9 aprile 2012

VALLE VIRTUOSA: DISPIACIUTI MA NON SORPRESI SULL'ESITO DELLA VOTAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DEL 4 APRILE

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo ultimo comunicato di Valle Virtuosa

Aosta, 5 aprile 2012

Siamo dispiaciuti, ma non sorpresi del rigetto della proposta di legge di iniziativa popolare riguardante nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti nella votazione odierna del Consiglio Regionale.
C'erano già tutte le avvisaglie che, a dispetto della ritualità delle audizioni effettuate dalla III e dalla IV Commissione, la scelta di risolvere il problema dei rifiuti con la costruzione di un pirogassificatore era già state presa.
Infatti, l'amministrazione non ha mai preso in considerazione un serio confronto tra lo scenario a caldo scelto dalla Regione e quello a freddo proposto dal comitato referendario, non tenendo in alcun conto le 11.000 firme della petizione e la proposta di legge popolare sostenuta da 7.600 cittadini.
Un confronto serio e oggettivo, richiesto a gran voce dagli 11.000 firmatari della petizione, non è mai stato realmente voluto dalla Regione, perché non sostenibile: l'inceneritore inquina non solo l'atmosfera, ma anche il suolo e l'acqua. I trattamenti a freddo, non ricorrendo alla combustione, non producono né fumi né fanghi e hanno un impatto di gran lunga minore sull'ambiente.
Il pirogassificatore è complicato, costoso, sperimentale e poco affidabile, i trattamenti a freddo sono tecnologicamente molto più semplici, meno costosi, collaudati e quindi più affidabili.
Il pirogassificatore non incentiverà certo la raccolta differenziata e toglierà flessibilità al sistema, emettendo inquinanti in atmosfera per la durata dell'appalto.
I trattamenti a freddo, meno costosi e più semplici, sono flessibili e adattabili alle necessità contingenti all'auspicabile diminuzione dei rifiuti.
Il pirogassificatore impiegherebbe un numero limitato di addetti, i trattamenti a freddo daranno lavoro a molte persone.
Il pirogassificatore non consente riduzioni di tariffa, i trattamenti a freddo consentiranno di premiare i cittadini che producono meno rifiuti, aprendo così la strada a un circolo virtuoso.
L'amministrazione ribadisce che è utopico raggiungere l'80% di differenziata, mentre è noto che molte realtà, anche vicine e sufficientemente omogenee alla nostra, hanno superato i limiti di legge che entreranno in vigore alla fine del 2012 e che porranno fuorilegge la nostra Regione.
Riteniamo perciò che la scelta sia sbagliata dal punto di vista etico, perché non tiene in alcun conto l'interesse collettivo, sia dal punto di vista politico, perché non ha valutato in modo corretto la capacità di giudizio dei valdostani.
Che referendum sia, dunque, sicuri che la maggioranza giocherà la partita correttamente e non metterà in campo il giocatore scorretto del non voto.

ValleVirtuosa

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24 marzo 2012

GESTIONE RIFIUTI IN VDA: SINTESI CONSIDERAZIONI DEL DR FEDERICO VALERIO

"... LA TERRA NON L'ABBIAMO EREDITATA DAI NOSTRI PADRI , MA RICEVUTA IN PRESTITO DAI NOSTRI FIGLI..."
SCEGLIERE UNA CASA AD ALTA EFFEICIENZA ENERGETICA è UN INVESTIMENTO VANTAGGIOSO! PENSACI...

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SINTESI CONSIDERAZIONI DEL DR FEDERICO VALERIO (incontro con i giornalisti in data 14 marzo 2012)

La Valle d'aosta vuole forse rifare gli stessi errori della Campania, rinunciando a priori a serie politiche di riduzione, di riciclo, di trattamenti biologici in nome di tecniche a caldo, per avere, a tutti i costi un pirogassificatore.

