26 ottobre 2011

BOLZANO: MOLTI I PARTECIPANTI VALDOSTANI AL CONVEGNO SU INCENERITORI E RELATIVE EMISSIONI

SONO ARRIVATI I COMMENTI A MARGINE DELL'INCONTRO SVOLTOSI A BOLZANO, CITTA' IN CUI SI VORREBBE COSTRUIRE UN NUOVO INCENERITORE.
DAL COMUNICATO PUBBLICATO SULL'ANSA DA PARTE DELL'ASS TERRITORIO E AMBIENTE GLI ESPERTI IVI PRESENTI HANNO CONFERMATO E VALIDATO LA FUNZIONALITà DEGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO, MINIMIZZANDO GLI IMPATTI AMBIENTALI E SULLA SALUTE.

I CITTADINI CHE HANNO PARTECIPATO AI LAVORI HANNO DIRAMATO IL SEGUENTE COMUNICATO STAMPA PRECISANDO CHE LE INFORMAZIONI FORNITE NON SEMBREREBBERO ESSERE SUFFICIENTI AD ANNULLARE I DUBBI SUGLI EFFETTI NEGATIVI NEL LUNGO TERMINE LEGATI ALLA SALUTE.

IN OGNI CASO NON SONO STATI AFFRONTATI GLI EFFETTI SULLA SALUTE DI UN IMPIANTO DI "PIROGASSIFICAZIONE" COME SI INTENDEREBBE COSTRUIRE IN VALLE D'AOSTA

CONSIDERAZIONI DEI RAPPRESENTANTI DI VALLE VIRTUOSA SUL CONVEGNO DI BOLZANO:
INCENERIMENTO E QUALITA’ DELL’ARIA.

Il convegno di Bolzano è stato organizzato dalla Provincia Autonoma di Bolzano per sostenere la scelta di costruire un nuovo inceneritore. I rappresentanti di Valle Virtuosa, considerato il contesto, non si aspettavano certo di sentire dire che gli inceneritori sono gravemente dannosi. Immaginate cosa succederebbe se un analogo work-shop sui pirogassificatori fosse organizzato dalla nostra Amministrazione Regionale!
La ragione della nostra partecipazione era appunto quella di capire il pensiero degli “esperti di inceneritori” sulla scelta che la nostra Amministrazione sta cercando di imporre in Valle d’Aosta. Checché ne dica il nostro Assessore all’Ambiente (sic!), i contesti in cui andrebbero ad operare gli impianti di Bolzano Bolzano si trova al centro di una valle più vasta e larga della nostra, fiancheggiata da montagne molto più basse;

Il convegno trattava di inceneritori basati su tecnologie collaudate (nessun esperto ha mai citato un pirogassificatore!) mentre ad Aosta se ne vuole costruire uno sperimentale basato sulla gassificazione dei rifiuti;

la popolazione della Valle d’Aosta è meno di un quarto di quella della Provincia di Bolzano;

nella Provincia Autonoma di Bolzano viene effettuata la raccolta differenziata dell’umido ed esiste un centro anaerobico per il suo trattamento;

Un apporto interessantissimo è stato dato dagli esperti e ricercatori svizzeri e tedeschi che hanno approfondito la tematica sulle nanoparticelle e loro patologie (non esclusi i decessi in casi di particolare concentrazione nell’aria) che sono causate dalle molteplici emissioni come quelle derivanti dal traffico veicolare e gli impianti di riscaldamento domestico, ma nessuno fra i presenti, nemmeno fra i relatori italiani a favore degli inceneritori, si è sognato di minimizzare gli effetti nocivi delle emissioni di polveri sottili e ultrasottili che per qualsiasi ragione (guasti, incidenti o malfunzionamenti) potessero eventualmente sfuggire ai sistemi di filtraggio.
Durante la tavola rotonda seguita alla presentazione delle relazioni tecniche, i rappresentanti di Valle Virtuosa hanno posto alcune domande chiarificatrici:
Domanda: Ing. Luca Stabile, lei ci ha presentato i dati sulle misurazioni delle emissioni dei camini di 4 inceneritori e un impianto a biomasse, di quali dati dispone sulle emissioni dei pirogassificatori?
Risposta: Non dispongo di rilevazioni su pirogassificatori. Si tratta di un sistema di termovalorizzazione molto poco adottato.
Domanda: Ing. Marco Palmitano, ci può dire come la presenza dell’umido nel combustibile influenza la qualità delle emissioni ed il rendimento termico degli inceneritori?
Risposta: L’umido non deve essere inserito negli inceneritori per due importanti ragioni:
secondo le direttive europee e nazionali l’umido deve essere utilizzato per produrre compost da reinserire nella filiera naturale;

la presenza dell’umido abbasserebbe il rendimento termico dell’impianto pregiudicando il recupero energetico che deve invece essere massimizzato.

