20 marzo 2010

BERTOLINO - LEGAMBIENTE: LE SCELTE PORTATE AVANTI DALLA REGIONE VDA SONO UN AZZARDO.

L’osservatorio regionale sui rifiuti ha esaminato in data 17 marzo 2010 la deliberazione della Giunta regionale n. 3343 del 1 dicembre 2009 che indica nuovi possibili scenari in materia di smaltimento sulla base dello studio redatto, per conto della regione, dal consulente Ing. Diana Cout di Aosta.

Al termine dei lavori i componenti dell'Osservatorio hanno espresso, a maggioranza, alcuni orientamenti in materia di gestione rifiuti e scenari futuri.

In base alle prime dichiarazioni dei partecipanti (il documento non risulta ancora pubblicato sul sito www.regione.vda.it alla voce Osservatorio regionale sui rifiuti) sembra non emergere nel documento finale il termine "pirogassificazione".

E' stato in ogni caso più volte riaffermato di voler intraprendere il percorso della valorizzazione energetica.

Nel corso del dibattito sono stati esaminati anche gli altri trattamenti che possono essere eseguiti (Trattamenti a freddo, attivazione di un centro di selezione e riciclo) ma anche questi termini non emergono nel documento finale.

Nessun cenno circa un bilancio costi-benefici sui vari scenari in discussione.

Al termine dei lavori registriamo una presa di posizione di Michele Bertolino, esoerto del settore rifiuti di Legambiente Piemonte Valle d'Aosta che ha ribadito che qualora all'atto di indirizzo approvato, seguisse la scelta, mediante procedura ad evidenza pubblica, di costruire un impianto di pirogassificazione per lo smaltimento dei rifiuti, la Regione adotterebbe un sistema azzardato, che non ha referenze affidabili in Italia e ancora molto costoso.

La spesa, secondo i calcoli forniti, si aggirerebbe sui 60 milioni di euro a fronte dei 20 o poco più dell’impianto Cdr ( combustibile da rifiuto). Resta inteso che tutti i maggiori costi andranno a gravare sulle bollette per i rifiuti a carico dei cittadini.

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Ecco alcune osservazioni presentate nel corso dell'audizione in terza commissione consiliare, in merito alla delibera in questione:

non compete alla Regione Vda avviare sperimentazioni fra tecnologie. Sono altri gli organismi deputatati a tale compito. E' opportuno eliminare ogni riferimento a sperimentazioni o simili.

per l’obiettivo "valorizzazione energetica" non risultano individuati parametri e valori di qualità

non risultano fissati limiti di spesa massima per gli impianti.

la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, dovrebbe garantire la partecipazione anche di altri sistemi e tecnologie tra cui sistemi a freddo e riciclo della materia che consentono ugualmente di raggiungere gli obiettivi di minore afflusso in discarica di rifiuti

non sono stati indicati gli impatti ambientali e quantititativi massimi di sottoprodotti da conferire in discarica nel caso di impianti di pirogassificazione

il ciclo di trattamento e smaltimento dei rifiuti può (per un periodo transitorio) non chiudersi in valle.

consentire qualora la tecnologia lo permetta, ma non imporlo in caso di nuovi impianti, il trattamento di tutte le tipologie di rifiuti indifferenziati tra cui i fanghi e i rifiuti ospedalieri

stabilire parametri più chiari per la resa energetica dell'impianto

fissare limiti massimi di spesa distinguendo soglie massime tra le varie tecnologie (trattamento a freddo, centro riciclo, pirogassificazione, ecc)

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Tre video Crz - Vda per approfondire l'argomento >>>
http://rifiutizerovda.altervista.org/senza-categoria/468/video-della-conferenza-pirogassificazione-unica-vera-alternativa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rss

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Lo scenario indicato dalle associazioni è più virtuoso rispetto allo scenario previsto dalla delibera di indirizzo approvata a dicembre 2009 da parte della regione valle d'aosta in particolare nei seguenti aspetti:
dal punto di vista dei costi,
del recupero di materia,
delle emissioni di gas climalteranti e della salute.
dal punto di vista della maggiore flessibilità impiantistica,
dal punto di vista di una maggiore flessibilità temporale di realizzazione e la possibilità di implementare interessanti scenari evolutivi.


E' completamente sbagliato procedere alla realizzazione del pirogassificatore senza una previa comparazione dei due scenari tramite il metodo L.C.A. da parte di un tavolo di confronto partecipato dalle parti, (Amminitrazione regionale e associazioni)

Nel corso della conferenza pubblica in data 5 marzo 2010 (disertata dall'amministrazione regionale) sono stati esposti dalle associazioni tutti i dati relativi allo scenario e successivamente sono stati depositati in sede di osservatorio regionale sui rifiuti.

