20 novembre 2012

ROSSANO ERCOLINI E FEDERICO VALERIO: AMICI DEL BENE COMUNE

Con il Referendum propositivo che sostituisce il pirogassificatore con trattamenti a freddo e biologici ha vinto la popolazione, assai più lungimirante dei propri governanti. Hanno vinto la salute, la qualità della vita, la civiltà, il buon governo e la vera “modernità.
 
“E' stata una vittoria grandissima, ottenuta in un clima  politico impossibile. Ci hanno messo le tribune referendarie televisive alle 10 del mattino, ci hanno insultati pubblicamente per 45 giorni, però noi non abbiamo mai reagito. Abbiamo ribattuto, invece, sulle questioni vere, sulle autentiche balle che raccontavano per confondere le persone.Alla fine la gente ha visto che noi proponevamo progetti alternativi, gli altri propinavano maldicenze e non avevano studi a sostegno. Il risultato è questo.
Da domani ricominciamo a lavorare perché la volontà degli elettori sia rispettata.
Alessandra Piccioni-Legambiente Valle d'Aosta

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IL POPOLO SOVRANO DELLA VALLE D'AOSTA METTE AL BANDO L'INCENERIMENTO.
UN PRECEDENTE PER ITALIA ED EUROPA CLAMOROSO.
 
In Valle  D'Aosta il voto porta aria pulita: vota il 49% (il quorum era il 45%) con il 94% che dice no al pirogassificatore sostenuto dall'Union Valdotain (partito di maggioranza). Questo risultato HA VALORE VINCOLANTE essendo la Val d'Aosta regione a statuto speciale ed è addirittura deliberante. Cioè si dovrà legiferare per soluzioni nella gestione dei rifiuti ALTERNATIVE AI TRATTAMENTI A CALDO e cioè verso rifiuti zero!
 
Grandiose le attività del fronte referendario a cui CON GRANDE ORGOGLIO DI CHI SCRIVE ha dato il suo importante appoggio la Zero Waste Italy e la Rete Nazionale Rifiuti Zero.
 
Ricordo scolpito nella mente e nelle emozioni la compostezza ma anche l'entusiasmo di oltre 150 persone accorse all'incontro organizzato ad Aosta - sala della biblioteca di Viale Europa, dalla cooperativa LE PAN NER per la presentazione della strategia rifiuti zero e della esperienza del Comune di Capannori.
 
GRANDI! GRANDI! Ora siamo TUTTI non solo in Italia ma anche in Europa PIU' FORTI!
 
A presto per fare della BELLISSIMA VAL D'AOSTA LA PRIMA REGIONE ITALIANA VERSO RIFIUTI ZERO.   

Rossano Ercolini 
Co-coordinatore Zero Waste Italy e coordinatore della Rete Italiana Rifiuti Zero
 
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Oggi in Val d'Aosta può vincere la democrazia.
A me sembra una bella notizia ma, stranamente, tutti i mezzi di comunicazione tacciono.
Gli abitanti di questa Regione sono chiamati a votare un referendum proposito che chiede che la gestione dei loro scarti avvenga sono con trattamenti a freddo e di tipo biologico: riduzione, riciclo, compostaggio, trattamenti meccanico biologici.
Se il referendum passa, resta al palo la decisione che la regione ha già fatto: bruciare quasi tutto in un pirogasificatore  con recupero energetico.
Per una regione con circa 150.000 abitanti, neanche quelli di un piccolo quartiere di Genova, il pirogasificatore sarebbe un'opera inutile e costosa.
Per giustificarne la realizzazione c'è anche chi ha proposto che l'impianto servirà per la bonifica della discarica.
Insomma, la Val D'aosta non produce abbastanza rifiuti combustibili per giustificare questa ennesima piccola grande opera.
Finirà come la Svezia, che importa rifiuti per alimentare i suoi termovalorizzatori per non far stare al freddo gli svedesi.
Alcuni mesi or sono ho partecipato ad una audizione con i rappresentanti del Consiglio Regionale della Val D'Aosta e ho cercato di convincerli che in una Regione che punta sul turismo, sulla qualità del loro territorio, non dovrebbero avere dubbi, dovendo scegliere tra una tecnologia ( la pirogassificazione) che inquina molto di più di un Trattamento Meccanico Biologico che, con l'uso del biometano,  prodotto dalla fermentazione anaerobica, ed immesso nella rete del gas, produrrebbe anche calore ed elettricità, senza aggiungere un grammo di inquinanti alla vallata.
Non so se son riuscito a convincerli, certamente il presidente della Commissione era decisamente schierato per il pirogassificatore, senza se e senza ma.
I Valdostani, dalle forze politiche di maggioranza,  sono stati invitati a disertare le urne ed impedire il raggiungimento del quorum (45%)(…)
Federico Valerio

19 novembre 2012

DEMOCRAZIA, AUTONOMIA E TANTO BUON SENSO!