Domanda: Ing. Marco Palmitano, quali sono le dimensioni ottimali di un impianto di incenerimento?
Risposta: Per avere buone rese energetiche ed un ritorno economico le dimensioni minime sono di circa 100.000 t /anno. Il nuovo inceneritore di Bolzano avrà una capacità di 130.000 t e servirà una popolazione di 500.000 abitanti.
Domanda: Rivolta a tutti gli esperti - Sino a qui ci avete parlato di inceneritori che funzionano in modo ottimale, cosa potete dire riguardo a quelli che non funzionano?
Risposta: dell’Ing. Marco Palmitano - In effetti gli inceneritori di vecchia generazione producevano emissioni incontrollate che potevano avere ricadute nocive. Le tecniche per il controllo della combustione e delle emissioni sono molto migliorate.
Domanda Ing. Luca Stabile, Lei ci ha detto che con i moderni strumenti si riescono a misurare particelle con diametro superiore a 4 nm, come fa ad essere sicuro che i filtri a manica in tessuto riescano a fermare quelle di dimensioni inferiori?
Risposta: In effetti non è possibile confermarlo: i filtri a manica oltre a trattenere le particelle di polvere di dimensioni superiori a quelle della trama del tessuto tendono a trattenere le particelle di dimensioni inferiori ai 300 -400 nm perché si impigliano negli interstizi del tessuto del filtro mentre li attraversano. Superano il filtro soltanto le particele dell’ordine di 300 - 400 nm che sono più piccole della trama del filtro ma hanno sufficiente energia cinetica per non rimanere impigliate nel tessuto.
Visto il contesto e le risposte ottenute, i rappresentanti di Valle Virtuosa ritengono che il congresso di Bolzano, lungi dall’annullare i dubbi sugli effetti negativi che si potrebbero verificare a lungo termine sulla salute delle persone che abitano nei dintorni degli inceneritori di nuova generazione, abbia dimostrato che la scelta di costruire un pirogassificatore in Valle d’Aosta sia ingiustificata:

dal punto di vista economico - visto il numero ridotto degli abitanti, i rifiuti da incenerire, dopo aver effettuato la differenziazione perseguendo gli obiettivi di legge (il 65% entro il 2012), sarebbero troppo pochi (25.000 t/anno) per giustificare un tale investimento;

dal punto di vista tecnico – la tecnologia di pirogassificazione, nonostante i vantaggi prospettati da chi ce la propone, non ha un’affidabilità consolidata e paragonabile a quella degli altri tipi di inceneritori, ecco perché è così scarsamente adottata (in Italia non esistono pirogassificatori funzionanti A REGIME!)

dal punto di vista ambientale – nessuno dei tecnici presenti ha potuto sostenere che le emissioni dell’inceneritore, per quanto contenute, non contribuiscano a peggiorare la già scarsa qualità dell’aria che respiriamo.

Aosta 26/10/2011

Alessandro Bortot
Jeanne Cheillon
Paolo Meneghini


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PETIZIONE COMITATO VALLE VIRTUOSA - SINTESI DEGLI INTERVENTI DEI CITTADINI IN AUDIZIONE

OTTOBRE 2011 - PETIZIONE PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE IN DATA 3 GIUGNO 2011 PROMOSSA DA 11007 CITTADINI VALDOSTANI PER RICHIEDERE UN CONFRONTO FRA ESPERTI IN MERITO ALLA REALIZZAZIONE TRA UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO A FREDDO DEI RIFIUTI ED UN IMPIANTO DI PIROGASSIFICAZIONE, NONCHÉ UNA CONTEMPORANEA MORATORIA DEL BANDO DI GARA PER L’IMPIANTO DI PIROGASSIFICAZIONE.

le richieste dei cittadini estratte dai lavori della commissione competente


Sintesi degli interventi dei cittadini nel corso degli incontri con la competente commissione consiliare.

