16 maggio 2010

AOSTA MALTRATTATA: AMICI DEL VIALE ADERISCE ALL'INIZIATIVA

NOI PARTECIPEREMO E VOI?

Dicono che Aosta dorma, può darsi...
Altri dicono che è più sveglia che mai...


In questi ultimi anni è tutto un fiorire di comitati di quartiere, raccolta firme, incontri pubblici. Forse gli aostani si sono stancati di decisioni calate dall’alto e vogliono partecipare attivamente alla vita della loro città.

Vogliamo anche noi segnalare la nascita di una nuova iniziativa nata dai cittadini.

Ecco come descrive la simpatica iniziativa il suo promotore il cittadino Stefano Vecchi:

”Io e sicuramente ANCHE VOI che leggete, siamo stufi di lamentarci senza costrutto e vogliamo invece che i problemi della nostra città vengano NOTATI, PRESI IN CONSIDERAZIONE e RISOLTI. Ecco alcuni esempi concreti:
- I marciapiedi di tutta Aosta fanno SCHIFO?
- E’ IMPOSSIBILE circolare in bicicletta?
- I motorini con le marmitte taroccate ci SPAPPOLANO i timpani?
- Nel sottopassaggio ferroviario si NUOTA e si SCIVOLA anziché poter camminare?


Allora scriviamo brevemente alcune righe per illustrare il problema che si intende porre in evidenza, firmiamole con i nostri nomi e cognomi e inviamole agli organi competenti. Il consiglio è di inviare preventivamente il tutto alla seguente mail: aostamaltratta@gmail.com.

La lettera deve essere chiara, non offensiva ma decisa, precisa, anche ironica se lo ritenete. Aggiungete se ritenete foto, disegni e collegamenti web.

Una lettera basta? Per mia esperienza, no.

In caso di mancata risposta soddisfacente dalle Autorità competenti entro un ragionevole lasso di tempo (15gg), il destinatario avrà un SOLLECITO giornaliero per via elettronica da aostamaltratta@gmail.com che ci rappresenta come gruppo.

In pratica chiunque intenda segnalare problemi o disservizi può scrivere una lettera e mandarla a aostamaltrattata@gmail.com che provvederà a inoltrarla a tutti voi in Ccn.

Ognuno può integrare la nota con correzioni, precisazioni e aggiunte in modo da ricevere la condivisione di tutti i partecipanti alla iniziativa.

Aostamaltrattata quindi spedirà la lettera, corredata da tutte le firme, ai destinatari individuati caso per caso.

Partecipando a questa azione civica di solidarietà contribuiremo a FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI DI CITTADINI e a vivere la città in modo più sereno.

Facendo gruppo forse riusciremo a far sì che le nostre proposte e segnalazioni vengano prese in considerazione e i nostri problemi risolti.

Il GRUPPO non esiste se NON CI SEI ANCHE TU!.



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11 maggio 2010

GESTIONE RIFIUTI IN VALLE D'AOSTA: UN DOSSIER DA RIAPRIRE

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo:

Gestione rifiuti in Valle d’Aosta: un dossier da riaprire.

Mentre non solo la comunità scientifica ma anche gli economisti riconoscono l’utilità sociale, ambientale ed economica della strategia nota come “Rifiuti Zero”, improntata al riciclo totale, in Valle d'Aosta si continua a perseguire la vecchia strada del ciclo integrato e della “distruzione” dei rifiuti con aumento dei costi per i cittadini (TIA o TARSU che sia), oltre che dei costi ambientali e sanitari. In Valle d’Aosta la scelta politica seguita fino ad oggi è quella di garantire il business a chi produce o gestisce i nuovi impianti. Non sono state prese in considerazione le nuove alternative concrete, efficaci e ormai collaudate positivamente sia in termini ambientali che sanitari ed economici. Abbiamo ancora tempo per modificare le scelte fatte, fermando la costruzione del gassificatore o pirogassificatore e rivedendo il relativo Piano regionale. Questo sarà possibile solo se i cittadini potranno essere informati sui fatti e i dati in modo completo. Cambiare strada è possibile creando occupazione, risparmio di denaro pubblico, riducendo le tasse e recuperando materia. Perché scegliere il peggio (o quanto meno il meno peggio) come strategia ad alto costo, quando si può avere il meglio con bassi costi? Quando si affronta la questione rifiuti si finisce nella peggiore ipocrisia e nella sudditanza alle grandi lobby che trascurano l’interesse generale.
In Italia, il paese con più sanzioni da parte dell’Unione Europea in tema di rifiuti, le lobby hanno abilmente cambiato il senso delle parole e, come dice Paul Connett (consulente Onu per la questione rifiuti), con una politica corrotta si pretende di usare “macchine magiche” (termovalorizzatori, gassificatori, torce al plasma, ecc...) per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza organizzare una raccolta differenziata di qualità. A livello regionale, nei piani energetici si parla del trattamento dei rifiuti come principale fonte di energia rinnovabile su cui puntare. Questa scelta è scellerata, sia sotto il profilo economico, sia sotto quello della salute dei cittadini.