Un riflesso condizionato, una sorta di becera pulsione istintiva, quella che fa reagire una certa politica di fronte alla sconfitta con un… “non avete capito” o con “…ha prevalso la pancia”. Non ho mai condiviso questo tipo di reazione anche quando veniva da settori della mia parte politica di fronte a elezioni improntate sulla demonizzazione dell’immigrato o su quella degli avversari. Su una questione assai più netta come quella della gestione del ciclo dei rifiuti è veramente sconfortante pensare che la preoccupazione maggiore che passa nella testa della maggioranza regionale, dopo questa storica vittoria referendaria, sia quello di delegittimare questo voto con la più classica delle scuse. Sostenere che i 51000 valdostani che gli hanno dato torto lo abbiano fatto senza una decisione razionale ma in preda alla paura è inaccettabile. Nessuno chiede a nessuno di cambiare idea nel merito del pirogassificatore e nemmeno, ribadisco, sugli equilibri politici che governano la regione e che, in questo caso, non erano in discussione. Ma se la reazione degli sconfitti è dare degli stupidi emotivi a chi ha scelto diversamente dalle loro indicazioni, allora si cambia gioco. I valdostani hanno deciso. Lo hanno fatto in modo razionale e nettissimo doppiando in termini numerici quel 20% di elettori che, presumibilmente, si sono aggiunti, su indicazione delle forze di maggioranza, all’astensione fisiologica e indistinta che colpisce ogni consultazione elettorale. Lo hanno fatto con quella “intelligenza diffusa e popolare”, non necessariamente condivisibile, che guida il paese e che la politica fa sempre più fatica ad interpretare e rappresentare. Il SI ha vinto con grande margine su quei No che, con senso civico e coraggio, hanno scelto di recarsi alle urne ed esprimersi. Questi sono i fatti. Non sarebbe meglio, quindi, portare più rispetto e fare una riflessione seria sugli errori commessi piuttosto che cercare scuse autorassicuranti? Non sarebbe più sensato, per chi ha perso, ma anche per chi ha vinto, provare a domandarsi in che modo debbano evolvere le mie stesse convinzioni e i mie assunti programmatici per fare fronte ad una nuova situazione? Chi deve assumersi le sue responsabilità lo faccia in fretta e con serietà. Quindi, per favore…. Evitate di scegliere la via più facile e di offendere la nostra (e la vostra) intelligenza. Niente semplificazioni. Grazie ;
Ma allora cosa dovrebbero fare ora le forze in campo?
A mio parere cinque cose:
1) Innazitutto prendere atto di una risposta partecipativa e di apprezzamento del metodo referendario. La gente vuole partecipare di più e va cambiata le legge sul referendum propositivo del 2003 abolendo il quorum e definendo regole più chiare e nette per la sua indizione. Ma c’è di più. La bella prova di democrazia che i valdostani hanno dato è innanzitutto una forte iniezioni di vitalità e di giovinezza per la nostra autonomia. Il referendum propositivo è una espressione di questa nostra autonomia e il boicottaggio del voto sarebbe stato un colpo al cuore al significato profondo del nostro statuto e dei valori identitari della Valle d’Aosta. L’esito rimette tutto in moto. Chi si dichiarava autonomista ma ha fatto la scelta dell’astensione ora deve tornare a spiegare cosa intende con questo aggettivo e che valore da a questa rinnovata forma di autogoverno dei valdostani.
2) Va preso atto “programmaticamente” e “progettualmente” che sul ciclo dei rifiuti c’è una volontà popolare chiara. Questa volontà si chiama raccolta differenziata e Trattamento Meccanico Biologico a freddo. Il piano B, come è stato detto, è diventato il piano A e la Giunta regionale non può sottrarsi dal dovere politico e istituzionale di implementarlo. E’ una volontà, tra l’altro, che è anche una offerta di sostegno e di assunzione di responsabilità dei cittadini. E’ un consenso in positivo e una energia che potrà sostenere in ogni comunità valdostana un progetto serio di riduzione, ricupero e riciclo dei rifiuti come indicato da Valle Virtuosa. Cosa volete di più?
3) Il comitato del Si deve essere coinvolto nelle forme e nei tempi utili a fare di una partecipazione popolare una risorsa per le istituzioni. Se chi ci governa si approccerà serenamente all’esito referendario sono certo che si costruirà un rapporto proficuo per tutti.
4) Valle Virtuosa deve continuare ad alimentare quel processo culturale e politico che ha dato al risultato di ieri. C’è molta strada da fare e molti da convincere per fare dell’attenzione all’ambiente e alla salute una acquisizione diffusa e un tratto evidente della Valle d’Aosta.
5) Le forze politiche che hanno appoggiato il referendum e che hanno dato vita al Comitato per il Si con Valle Virtuosa, devono offrire un progetto politico coerente con questo grande risultato e, adesso si, “buttarla in politica”! La questione dei rifiuti è un inizio. Per dare concretezza ad una Valle d’Aosta in cui sia possibile un modello di sviluppo innovativo e sostenibile è necessario che si affermi una diversa visione delle istituzioni e una idea più complessiva che sia in grado di tenere insieme istituzioni più leggere e sobrie, un intervento forte verso la green economy e lo sviluppo occupazionale, uno stop alla cementificazione, un welfare attivo e più diffuso e inclusivo, meno grandi opere e più cura del territorio e delle nostre comunità, infrastrutture moderne e veramente utili.
Fabio Protasoni

