iglesias con il 3,8% e Palermo con il 4,6%.

Sull'intero territorio permangono differenze sulla differenziata: nei comuni del nord è pari al 39,9%, in quelli del centro scende al 25,5% e in quelli del sud crolla al 14,5%.
Si stima che l'importo ammonti a circa 350 euro a famiglia per gli ultimi 10 anni. Per ottenere il rimborso occorre la prova del pagamento negli ultimi dieci anni della Tarsu o della Tia sulla quale è stata calcolata la voce Iva al 10%.

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5 agosto 2009

COMPOSTAGGIO AD AOSTA? MINOR AFFLUSSO IN DISCARICA DI OLTRE 2000 TONN/ANNUE

Riceviamo e pubblichiamo:

Ill.mo Signor
Presidente del Consiglio comunale di Aosta

I sottoscritti consiglieri del gruppo di Aosta Viva la pregano di iscrivere all’ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio comunale la seguente mozione:


“Raccolta dell’umido e compostaggio”


Constatato come la raccolta differenziata dei rifiuti stia ottenendo risultati apprezzabili con i cittadini che si adeguano progressivamente alle logiche della separazione dei rifiuti;

Atteso che la riduzione dei rifiuti indifferenziati costituisce la discriminante vera per la diminuzione dei volumi da trattare e che l’aumento delle percentuali di differenziazione passa attraverso la raccolta separata della frazione umida e del suo avvio verso percorsi di trasformazione quali il compostaggio;

Considerato che secondo il Consorzio italiano compostatori nel 2007 in Italia soltanto 1700 comuni su oltre 8.000 disponevano di impianti di compostaggio e che esistevano in quell’anno 220 impianti di compostaggio, 60 dei quali di tipo industriale;

Verificato inoltre che nello stesso anno venivano compostati in Italia 3,2 milioni di tonnellate su un totale di oltre 10 milioni di tonnellate di umido prodotto;

Stimato che il compostaggio dell’intera frazione umida prodotta in Valle d’Aosta potrebbe ridurre di oltre il 30% il volume degli scarti conferiti in discarica;

Constatato che non esiste sul territorio regionale un sito per la raccolta ed il trattamento dell’umido;

il Consiglio comunale impegna l’Assessore

A produrre in tempi ragionevoli una proposta operativa di attivazione della raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti cittadini;
A promuovere l’ipotesi della realizzazione di un impianto di compostaggio nel territorio del Comune o dei Comuni appartenenti al Conseil de la Plaine;


Bionaz
Morandi
Nitri
Vietti


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Frazione umida - Compost -
Si riporta una parte della Delibera Giunta regionale n. 3586 del 5/12/2008

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omissis
UTENTI DOMESTICI CHE EFFETTUANO IL RECUPERO DIRETTO, TRAMITE AUTOCOMPOSTAGGIO, DELLA FRAZIONE UMIDA DEI RIFIUTI URBANI

B.1 – PREMESSA
Ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riduzione progressiva dello smaltimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili (rappresentati dalla frazione organica e dal materiale cellulosico), secondo le tempistiche fissate dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, fra le attività individuate dalla Regione con il Piano regionale di gestione dei rifiuti (approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003) vi è anche la promozione del compostaggio domestico, ossia la trasformazione dei residui vegetali e degli scarti alimentari in terriccio fertile per orti e giardini.
Il compostaggio domestico, oltre a coinvolgere in maniera diretta i cittadini in un importante processo di cambiamento nella gestione dei rifiuti e di corresponsabilità legati agli effetti della corretta gestione stessa, consente l’intercettazione dei materiali valorizzabili prima ancora della loro consegna al sistema di raccolta, sottraendoli al computo complessivo dei rifiuti gestiti (in forma differenziata e non) e consentendo in tal modo un’effettiva riduzione del quantitativo di rifiuti da avviare allo smaltimento.
Sotto questo profilo, è importante sottolineare il fatto che il compostaggio domestico va definito come quella modalità di intervento di riduzione dei rifiuti e consente, quindi, di risparmiare sui costi generali del servizio di gestione dei rifiuti proprio per il fatto che l’attività viene integralmente gestita nell’ambito dell’unità familiare coinvolta.
Il compostaggio domestico, inoltre, risolve all’origine gli sforzi operativi necessari a garantire qualità e commercializzazione del prodotto compostato, in quanto coinvolge direttamente l’utentegestore nel prestare la dovuta attenzione alla perfetta separazione dei materiali compostabili e nella gestione del processo di trasformazione.
E’ in coerenza con queste considerazioni che la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31, e
successive integrazioni e modificazioni, prevede l’applicazione di agevolazioni sulla tariffa del servizio di gestione dei rifiuti per gli utenti domestici che effettuano il recupero diretto, tramite autocompostaggio, della frazione umida dei rifiuti urbani.

