Aosta - Viale della Pace. Una zona "verde" destinata a scomparire? Nonostante la raccolta firme il Comune ha tagliato 18 alberi e ne ha piantati solo 6. Siamo favorevoli ad una corretta gestione dei rifiuti applicando l'opzione "rifiuti zero" e aderiamo al progetto "guadagnare salute ". Al referendum propositivo del 18/11/2012, abbiamo sostenuto il SI e scelto un percorso di gestione rifiuti senza incenerimento. #versorifiutizero
Al convegno sulla pirolisi/gassificazione previsto per il 18 giugno 2010 non saranno presenti, in quanto non invitati, gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso. Sono presenti solo esperti o componenti che prima o poi lavoreranno, proprio per le ditte che costruiranno le famose “macchine magiche” dai costi ancora non definiti. E di questo aspetto nessuno ne parlerà... Di sicuro i valdostani pagheranno i costi delle "nuove" macchine magiche mangiarifiuti. Tra le tante consulenze o inviti che la Regione Valle d'Aosta ha commissionato negli ultimi anni non una volta sono stati invitati Paul Connett oppure Gianluigi Salvador, oppure altri esperti che si sono espressi per altre tecniche di intervento nel settore specifico. Nessun organo di informazione a livello locale o nazionale ha permesso un confronto alla pari tra i vari scenari in competizione ( rifiuti zero versus pirogassificazione) Anche qui solo promesse ma nessun atto concreto è seguito. Noi siamo sempre pronti!
Per i siti informatici le dichiarazioni o le rettifiche saranno pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”. Per qualsiasi sito (blog, forum, pagine web, portali) che non dovessero pubblicare la rettifica, la multa può arrivare fino a 12 mila euro. Seguendo questa strada anche blog amatoriali dovranno darsi la stessa organizzazione (direttore responsabile, testata registrata) che hanno portali di news con milioni di lettori.
Sono queste le novità che emergono dal Disegno di legge presentato dal Ministro della giustizia (ALFANO) approvato dalla Camera dei Deputati l’11 giugno 2009: Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilita` amministrativa delle persone giuridiche.
Il Comitato Rifiuti Zero Vda insieme a Legambiente Vda, Amici del Viale della Pace, Codacons Vda e Diritto al futuro, organizzano per sabato 12 giugno 2010 dalle ore 17,00 alle ore 19,00 in Aosta Place des Franchises un banchetto conclusivo dell'iniziativa di sensibilizzazione e raccolta firme a favore di un centro di compostaggio regionale e per la raccolta dell'umido in Valle d'Aosta". Le firme sono circa 1500 e saranno consegnate nei prossimi giorni. Tutti i cittadini che hanno raccolto le firme potranno farle pervenire presso una delle associazioni proponenti. Grazie a tutti per l'aiuto.
Comitato Rifiuti Zero Vda, Legambiente VdA, Amici del Viale della Pace, Codacons e Diritto al futuro.
--- Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:
Il metro'ad Aosta? E' inutile Usate i soldi per altro. Sono un lettore de La Stampa (edizione torinese), nato ad Aosta ma da alcuni anni residente a Torino per motivi di lavoro. Seguo sempre con molta attenzione le vicende che riguardano la mia Valle e in particolare la citta' di Aosta. Il 25 maggio 2010 ho letto una notizia («Un metro' chiamato desiderio») che mi e' parsa incredibile: il nuovo sindaco Bruno Giordano vorrebbe costruire un metro' di un chilometro del costo di 50 milioni per collegare il Sud al Nord della citta'! Trasecolo e spero che questa idea balzana (a parte la singolarita' di una «funicolare» a 12 metri sottoterra!?), sia stata soltanto una trovata propagandistica in vista delle elezioni. Vengo frequentemente ad Aosta dove ho parenti e amici e tutte le volte mi dolgo nel vedere questa citta' sempre piu' trascurata e dove niente si muove. Ma davvero il nuovo sindaco Giordano pensa che questo «metro'» (si fa per dire!) sia la cosa piu' necessaria e urgente per Aosta? E cioe' per una citta' che: 1) da quasi 10 anni sta cincischiando per rifare le poche centinaia di metri di ripavimentazione della centralissima via Sant'Anselmo; 2) da 15 anni sta «ristrutturando» il Teatro Splendor; 3) che ha il piu' squallido centro storico d'Europa e non e' ancora riuscita a lanciare un bando di concorso per un progetto di risanamento, recupero, riqualificazione di tale centro, considerata anche la grande fame di alloggi di questa citta'; 4) ha due piazze - Cattedrale e Sant'Orso - brutte, sporche, invase dalle auto; 5) ha un povero arredo urbano e una segnaletica stradale vergognosa; 6) non e' ancora riuscita a valorizzare la meravigliosa cerchia delle mura romane; 7) che registra, anno dopo anno, il crollo del turismo e la conseguente crisi degli esercizi commerciali e la chiusura continua dei negozi; 8) eccetera, eccetera. Spero vivamente che gli abitanti di Aosta chiedano al nuovo sindaco di utilizzare questi 50 milioni per opere piu' essenziali e urgenti, considerati anche i chiari di luna che stiamo tutti vivendo.
