11 gennaio 2016

Ecco cosa succede se manca la programmazione nel settore gestore rifiuti

Tra mala programmazione e spreco di risorse qualche buon esempio...
Tutti chi prima o chi poi iniziano a capire che nei territori in cui si differenzia in modo corretto (dall'80 per cento in su) tendono a diminuire le discariche e gli inceneritori. E' interessante partire per esempio dalla storia dell'inceneritore di Raibano (provincia di Rimini). Purtroppo ancora pochi amministratori pubblici  conoscono le nuove tecnologie che permettono di superare l'incenerimento dei rifiuti. Quando la raccolta differenziata cresce  spesso  gli inceneritori realizzati si trovano "affamati". E questo anche se c'è il mercato libero degli speciali o degli urbani che diventano speciali dopo un sommario processo di tritovagliatura come sta succedendo per i rifiuti di Roma che raggiungono ancora oggi l’Emilia Romagna.  

Con gli ultimi provvedimenti (vedasi  decreto "sblocca italia") le nostre autorità portano di fatto avanti gli  interessi dei vari gestori degli impianti. All'opinione pubblica, invece, si continua a ribadire la necessità di dare "solidarietà istituzionale" ad altre Regioni.

Serve un cambio di prospettiva.

Occorre informare meglio i cittadini della possibilità di superare le scelte politiche dell'incenerimento attraverso la promozione dell'economia circolare. Per esempio ora con la nuova legge l'Emilia Romagna  è tra le più avanzate in Europa.  La spinta in questo caso proveniente dal basso  da parte di comitati e dalle organizzazioni come Rifiuti Zero e Riciclo Totale hanno dato i loro frutti. Ora gli inceneritori esistenti,  diventano quasi un intralcio per realizzare politiche ancora più avanzate come quelle proposte dal progetto di Riciclo Totale le cui osservazioni non sono state recepite integralmente  nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti perché "SBANCHEREBBERO" da subito tutti gli inceneritori e discariche in regione. 

31 dicembre 2015

NUOVO PIANO RIFIUTI APPROVATO: MANCANO ANCORA SCELTE FONDAMENTALI

Il nuovo Piano rifiuti (con impianto a trattamento a freddo) è stato approvato lo scorso 15 dicembre con i voti della  sola maggioranza. Le forze dell'opposizione si sono astenute o hanno votato contro.
I punti non affrontati e non risolti dal nuovo piano gestione rifiuti sono molti. Per esempio il nodo della gestione: nel piano presentato, non risulta ancora effettuata una scelta decisiva (gestione pubblica attraverso una srl a totale partecipazione pubblica oppure altra modalità) e non sono state affrontate le scelte impiantistiche (un trattamento meccanico biologico oppure altro tipo di impianto e con quale portata annua). Mancano inoltre indicazioni chiare in merito all'introduzione della tariffa puntuale. E ovviamente non risultano ancora chiari i costi futuri di queste scelte. Insomma si chiude ancora un anno senza scelte chiare e da subito percorribili.

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La Regione Autonoma Valle d’Aosta ha predisposto l'aggiornamento del Piano Regionale di  estione dei Rifiuti, approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n.3188/XI del 15 aprile 2003 e richiamato dalla Legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31. La legge che ha approvato l'aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è stata adottata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1653/XIV del 16 dicembre 2015.

Il piano:
  • individua nel sistema integrato di trattamento a freddo la soluzione che meglio si adatta alle esigenze della Regione;
  • fissa gli obiettivi di raccolta differenziata, il 70% fino al raggiungimento progressivo dell'80% al 2020;
  • riorganizza il flusso di raccolta della differenziata;
  • ridefinisce l'ambito territoriale individuando 5 subAto;
  • suggerisce una serie di proposte organizzative.

Il piano operativamente avrà tre fasi:

  1. una prima transitoria che e si protrarrà fino alla realizzazione dei nuovi impianti;
  2. una seconda operativa nella quale è previsto di integrare le attività svolte presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati, di Brissogne, con gli impianti di trito-vagliatura e biostabilizzazione del rifiuto indifferenziato, selezione meccanica-manuale del flusso multimateriale a base plastica, stabilizzazione della frazione biodegradabile derivante dalla selezione del rifiuto indifferenziato;
  3. una terza in cui si prevede di integrare il sistema con un impianto di biostabilizzazione della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti domestici e da utenze selezionate. Tale fase sarà attuata successivamente ad una fase di sperimentazione del servizio, avviato in modo progressivo nel mese di giugno 2016 ed è volta ad accertare il quantitativo effettivo intercettabile e, quindi, il quantitativo di riferimento per il dimensionamento di un ipotetico impianto.

Il testo del piano approvato è disponibile al seguente link.