Nuovi studi: il rapporto IEFE Bocconi 2010
Nelle scorse settimane è stato pubblicato il rapporto dell’IEFE della Bocconi sull’analisi economica della gestione rifiuti. Si tratta di un raffronto completo tra i vari metodi e le diverse strategie. Questo studio evidenzia come non sia puramente una questione di natura ambientale bensì economica (soprattutto alla luce della crisi di sistema che si sta attraversando, ma anche rispetto al costo sanitario nel lungo periodo), la necessità di puntare su riduzione, riuso, riparazione e ricerca di miglioramento dei prodotti di scarto e quindi sulla strategia “Rifiuti Zero”.


Il cattivo esempio valdostano. Cosa vogliono fare.

In Valle d'Aosta, invece di valutare i dati edi fatti si tira diritto per costruire le “macchine magiche” che rendono solo a chi le costruisce e le gestisce, a discapito delle casse pubbliche, delle tasche dei cittadini e dei costi ambientali e sanitari. Il “ciclo integrato” scelto della Regione Valle d’Aosta propende verso la strada della gassificazione o pirogassificazione (anche cambiando nome alla “macchina magica” la sostanza non cambia). Costruire questo mix tecnologico costerà alla comunità, sia in termini economici (oltre 50.000.000 di Euro e il preannunciato aumento delle tasse ai cittadini), sia in termini di salute. Il gestore costruirà gli impianti, i valdostani pagheranno la raccolta dei rifiuti all'impresa incaricata e sosterranno anche i costi di macchine voraci da alimentare a rifiuti. Non è infatti un caso che in Valle d'Aosta i progetti di potenziamento della raccolta differenziata approvati prevedono una raccolta ancora di bassa qualità (così, i contributi CONAI saranno decurtati e la fatica dei cittadini mal ricompensata). Questo è il ciclo integrato valdostano!

Le alternative ci sono e sono collaudate.
Non solo nella lontana San Francisco, portata ad esempio da Paul Connett, ma molto vicine a noi, in Italia. Si tratta di miriadi di comuni che hanno puntato sulla raccolta differenziata raggiungendo percentuali del 80-90%. Tutto ciò smentisce nei fatti il concetto secondo cui tanta raccolta differenziata significa aumento dei costi! E ci sono due esempi: il Centro di Vedelago dell’imprenditrice Carla Poli e la Cooperativa sociale Apas di Palermo, che dimostrano che la partita rifiuti, fuori dal ciclo integrato e centrata sulla strategia di Rifiuti Zero non solo è possibile, ma anche occasione di risparmio per le casse pubbliche, per i cittadini, fonte di nuova occupazione e di salvaguardia della salute e delle risorse. Il Centro di Vedelago ha dimostrato che i rifiuti sono in realtà una risorsa che può rendere dal punto di vista economico. La Cooperativa Sociale Apas di Palermo ha dimostrato che si può creare occupazione, soprattutto per i soggetti disagiati, raggiungendo altissimi livelli di raccolta differenziata. I rifiuti conferiti alle piattaforme per il recupero-riuso-riciclo non sono un costo per le casse pubbliche e per i cittadini, bensì un guadagno, in quanto costituiscono di fatto materia prima.
Qualcuno può obiettare che in Valle d'Aosta la raccolta differenziata spinta non si può fare per due ragioni: perché costa troppo e perché i valdostani non la vogliono fare. La risposta che si può dare è la seguente:
- la raccolta differenziata “porta a porta” la reggono le casse di piccoli comuni da 15 mila abitanti e quindi la può sostenere tranquillamente anche un comune più grande;
- la raccolta differenziata non è un costo ma un'entrata in quanto recupera materia prima che si vende per il riciclo-recupero-riuso;
- la raccolta differenziata può anche essere realizzata su larga scala come “indifferenziata”, adottando successivamente un semplice impianto di smistamento;
- parte dei costi per una vera differenziata “porta a porta” avrebbero una ricaduta sociale in quanto si creerebbe nuova occupazione;
- i cittadini risparmierebbero, anche molto, su quanto oggi (e domani con il nuovo impianto di Brissogne) pagano in tasse al proprio Comune o alla Regione.

Se i Valdostani venissero a conoscenza che al posto di una “macchina magica” che brucia risorse (naturali ed economiche) e rischia di seminare sostanze cancerogene sulle loro teste, vi è la possibilità di creare un centro come quello di Vedelago ed un sistema che dà occupazione (magari con cooperative sociali come la Apas), sarebbero certamente favorevoli ad una scelta alternativa.

Paul Connett, quando è stato in Valle d'Aosta, ha ribadito quale sia il percorso corretto, cioè il percorso “Rifiuti Zero”.

Ci chiediamo perché la Terza commissione regionale abbia invece stabilito che a Brissogne non c’è posto per il Centro riciclo di Vedelago, mentre quello per il gassificatore o pirogassificatore c’è?
Perché tra le tante consulenze che la Regione Valle d'Aosta ha commissionato in passato non ha mai pensato di darne una a Paul Connett?
Perché nonsono tenuti in conto i suggerimenti di Gianluigi Salvador, esperto di rifiuti, che ha formalizzato in più occasioni la possibilità di gestire a Riciclo Totale l'intero ciclo dei rifiuti?
E ancora, come mai su questo tema non sono stati fatti dei dibattiti pubblici, coinvolgendo gli imprenditori e gli esperti del recupero-riciclo-riuso anziché solo commissioni di esperti con componenti che prima o poi lavorano, guarda caso, proprio per le ditte che costruiscono le “macchine magiche”?