Gli impianti di trattamento meccanico biologico di cui ho parlato alla Terza Commissione consiliare in data 21/03/2012 includono digestori anaerobici per il trattamento della frazione organica dei rifiuti nella versione più moderna ed innovativa. Quella che depura il biogas prodotto per via biologica in modo da ottenere metano ad alta purezza da comprimere ed immettere nella rete di distribuzione del gas già esistente in Valle d'Aosta.

Con questa scelta, l'attuale inquinamento prodotto dagli impianti a metano attivi nella Regione Valle d'Aosta resta immutato ed è noto che tra tutti combustibili, a parità d' energia prodotta, il metano è quello con minori emissioni, nanoparticelle comprese.

Insomma, con queste scelte si crea di fatto un sistema a bassissimo impatto ambientale, non altrettanto si può dire, per quanto riguarda l'impatto ambientale, se la scelta sarà quella della pirogassificazione. Questa è una tecnica, ancora in fase sperimentale per il trattamento di rifiuti indifferenziati e per questo poco usata a livello industriale.

Inoltre, la pirogassificazione, a parità di energia prodotta, immette in atmosfera inquinanti tossici (ossidi di azoto, polveri sottili, policiclicii aromatici) in quantità maggiore di quelli prodotti dal metano. E mentre il metano bruciando non produce ceneri, la pirogassificazione produce anche rifiuti liquidi e solidi che, a causa della loro tossicità, occorre inertizzare.

Dr. Federico Valerio
Chimico Ambientale





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11 marzo 2012

GESTIONE RIFIUTI: I NODI PRIMA O POI ARRIVANO AL PETTINE...

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La terza commissione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta a maggioranza in data 23 marzo 2012 ha bocciato ( a maggioranza dei suoi componenti - a favore hanno votato Alpe e Pd) il disegno di legge di iniziativa popolare che propone di non realizzare in valle d'aosta impianti di trattamento a caldo ( inceneritori e pirogassificatori).
Tali impianti condizioneranno e ipotecheranno pesantemente la nostra regione per più di vent'anni. Durata dell'appalto prevista: 23 anni. Tenuto conto del prevedibile e obbligatorio aumento della percentuale di raccolta differenziata si rischierà di dover importare i rifiuti per rendere sostenibile nel tempo tale impiantistica. Senza contare che si andranno ad aggiungere emissioni inquinanti in un'area già particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale, con evidenti ricadute negative anche sulla salute.

Parere favorevole al disegno di iniziativa popolare da parte del Pd che ha ribadito in commissione il mancato confronto sulla base di un Lca, vale a dire l'analisi del ciclo di vita dei rifiuti.

Il Pd ha ribadito che non vengono rispettate né la legge europea né la legge regionale sulla gestione dei rifiuti, e che non si tiene in considerazione il principio di precauzione al fine di tutelare la salute dei valdostani.

Nel corso delle audizioni hè emerso che il pirogassificatore è un'opera sovradimensionata per il territorio regionale, con costi che si scaricheranno sulle tasche dei cittadini.


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La tesi ribadita da Legambiente in materia di gestione rifiuti in Vda è stata ribadita nel corso della serata del 9 marzo 2012.

Con la raccolta dell'umido in città e nella plaine e l'attivazione del compostaggio collettivo nelle valli laterali i rifiuti andranno a diminuire con la conseguenza di rendere inutile l'impianto di incenerimento (pirogassificazione) di futura costruzione.

Nel corso della serata Alberto Confalonieri, professore della scuola agraria del parco di Monza ha ribadito che è possibile somministrare il compost prodotto localmente sui terreni rendendoli più fertili.

Nel corso della serata è stata posta la questione sul mancato rispetto fino ad oggi di quanto indicato nella normativa regionale. In pratica a fine 2011, in base all’Art. 10 della Legge Regionale 3 dicembre 2007 n.31 la Valle d'Aosta avrebbe dovuto raggiungere una percentuale di differenziazione del 60% mentre risulta ferma a poco più del 41% (dato a fine 2010).