26 dicembre 2015

NUOVO PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI PER LA PROVINCIA DI VERCELLI

Nuovo piano gestione dei rifiuti di Vercelli

VAS prevede che copia del citato Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica, nonché della proposta di PPGR,  ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., sono depositati per la durata di sessanta giorni consecutivi presso il Settore Tutela Ambientale della Provincia di Vercelli via Alessandro Manzoni 8/a, Vercelli e sono pubblicati sul sito www.provincia.vercelli.it dalla data di pubblicazione dell’avviso pubblico, affinché chiunque possa prenderne visione in tutti i suoi elementi durante le ore di apertura al pubblico degli uffici. Entro il periodo di deposito chiunque può presentare osservazioni all’Autorità Competente –Regione Piemonte;

Considerato che :
in data 8 giugno 2015, con deliberazione regionale n. 22-1544, la Giunta Regionale ha adottato il “Progetto di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 2015-2020”, comprensivo del Rapporto Ambientale, del Rapporto Ambientale aggiornato al 2015, del Piano di monitoraggio ambientale e della Dichiarazione di sintesi ed ha disposto di proporre il medesimo al Consiglio regionale per la definitiva adozione ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale del 24 ottobre 2002, n. 24;

il Progetto di Piano regionale analizza la situazione esistente, effettua una stima della produzione dei rifiuti urbani al 2020, definisce gli obiettivi programmatici per la gestione dei rifiuti urbani, ivi compresi gli obiettivi di riduzione, in conformità al Programma di prevenzione della produzione dei rifiuti nazionale, individua i fabbisogni impiantistici per garantire il recupero della frazione organica e l’autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti urbani e definisce i criteri tecnici, le azioni, le iniziative e le risorse da attivare per l’attuazione della pianificazione regionale. In particolare, il Progetto di Piano Regionale individua i seguenti obiettivi generali:

  • riduzione del 5% della produzione dei rifiuti urbani per unità di PIL in aumento rispetto al 2010;
  • raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata del 65% a livello di ciascun ambito territoriale;
  • raggiungimento del 50% del tasso di riciclaggio al 2020;
  • avvio a recupero energetico delle sole frazioni di rifiuto per le quali non è possibile il recupero di materia;
  • abbandono del ricorso alla discarica per rifiuti riciclabili e recuperabili; conferimento in discarica
  • autosufficienza di smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi prioritariamente a livello di ambito territoriale;
  • promozione di sistemi di gestione dei rifiuti in grado di ridurre i gas climalteranti;
  • sviluppo di mercati per materiali derivanti dal riciclo dei rifiuti;


        la Regione Piemonte ha conformato il Progetto di Piano regionale alla nuova articolazione territoriale degli ATO prevista dalla L.R. 7/2012 che prevede la suddivisione del territorio provinciale in 4 ambiti territoriali ottimali:
Ambito 1: novarese, vercellese, biellese, verbano cusio ossola;
Ambito 2: astigiano e alessandrino;
Ambito 3: cuneese;
Ambito 4: torinese;

dall’esame dei flussi e dagli approfondimenti effettuati in sede di valutazione ambientale strategica è emerso che l’insufficiente quantità di rifiuti indifferenziati prodotti singolarmente dagli ambiti 1 e 2 rende opportuna una gestione unitaria di tali ambiti relativamente alla dotazione impiantistica. Il Progetto di Piano ha conseguentemente preso atto di tale scenario;

per quanto concerne il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, il suddetto Progetto promuove la valorizzazione degli impianti esistenti sul territorio regionale, ottimizzando e modificando/integrando le linee impiantistiche finalizzandole alla produzione di combustibile solido secondario (CSS), in particolare per gli ambiti 1 e 2. Il Progetto di Piano non prevede quindi la realizzazione di nuovi impianti per il trattamento del rifiuto urbano indifferenziato, così come non prevede la realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione;

il Progetto di Piano regionale ha riformulato gli scenari di riferimento per la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati per il territorio corrispondente alle Province del VCO, Novara, Biella e Vercelli (ATO 1) e Alessandria e Asti (ATO2) individuando il seguente scenario vincente [C1]:
autosufficienza di smaltimento dei rifiuti indifferenziati a livello territoriale (ATO 1 e ATO 2),  produzione di CSS ed invio dello stesso in impianti ubicati fuori regione;
potere calorifico inferiore (PCI) 14.900 kJ/kg del CSS conferito all’impianto dopo trattamento (il trattamento viene effettuato negli attuali impianti di TMB presenti sul territorio);
invio del CSS ad impianto di co-combustione (es. cementificio);
quantificazione degli impatti ambientali legati al trasporto dei rifiuti su gomma (400 km, andata e ritorno all’impianto);
scarti di produzione del CSS in discarica;