Le alternative ci sono e si possono attuare.

Queste prevedono un guadagno per le casse pubbliche, per la salute dei cittadini, e riducono i margini di business di ciò che sta dietro al mercato dei rifiuti. Adesso, proprio partendo dall'ultimo studio in materia (il citato rapporto IEFE Bocconi 2010), è possibile confrontarsi pubblicamente, dando ai cittadini le informazioni necessarie per valutare e ai loro rappresentanti dei cittadini nei Comuni di compiere scelte consapevoli ed eque. Si può procedere su questa strada senza perdere tempo ulteriore, oppure si dica chiaramente che la scelta delle “macchine magiche” a Brissogne si fa perché conta più il business di alcuni, rispetto al risparmio di risorse naturali e di soldi pubblici, e alla salute e alla dignità dei cittadini.

Andrea Piccirilli - Aosta


Per ulteriori informazioni visita il sito del Comitato Rifiuti Zero Vda
Per scaricare il nuovo rapporto visita il sito www.iefe.unibocconi.it
Per scaricare il rapporto Ispra 2009 sui rifiuti visita il sito >>>



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27 aprile 2010

CANDIDATI ATTENTI AD UNA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI

SI, MI IMPEGNO, UNA VOLTA ELETTO ALLA CARICA DI CONSIGLIERE O SINDACO NEL MIO COMUNE

- a dare attuazione pratica ai principi di prevenzione, riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, così come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, anche attraverso progetti educativi rivolti alle cittadinanze e con il coinvolgimento degli enti locali verso il riciclo totale;

- ad avviare un programma di lavoro teso alla definizione di politiche rivolte al mondo imprenditoriale orientate alla trasformazione e contenimento delle attività produttive improntate allo spreco (prodotti in scadenza, utilizzo di imballaggi inquinanti, sottoprodotti di lavorazione, ecc);

- ad adottare modalità di raccolta differenziata che portino a superare di almeno il 5% i valori previsti dalla legge regionale vigente, in modo da far diventare i comuni della Valle d'Aosta un modello da seguire, anche per l’attività di recupero dei materiali;

- ad incentivare il compostaggio domestico e quello collettivo.

- a promuovere la costruzione di un centro di compostaggio regionale anche aderendo ufficialmente e diffondendo la petizione promossa dal Comitato rifiuti Zero Valle d'Aosta

- ad escludere sistemi di combustione e cocombustione dei rifiuti ed in ogni caso ad attivare, in via preventiva, una comparazione pubblica e trasparente tra tutti gli scenari possibili.


SCARICA QUI >>> IL DOCUMENTO, FIRMALO E INVIALO VIA MAIL ALLE ASSOCIAZIONI >>>

Ecco il testo inviato ai movimenti politici presenti in Valle d'Aosta.
Al Signor Segretario/Presidente
del Movimento/Partito ________________________
Oggetto: Materiali da riciclo - Rifiuti - Iniziative di sensibilizzazione.
Il Comitato Amici del Viale della Pace unitamente alle associazioni Legambiente Vda, Codacons Vda, Diritto al Futuro, Comitato Rifiuti Zero vda ha attivato una serie di iniziative di sensibilizzazione tra cui una dichiarazione rivolta a tutti i 1932 candidati alle prossime elezioni comunali. Con l’occasione si chiede cortesemente di voler consegnare o inviare a tutti i candidati il modulo allegato. Solo la restituzione della copia firmata ad una delle associazioni proponenti permetterà l’inserimento del nominativo nell’elenco dei candidati sensibili ad una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

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Ecco i nomi dei candidati che hanno sottoscritto la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti

Comune di Aosta

Alpe


Carlo Curtaz Eletto
Iris Morandi Eletta
Dina Squarzino Eletta
Mario Vietti Eletto
Gianpaolo Fedi Eletto
Loris Sartore Eletto


Patrizia Nuvolari
Andrea Piccirilli
Ilio Viberti
Fabio Armand
Ruggero Balduzzi
Marco Bich
Sonia Chabod
Ornella Cheillon
Sara Desandre
Paola Iammarino
Maria Grazia Lumetta
Liliana Cornaz Malagutti
Sergio Gal
Francesco Milleret
Walter Pivato
Gabriele Scattolin
Pietro Varisella
Anna Maria Torrione


Sinistra per la città

Paolo Momigliano Levi Eletto

Walter Manazzale
Matteo Castello
Alessandro Pascale
Mario Badino
Matteo Amatori
Flavio Martino
Federico Cognetta
Stefano Peloso
Serenella Brunello
Alessandra Masseglia
Andrea Gorret
Grosso Sandro
Andrea Padovani

Italia dei Valori

Carla Joly
Marco Belardi
Vincenzo Bacca
Lucrezia Celentano
Adriano Curto
Marisa Christillin
Lucia Pison
Lucio Gino Celentano
Armando Mormile
Veronica Marazzato
Maria Pilade
Anna Maria Sicilia
Annarita Tomaselli
Lorella Vezza
Maurizio Zardo