Nella serata sono emersi spunti di grande interesse grazie all'intervento di due esperti in materia di compostaggio (Ing. Fracaro, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano s.p.a. e Dott. Luigi Bosio della Cooperativa Erica) su come avviare in Valle d’Aosta la raccolta dell’umido anche laddove non è possibile attivare il compostaggio domestico.

Il rifiuto organico sarà conferito in un centro di compostaggio regionale per i comuni del fondo Valle, mentre per i comuni della vallate laterali si doteranno di apparecchiature per il compostaggio collettivo (Joraform, jk 5100). Tali macchinari, ampiamente sperimentate in Svezia, hanno una capienza per circa 100 nuclei familiari, sono economicamente vantaggiosi, non producono sgradevoli odori e rappresenterebbero la soluzione ottimale per il rifiuto organico nelle nostre valli senza necessitare del trasporto dei rifiuti per lunghe distanze.

Altre punti da inserire nella delibera con opportuni emendamenti:

- immediate e concrete azioni di prevenzione della produzione di rifiuti inquadrate in un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti.

- Il perseguimento dei massimi livelli possibili di raccolta differenziata (o almeno gli obiettivi di legge, che ad oggi non stiamo rispettando).

- Immediate e concrete azioni tese ad incrementare il recupero di materia (es. un centro di recupero e trattamento del rifiuto secco residuo).

Se al posto di disporre consulenze negli ultimi cinque anni si fosse avviata la raccolta della frazione organica avremmo avuto un minor afflusso in discarica di oltre 10000 tonn annue

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16 marzo 2010

IMPEGNI PER FUTURI CANDIDATI IN MATERIA DI GESTIONE E SMALTIMENTO RIFIUTI

http://amicidelviale.blogspot.com/2010/04/candidati-attenti-ad-una-corretta.html


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IL CALENDARIO DEI LAVORI DELLATERZA COMMISSIONE: MA QUALI SONO I RISULTATI?

Ecco il calendario dei lavori della commissione consiliare competente:
05/03/2010 III Commissione. I componenti presentano un emendamento. Espresso, a maggioranza, parere favorevole.
03/03/2010 III Commissione. Sopralluogo a Malagrotta (RM)
26/02/2010 III Commissione. Audizione delle associazioni ambientaliste.
03/02/2010 III Commissione. Audizione dell'ing. Ziviani e del prof. Genon. Deliberate audizioni.
29/01/2010 III Commissione. Deliberata richiesta di proroga termini.
21/01/2010 III Commissione. Audizione dell'Ass. Zublena, accompagnata dai tecnici. Deliberate audizioni.

Ecco il frutto conclusivo dei lavori effettuati ovvero le modifiche ed integrazioni proposte:

2bis) di stabilire che l’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti sia effettuata d’intesa con la competente Commissione consiliare.

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Ecco un punto nodale di fatto rimasto irrisolto:
Se nel bando, anziché privilegiare l’obiettivo da raggiungere, si sceglierà il metodo, di fatto si impediranno alle varie aziende interessate di partecipare alla gara, anche presentando tecnologie diverse.


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ecco il testo che sarà discusso in consiglio regionale nell'adunanza del 24-25 marzo 2010

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA


Adunanza del Consiglio regionale in data 24 e 25 marzo 2010



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OGGETTO: ULTERIORI DETERMINAZIONI IN MERITO ALLE AZIONI FINALIZZATE ALLA ATTUAZIONE E REVISIONE DEL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI CUI ALLA L.R. 31/2007, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SISTEMA DI TRATTAMENTO FINALE DEI RIFIUTI.




LA GIUNTA REGIONALE

Richiamati:
- il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale";
- la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti" e successive integrazioni e modificazioni;
- il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003;
- la deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII del 25 giugno 2009 "Determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti";