        la Provincia è tenuta ad adeguarsi alle disposizioni impartite dal piano Regionale, e di conseguenza ad adottare il programma provinciale entro un anno dalla pubblicazione sul BUR dello stesso ( ai sensi dell’art. 6 della L.R. 24/2002 e s.m.i.);
        la L.R. 29 ottobre 2015, n. 23, "Riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni)", stabilisce  all’art. 7, co. 1  che “(…) le funzioni di organizzazione e controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani sono attribuite (…)  alle Province, che le esercitano nei modi e nei tempi stabiliti da apposita legge regionale, da adottarsi entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge.”, al comma 2, lett. a) che “(…) le Province esercitano in forma associata a livello di ambito regionale le funzioni inerenti la realizzazione e la gestione degli impianti tecnologici di recupero e smaltimento dei rifiuti, ivi comprese le discariche;” e lett. b) “(…) le Province esercitano le funzioni concernenti i conferimenti separati, la raccolta differenziata, la raccolta ed il trasporto dei rifiuti garantendo la partecipazione diretta dei comuni, organizzati per aree territoriali omogenee, alle relative decisioni.”;
        in data 12 ottobre 2015 con deliberazione n. 29-2234 ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 152/2006, la Giunta Regionale ha approvato il "documento di specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali, ai fini dell'avvio del processo di pianificazione in materia rifiuti e contestuale Valutazione Ambientale Strategica”;
         alla luce dell’evoluzione normativa regionale sopra delineata, relativa alla pianificazione e programmazione in materia di rifiuti urbani, le competenze delle province hanno subito una importante riorganizzazione, prevedendo in particolare che la gestione e lo smaltimento della frazione residuale indifferenziata vengano programmati a livello sovra provinciale (di ambito) o regionale;

Ritenuto
necessario procedere all'adozione della Proposta di Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti, del Rapporto Ambientale, del Documento di Sintesi non tecnica e della Valutazione di Incidenza per le sole parti che attengono alle attuali competenze delle province,  e conseguentemente dare avvio alla fase di consultazione da parte del pubblico e dei soggetti con competenza in materia ambientale, stralciando dall’approvazione del PPGR i capitoli 6, 9, 10, 13 e 14 per le parti riferite al rifiuto urbano indifferenziato nonché il cap. 11 (ad esclusione del par. 11.2),

che il documento di PPGR in esame, per quanto sopra esposto, nelle parti (e documenti connessi) relative alla gestione e allo smaltimento dell’indifferenziato rappresenta un contributo tecnico per la successiva programmazione e pianificazione d’ambito;

Dato atto che è stato ottemperato al disposto di cui all’articolo 49, comma 1, del D.lgs. 267/2000, come evincesi dal documento allegato alla presente deliberazione;

DELIBERA

1 di adottare la proposta di Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti, allegata alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, fatto salvo quanto indicato al successivo punto 3), costituita dai seguenti elaborati:
Programma Provinciale per la Gestione dei Rifiuti Urbani (Relazione tecnica);
Norme Tecniche di Attuazione;
Allegati ad alcuni capitoli della Relazione tecnica;
Allegati cartografici recanti la trasposizione sul territorio provinciale dei criteri localizzativi per ciascuna tipologia di impianto considerata:
Tavola 1 – carta delle aree potenzialmente idonee e non idonee alla localizzazione di discariche – scala 1:100.000;
Tavole 1/1 – 1/2 - 1/3 – 1/4 - 1/5 – 1/6 – carta delle aree potenzialmente idonee e non idonee alla localizzazione di discariche – scala 1:25.000;
Tavola 2 - carta delle aree potenzialmente idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di trattamento termico, trattamento di rifiuti industriali e a tecnologia complessa – scala 1:100.000;
Tavole 2/1 – 2/2 - 2/3 – 2/4 - 2/5 – 2/6 - carta delle aree potenzialmente idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di trattamento termico, trattamento di rifiuti industriali e a tecnologia complessa – scala 1:25.000;
Tavola 3 - carta delle aree potenzialmente idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di compostaggio – scala 1:100.000;
Tavole 3/1 – 3/2 - 3/3 – 3/4 - 3/5 – 3/6 - carta delle aree potenzialmente idonee e non idonee alla localizzazione di impianti di compostaggio – scala 1:25.000;

2 di adottare il Rapporto Ambientale, il documento di Sintesi non tecnica del medesimo Rapporto e il documento di Valutazione di Incidenza allegati alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;

3) di stabilire che, alla luce di quanto esposto in premessa, vengono stralciati dall’approvazione del PPGR i capitoli 6, 9, 10, 13 e 14 per le parti riferite al rifiuto urbano indifferenziato nonché il cap. 11 (ad esclusione del par. 11.2);

4)      di dare atto che le parti della Proposta di Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti (e documenti connessi) relative alla gestione e allo smaltimento del rifiuto urbano indifferenziato, di cui al punto 3) del dispositivo, vengano mantenute quale contributo tecnico per le attività di programmazione e pianificazione che dovranno essere svolte a livello d’ambito (sovraprovinciale o regionale), alla luce della normativa regionale in materia di gestione dei rifiuti urbani (in particolare l’art. 7 della L.R. 23/2015 e la D.G.R. n. 22-1544 del 2015).