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Candidati in altri comuni della Valle d'Aosta:
St. Vincent
Paolo Ciambi

Brissogne
Michel Chamen
Angelo Sulis
Piero Zulian


Etroubles

Massimo Tamone Eletto

Gignod
Ylenia Barmette

Champorcher
Fausta Baudin

Saint Christophe
Chantal Certan Eletta
Marco Gheller Eletto


Arvier
Sara Patat

Chatillon
Daisy Ussin


St. Marcel


Artaz Lara
Bertholin Luca
Ammendolia Alex
Blanc Paolo
Carapellotti Luigina
Cerise Marco
Démé Rosaura
Gallizioli Erika
Genna Giuseppe
Marcoz Liliana
Perri Angela

Lista 2
Gianfranco Droz Eletto


Pont St. Martin

YEUILLAZ Cleta Eletta
ARVAT Marialba,
BORGATO Stefano
BOSONIN Irene
FASANO Renzo
LUCCHESE Laura
PEROTTO GHI Elena
VIGNA LASINA Mattia


Saint Oyen

Davide Proment

Comune di Gressan
Claudio Latella

Valtournenche
Roberto Avetrani



Per leggere i nomi di tutti i 1932 candidati clicca lista candidati e poi il Comune >>>

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23 aprile 2010

CORRETTA GESTIONE RIFIUTI - DICHIARAZIONE DEI CANDIDATI ALLA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE - VALIDA PER TUTTA LA VALLE

Stanno iniziando a pervenire le dichiarazioni da parte dei candidati alle cariche di consiglieri comunali / vice sindaco / sindaco dei vari comuni della valle.

A breve l'inserimento dei nomi e del relativo comune.

Collabora con noi alla raccolta delle firme per la petizione e la dichiarazione in merito alla corretta gestione dei rifiuti.

Firma e fai firmare al tuo candidato la dichiarazione per una corretta gestione dei rifiuti >>>

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http://www.regione.vda.it/amministrazione/delibere/ui/documento.aspx?vis=vis&tipo=d&id=571486

In esecuzione della deliberazione del Consiglio regionale 1117/2010-XIII, siano avviate da parte della Direzione ambiente dell’Assessorato territorio e ambiente le necessarie procedure ad evidenza pubblica, per la realizzazione e la gestione del nuovo impianto regionale che utilizzi il sistema di pirolisi e gassificazione, tenendo conto della
particolarità della tecnologia da individuare e della opportunità di ricorrere a soluzioni che garantiscano un giusto equilibrio dei costi e delle ricadute in termini tariffari sui cittadini valdostani;

- di nominare l’arch. Fulvio Bovet quale responsabile unico del procedimento ai sensi
dell’art. 10 del d.lgs. 163/2006 n. 163, il quale provvederà all’individuazione di esperti interni ed esterni all’Amministrazione regionale con compiti specialistici inerenti alla realizzazione, alla gestione, alla verifica ed al controllo delle varie fasi di realizzazione del servizio pubblico e garantendo l'integrazione dei diversi ambiti professionali coinvolti;

- di stabilire che, ai fini dell’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti, siano predisposti a cura del responsabile unico del procedimento i necessari documenti tecnici ed amministrativi che dovranno definire tra l’altro:

a. la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
b. la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
c. le superfici necessarie e l’ubicazione prevista dell’impianto;
d. le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;
e. i costi di investimento;
f. la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell’impianto
innovativo;
g. i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
h. i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del combustibile da rifiuto prodotto dal trattamento; le modalità gestionali;
i. i costi gestionali;

- di assicurare che gli elementi essenziali relativi ai dati indicati al punto precedente della presente deliberazione siano oggetto di intesa con la terza Commissione consiliare come stabilito dalla deliberazione del Consiglio regionale con deliberazione n. 1117/2010-XIII;

- di stabilire che, anche avvalendosi di esperti esterni all’Amministrazione regionale, la Direzione ambiente predisponga – entro il mese di dicembre 2010 - una proposta di programma di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti, proseguendo nel frattempo a dare corso alle iniziative in essere.


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NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI TRASFORMA!



IL PIROGASSIFICATORE E' “SPERIMENTALE”:

NON TUTTI I DATI SONO CERTIFICATI E SICURI

L'IMPIANTO È ASSIMILATO AGLI INCENERITORI.

I COSTI SONO ALTISSIMI

IDEE CHIARE NESSUNA



E NOI STIAMO A GUARDARE?



LE ALTERNATIVE MENO COSTOSE E RISPETTOSE DELL'AMBIENTE CI SONO.

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE!

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ULTIME NOTIZE DA PALAZZO REGIONALE
Valle d'Aosta: l'impianto di trattamento dei rifiuti sarà complesso e saranno necessarie numerose professionalità anche esterne della pubblica amministrazione regionale... costerà ancora moltissimo anche in progettazione... L'arch. Fulvio Bovet (dirigente regionale del Servizio Ambiente) è stato nominato responsabile unico del procedimento. Non sono stati indicati i tempi massimi di esecuzione e nemmeno eventuali premi in caso di raggiungimento dei risultati... Chissà se intenderà stipulare anche apposita polizza assicurativa in previsione dell'avvio dell'impianto "sperimentale"



flussi e quantita di rifiuti

smalatimento dei liquidi prodotti durante il trattamento;


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Alcuni dati sul Centro Riciclo Vedelago e nuovi scenari per l'innovazione ambientale.

