4 luglio 2010

DA PARMA AD AOSTA. CAMBIARE E' POSSIBILE...

Le ultime notizie dagli Amici di Parma

IL PIANO ALTERNATIVO ALL’INCENERITORE E’ INCONFUTABILE E REALIZZABILE, ORA
ALLE AMMINISTRAZIONI LA SCELTA SALVARE O BRUCIARE LA FOOD VALLEY?

Rifiuti zero: sogno idealistico o goal realizzabile?
Cambiare è possibile, basta volerlo.

Diciamo la verità sui rifiuti.
Abbiamo presentato alla Stampa ed alle Istituzioni il piano alternativo con l’analisi di fattibilità per la gestione dei rifiuti senza l’utilizzo di un inceneritore con un risultato semplice: si possono gestire i rifiuti senza incenerirli.
Il progetto si suddivide in 4 fasi: l'analisi di fattibilità, quella appena presentata, serve a verificare se esiste la possibilità di effettuare un progetto; il progetto preliminare, che esamina siti, logistica e primo dimensionamento degli impianti; il progetto definitivo e infine quello esecutivo.
Nell’analisi di fattibilità ci sono tutti gli elementi che dimostrano la fattibilità del progetto e tutte le tipologie dei rifiuti vengono affrontate con soluzioni alternative all'incenerimento, senza inquinare, senza bruciare.
La frazione umida dei rifiuti ad esempio, trattata con una digestione anaerobica e successivo compostaggio del digestato, diventa completamente inodore e non crea alcun problema, a differenza del compostaggio tal quale dell'organico come si fa ora (addirittura con sacchetti di plastica!). Questa soluzione non è stata ancora adottata nel nostro territorio, nonostante tutti gli esperti sicuramente interpellati.
Una frazione importante dei rifiuti come quella umida poteva già da anni essere fonte di reddito per la comunità ed invece viene trattata male e poi completamente esportata fuori provincia, dimostrando l'incapacità organizzativa del gestore.
Nell'analisi di fattibilità si pone l’accento su una raccolta differenziata il più possibile mono prodotto, in modo da avere maggiore facilità di recupero. E’ stato inoltre spiegato il trattamento meccanico dell'indifferenziato, confrontando i dati con quelli di altre località,in modo da avere un effettivo riscontro concreto e dimostrabile.
Le conclusioni inattaccabili emergono dalle tabelle presentate e a disposizione di tutti sul nostro sito web www.gestionecorrettarifiuti.it.
Tali cifre dimostrano che rimangono quantitativi da trattare inferiori alle ceneri residue inquinate prodotte dal forno, che andranno portate in discarica oppure come pensa Enia impiegate dai cementifici. Una soluzione quest’ultima che riporterà nelle case i veleni appena allontanati, sotto forma di mattoni intrisi di metalli pesanti e diossine. Come già succede in un cementificio vicino a Parma dove vengono impiegate le ceneri di Marghera per produrre laterizi. Le nostre case, ammalate dalle fondamenta.
Nel piano abbiamo potenziato l’utilizzo di estrusori, prevedendo 4 linee per trattare le plastiche non riciclabili, sullo stesso modello di Vedelago che, ricordiamo, senza alcuna sovvenzione pubblica, porta bilanci in attivo ed occupazione stabile. In questo modo non si brucia neppure un grammo della plastica che invece Enia intende convogliare al forno e la si fa ridiventare materia prima seconda (sabbia sintetica) ancora utilizzabile in svariati campi come lo stampaggio plastico.
La relazione presentata è scesa nel dettaglio di un progetto preliminare, anche se non abbiamo ancora individuato i siti, per ovvie ragioni di opportunità, in modo da poter condividere con le Istituzioni la o le località dove insediare gli impianti necessari.
Le tesi portate sono state elaborate da tecnici, Ingegneri e Chimici ambientali, appartenenti agli Ordini Professionali, che hanno lavorato nel settore. In estrema sintesi è un documento sensato, convincente, un'ottima base da cui partire.
Il problema dell'inceneritore di Parma non è il rifiuto urbano. Nel recente incontro avuto con i tecnici della Provincia di Parma
(tra i quali l’ing. Alifraco) è emersa la verità in tutta la sua drammaticità. Dopo decenni di mala gestione dei rifiuti oggi si pensa infatti di usare il forno per bonificare le discariche. Questa è la verità.
L'obiettivo degli Amministratori oggi a Parma, in particolare Vincenzo Bernazzoli, è quello di bruciare ogni anno, in stretto accordo con Andrea Allodi di Enia, decine di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali, che oggi seguono altre strade, ma che verranno conferite al forno di Ugozzolo, e milioni di tonnellate di rifiuti di tutti i tipi, oggi sepolti nelle discariche.
Vediamo se avranno il coraggio di smentire quello che hanno affermato davanti a noi.
Con 15 milioni di tonnellate di rifiuti stoccati nelle discariche, c'è materiale da bruciare per 20 anni, anche senza rifiuti urbani.
Significa che ogni nostro sforzo di differenziare i rifiuti sarebbe vano.
In tal caso non ci sarebbe nessun vantaggio per la salute ad essere virtuosi in quanto se differenziassimo anche il 100% dei nostri rifiuti urbani, il forno brucerebbe 100% di rifiuti speciali, di ogni genere e provenienza.
Se i cittadini di Parma, le varie associazioni di produttori agricoli, di industriali, del comparto agro alimentare, dovessero accettare questa linea, allora arriverà il forno.
Ma che almeno sappiano la verità.
Se l’umanità, dopo aver capito qual è l'entità della distruzione che sta producendo, non fa qualcosa per cambiare si rende complice di una strategia della tragedia. Possiamo invece progettare e mettere in atto una strategia del cambiamento. Una svolta epocale ha bisogno di un Sindaco epocale. Potremmo portare sulle tavole di tutto il mondo, oltre al formaggio e al prosciutto, un nuovo
modo di pensare.
Il momento è arrivato!