DISPONE

        di dare mandato al Dirigente del Settore Tutela Ambientale di provvedere:
a curare tutti gli adempimenti conseguenti all’adozione della Proposta di Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti anche con riferimento al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica dello stesso;
a trasmettere la presente deliberazione, la proposta di Programma, il Rapporto Ambientale, la Sintesi non tecnica e la Valutazione di Incidenza alla Regione Piemonte in qualità di Autorità Competente;
a dare avviso pubblico dell'adozione della proposta di Programma, del Rapporto Ambientale, della Sintesi non tecnica e della Valutazione di Incidenza sul Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito web della Provincia di Vercelli, con la precisazione dei tempi, dei luoghi e delle modalità con cui chiunque sia interessato può prendere visione e consultare la documentazione;
a pubblicare sul sito web della Provincia la presente deliberazione, la proposta di Programma, il Rapporto Ambientale, la Sintesi non tecnica e la Valutazione di Incidenza per un periodo di 60 giorni;
a mettere a disposizione del pubblico la presente deliberazione, la proposta di Programma, il Rapporto Ambientale, la Sintesi non tecnica e la Valutazione di Incidenza per un periodo di 60 giorni presso il Settore Tutela Ambientale della Provincia;
a consultare i soggetti con competenza in materia ambientale sul contenuto delle proposta di Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti, del Rapporto Ambientale, della Sintesi non tecnica e della Valutazione di Incidenza e suoi prevedibili effetti ambientali;
a rielaborare, sulla base delle istanze e delle osservazioni nonché del parere motivato sulla compatibilità ambientale espresso dalla Regione Piemonte in qualità di Autorità Competente, la presente proposta di Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti ai fini dell’adozione da parte della Giunta Provinciale e della sua definitiva approvazione da parte del Consiglio Provinciale.


OGGETTO: Programma Provinciale Gestione Rifiuti. Valutazione Ambientale Strategica di cui al D. Lgs. 152/06 e alla L.R. 40/98. Adozione della Proposta di Programma Provinciale Gestione Rifiuti, del relativo Rapporto Ambientale, della Sintesi non tecnica e della Valutazione di incidenza

17 dicembre 2015

LUCI E OMBRE DEL NUOVO PIANO GESTIONE DEI RIFIUTI

Il 16 dicembre 2015 è stata discussa la legge che renderà definitivo il Piano Regionale di trattamento dei rifiuti. Molte le perplessità presenti: In primo luogo non vengono affrontati i punti critici della gestione rifiuti: il monopolio di fatto di un unico gestore della discarica sancito dalla legge 63/87 che impedisce di fatto ai cittadini di trarre profitto dalla qualità della loro raccolta differenziata.
Lo scenario indicato non va verso Rifiuti Zero perché non si è accolta la strada del porta a porta a spinto e dell' applicazione entro il 2017 della tariffa puntuale. Non risulta presente alcuna indicazione in merito alla "Fabbrica dei Materiali" utile e vantaggiosa per i cittadini. Le indicazioni fornite dai cittadini in sede di valutazione ambientale strategica (VAS) non sono state accolte.

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Per il nuovo piano rifiuti:sono passati oltre dodici anni. E' un piano di transizione (almeno per i primi anni) su cui sarà necessario verificarne l'attuazione passo dopo passo. Non risultano definiti in modo chiaro alcuni punti fondamentali (all'ambito unico non si arriverà a breve (da nove a sette i sub-ato), manca la definizione dettagliata dell'impiantistica,  non risulta indicato il modello gestionale  (non risulta indicata la creazione di una nuova srl a totale partecipazione pubblica  con il coinvolgimento di associazioni e cittadini). Nel piano è prevista l'introduzione della raccolta della frazione organica in tutta la Valle, l'aumento del livello di raccolta differenziata, previsto almeno il 70% al 2020, e la massimizzazione del recupero di materiali con riduzione dello smaltimento in discarica, e l'applicazione a regime della tariffa puntuale.

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Comunicato n° 673 del 16 dicembre 2015
Approvato l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti 2016-2020.