Gli impegni e le responsabilità di un'azienda si configurano non solo nei riguardi della clientela, ma anche dell'ambiente.

Ci sono oggi ampie opportunità tecniche e giuridiche per valorizzare i rifiuti. La gamma di materie prime secondarie si sta oggi allargando anche in Italia a interi settori industriali alimentati da materie prime originate dai rifiuti.

I rifiuti che non hanno caratteristiche sufficienti per essere direttamente utilizzati come materie prime secondarie subiscono un trattamento di riduzione, estrusione e granulazione ottenendo un granulato plastico di varie dimensioni atto ad essere impiegato nell'industria plastica di stampaggio e in edilizia.

Descrizione del Progetto complessivo
I capannoni hanno dimensioni e tipologia dettate dalle necessità delle lavorazioni, dei mezzi e degli impianti.
La loro ubicazione cerca comunque di attenuare l'impatto visivo nel territorio disponendo i due blocchi a livello inferiore della campagna circostante e staccati di circa 30 ml l'uno dall'altro.
Il piazzale è completamente pavimentato con una soletta di calcestruzzo armata e sagomata al fine di ricavare tutte le confluenze necessarie ad un ottimale controllo del deflusso delle acque piovane, raccolte in apposite griglie collegate al depuratore.
Sono previste aree verdi di filtro, aree adibite a parcheggio, aree di stoccaggio.
Le aree di stoccaggio dei materiali sfusi pronti per la consegna ( vetro, ferro, alluminio, legno, ecc.) sono costituite da vasche indipendenti realizzate in c.a. fuori terra.

La viabilità
L'accesso dei mezzi in arrivo e in partenza è in un solo senso di marcia.
Il numero limitato dei mezzi in uscita è dovuto alla riduzione volumetrica dei materiali effettuata in corso di lavorazione.
Pressatura e macinazione consentono di ridurre fino a un sesto il volume dei materiali plastici al fine di limitare il numero dei mezzi in circolazione e rendere economico anche il costo del trasporto.

Dati tecnici
Area a disposizione Mq.31.000 circa

Il bacino di utenza servito
Oltre ai Comuni della Provincia di Treviso al Centro consegnano le raccolte differenziate anche i Comuni della Provincia di Belluno e altri Comuni, per un bacino di utenza servito di circa 1.150.000 abitanti.
I conferimenti da aziende private, invece, provengono quasi totalmente da attività produttive della Provincia di Treviso.

Il quadro economico
Nella valutazione globale dell'impianto occorre tenere presente che lo stesso è stato studiato in funzione dei seguenti parametri economici:
• la potenzialità degli impianti è stata calcolata in relazione al bacino di utenza attualmente servito dal Centro Riciclo Vedelago, tenuto conto dell'aumento delle quantità di conferimento dovuto all'allargamento delle tipologie di rifiuto che trovano effettivo mercato di riutilizzo.
• L'inserimento dei due impianti di selezione consente un risparmio di gestione generale e un'economia di scala che si traduce in risparmio di costi per l'azienda e minor costo per i conferenti.
• L'attivazione dell'impianto di produzione del granulato plastico, pur tenendo conto dei costi di gestione, consentirà di trasformare il materiale di scarto non riutilizzabile in prodotto per l'industria plastica e per l'edilizia.
• L'effettiva possibilità di utilizzo del prodotto "sabbia sintetica" consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo economicamente più conveniente rispetto alle soluzioni finora adottate e di minor costo per gli utilizzatori finali e nel rispetto delle disposizioni di legge.
• Le lavorazioni di riduzione volumetrica effettuate sui materiali, con risultati di riduzione fino a sei volte del volume per alcuni materiali, consentono di predisporre i carichi utili richiesti dagli impianti destinatari e, allo stesso tempo, minimizzano l'impatto viario per il minor numero di mezzi impiegati per il trasporto.
• La stessa considerazione può essere fatta per gli stoccaggi dei rifiuti pericolosi, conferiti al Centro in piccole quantità, custoditi fino al raggiungimento del carico utile per il trasporto agli impianti di trattamento.
• Le aziende medio - piccole che hanno la necessità di conferire modiche quantità di rifiuto prodotto o imballaggi misti, possono conferire direttamente i loro scarti di lavorazione con evidente economia dei costi di trasporto. Il Centro, adeguatamente attrezzato, è in grado di effettuare lo stoccaggio e la selezione dei materiali praticando costi nettamente inferiori agli usuali costi di smaltimento.
• Più attenta considerazione va fatta per la gestione dei rifiuti riciclabili conferiti dai Comuni e dai Consorzi di Comuni. Infatti, se la raccolta differenziata viene eseguita in modo corretto e vengono promosse le necessarie campagne di informazione al fine di migliorare in qualità e quantità le raccolte, i Comuni beneficiano di una notevole riduzione dei costi di conferimento arrivando a realizzare un ricavo sui quantitativi consegnati commisurato alla qualità di rifiuto conferita.

