18 novembre 2012

PARMA AOSTA: COSI' VICINE COSI' LONTANE...

Grazie agli amici di Parma.


Parma Aosta, così vicine, così lontane


Oggi i cittadini della Valle d'Aosta si esprimono in un referendum per dire se vogliono o meno l'inceneritore.



Grazie all'impegno dell'associazione Valle Virtuosa, presente anche a Parma durante la manifestazione nazionale contro gli inceneritori, sostenuta da Alpe, PD, Legambiente Vda, Codacons Vda, WWF, Slow Food e dai 5 Stelle, nonche da oltre 25 associazioni locali.

Un flash della memoria ci riporta a 1 anno fa, quando il morente consiglio comunale di Parma, all'unanimità (meglio sottolinearlo), respingeva analoga proposta del comitato referendario.
Naturalmente il silenzio dei media nazionali è totale.


Non se ne sa nulla, e solo la tappa di Beppe Grillo in Valle per sostenere il “sì al no” ha scosso dal letargo alcune testate, impegnatissime nel seguire le papere della Ricciarelli e i complimenti di Galliani



I valdostani decidono del loro futuro, valutando la proposta di un pirogassificatore, un sistema di incenerimento ad alta temperatura e senza camino costosissimo e di improba gestione. Una spesa enorme per una popolazione di 130 mila abitanti, un assurdo nei termini.
Uno spreco anche sotto il punto di vista energetico oltre che per i rischi ambientali che si corrono. Siamo ancora fermi al passato.

In Valle l'empéreur Rollandin, dall'alto della Regione amministra tutto, guarda al progetto come occasione per le grandi opere. Oltre 200 milioni di spesa, capiente per 60 mila tonnellate all'anno di rifiuti (ma la regione ne produce 45 mila), il progetto è l'opera più costosa progettata in Valle d'Aosta dal 1945 ad oggi.

E l'invito dei partiti della maggioranza campeggia sui manifesti del no/astensione.
Non andare a votare, è un tuo diritto, il triste slogan utilizzato da chi sostiene il trattamento termico dei rifiuti.
L'opinione dei valligiani la si vuole tenere a distanza e si punta quindi sul mancato raggiungimento del quorum, fissato al 45%.
Ma almeno in Valle il referendum è stato celebrato.
A Parma i cittadini se lo sono visto negare, con scuse risibili (non capiamo la domanda), un po' come ha risposto Amato al quesito della giornalista: “Si ridurrebbe la pensione?”, “Non capisco la domanda”.
Anche a Parma i consiglieri non avevano capito la domanda.
Ma la risposta è giunte forte e chiara lo scorso maggio.
In Italia forse arriverà la prossima primavera.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 novembre 2012

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