Nella riunione del 16 dicembre 2015, con 21 voti a favore (UV, SA, PD-SVdA), 2 contrari (M5S) e 12 di astensione (UVP, ALPE), il Consiglio Valle ha approvato il disegno di legge che aggiorna il Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2016-2020.

Contestualmente è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno, depositato in Aula dai gruppi ALPE, UVP, M5S ed emendato su proposta dell'Assessore al territorio e ambiente, che impegna il Governo regionale a perseguire la riduzione della produzione dei rifiuti, individuando obiettivi e tempistiche precise riguardanti la frazione secca non riciclabile; a determinare, nel rispetto del principio "chi inquina paga", soluzioni tecniche che consentano l'applicazione pratica della tariffazione puntuale all'utenza, anche su sistemi di conferimento seminterrati; anticipare i tempi per l'individuazione dell'impiantistica necessari entro la durata del piano, in base agli obiettivi del massimo recupero di materiale, anche dalle frazioni indifferenziate; a discutere in sede di Commissione consiliare la definizione dell'assetto organizzativo, nel rispetto delle decisioni giudiziarie e fermo restando gli obiettivi del Piano, incentrando le scelte relative alla gestione del servizio integrato della gestione dei rifiuti sul servizio pubblico e sul contenimento delle tariffe a carico degli utenti finali.

In cinque articoli e quattro allegati, l'aggiornamento del Piano affronta la pianificazione dei rifiuti urbani e quella dei rifiuti speciali, la bonifica dei siti contaminati e amianto e il programma regionale di riduzione dei rifiuti. Inoltre, al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e di valorizzazione dei rifiuti urbani stabiliti dalle normative europee e nazionali, viene rideterminato il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, applicato ai subATO, istituendo tre fasce di applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2017 con riferimento ai rifiuti urbani prodotti nel 2016.

Il Vicepresidente dell'Assemblea David Follien (UV) ha illustrato l'atto, evidenziando che «l'aggiornamento del Piano, redatto la prima volta nel 1989 e la seconda nel 2003, è un adempimento obbligatorio, in quanto il mancato rispetto della direttiva europea del novembre 2014, che fissa in 5 anni i tempi di aggiornamento, comporta la messa in mora a seguito dell'apertura di un procedimento di infrazione comunitario. Il Piano deve concludersi quindi entro la fine del 2015.»

Il Consigliere Follien ha quindi illustrato in sintesi i documenti che costituiscono il Piano. «Riguardo alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani, sono riportate le diverse alternative tecnico-operative e gestioni afferenti alle competenze della Regione e riconducibili alle fasi di trattamento finalizzato al recupero/smaltimento finale dei rifiuti urbani. In merito agli aspetti impiantistici, sono indicate tre soluzioni, di cui una viene individuata come quella che meglio si adatta alle esigenze della Valle, anche tenuto conto delle particolarità insediative, territoriali e ambientali, dei vincoli territoriali, nonché dell'esigenza di perseguire il contenimento dei costi che graveranno poi nelle tariffe degli utenti finali: il sistema integrato di trattamento "a freddo", la cui realizzazione è prevista in fasi operative, tale da permettere la realizzazione distinta dei singoli impianti previsti e consentire la costruzione dell'impianto di trito-vagliatura in via prioritaria. Altri aspetti rilevanti sono la fissazione di obiettivi di raccolta differenziata (70%) maggiori rispetto a quelli fissati dalla normativa (65%), la riorganizzazione dei flussi delle raccolte differenziate, la ridefinizione dei territori dei subATO.»

In merito alla gestione dei rifiuti speciali e alla bonifica dei siti contaminati e amianto, il Consigliere Follien ha specificato che «la politica di gestione risulta ormai consolidata e coerente con le esigenze della regione. Per quanto  concerne il programma di riduzione dei rifiuti, segnalo che sono state individuate le diverse azioni da porre in atto: la produzione sostenibile, che coinvolge le imprese, il green public procurement ,che si attua attraverso l'avvio di azioni per la sostenibilità ambientali dei consumi della pubblica amministrazione, il riutilizzo dei prodotti, l'informazione e la sensibilizzazione per coinvolgere in modo costante tutta la comunità, gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, attraverso l'individuazione di criteri di applicazione delle tariffe puntuali di gestione dei rifiuti. Il programma di prevenzione dei rifiuti costituisce un punto di forza della pianificazione e la sua attuazione costituirà la base di un progressivo cambio di rotta nella prevenzione della produzione dei rifiuti. Con il disegno di legge viene, inoltre, ridefinita l'entità del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti limitatamente ai rifiuti urbani: la norma prevede un'applicazione progressiva del tributo proporzionale all'effettiva percentuale di raccolta differenziata raggiunta dal subATO, fino ad arrivare all'applicazione dell'importo massimo previsto dalla normativa nazionale, pari a 25,82 euro a tonnellata. Questo nella logica di sollecitare ogni azione volta a garantire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata nel tempo più breve possibile da parte di tutti i subATO e di conseguenza di applicare, secondo il principio "chi inquina paga", penalizzazioni a chi non dimostra di rispettare gli obiettivi di legge.»