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1 luglio 2010

COMUNICATO ANSA (2): LE COSE NON RIPORTATE CHE NON LEGGERETE SULLE VELINE UFFICIALI...

1) La regione Valle d'aosta non è riuscita a raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti per il 2009.

2) La produzione di rifiuti è in aumento.

3) La frazione organica nel rifiuto residuo si aggira intorno al 30% e per ora nessuna azione è stata prevista per raccogliere e trattare questa parte dei rifiuti.

4) Un esperto (Prof. Bilitewski) ha affermato che gli impianti di pirogassificazione non conseguono alcun recupero energetico e anzi il loro rendimento è nettamente inferiore rispetto agli altri impianti di termodistruzione. L'unico vantaggio consiste nella riduzione di volume del materiale trattato. Molti impianti di gassificazione sopno stati costruiti e chiusi entro un breve periodo a causa di difficoltà tecniche o economiche.

5) Un imprenditore del settore cemento (Sig. Buzzi) ha dichiarato di essere interessato ad acquisire nei suoi impianti il CdR (combustibile da rifiuto) valdostano ed eventualmente anche di utilizzare parte del materiale dell'attuale discarica di Brissogne. Attualmente i cementifici necessitano di grandi quantità combustibili di bassa qualità, per cui l'uso del CdR avrebbe ricadute positive sia dal dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista economico.

Altre informazioni utili >>>

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28 giugno 2010

COMUNICATO ANSA SU PIROGASSIFICAZIONE. COMUNICAZIONE A SENSO UNICO?

IL NOTIZIARIO ANSA AMBIENTE VALLE D'AOSTA DEL 28 GIUGNO 2010 CI INFORMA DI ALCUNI DEGLI ESITI DELL'INCONTRO DEL 18 GIUGNO 2010 SULLA PIROGASSIFICAZIONE.
Chi è stato presente fino al termine della tavola rotonda ne ha potuti constatare anche altri...
A breve verrà pubblicata una rassegna stampa sugli articoli (veline?) dedicati all'iniziativa per verificare se la comunicazione in genere a livello locale è a senso unico.

In primis l'Ansa Vda ci informa che il confronto è avvenuto tra esperti del settore e ditte operanti nel settore. I relatori hanno ribadito che la discussione deve procedere sempre su basi scientifiche, e che la Regione intende adottare un sistema di pirolisi e gassificazione per lo smaltimento dei rifiuti.
In base a questa scelta (e non sulle altre opzioni esistenti e già operanti) è bene diffondere informazioni scientifiche, soprattutto in modo non emotivo.

L'esperto presente nonchè moderatore dellìincontro (Prof. Cossu) ci informa che il trattamento scelto è "a misura" della Regione Valle d'Aosta. Alcuni anni or sono lo stesso esperto aveva indicato che altro trattamento era adatto sempre alla stessa Regione. I vantaggi del metodo individuato riguardano in particolare la percentuale residua, in virtù dagli spazi esigui di territorio nel fondo valle adatto ad essere utilizzato per discarica di rifiuti. Ovviamente tra le ditte (interessate alla costruzione dell'impianto) intervenute al convegno "Pirolisi e gassificazione" viene ribadito che tale mix tecnologico appare maturo e affidabile dal punto di vista tecnologico.