Preso atto che, con la deliberazione n. 639/XIII, il Consiglio regionale ha deciso di:
- propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti tenuto conto delle risultanze dello Studio comparativo e dei relativi successivi approfondimenti effettuati anteriormente al corrente anno;
- non procedere al momento alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l’azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;
- avviare la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CDR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e di teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale;
- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza;
Considerato che:
- in esecuzione di quanto previsto dal Consiglio regionale in merito all’avvio di una sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CDR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica, la Giunta regionale, con deliberazione n. 1502 del 29 maggio 2009, ha affidato all’ing. Diana Cout, di Aosta, un incarico professionale per fornire supporto tecnico alle strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente nella individuazione e nell’analisi delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pre-trattamento finalizzati alla produzione di CDR di qualità ad oggi esistenti ed, in particolare, nella prima fase dell’incarico procedere a:
o l’individuazione delle esperienze più significative e rapportabili alla realtà valdostana;
o la predisposizione delle relative schede tecnico-economiche;
o eventuali soluzioni integrate nell’ambito del ciclo dei rifiuti;
- la consulente incaricata ha provveduto a inoltrare la documentazione tecnica dalla quale emerge che, relativamente all’obiettivo inerente all’individuazione di soluzioni innovative di trattamento dei rifiuti con le tecnologie per la produzione di CDR di qualità, le soluzioni tecniche individuate non consentono di chiudere il ciclo della valorizzazione energetica nella Regione; percorso, peraltro, indicato come indispensabile dalla stessa consulente e condiviso dalle strutture regionali competenti e dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Valle d’Aosta;
- a seguito delle risultanze non positive emerse nella prima fase della rassegna sulle tecnologie per la produzione di CDR di qualità, le strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente, in data 10 agosto 2009, hanno quindi dato mandato alla consulente di procedere con un’ulteriore approfondimento, sempre orientato verso soluzioni innovative, finalizzate alla individuazione di tecnologie idonee a garantire da una parte un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e dall’altro la valorizzazione energetica dei rifiuti;
- sulla base della ulteriore ricognizione eseguita dalla consulente, i cui risultati sono stati illustrati alle strutture competenti dell’Assessorato territorio e ambiente e dell’ARPA in data 3 settembre 2009, sono state individuate due categorie di tecnologie rappresentate, da una parte, da soluzioni innovative che hanno applicazione in campo industriale (pirolisi e gassificazione) riscontrabile in diverse nazioni, e dall’altra, da una serie di soluzioni fortemente innovative, ma ancora in fase di sperimentazione, che non hanno ancora trovato sbocco in applicazioni impiantistiche a livello industriale o semi-industriale;
- dalla ricerca effettuata della consulente incaricata, risulta che vi è la possibilità di indirizzarsi verso sistemi di trattamento dei rifiuti innovativi basati su un’unica tecnologia di pirolisi e gassificazione, per la realizzazione in Valle d’Aosta di un impianto che consenta nell’immediato di trovare soluzione al problema del trattamento dei rifiuti;
- che risulta comunque opportuno fin d’ora esplorare sistemi di trattamento ancora ad uno stadio di semplice sperimentazione che potrebbero trovare in un futuro prossimo, ma non immediato, applicazioni industriali;
Preso pertanto atto delle risultanze delle indagini conoscitive necessarie alla individuazione del sistema più innovativo tra le tecnologie di produzione di CDR di qualità, eseguite in esecuzione di quanto stabilito al numero 3. del dispositivo della deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII, che hanno interessato sia gli impianti di produzione di CDR o di CDR di qualità elevata sia gli ulteriori sistemi innovativi che permettano di trattare il rifiuto, valorizzandone la componente energetica, garantendo un ulteriore contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da inviare alla discarica, dalle quali emerge che:
- non è perseguibile attivare una sperimentazione su tecnologie innovative di produzione di CDR di qualità dei rifiuti, in quanto i sistemi riportati nell’indagine sono costituiti in larga misura da tecnologie consolidate ma non certo innovative, mentre le poche soluzioni che presenterebbero i requisiti di una proposta innovativa per avviare una sperimentazione non risultano essere ad oggi sufficientemente affidabili e comunque tali da consentire in tempi contenuti un’applicazione su scala industriale in Valle d’Aosta;
- vi è per contro la possibilità di individuare una soluzione per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati nella Regione ricercandola fra i sistemi innovativi, ma già realizzabili a scala industriale, che permettano di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica attraverso impianti di pirolisi e gassificazione, in condizioni sicuramente meno impattanti rispetto ai sistemi tradizionali e rapportabili alla dimensioni della Regione in termini di quantità di rifiuti da trattare;
- permane in ogni caso l’opportunità di avviare contestualmente alla individuazione di una soluzione tecnologica che consenta di trattare e di smaltire i rifiuti prodotti nella Regione pur nei limiti previsti dall’articolo 211, della Parte IV del d.lgs. 152/2006, la sperimentazione di tecnologie particolarmente innovative in considerazione del fatto che il settore del trattamento dei rifiuti è in forte evoluzione e sono in corso, ancorché in fase iniziale, applicazioni a livello sperimentale che potrebbero risultare interessanti in un prossimo futuro;

Dato atto che, per quanto riguarda le ulteriori decisioni assunte con deliberazione n. 639/XIII, consistenti in:
- potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell’utenza,
è confermata l’opportunità di procedere in tal senso, in coerenza anche con la nuova direttiva europea 2008/98/CE, dando atto che alcune importanti iniziative sono già state assunte dall’Assessorato territorio e ambiente in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti (European Week for Waste Reduction – EWWR, dal 21 al 29 novembre 2009 con il supporto del programma della Commissione Europea LIFE+);