Il cittadino Sig. CHAUSSOD ha ricordato il percorso che ha portato alla costituzione del Comitato Valle Virtuosa e ha illustrato le preoccupazioni, generate nella popolazione, dall’ipotesi di realizzazione di un impianto di pirogassificazione evidenziando che tale tecnologia è scarsamente sperimentata e che la problematica delle emissioni è particolarmente sentita dai cittadini.

Ha precisato, inoltre, che l’impianto risulta sovradimensionato per le esigenze della Regione, in considerazione della legislazione regionale vigente che prevede una riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati ed ha espresso, pertanto, il timore che si possano in futuro smaltire rifiuti provenienti da altre Regioni italiane e ha citato, ad esempio, il caso di Napoli.

Ha riferito di ritenere che la scelta dell’impianto di pirogassificazione sia in contrasto con altre scelte effettuate dalla Regione e dagli enti locali finalizzate a ottenere riconoscimenti di aree di notevole interesse ambientale e paesaggistico.

Ha ribadito che le richieste della petizione sono finalizzate a ottenere un confronto tra tecnici con sistemi alternativi al pirogassificatore, quali il trattamento meccanico biologico (Tmb) e ha fatto presente che con l’aumento della raccolta differenziata si allungherebbe la durata del IV lotto della discarica.

Il cittadino Sig. TAMONE ha ricordato che il Consiglio comunale di Etroubles ha adottato una deliberazione finalizzata a richiedere all’Amministrazione regionale una moratoria dell’appalto in corso per la realizzazione di un pirogassificatore in Valle d’Aosta e di attivare un confronto tecnico fra le varie soluzioni percorribili.

Ha illustrato i contenuti della deliberazione ribadendo l’opportunità di attivare anche in Valle d’Aosta la raccolta dell’umido al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalle normative vigenti.

Ha chiesto, infine, all’Amministrazione regionale un’attenta riflessione in merito alla decisione di procedere alla realizzazione di un pirogassificatore in quanto tale tipologia di impianto non risulta particolarmente sperimentata.

Il cittadino Sig. MOMIGLIANO LEVI ha ribadito che il Comitato Valle Virtuosa chiede un confronto tra tecnici in merito ai diversi sistemi di trattamento dei rifiuti ed ha auspicato che si adotti un sistema di smaltimento dei rifiuti più rispettoso dell’ambiente e della salute.

Ha ricordato che la Città di Aosta presenta già attualmente diverse criticità dal punto di vista ambientale e ha fatto presente che dove i sistemi di pirogassificazione sono stati adottati, oltre a problemi di funzionamento, sono emerse problematiche connesse alla salute in relazione alle emissioni di tali impianti.

Il cittadino Sig. CURTAZ ha fatto presente che citare l’esempio di Napoli appare poco serio dal punto di vista della correttezza intellettuale e ha dichiarato di ritenere opportuno che il confronto avvenga su basi tecniche tra i tecnici incaricati dalla Regione per la realizzazione del pirogassificatore e tra altri tecnici indicati dal Comitato Valle Virtuosa.

Il cittadino Sig. CHAUSSOD ha ribadito che l’intento della petizione è quello di richiedere un confronto tra esperti di natura tecnico-scientifica su due diversi scenari e non un confronto tra gli amministratori del Comitato Valle Virtuosa e la Commissione consiliare o l’Assessorato regionale competente e ha precisato che nel volantino sono espresse le preoccupazioni della popolazione relative alla realizzazione dell’impianto di pirogassificazione.

...

Il cittadino Sig. AVETRANI ha fatto presente che la scelta della tecnologia della pirogassificazione preclude ai Comuni la possibilità di effettuare delle scelte virtuose nell’ambito della raccolta dei rifiuti e ha citato, ad esempio, la possibilità di gestire distintamente la frazione organica del rifiuto.

...

Il citadino Sig. DONNET ha chiesto che il Comitato Valle Virtuosa sia informato in merito alle modalità di scelta dei firmatari che saranno auditi e che qualche rappresentante del Comitato possa partecipare sia all’eventuale estrazione che alla successiva audizione.