Il ruolo del Centro nella politica ambientale
Il Centro Riciclo Vedelago è in grado di:
• Soddisfare le più recenti tendenze pianificatorie ambientali in tema di recupero di materiali dai rifiuti.
• Assicurare alti livelli di garanzie ambientali sia per le tipologie dei rifiuti trattati che per le caratteristiche proprie dell'impianto. Infatti non è previsto il trattamento di rifiuti putrescibili o con contaminanti particolari bensì rifiuti secchi riciclabili provenienti da raccolte differenziate ben definite.
• Annullare quasi totalmente la produzione di rifiuti residuali in quanto è prevista la collocazione sul mercato di tutte le tipologie trattate e conferite solo in presenza di sicura utilizzazione in uscita.
• Garantire ai Comuni, in presenza di conferimento di qualità, il massimo realizzo di ricavi rapportati ai contributi previsti per la raccolta differenziata e assicurare alle aziende il maggior contenimento dei costi di conferimento dei residui prodotti.
• Recuperare effettivamente, destinandoli al reinserimento in idonei cicli produttivi, rifiuti altrimenti destinati allo smaltimento in discarica.


GLI IMPIANTI
Capannone A - 1. L'impianto di selezione e pressatura
Provenienza del rifiuto: raccolte differenziate da rifiuti industriali, commerciali, artigianali, agricoli e di servizio conferiti da aziende private e/o da Comuni.
Processo di lavorazione: I rifiuti conferiti vengono caricati sul nastro trasportatore e sottoposti a selezione manuale per togliere le frazioni non compatibili.
Il materiale selezionato rimasto sul nastro, tolto il ferro a mezzo di elettrocalamita, viene scaricato in pressa per la riduzione volumetrica in balle.
Le balle in uscita dalla pressa vengono trasportate con il muletto e depositate nella zona esterna di stoccaggio in attesa di raggiungere il carico utile per il trasporto in fabbrica.
Le frazioni non compatibili (ferrosi, vetri,ecc), depositate all'atto della selezione nei carrelli specifici, vengono trasferite alle aree di stoccaggio esterne dedicate.
Lo scarto, costituito da plastiche sporche, elementi di arredo, ecc, viene trasferito all'impianto interno di produzione del granulato "sabbia sintetica".
Potenzialità dell'impianto: La capacità di trattamento dell'impianto dipende dalla tipologia, dallo stato di conferimento e dal peso delle singole partite di rifiuto da trattare.
In considerazione della disomogeneità delle miscele di rifiuti conferiti si può prevedere una capacità di trattamento media di 35 t/giorno.

Capannone A - 2. L'impianto di produzione del granulato "sabbia sintetica"
Provenienza del rifiuto:
• scarti da selezione interna
• conferimento da impianti di selezione di terzi
Processo di lavorazione.
Un caricatore deposita i rifiuti sul nastro elevatore che li trasporta al trituratore. Dopo la fase di triturazione il materiale viene depurato dai materiali ferrosi e non ferrosi (alluminio). Segue la fase di estrusione e la granulazione nella dimensione voluta. Il granulato ottenuto può essere utilizzato nell'industria edilizia e per lo stampaggio.
Potenzialità dell'impianto:
L'impianto ha una capacità di trattamento pari a 3 t/ora.

Capannone B - L'impianto di selezione del multimateriale da raccolte urbane e selezione plastiche

Provenienza del rifiuto:
Raccolte differenziate rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche, commerciali, artigianali e di servizio conferite dai Comuni.
Processo di lavorazione:
L'impianto consente la separazione meccanica dei vari componenti della miscela di rifiuti multimateriale. La frazione plastica viene ulteriormente selezionata per tipologia e per colore.
Sulla piattaforma di preselezione manuale il materiale viene depurato delle frazioni non conformi alle specifiche richieste (scarpe vecchie, giocattoli, ecc.) che vengono depositate nel cassone dello scarto con destinazione Capannone A - 1.
Dal materiale rimasto sul nastro un separatore magnetico (elettrocalamita) preleva la frazione ferrosa inviandola al cassone di raccolta sottostante; l'alluminio, tramite un separatore di metalli non ferrosi, viene convogliato al proprio cassone di raccolta; il vetro viene scaricato nel container per caduta; la plastica viene aspirata e inviata alla piattaforma di selezione spinta dove viene separata per colore e per polimero.
Segue la fase di pressatura per la riduzione in balle delle varie tipologie di plastica.
Un muletto provvede al trasporto delle balle in uscita dalla pressa alla zona esterna di stoccaggio della plastica, da dove, a raggiungimento del carico utile, saranno caricate sui mezzi in uscita.
Vetro, ferrosi e alluminio selezionati, quando gli specifici cassoni sono pieni, vengono trasferiti nelle proprie aree esterne di stoccaggio.
Lo scarto viene trasferito all'impianto interno di produzione del granulato "sabbia sintetica".

Potenzialità dell'impianto:
L'impianto ha una capacità di trattamento di 40 mc/ora pari a 6 t/ora , posto che il materiale da trattare presenti peso specifico medio pari a 0,2 t/mc.