Resistere all’accaparramento privato dell’oro blu e gestire in modo sostenibile i beni pubblici.
Aosta, salone regionale - 10 giugno 2010 / h. 21,00
Ugo Mattei Professore ordinario di diritto civile all’Università di Torino Componente della Commissione Rodotà e promotore dei quesiti referendari contro la privatizzazione
Roberto Louvin Capogruppo regionale di ALPE
Carlo Perrin Coordinatore Regionale di ALPE
Raccolta firme per il referendum abrogativo del decreto legge che, di fatto, privatizza l’acqua e la sua gestione. ma cosa c’entra questo con i rifiuti? Gli italiani sono i terzi consumatori al mondo di acqua in bottiglia. Con 204,8 litri pro-capite bevuti nel 2007, risultano i primi consumatori tra i paesi industrializzati. (fonte: Etica ed Economia). L’80% dell’acqua viene venduta in bottiglie di plastica che si trasformano in rifiuti poco tempo dopo essere state acquistate. Occorrono 365.000 tonnellate di Pet per fabbricare le bottiglie di plastica dell’acqua consumata in un anno dagli italiani.
Solo il 35% viene riciclato: cosa che comunque comporta un costo ambientale dato che le ex bottiglie vanno trasportate, lavate, sminuzzate, rifuse. Per il 65%, la plastica delle bottiglie d’acqua finisce in discarica o, peggio, viene bruciata negli inceneritori.
Cosa possiamo fare?
1)Bere acqua del rubinetto, che nella maggior parte dei casi è qualitativamente migliore di quella in bottiglia.
2)Usare borracce o bottiglie riutilizzabili quando si esce di casa.
3)Ordinare acqua del rubinetto quando si va al ristorante. Esiste un elenco sul sito Altreconomia che segnala i ristoranti di tutta Italia che servono acqua del rubinetto. E’ possibile anche segnalare chi la offre e chi no. Un modo per pubblicizzare gli esercizi virtuosi e “punire” quelli meno.
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Anne Le Strat della municipalità di Parigi sarà a Vicenza Giovedi' 24 Giugno ore 20.00 per un dibattito all' interno di FESTAMBIENTE VICENZA>>>
Esempio di delibera da adottare a livello comunale per intraprendere il percorso verso l'opzione “Rifiuti Zero” entro l'anno 2020 stabilendo specifici livelli di raccolta differenziata >>>
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A livello internazionale molte città hanno assunto il percorso verso “rifiuti zero” alla data del 2020 attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte
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Le città coinvolte in questo percorso sono decine in varie parti del mondo quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley) l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese), della Nuova Zelanda, del Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires, alcune città del Regno Unito, in Italia di grande utilità l'esperienza di Capannori in provincia di Lucca.
Curitiba: la capitale dello stato del Paraná e il più grande agglomerato urbano del sud del Brasile.
Ogni famiglia ottiene in cambio di 4 chili di rifiuti differenziati, 1 chilo di frutta o verdura, acquistata dal comune dai contadini locali per sostenere la produzione delle aziende agricole del territorio. Oppure con i ticket si possono ottenere generi di prima necessità derivanti dai surplus stagionali comprati a basso prezzo dall'amministrazione.