In data 23 settembre 2011 sono stati ascoltati anche i seguenti cittadini firmatari la petizione: i sigg.ri Leonardo TAMONE, Luca BARBIERI, Carlo VETTORATO, Alessandro BORTOT, Andrea DESANDRÉ, Fabrizio ROSCIO, Jean-Louis AILLON, Paolo MENEGHINI e le sigg.re Anna GAMERRO, Jeanne CHEILLON, Elisa DESANDRÉ, Rosetta BERTOLIN, Lorenza PALMA e Carola CARPINELLO, i quali hanno manifestato ampiamente la loro contrarietà alla realizzazione di un pirogassificatore e hanno condiviso le considerazioni espresse dai sigg.ri Roscio, Vettorato, Aillon e della Sig.ra Palma che sono di seguito riportate.



Il cittadino Sig. ROSCIO ha presentato un documento il quale fa riferimento ad un’analisi oggettiva del ciclo di vita (LCA), svolta nel 2007 dal Prof. Giugliano del Politecnico di Milano, che è stata strumento di indagine nel recente passato per comparare due scenari di smaltimento dei rifiuti in Valle d’Aosta: il primo basato sul termovalorizzatore, il secondo sul Piano regionale dei rifiuti del 2003. Tale studio ha preso in considerazione quattro indicatori: il riscaldamento globale, l’acidificazione, la tossicità umana e la formazione fotochimica di ozono. Da tale ricerca è emerso che lo scenario basato sulla termovalorizzazione risulterebbe migliore per gli ultimi tre requisiti sopraindicati.

Ha rammentato che nel mese di aprile del 2009 l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) ha svolto una relazione in cui mette in discussione lo studio redatto dal Prof. Giugliano e pone in evidenza alcune criticità; in particolare, sottolinea che nella valutazione dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente dell’impianto in questione non è stato tenuto conto delle relative ricadute su scala locale, ma solo su quella globale, senza fare quindi una considerazione più specifica rispetto alla dimensione territoriale della nostra Regione. Ha sottolineato che tale documento pone delle conclusioni contrastanti rispetto allo studio LCA e opinabili in merito ai fattori di emissione che sarebbero prodotte da tale impianto.

Ha sostenuto che l’analisi LCA risulta essere superata, in quanto si basava sulla realizzazione del termovalorizzatore, dal momento che la scelta dell’Amministrazione regionale è ora quella di perseguire la realizzazione del pirogassificatore per lo smaltimento dei rifiuti sul territorio regionale. Ha ritenuto che il recupero di materia, l’impatto sulla salute umana su scala locale, l’economicità e le possibilità evolutive degli impianti possano costituire una parte degli indicatori che dovranno essere presi in considerazione per la predisposizione di una nuova valutazione LCA in relazione allo scenario del pirogassificatore, oltre ad altri parametri che dovranno essere determinati da un tavolo di lavoro tecnico. Ha fatto presente, infine, che le linee guida di gestione dei rifiuti nelle aree di montagna stabilite dalla Commissione Europea nell’anno 2000 prevedono che nelle zone alpine, compresa la Valle d’Aosta, a causa della delicatezza del contesto territoriale e della difficoltà di dispersione degli inquinanti, non bisognerebbe ricorrere ad impianti di incenerimento. Ha ritenuto, come premessa irrinunciabile, il rispetto delle gerarchie stabilite dalla normativa nazionale ed europea per lo smaltimento dei rifiuti e un piano regionale per la riduzione degli stessi che, a fronte di azioni ed investimenti, restituisca risultati misurabili e valutabili. In quest’ottica, ha sottolineato che sarebbe opportuno potenziare il recupero di materia, raggiungendo su tutto il territorio regionale la quota minima di raccolta differenziata del 65% entro il mese di dicembre 2012.

Ha concluso affermando che, in mancanza di uno studio comparativo fondato su parametri oggettivi e condivisi, vengono a mancare trasparenza e condivisione nell’azione del Governo regionale, e che per evitare tensioni crescenti è auspicabile un confronto serio con le Istituzioni.