B.2 – L’APPLICAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI SULLA TARIFFA DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Ai fini della determinazione delle agevolazioni applicabili ai sensi dell’articolo 11, comma 3 della citata l.r. n. 31/2007, di seguito si riportano le condizioni da rispettare e i criteri generali per l’applicazione delle agevolazioni stesse:

b.2.1. - condizioni generali:

a) le utenze domestiche che effettuano il compostaggio dimostrano all’Autorità di sub-Ato di avere a disposizione un orto, un giardino o un’area verde in cui utilizzare in modo diretto il compost prodotto, avente una superficie di almeno 10 metri quadrati per abitante del nucleo familiare;

b) l’avvio della produzione di compost deve essere preceduta da apposita comunicazione da
presentare all’Autorità di sub-Ato corredata di una dichiarazione di impegno alla pratica di compostaggio domestico in modo continuativo e che individui le modalità di produzione tra quelle previste dall’Autorità di sub-Ato (in cumuli – per quantitativi rilevanti – o utilizzando un composter);

c) al fine di garantire una corretta pratica di compostaggio, adeguate modalità di produzione e di utilizzazione, nonché un monitoraggio del sistema, l’Autorità di sub-Ato assicura una continua assistenza ai soggetti interessati che dovranno garantire l’accesso del personale incaricato dall’Autorità di sub-Ato e dell’ARPA al luogo di produzione, la verifica delle modalità di produzione e di utilizzazione, nonché consentire la verifica della qualità del compost prodotto attraverso l’effettuazione di analisi a campione; in caso di evidente reiterato mancato rispetto delle prescrizioni del personale incaricato, l’utente non potrà usufruire delle agevolazioni previste;
d) i soggetti che hanno inoltrato la comunicazione con dichiarazione di impegno alla pratica di compostaggio, secondo le modalità che saranno definite dalle Autorità di sub-Ato, dovranno espressamente presentare analoga comunicazione qualora sospendano o interrompano la pratica. La mancata comunicazione comporterà l’eventuale applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento del servizio di gestione dei rifiuti di sub-Ato, oltreché il recupero della quota di tariffa non pagata;

b.2.3 - criteri di determinazione delle agevolazioni tariffarie:

a) l’agevolazione sulla Tariffa del servizio di gestione dei rifiuti, riferita alle attività di autocompostaggio domestico, è calcolata esclusivamente sulla quota variabile della tariffa;

b) condizione per l’applicazione dell’agevolazione è l’avvenuta presentazione, secondo le modalità e le scadenze che saranno definite dalle Autorità di sub-Ato, della dichiarazione di impegno alla pratica di compostaggio;

c) l’agevolazione non deve essere superiore al 25% della quota variabile dovuta dall’utente domestico. La percentuale di agevolazione è stabilita dal sub-Ato con il Regolamento per la determinazione e l’applicazione della Tariffa del servizio di gestione dei rifiuti. In considerazione della quantità e della qualità del compost prodotto dagli utenti, il sub-Ato può individuare percentuali di agevolazioni da applicare diversificate. In ogni caso l’agevolazione massima non può essere superiore alla percentuale sopra indicata.

29 luglio 2009

FARE QUALITA' IN MODO SOSTENIBILE




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L'angelo degli alberi

Si riconosceva subito. L’angelo. In mezzo a diversi, preoccupanti mortali, all’uscita di Palazzo Marino, qualche tempo fa. Quella sua bella faccia assoluta che esprimeva, ma non ostentava cultura, gentilezza, talento, umanità pareva indossare il tenue sorriso di chi non è veramente a proprio agio e simula educata alleanza con «temperamenti» troppo lontani dalla sua reale essenza. Sembrava piuttosto un prigioniero contornato da gendarmi. I politici. Chissà di che razza sono? Non certamente della sua. L’angelo ce l’aveva fatta. Era riuscito, per tornare alla Scala, a farsi dare, al posto del compenso in denaro, novantamila alberi da piantare in tutta Milano, la sua città, la città dove è nato. Ma, forse, gli angeli non nascono. Esistono e basta. Lui, poi, è un angelo speciale, di quelli che lasciano dietro di sé una scia incancellabile, una armonia di modi di essere. Nei suoi occhi leggi l’abitudine alla selfseverità, alla leggerezza, alla cautela, al rispetto. L’angelo sembra voler nascondere la naturale attitudine al comando, alla leadership. Alla direzione, devo dire, visto che sto parlando di Claudio Abbado.