Il programma è rivolto anche ai bambini, che al posto di materiali da riciclo ottengono giocattoli, dolci o attrezzatura per la scuola. Inoltre, il “telefono della solidarietà” favorisce la raccolta di mobili ed elettrodomestici usati, riparati da artigiani, e rivenduti a basso prezzo o regalati a persone con problemi economici.
Soluzioni ingegnose a problemi comuni di spreco e inquinamento, che permettono di sgombrare i rifiuti dagli spazi più difficili da raggiungere, e di migliorare l'igiene e l'alimentazione nei quartieri più poveri.
Frutta e verdura in cambio di raccolta differenziata Ogni famiglia ottiene in cambio di 4 chili di rifiuti differenziati, 1 chilo di frutta o verdura, acquistata dal comune dai contadini locali Oggi Curitiba ha un livello di raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari a circa il 70% della spazzatura prodotta, il cui ricavato è reinvestito per la città, attraverso programmi di utilità sociale. I centri di smistamento, realizzati a loro volta con materiali di recupero, contribuiscono ulteriormente all’integrazione sociale occupando lavoratori disagiati o disabili.
Dopo trent’anni d’interventi di buona amministrazione e di "vera" partecipazione democratica, Curitiba rappresenta una fabbrica vivente di progetti che affrontano con decisione ed efficacia i problemi di sostenibilità, prevenzione alle malattie, mobilità e integrazione sociale tipici di una metropoli, ma che inspiegabilmente risulta essere un modello di sviluppo poco conosciuto al di fuori dei confini brasiliani e dei libri di urbanistica.
Il taglio prettamente divulgativo dovrà consentire di "vendere" il nuovo prodotto all'opinione pubblica. Di sicuro saranno preparate pagine e pagine di veline sull'argomento. Insomma un vero proprio diluvio di notizie sui mezzi di informazione locale. In fondo poco importa che ancora nessun organo di informazione ha permesso un confronto alla pari tra i due scenari in competizione. Anche qui solo promesse ma nessun atto concreto è seguito. Noi siamo sempre pronti!
Ovviamente alla tavola rotonda mancheranno, in quanto non invitati, gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso. Guarda caso saranno in prima fila solo esperti o componenti che prima o poi lavoreranno, (che combinazione!) proprio per le ditte che costruiranno le famose “macchine magiche” dai costi ancora molto ma molto nebulosi... Circolano già notizie di una nuova società (con annesso nuovissimo consiglio di amministrazione) pronta a dare il via alla costruzione ai nuovi impianti necessari.
Di sicuro i valdostani pagheranno i costi delle "nuove" macchine onnivore e alimentate a rifiuti. Pochi ancora sanno che per farle funzionare saranno necessarie alte quantità di energia (gas metano, gpl o energia elettrica poco cambia...) tanto una volta vendute qualcuno di sicuro pagherà... e poi mica possiamo fare la figura di un nuovo trenino Pila-Cogne!
Ovviamente tra le tante consulenze o inviti che la Regione Valle d'Aosta ha commissionato negli ultimi anni (invito qualche nostro lettore ad inviarci l'elenco dettagliato) non una volta è stato invitato Paul Connett oppure Gianluigi Salvador, esperti a vario titolo di rifiuti e riciclo dei materiali.
Appaiono, invece, ampiamente condivisibili le linee guida che stanno alla base dell'iniziativa: ridurre la produzione di rifiuti, garantire un efficiente servizio di raccolta e smaltimento, massimizzare il recupero di risorse materiali, ridurre i volumi residui di rifiuti da depositare in discarica. Anche le altre priorità indicate ci trovano perfettamente concordi. Vale la pena elencarle perchè valgono per tutti i sistemi di trattamento dei rifiuti: minimizzazione della produzione dei rifiuti (prevenzione), riutilizzo, recupero e riciclaggio di materiali, recupero di energia, deposito sicuro e sostenibile sul terreno.
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Ecco un percorso ragionevole e percorribile senza sprechi di risorse pubbliche e l'utilizzo di "macchine magiche" >>>
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