Il cittadino dott. VETTORATO ha riferito che esistono solo studi negativi sugli effetti gravissimi sulla salute prodotti dall’incenerimento dei rifiuti e che gli stessi emergono dai dati statistici ed epidemiologici evidenziati da migliaia di studi, per la maggior parte, di fonte anglosassone o americana, difficilmente confutabili, i quali dimostrano che i Paesi in cui ci sono molti inceneritori, negli ultimi 20 anni, da quando si è sviluppata la medicina ecologica, si sono resi conto delle conseguenze estremamente dannose legate all’uso degli stessi. In particolare, ha sostenuto che l’utilizzo di un impianto del genere nel nostro territorio, che presenta delle peculiarità dal punto di vista geografico e dimensionale, porterebbe un aumento di malattie cancerogene (sarcomi, carcinomi di diversa tipologia) che colpirebbero, innanzitutto, le fasce più deboli di età (i bambini, gli anziani che soffrono di malattie cardio-circolatorie e respiratorie, i feti) e mentali, fino ad arrivare alla demenza, causate dagli effetti deleteri dei metalli pesanti. Per queste motivazioni, una componente medica ha prodotto della documentazione in merito ed invita la popolazione e l’Amministrazione regionale a rinunciare all’uso di inceneritori. Fa presente che, purtroppo, i dati della qualità dell’aria in Valle d’Aosta e di quelli dell’Atlante epidemiologico e dell’Atlante della mortalità in Valle d’Aosta non sono così confortanti, in quanto emerge che i casi di mortalità per cancro e per malattie cardio-circolatorie sono superiori alla media nazionale.

Il cittadino dott. AILLON conferma che gli inceneritori producono sostanze cancerogene e pertanto contribuiscono a generare malattie cardio-polmonari e respiratorie causate dalle polveri di metalli pesanti, di diossine e di particolato fine e ultrafine che, entrando in circolo nel corpo umano, riescono ad arrivare a livello sistemico.

Esprime perplessità sulla scelta dell’Amministrazione regionale di adottare un pirogassificatore di grandi dimensioni per un territorio piccolo come il nostro e reputa che sarebbe più opportuno investire i fondi stanziati per incentivare maggiormente la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti.



La cittadina Sig.ra PALMA ha formulato alcuni rilievi di ordine giuridico ricordando che la Corte Costituzionale nella sentenza n. 61/2009, riguardante la legge regionale n. 31/2007, ha evidenziato che la Regione Valle d’Aosta difetta tanto di una competenza statutaria generale in materia di tutela dell’ambiente, quanto di un titolo statutario specifico in materia dei rifiuti.

Ha precisato che la competenza regionale sull’argomento deriva esclusivamente dalla delega alle Regioni in materia di gestione dei rifiuti ai sensi dell’articolo 196 del decreto legislativo 152/2006.

Ha ricordato che l’articolo 4 della direttiva CEE 98 del 2008 e l’articolo 179 del decreto legislativo 152/2006 prescrivono la gerarchia delle tipologie di trattamento dei rifiuti, ed ha sottolineato che il recupero energetico è considerato in via subordinata ad altri trattamenti.

Ha rammentato che le succitate normative stabiliscono dei principi fondamentali quali l’obbligo di trattare i rifiuti in modo da evitare impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana e ha concluso ritenendo che l’accoglimento della moratoria da parte dell’Amministrazione regionale sarebbe una scelta responsabile.








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9 ottobre 2011

VALLE VURTUOSA: AL VIA LA RACCOLTA DELLE 6000 FIRME!

vallevirtuosa.blogspot.com

Comitato Valle Virtuosa: iniziata l'8 ottobre la raccolta firme.

A breve dopo Bard, Antey e Donnas partiranno i banchetti ad Aosta ed in Alta Valle.

Ad Aosta ci saranno banchetti nelle vie centrali nelle giornate di martedi e sabato fino al 15 novembre 2011 salvo proroga.

Firma direttamente nel tuo comune!

Tutti gli uffici elettorali ora dispongono del modulo per la raccolta firme.



vallevirtuosa.blogspot.com



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28 settembre 2011

VALLE VIRTUOSA CHIEDE CHIARIMENTI SUI RESIDUI PERICOLOSI DEL PIROGASSIFICATORE:

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa


Pirogassificatore: niente confronto, referendum necessario. Altro che chiusura del ciclo dei rifiuti in Valle: la Regione dica la verità sulla collocazione dei residui tossici dell'impianto



Il Comitato Valle Virtuosa, riunitosi a seguito dell’audizione con la III Commissione consiliare regionale “Assetto del Territorio”, prende atto della volontà, da parte dell’Amministrazione regionale, di proseguire verso la realizzazione dell’impianto di pirogassificazione, ignorando per l’ennesima volta la richiesta di confronto sullo scenario alternativo proposto e di moratoria della gara d’appalto.