PRODOTTI : Sabbia sintetica ed elenco dei materiali trattati
La ditta Centro Riciclo Vedelago srl sta portando a compimento lo studio e la sperimentazione dell’utilizzo delle plastiche nei calcestruzzi.
Trattasi di una linea di produzione di granulati derivanti da plastiche eterogenee da raccolta differenziata ( Secco non riciclabile e/o scarti plastici non reimpiegabili in cicli produttivi da raccolta differenziata) da addizionare nei calcestruzzi.
Grazie alla norma Uniplast specifica (10667/14) è possibile produrre una mescola (sostituto della sabbia) costituita da plastiche eterogenee di riciclo provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti urbani e industriali, da impiegarsi in miscele con malte cementizie e calcestruzzi per ottenere manufatti e prodotti tipici dell’edilizia.
Rispetto alla produzione di granuli per stampaggio o di prodotti finiti (vedi panchine, recinzioni ecc), la norma 10667/14 consente di intraprendere una forma alternativa di riciclo, quale l’utilizzo anche di tutte quelle plastiche che sono, per caratteristiche oggettive, di difficile riciclo e pertanto smaltite senza possibilità di riutilizzo.
Con questo processo si può avviare un riciclo integrale del rifiuto plastico altrimenti non recuperabile.
Il processo per ottenere la “Sabbia Sintetica” si può riassumere in una plastificazione e addensamento tramite estrusione di rifiuti plastici.
La mescola di plastiche eterogenee prodotta viene macinata per ottenere granuli di materiale plastico, la Sabbia Sintetica.
Gli utilizzi di questo prodotto sono molteplici: dal semplice sostituto della sabbia nei calcestruzzi, ad aggregato alleggerente nelle malte cementizie e a legante per manufatti in cemento.
Dalle sperimentazioni fatte risulta che questo nuovo prodotto migliora le caratteristiche e le prestazioni di alcuni conglomerati cementizi, in termini di fonoisolazione e termoisolazione.



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18 aprile 2010

DA PARMA UN MESSAGGIO AI CITTADINI: RINCONVERTIAMO IL SISTEMA PRODUTTIVO

Notizie in pillole dalla manifestazione nazionale del 17 aprile 2010 a Parma


Le novità emerse a Parma >>>

Esempi concreti >>>


L'incenerimento è un vero scandalo sanitario ecco il fil rouge su cui ruotano tutte le iniziative portate avanti dal Coordimento Gestione Corretta dei Rifiuti, che ha fortemente voluto la prima manifestazione nazionale contro tutti gli inceneritori, per legge (art. 216 RD 1265/34 DM 5.9/1994 annoverati tra le industrie insalubri di classe I.

NO perentorio alla combustione e alla cocombustione dei rifiuti.

SI' alla salute, SI' rifiuti zero, SI' Decrescita Felice.

Non solo per fermare questo impianto a Parma, bensì per andare a spegnere tutti gli altri forni in Italia.

Hanno parlato sull'argomento Paul Connett, Carla Poli, Medici ISDE, Joan Marc Simon, Enzo Favoino, Rossano Ercolini.

Serve un repentino cambio di paradigma. Tutto ciò che in alcuni luoghi vogliono bruciare, a Vedelago (e in molti altri Comuni) riprende nuova vita.

Il resto che non si può compostare, riciclare, riusare, disaccoppiare... non si deve più produrre!

Possiamo trasformare i nostri cicli produttivi a partire da domani.

In tempo di guerra la conversione dall'industria civile in bellica si fece in tempi relativamente brevi...

Ecco alcune proposte emerse:
un sistema virtuoso che generi posti di lavoro, che tuteli la salute di creato e creature, che faccia risparmiare denaro alle casse comunali e alle tasche dei cittadini, che promuova corretti stili di vita...

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Notizie e relatori del convegno di Parma organizzato dal Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti che sostiene la politica del riciclo e intende far desistere le varie amministrazioni locali nella rincorsa del profitto legate alle varie forme di combustione/incenerimento.

Ecco i principali interventi:

Carla Poli titolare del Centro riciclo di Vedelago

Patrizia Gentilini oncologa dei medici ambientali dell'ISDE-Italia

Rossano Ercolini Fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia e vice-sindaco di Capannori

Enzo Favoino agronomo e docente della scuola Agraria di Monza, esperto del Ministero dell´ambiente, già consulente del Comune di Trento che ha riferito dell'orientamento dell'Europa assolutamente in linea con la strategia dei "rifiuti zero"

Paul Connett professore emerito di chimica ambientale all’Università St Lawrence di Canton, New York è l’ideatore della strategia “rifiuti zero” studioso di alternative più sostenibili

Alcuni dati emersi:
il rifiuto, che oggi è più corretto chiamare "materiale post consumo", inquanto un materiale diventa rifiuto solo quando esce dal ciclo circolare e non trova più alcun utilizzo. Tutto questo si traduce nell' estensione di responsabilità del produttore che costringe le imprese a ideare dei beni che siano completamente riciclabili.