Ritenuto quindi opportuno rideterminare in parte gli orientamenti per la definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d’Aosta finalizzati all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, assunti con la deliberazione n. 639/XIII;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3830 in data 30 dicembre 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2009/2011, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione ambiente ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera “e” e 59, comma 2, della legge regionale n. 45/1995, sulla legittimità della presente proposta di deliberazione;
Su proposta dell’Assessore all’Ambiente e territorio, Manuela Zublena,

Unanimemente, propone che il Consiglio regionale,


DELIBERI


1) di rideterminare le azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, assunti con la deliberazione del Consiglio regionale n. 639/XIII, del 25 giugno 2009, come segue:
- confermare l’opportunità di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- confermare la necessità che siano potenziate le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata da avviare al recupero e anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- confermare l’obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca, mediante procedura ad evidenza pubblica, di un sistema di pirolisi e gassificazione, che permetta di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica in condizioni tali da garantire un contenimento dell’impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da conferire in discarica;
- confermare l’opportunità di avviare, contestualmente alla individuazione di una soluzione tecnologica che consenta di trattare e smaltire i rifiuti prodotti nella Regione, una o più sperimentazioni di tecnologie particolarmente innovative pur nei limiti previsti dall’articolo 211, della Parte IV del d.lgs. 152/2006, in considerazione del fatto che il settore del trattamento dei rifiuti è in forte evoluzione e sono in corso, ancorché in fase iniziale, applicazioni a livello sperimentale che potrebbero risultare interessanti in un prossimo futuro, e che, per tali sperimentazioni, si provveda secondo le modalità già individuate con la deliberazione n. 639/XIII;
- proseguire in azioni di informazione e di sensibilizzazione dell’utenza;

2) di dare mandato alla Giunta regionale e all’Assessore competente di procedere all’avvio delle procedure amministrative finalizzate all’adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, ai fini della successiva approvazione in Consiglio regionale, in conformità a quanto previsto dalla legge regionale 31/2007, secondo gli orientamenti espressi nella presente deliberazione;

3) di stabilire che, ai fini dell’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti, siano avviate da parte delle strutture regionali competenti le necessarie procedure ad evidenza pubblica, tenendo conto della particolarità della tecnologia da individuare e della opportunità di ricorrere al partenariato tra pubblico e privato per la realizzazione delle opere necessarie garantendo un giusto equilibrio dei costi e delle ricadute in termini tariffari sui cittadini valdostani.



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10 marzo 2010

A TRENTO IL MANCATO CONFRONTO PUBBLICO HA GENERATO UN RICORSO AGLI ORGANI DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Smaltimento rifiuti - Mancato confronto preventivo pubblico: rischi e possibili conseguenze.

I titolari del Centro di stoccaggio e selezione meccanica dei rifiuti per il recupero dei materiali operanti a Treviso hanno dato incarico all’avvocato Cristina Osele di presentare ricorso al Tar contro il bando del Comune di Trento per la realizzazione di un impianto di trattamento a combustione.
Il ricorso è stato notificato nei giorni scorsi agli Enti territoriali coinvolti, prima di effettuare il deposito presso il Tribunale amministrativo regionale.
I motivi: il bando del Comune di Trento, così come è stato redatto, preclude alla categoria Centri di riciclo di parteciparvi in quanto, oltre al vincolo del fatturato, il bando specifica che le aziende in gara devono avere cinque anni di esperienza nel campo specifico.
E’ una critica alla mancanza di alternative possibili che ha spinto anche alcune Amministrazioni comunali (Mezzolombardo e Lavis) a presentare un ricorso, dopo aver verificato la percorribilità di una via alternativa con una dettagliata consulenza. Nel ricorso viene sottolineato che nel bando, anziché privilegiare l’obiettivo da raggiungere, si è preferito scegliere il metodo, impedendo di fatto a tutte le aziende interessate di partecipare alla gara, anche presentando tecnologie diverse.
Sempre nel ricorso vengono poi fatte presenti anche le potenzialità, dal punto di vista occupazionale, di entrambi gli scenari possibili. Mentre per quello individuato dall’Amminnistrazione territoriale sarebbero sufficienti dieci persone, se la scelta cadesse sul secondo scenario (riciclo dei materiali) si potrebbero impiegare oltre 100 dipendenti.
Nelle oltre 60 pagine del ricorso c’è poi una sezione dedicata alla questione dell’inquinamento e ai possibili effetti di un impianto a combustione a caldo, ed è stata anche esaminata e ridimensionata l'entità dei ricavi derivanti dalla vendita di energia. Viene sottolineato che quella utilizzata per distruggere i rifiuti è maggiore di quella che si otterrebbe dal loro riciclo.
L’attività posta in essere dal Centro di riciclo trasforma il residuo dei materiali proveniente dalla raccolta dei rifiuti in "Materia Prima Seconda" utilizzabile in edilizia e per lo stampaggio di materie plastiche. Solo il 5% della frazione in entrata sarà conferito in discarica, contro una percentuale più alta di scorie proveniente dall’impianto a combustione a caldo proposto dal primo scenario.
In passato l’Amministrazione comunale coinvolta ha sempre negato un confronto pubblico sulle metodologie da mettere in campo.
Crescono quindi i ricorsi al Tar (oltre che dalle aziende escluse) e anche alcuni comuni della Provincia di Trento, tra cui Mezzolombardo e Lavis, intendono unirsi all'iniziativa per bloccare il bando. Per le aziende interessate a partecipare alla gara il termine ultimo per presentare le offete scadrà il 19 luglio 2010.
Il costo dell’opera: 101 milioni di euro Iva esclusa, per una capacità massima annua prevista di 103 mila tonnellate di rifiuti da bruciare. La durata della concessione sarà di 24 anni, 4 per la costruzione e 20 per la gestione vera e propria.
In Valle d’Aosta il costo dell’impianto di pirogassificazione si stima possa aggirarsi sui 50 milioni di euro e la capacità massima dell'impianto dovrebbe aggirarsi sulle 40 mila tonnellate di rifiuti. La durata della concessione ipotizzata non è ancora conosciuta, neppure i tempi massimi per la costruzione sono stati definiti (si stima intorno ai 12-24 mesi), non si conoscono i tempi e la durata della concessione dell'impianto e neppure i costi che saranno imputati ai cittadini.