Morale della favola:
Gli esperti-consulenti continuano a sfornare consulti più o meno interessati (o interessanti) mentre i cittadini valdostani di sicuro pagheranno il conto finale.



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27 giugno 2010

GESTIONE RIFIUTI: ESPERTI A CONFRONTO. IN VALLE D'AOSTA SI GUARDA ALTROVE SENZA ESPORRE DATI SUI COSTI FUTURI...

Acti.ve: Esperti di tutta italia a confronto a Capannori per le strategie per la sostenibilità ambientale >>>



Si parlerà di rifiuti, sostenibilità, di partecipazione sulle tematiche ambientali, di Agenda 21 e dei due nuovi progetti di Capannori, la Tia puntuale e il centro di ricerca “Rifiuti Zero”

“Acti.ve Action verte” è il progetto europeo che ha lo scopo di creare una rete istituzionale per promuovere e capitalizzare le buone pratiche ambientali, in particolare per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti e la valorizzazione delle risorse del territorio.


Mercoledì 30 giugno e giovedì 1° luglio a Villa Mazzarosa a Segromigno in Monte si terrà il primo seminario finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi FESR e i fondi nazionali nell’ambito del “Programma Operativo Italia Francia Marittimo”.



Sarà una “due giorni” ricca di appuntamenti alla quale, oltre al sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro, all’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci, al presidente di Ascit, Maurizio Gatti, e ai rappresentanti dei partner, parteciperanno esperti nazionali del settore. Di particolare rilevanza due temi che saranno discussi per l’occasione e che riguardano due progetti a cui l’amministrazione comunale sta lavorando: l’introduzione della Tariffa di Igiene Ambientale (Tia) puntuale e il Centro di ricerca “Rifiuti Zero”.


Far pagare ai cittadini una Tia che si basa sul quantitativo di rifiuti prodotto dalle famiglie deve essere un impegno di tutti gli amministratori attenti e responsabili

IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO
“Acti.ve, verso una rete transfrontaliera di Agenda 21”.
Saluti del sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro.
Coordina Alessio Ciacci, assessore all’ambiente del Comune di Capannori.

Interventi: Pietro Novelli, dirigente Regione Toscana; Arianna Buti e Paolo Parrini, Centro Studi Europeo “Plural”; Emanuele Burgin, presidente nazionale di Agenda 21 e assessore all’ambiente della Provincia di Bologna; Guido Viale, economista e giornalista; Orsola Bolognani, Ambiente Italia; Pietro Ugolini, Cruie Università di Genova, Sylvie Muraccioli, Department de la Corse du Sud.

“Verso Rifiuti Zero e l’attuazione di Agenda 21”.
Coordina Maurizio Gatti, presidente di Ascit.
Interventi: Rossano Ercolini, progetto “Passi concreti verso Rifiuti Zero”; Pinuccia Montanari, “Rifiuti 21 network” – assessore al Comune di Genova; Enzo Favoino, scuola agraria Parco di Monza e vice-chair dello European Compost Network – ECN; Roberto Cavallo, Euro Cities – ACR+, Giovanni Forte, Unioni dei Comuni della Valdera; Raphael Rossi, Espert; Matteo Fiorentini, vice sindaco del Comune di Montespertoli; Barbara Sarnari, progetto Zero Waste.

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CONSULENZE TANTE... DECISIONI AMBIENTALMENTE SOSTENIBILI POCHE....

Negli ultimi 5 anni nessuna decisione è stata assunta in materia di gestione e maltimento deirifiuti

Nessuna politica o piano di riduzione rifiuti è stato adottato o almeno i risultati non sono rilevabili statisticamente.

Nssuna decisione ugualmente è stata adottatata in materia di compostaggio della frazione organica.

Solo tante tante ma veramente tante consulenze.

E molte di loro sono, guarda caso, finte direttamente in discarica....

Dal mese di Dicembre 2009 l'Assessore regionale Zublena si è posta i seguenti "nuovi" obiettivi in materia di smaltimento rifiuti:

- realizzare un impianto flessibile avente una potenzialità coerente con le specifiche esigenze della Regione Valle d'Aosta in grado di assicurare il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti indifferenziati dei fanghi (tonn?? ) e dei rifiuti ospedalieri (tonn??)
- l'impianto deve essere tecnologicamente avanzato e con impatto ambientale contenuto ed una elevata affidabilità di esercizio
- l'impianto deve essere efficiente in termini di valorizzazione energetica, con produzione limitata di residui di processo e con bassa o ridotta pericolosità e, udite udite, con costi sostenibili per i cittadini valdostani.