Questa scelta appare incomprensibile soprattutto alla luce dell’ammissibilità del quesito referendario, che di fatto impedirebbe l’utilizzo del pirogassificatore, esponendo la Regione a possibile risarcimento di danno.

A fronte dei segnali positivi di apertura, e dei relativi legittimi dubbi sulle scelte dell’Amministrazione, emersi dalle dichiarazioni di alcuni Consiglieri di maggioranza, spiace constatare che ogni espressione non alhttp://www.blogger.com/img/blank.giflineata venga prontamente censurata.

Il Comitato Valle Virtuosa, chiede, inoltre, che l’Amministrazione regionale sia più trasparente e corretta nei confronti dei cittadini, in merito alla declamata intenzione di chiudere il ciclo dei rifiuti in Valle d’Aosta, fornendo chiarimenti sulla collocazione dei residui pericolosi del pirogassificatore.

Quart, 28 settembre 2011
Il Comitato Valle Virtuosa

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4 settembre 2011

GESTIONE RIFIUTI: DOMANDE SENZA RISPOSTE CONVINCENTI DA PARTE DELL'ASSESSORATO COMPETENTE.

Dieci domande in materia di gestione dei rifiuti rimaste senza risposte convincenti per i cittadini valdostani.
Lo smaltimento dei rifiuti in Valle d’Aosta costerà 225 milioni di Euro per venti anni, ma non è ancora prevista un’Autorità garante della partecipazione che preveda un confronto preventivo sulle “grandi opere”.


1) INQUINAMENTO - Le emissioni derivanti dalla combustione dei gas prodotti dal nuovo impianto (pirogassificatore) peggioreranno la qualità dell’aria che respiriamo e l’incidenza delle affezioni tumorali?

2) NUOVO IMPIANTO - Perché si è voluto dimensionare l'impianto a 60000 t/anno quando la produzione ad oggi è di 45000 t/anno? Perché si vuole mettere nell'impianto materiale che ne diminuisce l'efficienza e ne aumenta le possibili manutenzioni, come l’organico e i fanghi, per un totale di 25000 t/anno, quindi oltre 1/3? Per quanto riguarda l’impianto di smaltimento rifiuti futuro, la tecnologia è ancora sperimentale. Che tipo di utilizzo avrà il syngas cioè il gas
prodotto nel corso del processo di incenerimento?

3) COSTI - Quali sono le ricadute sui cittadini in termini di costi, rispetto agli attuali? Le associazioni dei consumatori stimano costi in aumento per gli utenti e bollette rifiuti triplicate.

4) CONTROLLI - Oltre all'autocontrollo previsto dalla normativa attuale, ci saranno ulteriori verifiche da parte di un soggetto indipendente? Quali garanzie di tutela esistono per la popolazione in caso di malfunzionamento?

5) NUOVO SCENARIO - Come mai, ad oggi, non risultano prese in considerazione in modo pubblico e trasparente le proposte di intervento sul settore avanzate da parte di molte associazioni (Comitato rifiuti zero VdA, Legambiente VdA, Amici del Viale, Codacons VdA, Diritto al futuro, Comitato Valle Virtuosa, ecc)?

6) COMPOSTAGGIO - Perchè non si è valutata la proposta di fare un impianto di compostaggio regionale o comprensoriale? Bruciare l'organico, infatti, oltre a non essere energeticamente sensato, diminuisce le prestazioni del futuro impianto di smaltimento (pirogassificatore) come più volte ribadito dai tecnici. Bruciare l’acqua non è vietato, ma non è conveniente.

7) RIDUZIONE DEI RIFIUTI CONFERITI IN DISCARICA - Quali azioni sono state poste in essere? Gli obiettivi individuati sono vincolanti e misurabili? Le iniziative di comunicazione finalizzate alla riduzione dei rifiuti prevedono uno stanziamento di oltre 450.000 euro per un triennio. Come vengono valutati i risultati e quante sono le tonnellate di risparmio ottenute?

8) RACCOLTA DIFFERENZIATA - Le azioni e le scelte adottate sino ad oggi garantiscono il rispetto dei livelli di raccolta differenziata previsti dalla normativa in vigore (65% nel 2012)?

9) TARIFFA PUNTUALE - Si pensa di migliorare la tracciabilità dei rifiuti, anche applicando una tariffazione che incentivi i comportamenti virtuosi da parte dei cittadini?