Per la stessa legge a fine 2012 dovremmo raggiungere il 65% di differenziata ed il 50% di riciclo effettivo. Non è stato chiarito però se per il 2012 tali percentauli verranno raggiunte.

E’ ormai ampiamente dimostrato che gli obbiettivi di differenziazione imposti dalla legge possono essere raggiunti solo attuando la raccolta differenziata dell’umido. La frazione organica, infatti rappresenta la componente più importante dell’RSU (normalmente il 30-35% del totale).

Se in Valle d’Aosta esistesse un piano organico per la raccolta differenziata dell’umido i SUB-ATO più virtuosi avrebbero già ampiamente superato il limite di legge del 65% (la Comunità Montana Grand-Combin è ferma al 57%, Aosta al 48%).

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Domande indirizzate all'Assessore regionale all'Ambiente ancora senza risposte precise...

1) Non ritiene che, anziché smaltire l’umido in discarica, dove resterà a marcire per decenni producendo sgradevoli odori, pericoloso percolato e dannoso gas serra, sarebbe meglio valorizzarlo trasformandolo in compost da utilizzare come concime organico? Così facendo, tra l’altro, si riuscirebbe anche a raggiungere e superare i limiti di differenziazione stabiliti dalla legge.

2) Il D.L. 13 gennaio 2003 n. 36 stabilisce che le regioni elaborino un programma per il trattamento aerobico o anaerobico dei rifiuti biodegradabili in modo da ottenere la progressiva riduzione del loro conferimento a discarica?
Quale è il programma adottato dalla Valle d’Aosta per rispettare le indicazioni del D.L. 13 gennaio 2003 n.36?

3) Come si pensa di conciliare la legittima aspirazione del nuovo gestore del pirogassificatore che, per rientrare dei propri investimenti nei 23 anni previsti, utilizzerà l'impianto al massimo delle capacità, con la volontà manifestata da parte della Regione di procedere a diminuire la massa dei rifiuti prodotti e di aumentare la percentuale di riciclaggio?

4) Se effettivamente i rifiuti anche per la crisi economica tenderanno a diminuire, che senso ha pianificare ( nell'arco di tre anni) l’entrata in servizio di un pirogassificatore con una capacità abbondantemente superiore alle necessità attuali (a fronte di una produzione di rifiuti indifferenziati di 45.000 t/anno, l’impianto dovrebbe essere in grado di smaltirne 60.000 t/anno)? Come verrà utilizzata la capacità in eccesso dell’impianto?

5) Chi si accollerà i costi della progressiva riduzione di produttività dell’impianto? I mancati introiti del gestore saranno scaricati sui cittadini-utenti?

6) Che fine farà la tariffa basata sul principio “chi inquina paga”?

7) Che fine faranno le polveri tossiche raccolte dai filtri? Saranno smaltite entro i confini della nostra regione per rispettare la chiusura del ciclo dei rifiuti imposta dall'ultima modifica della legge regionale?

8) Il Principio di Precauzione, art. 301, secondo comma, d.lgs. 152/2006, afferma: “Quando la salute o l'ambiente possono essere danneggiati da un'attività, andrebbero prese misure precauzionali anche se alcuni rapporti di causa ed effetto non sono stati provati scientificamente in maniera completa. In questo contesto, il peso della dimostrazione dell'innocuità dovrebbe ricadere su chi propone l'attività piuttosto che sui cittadini.

Il principio di precauzione è il principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici privati.

Sulla base di quali studi comparativi l’Amministrazione Regionale ritiene di poter affermare senza ombra di dubbio che l’incenerimento del rifiuto “tal quale” all’interno del pirogassificatore è la soluzione gestionale che meglio tutela la sanità pubblica, la sicurezza e l’ambiente?