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20 giugno 2010

SMALTIMENTO RIFIUTI IN VDA. DOMANDE SENZA RISPOSTA....

Gestione rifiuti in Valle d'Aosta. Ecco alcune domande senza risposta.

Perché il Governo regionale e la Terza commissione regionale hanno stabilito indispensabile chiudere il ciclo in Valle d'Aosta e perché a Brissogne non c'è posto per il Centro riciclo e selezione, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore invece c'è?

Perché tra le tante consulenze commissionate da parte della Regione Valle d'Aosta non è mai stato invitato Paul Connett?

Come mai nei dibattiti pubblici non vengono coinvolti gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo produttori o esperti che, prima o poi lavorano, o vengono contattati, guarda caso, proprio da parte delle imprese che costruiscono impianti di termodistruzione?

Chi ha certificato le emissioni derivanti da questi processi, incluso l’utilizzo del syngas?

Quali saranno i costi dei nuovi impianti, nonchè per la loro gestione e la relativa manutenzione?

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Gestione Rifiuti: situazione in sintesi a giugno 2010:
il Consiglio regionale, quale scelta qualificante, ha deciso di chiudere il ciclo di
trattamento dei rifiuti in Regione, att raverso la loro valorizzazione energetica (tali fini sono tra l’altro previsti dalla LR 31/2007 in materia di rifiuti). Questa volontà politica esprime l’assunzione di responsabilità del problema di gestione dei rifiuti, dalla produzione sino allo smalt imento finale. Si crede che non sia responsabile
allontanare da sè il problema e t rasferirlo ad un’altra comunità ma ricercare la soluzione migliore sia dal punto di vista ambientale che sociale. Farsi carico di questa responsabilità comporta una maggiore e concreta volontà di portare a buon fine le azioni di riduzione e differenziazione dei rifiuti che spettano al singolo individuo perché il miglioramento produce effetti tangibili e percepibili, così come un ipotetico non raggiungimento evidenzierebbe una immediata ricaduta negativa.

Tale scelta consente anche di non essere dipendenti da soggetti e fattori esterni che
detterebbero le condizioni sia in termini economici che operativi. Questo scenario non è soggetto a momenti congiunturali, a regole di mercato, ma garantisce pieno controllo e stabilità al sistema. Con questi indirizzi e condizioni al contorno, il lavoro svolto ha condotto all'individuazione di uno scenario che è quello fondato su sistemi cosiddetti a caldo, di pirolisi e gassificazione.

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Leggi il rapporto gestione rifiuti Vda - Giugno 2010 - >>>

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L'articolo 179 del D.Lgs. n. 152/2006 e smi, comma 2, secondo cui le pubbliche amministrazioni perseguono, nell'esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire prioritariamente la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, in particolare mediante:
a) lo sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali;
b) la messa a punto tecnica e l'immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento;
c) lo sviluppo di tecniche appropriate per l'eliminazione di sostanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il recupero.

L'Amministrazione regionale ha concentrato ogni scelta sulla univoca procedura di uso dei rifiuti come fonte di energia, disconoscendo ogni alternativa ipotesi di recupero, riutilizzo e riciclo dei rifiuti SENZA LORO COMBUSTIONE.

E' sbagliato blindare il nuovo bando pubblico europeo e precludere la partecipazione alle aziende vocate al riciclo/riutilizzo anzichè alla pirogassificazione o trattamento termico che sia. E' utile consentire il confronto ed ammettere in una agone paritaria la comparazione dei pro e dei contro pirogassificatore/riciclo. All’estero gli inceneritori vengono in buona parte dismessi a favore del riciclo.

Per quale ragione non rispettare le priorità dell’art. 179 del D. Lgs. 152/2006 e prevedere una selezione rispettosa di tali criteri?

L’art. 178, commi 2 e 3, del D. Lgs. 152/2006 prevede chiaramente che
“ I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare:
a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora;
b) senza causare inconvenienti da rumori o odori;
c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.

La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nel rispetto dei principi dell'ordinamento nazionale e comunitario, con particolare riferimento al principio comunitario "chi inquina paga".

A tal fine le gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza.



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