10) CICLO DEI RIFIUTI - Perché si è arrivati ad imporre la chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti in Valle e non è stata valutata la possibilità di far utilizzare il CDR (combustibile da rifiuti) in alcuni cementifici del Piemonte (Casale, Cuneo, ecc)?


cittadiniattiviao@gmail.com

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BANDO PUBBLICO E STRANEZZE....

STRANEZZE PRESENTI SUL BANDO PUBBLICO DA 225 MILIONI PER UN PIROGASSIFICATORE IN VALLE D'AOSTA

OMISSIS....

Ai soli ed esclusivi fini di assicurare un confronto omogeneo in sede di valutazione delle offerte tecnico-economiche, i piani economico-finanziari presentati dai concorrenti dovranno riferirsi alle seguenti convenzionali portate annue di rifiuti da trattare:

· Rifiuti urbani ed assimilati indifferenziati: 45.100 t/a

· Rifiuti speciali assimilabili agli urbani indifferenziati: 4.000 t/a

· Fanghi da impianti di depurazione acque reflue urbane ed assimilati: 10.000 t/a

Tale quantitativo viene riferito convenzionalmente ad un grado di secco pari

al 20 % di S.S.

· Rifiuti sanitari: 400 t/a.

Per un totale pari a 59.500 t/a.


OMISSIS...

Domanda?

ma entro il 2012 non si doveva arrivare al 65 % di raccolta differenziata?

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La Regione Valle d'Aosta ha pubblicato il giorno 29 novembre 2010 il bando di l'appalto per l'affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti della Valle d'Aosta.


Il 7 marzo 2011 scadeva il termine per l'effettuazione dei sopralluoghi e per le analisi ed indagini specifiche obbligatorie per poter partecipare alla gara, sul sito oggetto dell'intervento.



In data 6 giugno 2011, termine fissato per il deposito dei plichi, sono pervenute due offerte rispettivamente da parte di due soggetti:



1) Costituenda A.T.I. composta da

NOY AMBIENTE SpA (mandataria); Via Cassanese, 45 – 20090 Segrate (MI)

REA DALMINE SpA (mandante) Via Dossi, sn – 24044 Dalmine (BG)

VALECO SpA (mandante) Loc. L'Ile Bonde, 1 – 11020 Brissogne (AO)

GEA Srl (mandante) Via Brusà, 6 – 35040 Sant'Urbano (PD)

COGEIS SpA (mandante) Via XXV Aprile, 2/15 – 10010 Quincinetto (TO)

I.V.I.E.S. SpA (mandante) Loc. Crétaz Boson, 13 – 11024 Pontey (AO)



2) Costituenda R.T.I. composta da:

AIMERI AMBIENTE Srl (mandataria) Strada n. 4, Palazzo Q6 – 20089 Milanofiori-Rozzano (MI)

SCT SORAIN CECCHINI TECNO Srl (mandante) Via Pontina, 545 – 00128 Roma (RM).



In data 27 luglio 2011 è stata nominata la “COMMISSIONE GIUDICATRICE PER L'AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL SERVIZIO DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI DELLA VALLE D'AOSTA, AI SENSI DELL'ARTICOLO 84 DEL D.LGS. 163/2006.” così composta:

- Presidente: Direttore della Direzione Affari Legislativi – Riccardo Jans;

- Commissario esperto tecnico – Prof. ing. Giuseppe Genon; membro esperto nella progettazione, direzione lavori, collaudi, di impianti a tecnologia innovativa in impianti di trattamento termico dei rifiuti con particolare riferimento agli impianti di pirolisi e o gassificazione;

- Commissario esperto tecnico – Prof. ing. Andrea G. Capodaglio; membro esperto per gli impianti di controllo e abbattimento degli inquinanti prodotti dagli impianti di trattamento termico dei rifiuti;

- Commissario esperto aspetti giuridici – Avv. Loredana Bracchitta; membro esperto in materia di appalti e contratti con particolare riferimento alla procedura di finanza progetto.

- Commissario esperto economista – Dott. Franco Becchis; membro esperto in materia di appalti e contratti con specifico riferimento alle analisi economico finanziarie e ai piani economici di impianti di trattamento dei rifiuti nell'ambito della finanza progetto.

- Segretario della commissione - Avv. Rosario Scalise, consulente tecnico in materia di appalti pubblici, dello Studio Legale Roullet.



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