Per il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara, «la gestione dei rifiuti implica due punti fondamentali: la tutela dell'ambiente, cosa che non è stata fatta fino ad ora, e il pagamento da parte dell'utenza di una cifra il più limitata possibile per il servizio che si offre, ossia determinare la tariffa puntuale basata sulla quantità e la qualità dei rifiuti conferiti. È incredibile che in un territorio come il nostro non si riesca ad arrivare alle percentuali richieste dalla normativa e, soprattutto, non si voglia la gestione pubblica, che porterebbe a risparmi e razionalizzazioni oltre che prevenire azioni di lucro da parte di aziende private. Basterebbe copiare cosa hanno fatto gli altri, invece bisogna sempre inventarsi nuove formule. Sono contento che l'intera Commissione si sia presa l'impegno di seguire attentamente cosa succederà riguardo alle scelte impiantistiche e al futuro della discarica. Questo è, infatti, un Piano monco perché non individua le soluzioni gestionali.»

Il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio ha osservato che «questo Piano avrà degli impatti importanti su tutta la collettività. Secondo noi, le carenze sono essenzialmente quattro: la prima riguarda la riduzione dei rifiuti, e il Piano non individua né tempi né obiettivi vincolanti per la gestione e il recupero di materia dalla parte indifferenziata residuale del rifiuto; la seconda concerne i principi fondanti del Piano ("chi inquina paga"), dove non sono declinate le azioni precise per applicare la tariffa puntuale andando a individuare l'utente e facendo pagare in base al rifiuto non riciclabile conferito; la terza è la questione dell'impiantistica, perché il sistema illustrato non va a massimizzare il recupero del rifiuto così come manca tutta la questione della frazione organica, compreso il verde e i fanghi; la quarta è che vorremmo un impegno politico preciso sul futuro modello gestionale, che renda partecipi gli Enti locali e la Regione in una gestione pubblica, che investa gli eventuali utili della gestione per migliorare il sistema e abbassare i costi.» Ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno al riguardo.

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha annunciato il voto contrario del suo gruppo: «Siamo in disaccordo perché sicuramente questo Piano aumenterà il costo per i cittadini. Infatti, le scelte gestionali sono fatte non in funzione della soluzione dei problemi, ma per accontentare qualcuno. Quindi si pone un obiettivo di raccolta differenziata del 70% e non del 90%, in modo tale da poter poi costruire gli impianti per lo smaltimento della parte residuale: è forse un modo per cercare di risolvere i contenziosi promossi dalle ATI? È questo un Piano che tappa le falle dell'inefficienza del sistema gestionale. In questa regione, qualcuno lucra tutti i giorni sui rifiuti. Noi, invece, dobbiamo porci in un'ottica diversa, sostenendo la gestione pubblica. Siamo quindi profondamente contrari, perché i rifiuti riguardano tutti, dai 130 mila valdostani ai turisti proprietari di seconde case, ma non si vuole affrontare il problema. Speriamo che i cittadini se ne ricordino quando riceveranno la cartella esattoriale.»

Il Presidente della terza Commissione, Pierlugi Marquis, ha preso la parola per sottolineare che «il percorso in Commissione è stato costruttivo e partecipato. Questo è un Piano che prende in considerazione tutti gli scenari sui quali si deve lavorare e che ha indicato le azioni che dovranno essere alla base della nuova pianificazione regionale. È significativa la riduzione dei rifiuti, la sensibilizzazione della cittadinanza, la riorganizzazione sul territorio valdostano, individuando nuove raccolte di rifiuti, con risultati che sono già positivi. Per determinare comportamenti virtuosi nei cittadini si fa leva anche sulle tariffe individuali per l'utenza. Anche riguardo al futuro modello gestionale, sono già state individuate le possibili forme attraverso una serie di proposte (appalto di servizio, società in house, società mista). È un lavoro importante che potrà dare nei prossimi anni degli esiti favorevoli volti a perseguire dei risultati virtuosi sotto il profilo del rispetto dell'ambiente. Come Commissione, abbiamo dato la disponibilità a seguire l'iter che dovrà essere predisposto e quindi sarà prestata la giusta attenzione sulle ricadute, con particolare riguardo ai costi per gli utenti, nell'interesse dell'intera comunità valdostana.»