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8 marzo 2010

GESTIONE SMALTIMENTO RIFIUTI: COME COMPLICARE UNA ATTIVITA' SEMPLICE...

Gestione smaltimento rifiuti: attività semplice o complicata?

"Rendere complicata una cosa semplice è banale; rendere semplice, meravigliosamente semplice, una cosa complicata, quella è creatività."

Charles Mingus


Le regole della partecipazione: cultura giuridica e dinamiche istituzionali dei processi partecipativi
Si consiglia la lettura della relazione introduttiva presente sotto la voce abstract
http://www.unipg.it/augusta/dip_n/convegno.htm

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Ill.mo Signor

Presidente del Consiglio comunale Aosta


I sottoscritti consiglieri del gruppo di Aosta Viva la pregano di iscrivere all’ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio comunale la seguente mozione:

“Raccolta dell’umido e compostaggio”


Constatato come la raccolta differenziata dei rifiuti stia ottenendo risultati apprezzabili con i cittadini che si adeguano progressivamente alle logiche della separazione dei rifiuti;

Atteso che la riduzione dei rifiuti indifferenziati costituisce la discriminante vera per la diminuzione dei volumi da trattare e che l’aumento delle percentuali di differenziazione passa attraverso la raccolta separata della frazione umida e del suo avvio verso percorsi di trasformazione quali il compostaggio;

Considerato che secondo il Consorzio italiano compostatori nel 2007 in Italia soltanto 1700 comuni su oltre 8.000 disponevano di impianti di compostaggio e che esistevano in quell’anno 220 impianti di compostaggio, 60 dei quali di tipo industriale;

Verificato inoltre che nello stesso anno venivano compostati in Italia 3,2 milioni di tonnellate su un totale di oltre 10 milioni di tonnellate di umido prodotto;

Stimato che il compostaggio dell’intera frazione umida prodotta in Valle d’Aosta potrebbe ridurre di oltre il 30% il volume degli scarti conferiti in discarica;

Constatato che non esiste sul territorio regionale un sito per la raccolta ed il trattamento dell’umido;

il Consiglio comunale impegna l’Assessore

* A produrre in tempi ragionevoli una proposta operativa di attivazione della raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti cittadini;
* A promuovere l’ipotesi della realizzazione di un impianto di compostaggio nel territorio del Comune o dei Comuni appartenenti al Conseil de la Plaine;

Aosta, 22 aprile 2009

Bionaz Morandi
Nitri Vietti



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PD VDA: INCONTRO PER APPROFONDIRE TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SENZA COMBUSTIONE

venerdi 5 marzo 2010

La III Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 5 Marzo 2010, presenti Presidente COME’ (che sostituisce anche per delega il Consigliere LANIECE) ed i componenti PROLA, AGOSTINO, BIELER, CERISE Giuseppe e TIBALDI ha preso in esame l’atto amministrativo, presentato dalla Giunta Regionale in data 3 dicembre 2009, concernente:

“Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti“

Sentita l'illustrazione dell’Assessore al Territorio e Ambiente ZUBLENA;

Visto l’emendamento presentato dai Consiglieri COME’, PROLA, AGOSTINO, BIELER, CERISE Giuseppe e TIBALDI, che chiede di aggiungere dopo il punto 2 del deliberato il seguente capoverso: “2bis) di stabilire che l’individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti sia effettuata d’intesa con la competente Commissione consiliare;”

Visto l'art. 28 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale;

tutto ciò premesso, a maggioranza, (astenuto: CERISE Giuseppe)

ESPRIME
PARERE FAVOREVOLE

sull’atto amministrativo sopraindicato con l'aggiunta dell’emendamento di cui sopra.