Questa collaborazione stretta, tra chi ricicla e chi progetta i beni di consumo "più attenti" all'ambiente, in Australia, Nuova Zelanda, California, ed in città come San Francisco e in Italia a Capannori , ha portato ad ottimi risultati che fanno ben sperare circa l'ambizioso raguardo dei "Rifiuti Zero" nel 2020.

Jack Macy Coordinatore commerciale del Programma Rifiuti Zero nel Dipartimento Ambiente della Città e della Contea di San Francisco, ha contribuito in maniera decisiva a lanciare il primo programma di compostaggio su vasta scala negli Stati Uniti sia per le zone residenziali che per gli esercizi commerciali, svolgendo un ruolo di leadership nel valutare e sviluppare nuove tecnologie per il trattamento dei residui organici. San Francisco sta raggiungendo all’ obiettivo previsto del 75% di raccolta differenziata e riciclo dei materiali post-consumo

L’obiettivo Rifiuti Zero in discarica entro il 2020 sembra meno impossibile da raggiungere perché la città dal 2007 ad oggi ha migliorato di 3 punti percentuali l’obiettivo che era del 72%.

E' necessario imporre l’uso di articoli riciclabili e compostabili nei 5000 servizi di ristorazione mettendo al bando l’uso di buste di plastica nei supermercati, sostituendole con sacchetti riutilizzabili, compostabili o confezionati con carta riciclata. In una città come san Francisco che produce 500 tonnellate al giorno di rifiuto umido si rende necessario studiare un piano che parta dalla ristorazine e dalle grande distribuzione. Sono 3 milioni le tonnellate annue di rifuti (solidi urbani, speciali e i fanghi di depurazione) prodotte da San Francisco, pertanto la scelta di un inceneritore non sarebbe una soluzione sostenibile in quanto priverebbe il sistema di risorse che attualmente vengono recuperate contribuendo anche al risparmio energetico.


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16 aprile 2010

“FLASH MOB” CONTRO IL PIROGASSIFICATORE

“FLASH MOB” CONTRO IL PIROGASSIFICATORE.

MOBILITAZIONE AL VOLO - COME INFORMARE E SENSIBILIZZARE CAMMINANDO NELLE VIE CENTRALI

SABATO 17 APRILE 2010

Via Croce di Città - tutto il pomeriggio - ma in particolare il flash mob avrà luogo dalle ore 17,00 alle ore 18,00.

Continua la raccolta firme per la petizione per la raccolta dell'umido.

Vota insieme a noi lo striscione più simpatico sull'argomento.

Anche tu puoi crearne uno.

"no pirogassificatore/ si al compostaggio"

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FIRMA LA PETIZIONE SUL SITO AICA >>>

Occorre aprire un dialogo volto a far recepire dal Governo Italiano la Direttiva europea 98/2008/CE sui rifiuti puntualizzando l’importanza della partecipazione dei cittadini e della comunicazione ambientale nei processi di programmazione e pianificazione della gestione integrata dei rifiuti.

Per garantire la partecipazione (art. 31 della suddetta Direttiva) l'Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale (AICA) propone:

- di stabilire un fondo ad hoc ai diversi livelli di pianificazione (es. Regioni, Province, ATO, Comuni);
- di predisporre uno specifico allegato che elenchi i possibili strumenti e strategie di comunicazione ambientale.

Per dare completa attuazione alla direttiva comunitaria ed in particolare a tutti i passaggi relativi alla comunicazione e alla partecipazione (art. 28,29, allegato IV, ecc.) AICA propone che la legge di recepimento preveda:

- la conduzione di uno studio/monitoraggio delle migliori pratiche di comunicazione ambientale sul ciclo integrato dei rifiuti ai diversi livelli della gerarchia (prevenzione, riuso, raccolta differenziata e riciclo, impiantistica);

- la conduzione di uno studio-ricerca sul tema dell’immaginario sociale collettivo legato ai rifiuti finalizzato a costruire le basi condivise utili ad un’efficace comunicazione;

- l’individuazione a seguito dello studio di opportuni indicatori di efficacia;

- la definizione tra gli indicatori di opportuni strumenti economici;

- la creazione di uno specifico fondo nazionale per la comunicazione ambientale dei rifiuti;

- l’impegno da parte dei divelli di pianificazione/programmazione (Regioni, ATO, Province, ecc.) a redigere un piano di comunicazione ambientale (PCA) da allegare agli strumenti pianificatori che tenga conto degli indicatori sopra riportati e che preveda uno specifico piano di formazione cosicché il personale che o si crei uno specifico profilo di comunicatore ambientale a fianco dei pianificatori o chi si occupa di rifiuti possa poter contare su un adeguato bagaglio di sensibilità e competenze relazionali con particolare riferimento alla formazione di un senso di responsabilità (o civicness). La partecipazione consta di aspetti cognitivi (in genere veicolati da comunicazione e informazione), di aspetti procedurali (in genere garantiti dal coinvolgimento in focus group, giurie dei cittadini, consultazioni formali etc.) e da aspetti inerenti il senso civico ossia l'apprendimento del valore della responsabilità verso gli altri e l'ambiente. La partecipazione senza questa terza gamba risulta monca; essa non è solo forma (accesso a) ma anche contenuto (valori e norme);

- l’impegno a far sì che tali piani abbiano una propria copertura finanziaria.



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