L'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha replicato richiamando le risoluzioni approvate dal Consiglio riguardo all'impegno di portare il Piano rifiuti entro la fine dell'anno. Si è quindi soffermato su alcuni punti: «Il Piano individua tre fasi. La prima, quella attuale, è transitoria e si protrarrà fino alla realizzazione dei nuovi impianti; abbiamo, peraltro, già anticipato a giugno scorso la riorganizzazione dei flussi di raccolta dei rifiuti urbani con l'avvio della raccolta dell'organico con ottimi risultati (si è passati dal 46% al 55% di raccolta differenziata); riguardo alle modalità di raccolta, il Piano non impone un'unica modalità, ma, di concerto con gli Enti locali, detta linee generali in modo da non vanificare gli investimenti realizzati nel passato dai subATO e indica in maniera precisa che ci sia il riconoscimento dell'utente per una tariffazione puntuale. La seconda fase operativa integra le attività svolte presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne con gli impianti di selezione meccanica-manuale del flusso multimateriale a base plastica, di stabilizzazione della frazione biodegradabile derivante dalla selezione del rifiuto indifferenziato, localizzandoli a Brissogne in modo da evitare di sostenere dei costi che ricadrebbero sui cittadini e anche di riorganizzare e migliorare l'area in questione a beneficio soprattutto dei comuni limitrofi. La terza fase operativa prevede di integrare il sistema precedente con un impianto di biostabilizzazione della frazione organica e sarà attuata successivamente ad una fase congrua di sperimentazione del servizio. Riguardo alle tariffe, fermo restando che la loro articolazione sarà oggetto di una valutazione congiunta Regione-Consiglio permanente degli enti locali, si andrà verso una situazione di premialità e penalità nei confronti dei sub-ATO. In merito alla riorganizzazione dei sub-ATO, sulla base della situazione attuale gestionale e al fine di consentire un equilibrio fra i diversi ambiti territoriali, si è ritenuto di individuare la proposta di passare da 9 a 5 sub-ATO. Sul modello gestionale, il Piano riporta un ventaglio di modelli organizzativi, ma non c'è un modello preferenziale: la scelta potrebbe ricadere su un modello misto-privato o totalmente pubblico, ma gli scenari sono aperti anche perché la convenzione con la società che gestisce il Centro di Brissogne scadrà soltanto a fine 2017. Il Piano prevede, comunque, che la scelta del modello organizzativo gestionale sia discussa in terza Commissione.»
L'Assessore ha quindi concluso che «questo provvedimento rappresenta quindi un importante obiettivo politico raggiunto perché sul tema dei rifiuti abbiamo fatto sviluppato, sin dall'inizio della Legislativa, un significativo lavoro condiviso. Questo è un piano flessibile che potrà essere rimodulato e adeguato alle esigenze che, di volta in volta, emergeranno a seguito della verifica sull’efficacia delle azioni previste e del raggiungimento dei diversi obiettivi.»

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http://www.vallevirtuosa.it/nuovo-piano-rifiuti-come-gettare-al-vento-lennesima-occasione/

Nuovo Piano Rifiuti: come gettare al vento l’ennesima occasione
Posted on 18 dicembre 2015 by ValleVirtuosa
IL “NUOVO” PIANO DEI RIFIUTI, UN PIANEROTTOLO “VERSO RISPARMIO ZERO”!

Sgomberiamo il campo da fraintendimenti, strumentalizzazioni, interpretazioni varie. Il “Nuovo” Piano Rifiuti uscito dal Consiglio dimercoledì 15 dicembre, discusso in una sala distratta e a momenti semideserta, varato con i voti favorevoli di UV, SA e PD, con l’astensione di Alpe e UVP e con il solo voto contrario del M5S, è un piano che nasce già vecchio, timido, che si presta a qualunque manipolazione, in una parola: un pianerottolo!

Siamo fermi ad un pianerottolo di un edificio tutto da costruire.

Un piano in cui non c’è la determinazione a risolvere il problema della gestione dei rifiuti in Valle, men che meno il coraggio di abbracciare la strategia Rifiuti Zero, accennata di tanto in tanto solo nei termini ma non nella sostanza.
E’ un piano che promette una raccolta differenziata al 70% entro il 2020 quando si doveva raggiungere il 65% già nel 2012 e che lascia tutto a verifiche successive e a valutazione in corso d’opera per i prossimi 5 anni.
E’ un piano che non punta fermamente verso la raccolta porta a porta spinta, condizionata da un investimento sbagliato in centinaia di contenitori seminterrati (molok), per questo errore a monte (gli errori se si riconoscono si possono superare invece che continuare a sbagliare) sarà difficile arrivare ad una tariffa puntuale per far pagare meno i cittadini.
E’ un piano che non regolamenta, in maniera univoca, la selva dei differenti appalti di raccolta rifiuti dei subATO.
E’ un piano che non pone indicazioni decisive sugli impianti che dovranno trattare i futuri flussi dei rifiuti, rimandando tutto a dopo il 2020 e dopo eventuali verifiche al piano stesso. Per finire, non suggerisce un indirizzo gestionale decisivo tra pubblico o privato.
E del resto che cosa ci potevamo aspettare da un piano in cui vi ha messo le mani quel tecnico che solo alcuni anni fa aveva suggerito alla Regione di bruciare l’intera discarica nell’inceneritore, previsto all’epoca per la nostra Valle?
E oggi quello stesso tecnico, che redige il piano per il futuro dei Valdostani, viene contemporaneamente pagato come consulente di parte per le aziende costruttrici del pirogassificatore.