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martedi 9 marzo 2010 alle ore 15.00 si riunisce l’Osservatorio regionale sui rifiuti

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Il consiglio comunale della città di Bra (CN) ha votato all'unanimità, oltre alla riduzione delle spese di rappresentanza, anche la diminuzione del 15% (quindici per cento) della tassa rifiuti per quelle zone del comune in cui si incomincerà la raccolta differenziata della frazione organica (umido).
A quando ad Aosta?

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Conferenza pubblica

La nuova Energia Rifiuti Ambiente


giovedì 11 marzo 2010

Palazzo regionale - Piazza Deffeyes, 1 Aosta

Ore 20.45 – 21.00 SALUTO DI BENVENUTO E PRESENTAZIONE RELATORI

Ore 21.00 – 21.30 LE NUOVE FRONTIERE PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SENZA COMBUSTIONE E SENZA DISCARICHE
Ing. Maria Luisa Bacchetta

Ore 21.30 – 22.00 TRATTAMENTO COMBUSTIBILI E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
Ing. Maurizio Pagani

Ore 22-00 – 22.30 LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA CON COMBUSTIBILI ALTERNATIVI AL PETROLIO, NEL RISPETTO DELLE ESIGENZE ECOLOGICHE MONDIALI
Dott. Nicola Deiana

SEGUIRA' DIBATTITO

A cura del Gruppo Consigliare Regionale del Partito Democratico della Valle d’Aosta


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4 marzo 2010

INVITO PER APPROFONDIRE LO SCENARIO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI



SERATA DI APPROFONDIMENTO IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI E SCENARI FUTURI

VENERDI’ 5 MARZO ALLE ORE 20.30

PRESSO IL SALONE DELL’IMMACOLATA (AOSTA)


Presentazione dello scenario denominato “Rifiuti Zero” - Valle d’Aosta virtuosa.

Scenario alternativo a quello proposto dalla Regione che prevede come trattamento finale dei rifiuti la Pirogassificazione.



Relatori:

Flaviano FRACARO, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell'Astigiano s.p.a.:L’ESPERIENZA DEL COMPOSTAGGIO AD ASTI;

Luigi BOSIO: IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO E COLLETTIVO NEI PAESI SCANDINAVI

Michele BERTOLINO, responsabile Settore Rifiuti di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta : QUALE CICLO INTEGRATO ALTERNATIVO PER LA VALLE D’AOSTA

Jean-Louis AILLON, Presidente di CRZ VDA: VERSO RIFIUTI ZERO, UN’UTOPIA CONCRETA: approfondimenti sullo scenario e possibili miglioramenti e integrazioni al piano regionale.




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SEGNALAZIONE DI INTERESSE
CORSO PRATICO PER PREVENIRE LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Ecosportello è lieta di invitarVi al corso "PREVENZIONE DELLA
PRODUZIONE DEI RIFIUTI: PROPOSTE OPERATIVE" che si terrà il 31 marzo
2010 presso la sede della Fondazione Legambiente Innovazione

via Vida, 7 20127 Milano (MM Turro)dalle 10 alle 18.

Come recentemente ribadito dalla direttiva 2008/98/CE la normativa
comunitaria pone ai primi posti nella gestione dei rifiuti le
iniziative volte alla prevenzione della produzione e al loro riutilizzo.
Dare concreta attuazione a queste priorità rappresenta una delle sfide
più complesse che vedono coinvolti a diverso livello sia gli attori
direttamente coinvolti nella gestione dei rifiuti sia i sog getti
pubblici e privati chiamati a fare la loro parte a monte del sistema
di gestione.

Il corso si pone l'obiettivo di analizzare aspetti e problematiche che
devono venire affrontati nel momento in cui si approccia il tema della
prevenzione.

Per vedere il programma del corso e scaricare la scheda di iscrizione,
andate alla pagina http://www.ecosportello.org/ssezione.php?sid=16&ssid=128

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III COMMISSIONE: PARERE FAVOREVOLE ALLE DETERMINAZIONI IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI
venerdì 5 marzo 2010
La III Commissione consiliare "Assetto del territorio", presieduta dal Consigliere Dario Comé, riunita oggi, venerdì 5 marzo 2010, ha espresso parere favorevole a maggioranza - con l'astensione del gruppo VdAV/R, e con un emendamento proposto dall'insieme dei componenti della Commissione - sul provvedimento che ridetermina le azioni finalizzate all'attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.