Mi era molto piaciuta quella sua scelta. Gli alberi al posto dei denari. E aveva aumentato quella che sembrava la inaumentabile ammirazione che già nutrivo per lui. Da sempre. E non mi sono stupita quando mi hanno messo al corrente dello «scambio».

Ero proprio felice. Non potevo essermi sbagliata. L’angelo era proprio un angelo di quelli che non si manifestano se non in rare, fortunate occasioni. Dirigerà l’Ottava Sinfonia di Mahler. Un altro angelo che amo infinitamente. Un angelo tormentato che esprimeva con la sua musica, forse meglio di tutti, i suoi stati d’animo, i suoi tormenti, quasi le sue condizioni di salute. Era molto malato di cuore e lo sapeva.

Quella sera io saro là, in un angolino, alla Scala, per godermi questa unione divina. E mi porterò molti Kleenex, perché sono più che sicura che mi commuoverò. Devo ricordarmi, da qui ad allora, di fare una bella scorta di fazzolettini di carta perché li ho finiti tutti quando ho letto che tutte le «piante Abbado», le stesse che lui aveva scelto decidendo anche dove dovevano essere messe a dimora, dalla periferia al centro, da Chiaravalle a via Dante a via Orefici, stanno già morendo. Per incuria. Muoiono di sete. E con loro muore un’altra volta la speranza che questo Paese abbia rispetto per qualcosa.


Mina

tratto da la stampa del 9/8/2009

27 luglio 2009

MATERIALE DA RICICLO (RIFIUTI): ALCUNI DATI SU CUI RIFLETTERE

Materiali da riciclo (rifiuti) prodotti in Valle d'Aosta nel 2008: 74.505 tonnellate di cui 44.961 di indifferenziata e 29.544 di differenziata. Quindi in discarica, salvo errori ed omissioni, possiamo affermare che ogni anno entrano in media circa 45000 tonnellate. La produzione di rifiuti ammonta mediamente a circa 350 kg abitante anno. Cioè ogni abitante della valle produce circa 6,5 kg a settimana quasi un kg al giorno. Ovviamente essendo la nostra regione a vocazione turistica è necessario incrementare il dato in funzione delle maggiori presenze durante l'anno.
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Per comodità partiamo da un volume di produzione di rifiuti pari 81.400 tonnellate.
Ad oggi non si hanno dati relativi al quantitativo di umido (compost cioè scarti e rifiuti da cucina prodotti) prodotti in Valle d'Aosta. Per tale dato faremo riferimento ad altre realtà simili con popolazione pari a 110.000 abitanti.
L'ammontare di umido avviato al compost in tali realtà ammonta a circa il 30% del totale (circa 81.400 tonnellate). Nel caso della Valle d'Aosta la cifra ammonta a circa 24.000 tonnellate.

Quindi in discarica se ci se fermasse a questo punto ogni anno entrerebbero circa 57.000 tonnellate.

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Si deve tener conto del recupero di carta (16.280 tonn), vetro, acciaio alluminio e plastica (circa 14.000 tonn) che sommate ammontano a circa 30.280 tonnellate.

Quindi in discarica se ci si fermasse a questo punto entreranno ogni anno circa 26.700 tonnellate.

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Con l'entrata in funzione dell'impianto di riciclo "metodo Vedelago" le circa 26.000 tonnellate di secco residuo consentiranno di ottenere granuli o materiale da recupero (cioè materia prima seconda) pari a circa 25.400 tonnellate.

Quindi in discarica fermandoci a questo punto salvo ulteriori innovazioni al metodo entrerebbero ogni anno circa 1.300 tonnellate.

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Ritornando al dato iniziale si rileva che ad oggi mediamente entrano nella discarica di Brissogne ogni anno circa 45.000 tonnellate di rifiuti. Con l'applicazione integrata del metodo Vedelago ne entrerebbero circa 30 volte meno, cioè circa 1.500 tonnellate annue.

Ripetiamo 1.500 tonn contro le attuali 45.000 tonn.

Lasciamo a voi calcolare il tempo residuo per arrivare al riempimento della discarica che ha una capienza complessiva pari a 2.000.000 di tonnellate.


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