Noi promotori, per la nostra regione, della strategia Rifiuti Zero in questi anni, a titolo completamente volontario, abbiamo organizzato decine di serate con chiunque ce lo chiedesse, abbiamo coinvolto esperti mondiali e amministratori di eccellenza in giro per l’Italia, abbiamo offerto consulenze di questo calibro, gratuitamente, all’Amministrazione regionale, maggioranza e opposizione.

Abbiamo depositato le nostre osservazioni al Piano in sede di VAS e non abbiamo ricevuto una sola risposta dagli organi competenti.

Abbiamo offerto uno studio commissionato alla Scuola Agraria del Parco di Monza, su una soluzione tecnica che va nella direzione da noi auspicata: massimizzare il recupero di materia e rendere ai minimi termini gli smaltimenti in discarica. La fabbrica dei materiali per andare verso Rifiuti Zero. Tutto fattibile, dati alla mano. Soluzioni poco costose (probabilmente troppo poco), rispettose dell’ambiente, che avrebbero fatto risparmiare i cittadini, o meglio, avrebbero premiato chi meno produce rifiuto, chi meglio ricicla.

Adesso è giusto che i cittadini sappiano che il nuovo piano rifiuti non porterà nessun beneficio alle loro tasche stremate, è anzi sicuro che le tasse sui rifiuti aumenteranno. Abbiamo fatto tutto quanto era umanamente possibile perché chi decide delle nostre vite operasse delle scelte a favore della gente e non dei grandi interessi.

Noi abbiamo cercato di parlare con tutti perché l’interesse è superiore, e l’unico nostro interesse è il bene della collettività valdostana.

I Valdostani sapranno presto rendersi conto e capire che questa soluzione non va nella direzione giusta e tornare a mobilitarsi tutti insieme perché solo insieme si cambiano le cose.






12 dicembre 2015

SERATA DIBATTITO: RIFIUTI: QUALE FUTURO?

Serata-dibattito "Rifiuti: Quale futuro? Prospettive per il domani della Valle d'Aosta, tra contenziosi, sentenze e scelta di modelli gestionali"

Martedì 15 dicembre 2015 alle ore 20.45
ad Aosta - presso la sala conferenze BCC Valdostana - P.zza Arco d'Augusto

La serata sarà l'occasione per discutere del sistema di gestione dei rifiuti e delle sue criticità.


Relatori: Fadda, Roscio, Rossi, Marciano. Moderatore: Certan
Organizza: Gruppo consigliare Alpe

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Impegniamoci in ogni luogo della società, per scuotere l’apatia, promuovere ideali, programmi e perché no, utopie collettive. Tutto ciò è la linfa, la condizione necessaria della vita democratica. 
(da IMPARARE DEMOCRAZIA di GUSTAVO ZAGREBELSKY



Molti i dubbi che emergono dal nuovo piano di gestione dei rifiuti: Quale sarà l'assetto organizzativo definitivo della raccolta e del trasporto dei ri fiuti articolato in diversi sub-Ato (al massimo 5 contro gli attuali 9), gli impianti previsti e il modello gestionale futuro e quali saranno le ricadute sui cittadini in termini di costi. La tassa sui rifiuti tenderà ad aumentare, il Piano di gestione rifiuti 2016 2020 non risolverà i problemi della discarica, non si andrà  verso rifiuti zero, ma si arriverà ad 75 % di differenziata, niente raccolta porta a porta. Non si capisce come si arriverà ad attuare una tariffa puntuale soprattutto chi gestirà discarica e impiantistica.

9 dicembre 2015

VERSO UN NUOVO PIANO DEI RIFIUTI IN VDA. LA GIUNTA SCEGLIE IL PERCORSO 2 A

Nuovo Disegno di legge N.66/XIV presentato dalla Giunta regionale in data 1/12/2015./

Approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2016/2020. Rideterminazione dell'entità del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi.

La giunta regionale ritiene percorribile e sceglie lo scenario 2A.

Non risultano condivise quindi le richieste avanzate da Amici del Viale della Pace di andare verso una raccolta porta a porta spinta e applicazione di tariffa puntuale.