"Esprimo soddisfazione per l'ampio lavoro svolto in Commissione - dichiara il Presidente della III Commissione, Dario Comé (SA) -, che si è compiuto attraverso una serie di approfondimenti, di audizioni e con la visita all'impianto di gassificazione di Malagrotta. Oggi, la scelta adottata ha avuto l'assenso di tutti i Commissari, anche se il Consigliere di VdAV/Renouveau si è astenuto motivando il suo voto con la necessità di un confronto all'interno del suo gruppo. Il provvedimento licenziato va verso un sistema innovativo e, attraverso una procedura di appalto, verso un impianto di pirolisi e/o gassificazione. Oggi, inoltre, abbiamo condiviso all'unanimità un emendamento, a firma di tutti i Commissari, che darà un ruolo più importante alla Commissione stessa nel prosieguo degli indirizzi definitivi sull'impianto di trattamento finale dei rifiuti."

"Con queste ulteriori determinazioni - aggiunge il Presidente Comé - si compie un passo in avanti. Da una parte, si conferma il potenziamento delle attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata e di minimizzazione dei rifiuti; dall'altra, si ribadisce l'obiettivo della valorizzazione energetica dei rifiuti urbani indifferenziati da attuarsi attraverso la ricerca di un sistema di pirolisi e/o gassificazione, che permetta di trattare il rifiuto valorizzandone la componente energetica in condizioni tali da garantire un contenimento dell'impatto ambientale su scala regionale e la riduzione dei sottoprodotti da conferire in discarica."

"L'emendamento apportato oggi dalla III Commissione consiliare alla deliberazione della Giunta regionale 3343/2009, il quale è stato condiviso e sottoscritto da tutti i componenti - evidenzia il Consigliere Enrico Tibaldi (PdL) -, attribuisce un ruolo determinante alla stessa Commissione nell'individuazione della nuova tecnologia di trattamento dei rifiuti. La frazione indifferenziata da smaltire nella nostra regione è cospicua: 50-52 mila tonnellate/anno che hanno oggi come destinazione finale la discarica. L'Amministrazione regionale nel suo insieme deve compiere una scelta consapevole e responsabile: la III Commissione potrà perciò contribuire a una valutazione più approfondita che tenga conto non solo della tipologia degli impianti individuati, ma anche della più ampia affidabilità della tecnologia adottata, dei costi di installazione e d'esercizio, delle eventuali opportunità di valorizzazione energetica e soprattutto delle ricadute sull'ambiente e sulla salute umana, al fine di ridurre al minimo le emissioni inquinanti e le scorie residue."



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GIOVANNA ZANCHI: PIROGASSIFICAZIONE & ALTERNATIVE - NOTE A MARGINE DELLA RIUNIONE DEL 20 GENNAIO 2010


Rifiuti: pirogassificazione & alternative


Così com'è stata riportata da alcuni giornali all'indomani dell'incontro pubblico di Quart il 20 gennaio scorso, la pirolisi e la gassificazione sembravano avvicinare a grandi passi la Valle d'Aosta alla quadratura del cerchio in ambito di gestione rifiuti. Ovviamente non è così, anche se, indubbiamente, questo nuovo orientamento apre uno spiraglio ed “è senz'altro meglio” del progetto originario dell'Amministrazione Regionale di realizzare un inceneritore.

In premessa un'annotazione doverosa: ci scusiamo con i lettori, ma i tempi di uscita del nostro giornale ci lasciano spesso “a rincorrere le notizie”; però, forse, rende un piccolo servizio ai cittadini anche il fatto di riprendere temi caldi proprio quando si sono già un po' intiepiditi, aiutando così a tener vivo il dibattito.

Tornando al tema, l'incontro -che si spera non conclusivo- è stato senza dubbio di spessore (anche se gli interventi degli esperti invitati dalla Giunta, Giuseppe Genon del Politecnico di Torino e Pietro Capaldi del Cnr, non erano esattamente calibrati per essere davvero comprensibili “alla cittadinanza”). Il presidente Rollandin e l'assessore Zublena hanno spiegato che per smaltire i rifiuti indifferenziati in Valle d’Aosta la pirogassificazione rappresenta una “tecnologia innovativa compatibile con la realtà valdostana”. Semplificando molto: i rifiuti indifferenziati subiscono un trattamento termico che li trasforma in gas, il quale, come tale, diviene combustibile utilizzabile per produrre energia. Le potenzialità di questa nuova tecnologia sono reali, ma lo sono anche le incognite. Tecnicamente (e dal punto di vista normativo) gli impianti di pirolisi sono degli inceneritori, recuperano energia come i moderni inceneritori ma, anche, inquinano come i moderni inceneritori. I consulenti della Regione hanno spiegato che il grande vantaggio è che si tratta di impianti versatili (possono essere costruiti anche di piccole dimensioni) e flessibili, con emissioni nell'aria “di qualità migliore rispetto ad un inceneritore” perché le sostanze pericolose contenute nei rifiuti vengono captate preventivamente.