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BERTIN (ALPE): LA GESTIONE DELLA PLASTICA DA AVVIARE A RICICLO SI E' RILEVATA CARENTE

Bertin (Alpe): “Utile il nuovo impianto di separazione della plastica a valle situato presso il Centro di raccolta di Brissogne. Peccato che negli scorsi anni si siano persi fino a 800 mila euro per la plastica conferita ai centri autorizzati Corepla. Occorrono fissare obiettivi precisi e attuare monitoraggio continuo.

Per la plastica verrà effettuato un triage più accurato presso il Centro di Brissogne così si raggiungeranno le percentuali di qualità necessarie per ottenere il contributo Corepla previsto in base all'accordo Anci-Conai.
«La plastica è una frazione dei rifiuti piccola, ma significativa», ha afermato il consigliere Alberto Bertin (Alpe), che ha presentato un'interrogazione in merito. «Ogni anno si perdono circa 600-800 mila euro. Sono cifre significative, soprattutto per l'assessorato all'Ambiente. In questi mesi abbiamo evidenziato che in Valle si raccoglie più plastica che altrove, ma anche che la qualità è scarsa.

Colpa dei valdostani?

Non credo che siano meno capaci degli altri italiani ed europei.

Le colpe sono piuttosto di chi, fino a questo momento, ha sottovalutato il problema. Questo nuovo impianto di trattamento è positivo, ma credo che non sia sufficiente. Penso che ci voglia una politica in prospettiva, con obiettivi più precisi, che cerchi di recuperare il terreno perso.

Non vorremmo che si rinunci al corretto recupero della plastica, per bruciare poi tutto nell'inceneritore».

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8 marzo 2012

VIALE DELLA PACE: LE RICHIESTE DEI CITTADINI AL COMUNE DI AOSTA




I cittadini ritengono importante non far scomparire questo importante “polmone cittadino” e luogo di incontro per gli abitanti del quartiere e ripristinare il verde nella zona sottostante agli alberi rimasti


Aosta - Viale della Pace: stato dei luoghi e opere di manutenzione previste nel 2012 - Proposte del Comitato “Amici del Viale della Pace” a seguito incontro del 7 marzo 201 con l'Assessore comunale ai Lavori Pubblici del Comune di Aosta.
Argomenti affrontati:
sostituzione della corteccia con un manto erboso/verde
stato degli arredi (panchine, ecc) scarsi e disadorni
manutenzione dell'illuminazione pubblica e dei marciapiedi (8 impianti di illuminazione non funzionanti)
sistemazione lato sud vicino al canale e ripulitura del canale “Mère des rives”
garanzie sul corretto funzionamento dell’impianto di irrigazione
stato delle nuove piante e di quelle rimaste in vita

Tenendo conto delle riunioni già tenute nel corso del 2010 e 2011 i cui dati sono tutti indicati nei vari anni nel sito web www.amicidelviale.blogspot.com il Comitato ha ritenuto utile confrontarsi pubblicamente, anche con la presenza degli amministratori comunali competenti, sugli interventi di manutenzione da attuare per l’anno 2012.

Premesso che il Comitato ha ricevuto negli ultimi mesi numerose richieste e segnalazioni circa la sistemazione a zona verde (come previsto in origine) sottostante le piante

che l'analisi effettuata da parte dei tecnici ha fatto emergere che solo una ventina delle 37 piante sono da mantenere, in considerazione del loro stato di salute e che ad oggi risultano abbattuti 18 ippocastani.

Nel corso dell’incontro sono emerse le seguenti richieste:

1. impegno a ripristinare a zona verde la parte sottostante gli alberi rimasti e mantenere una manutenzione curata
2. concrete garanzie sui tempi previsti per l'intervento per evitare che i lavori si protraggano più del previsto.
3. miglioramenti sull’arginatura del canale "Mère des Rives" zona sud di Viale della Pace, che nonostante il tempo trascorso non ha avuto la necessaria manutenzione







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