18 novembre 2012

L'ASTENSIONE NON VINCE: I CITTADINI HANNO VOTATO SI

http://www.vallevirtuosa.it

IL PIANO "B" (NON CONSIDERATO FINO AL 18 NOVEMBRE 2012) DIVENTA IL PIANO "A" (DA RENDERE OPERATIVO DAL 19 NOVEMBRE 2012):

I CITTADINI RECANDOSI ALLE URNE E VOTANDO SI HANNO DECISO QUANTO SEGUE:

Non si realizzano, né si utilizzano sul territorio regionale impianti di trattamento a caldo quali incenerimento, termovalorizzazione, pirolisi o gassificazione.

Grazie a tutti.


PARMA AOSTA: COSI' VICINE COSI' LONTANE...

Grazie agli amici di Parma.


Parma Aosta, così vicine, così lontane


Oggi i cittadini della Valle d'Aosta si esprimono in un referendum per dire se vogliono o meno l'inceneritore.



Grazie all'impegno dell'associazione Valle Virtuosa, presente anche a Parma durante la manifestazione nazionale contro gli inceneritori, sostenuta da Alpe, PD, Legambiente Vda, Codacons Vda, WWF, Slow Food e dai 5 Stelle, nonche da oltre 25 associazioni locali.

Un flash della memoria ci riporta a 1 anno fa, quando il morente consiglio comunale di Parma, all'unanimità (meglio sottolinearlo), respingeva analoga proposta del comitato referendario.
Naturalmente il silenzio dei media nazionali è totale.


Non se ne sa nulla, e solo la tappa di Beppe Grillo in Valle per sostenere il “sì al no” ha scosso dal letargo alcune testate, impegnatissime nel seguire le papere della Ricciarelli e i complimenti di Galliani



I valdostani decidono del loro futuro, valutando la proposta di un pirogassificatore, un sistema di incenerimento ad alta temperatura e senza camino costosissimo e di improba gestione. Una spesa enorme per una popolazione di 130 mila abitanti, un assurdo nei termini.
Uno spreco anche sotto il punto di vista energetico oltre che per i rischi ambientali che si corrono. Siamo ancora fermi al passato.

In Valle l'empéreur Rollandin, dall'alto della Regione amministra tutto, guarda al progetto come occasione per le grandi opere. Oltre 200 milioni di spesa, capiente per 60 mila tonnellate all'anno di rifiuti (ma la regione ne produce 45 mila), il progetto è l'opera più costosa progettata in Valle d'Aosta dal 1945 ad oggi.

E l'invito dei partiti della maggioranza campeggia sui manifesti del no/astensione.
Non andare a votare, è un tuo diritto, il triste slogan utilizzato da chi sostiene il trattamento termico dei rifiuti.
L'opinione dei valligiani la si vuole tenere a distanza e si punta quindi sul mancato raggiungimento del quorum, fissato al 45%.
Ma almeno in Valle il referendum è stato celebrato.
A Parma i cittadini se lo sono visto negare, con scuse risibili (non capiamo la domanda), un po' come ha risposto Amato al quesito della giornalista: “Si ridurrebbe la pensione?”, “Non capisco la domanda”.
Anche a Parma i consiglieri non avevano capito la domanda.
Ma la risposta è giunte forte e chiara lo scorso maggio.
In Italia forse arriverà la prossima primavera.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 novembre 2012

17 novembre 2012

NOVEMBRE 2012: SAN FRANCISCO RAGGIUNGE L'80 % DI R.D.

 

Fatti. Non parole...

A San Francisco siamo all'80 % di raccolta differenziata. Nel 2020 si raggiungerà l'obiettivo di discarica zero. (Nessun rifiuto in discarica)

San Francisco Sets North American Record for Recycling & Composting with 80 Percent Diversion Rate

Mayor Edwin M. Lee announced that San Francisco achieved an 80 percent landfill diversion rate, setting records as the highest of any city in North America.
San Francisco diverts 80 percent of all materials discarded in the City away from landfill through source reduction, reuse, recycling, and composting. The City’s zero waste programs, in partnership with Recology, helped San Francisco become Greenest City in North America.

Getting to Zero Waste by 2020

The San Francisco Board of Supervisors and Mayor established the goal of sending zero waste to landfill by 2020. This past decade, San Francisco reduced trash to landfill by half. 
Half of what goes to landfill – 444,000 tons of material – could be recycled or composted. Help get to zero waste by 2020:
  • Recycle soft plastics (plastic film, bags) at San Francisco supermarkets. 

VOTA SI - VOTIAMO LA SALUTE!

http://www.vallevirtuosa.it