Nulla da eccepire, quindi, se la soluzione al problema deve essere trovata nel confronto inceneritore-pirolisi. Il punto sollevato da altri esperti (saranno pure ambientalisti ma nulla può delegittimare l'autorità delle loro posizioni, basate su anni di studio delle problematiche legate alla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti) è che questa della pirolisi non è l'unica opzione possibile e non necessariamente la migliore per il nostro territorio. Michele Bertolino, responsabile interregionale del settore rifiuti di Legambiente, ha ricordato che la legge impone di arrivare quanto prima ad una raccolta differenziata del 65%, il che porterebbe la produzione dei rifiuti in Valle d'Aosta a 25 mila tonnellate l'anno; questa prospettiva è del resto in linea con l'impegno preso dall’assessore Zublena a realizzare un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti. Secondo Bertolino, quindi, è necessario prendere in considerazione anche soluzioni “esterne” alle Valle d'Aosta, un'ipotesi di cui il presidente Rollandin non vuole neppure sentire parlare, insistendo sulla chiusura del ciclo dei rifiuti interamente all'interno del territorio regionale. “In realtà - si legge in un recente comunicato di Legambiente Valle d'Aosta - il rifiuto indifferenziato, trattato e trasformato in combustibile (CDR-Q, combustibile da rifiuti di qualità), è esportabile e, da un punto di vista ambientale generale, è probabilmente la soluzione meno inquinante e meno costosa anche considerando l’impatto del trasporto.

Come ha ammesso il professor Genon, prima di escludere anche questa ipotesi si rende quindi necessario fare un LCA (life cycle assesment), cioè una valutazione del ciclo nel suo complesso.” Magari, aggiungiamo noi, sarebbe politicamente molto corretto affidare questa “valutazione del ciclo vitale” ad esperti “super partes”, magari scelti congiuntamente dall'Amministrazione regionale e dalle associazioni/comitati, ambientalisti e non, che da anni si confrontano con gli amministratori su questa scelta cruciale per il futuro del territorio valdostano e la sua vocazione turistica.

Il Comitato Rifiuti Zero, che ugualmente insiste sulla necessità di un LCA, concorda sul fatto che, se si volesse a qualunque costo chiudere il ciclo in Valle, la pirolisi sarebbe la tecnica più praticabile al momento. “Questa però - sottolinea C.R.Z.- non è la sola alternativa: si potrebbe anche costruire un impianto a freddo (TMB), dal quale poi la frazione residuale (il CDR-Q) potrebbe essere portata fuori valle e utilizzata nei cementifici al posto di altri combustibili più inquinanti”. Dal dibattito è in effetti emersa l’utilità di un pretrattamento meccanico biologico e la necessità della raccolta differenziata della frazione umida per ridurre ulteriormente la parte indifferenziata. Del resto, come evidenziato dalla presentazione delle tecnologie di pirogassificazione, la presenza della frazione umida nel materiale da bruciare rappresenta un ovvio svantaggio.

Alla luce di queste considerazioni, Legambiente e Comitato Rifiuti Zero invitano i cittadini a firmare la petizione che chiede appunto di raccogliere tutto l’organico prodotto in città e di trattarlo in un impianto di compostaggio. La consegna delle firme è fissata per il 28 febbraio.


Giovanna Zanchi


Articolo apparso sul giornale le Travail Febbraio 2010
Si ringrazia la redazione per l'autorizzazione


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2 marzo 2010

ASS. ZUBLENA: LA INVITIAMO A FAR LA COSA GIUSTA...

Invito rivolto all'Assessore Zublena:

Fa' la cosa giusta!

ovvero:

E’ indispensabile, in ogni caso, prima della scelta definitiva, comparare i due scenari in campo ( Pirogassificazione e scenario valle d'aosta virtuosa: zero waste - zero rifiuti) con il concorso di tecnici esperti "super partes" e utilizzando tutte le metodologie in uso, tra cui anche la LCA (Life Cycle Assessment).


http://falacosagiusta.terre.it/

Dal Terzo minuto circa vengono illustrati i vari step del metodo di riciclo vedelago.



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Vi segnaliamo un importante appuntamento di approfondimento in materia di rifiuti e raccolta differenziata che avrà luogo a Firenze 18 e 19 Marzo 2010. Partecipazione a pagamento, organizza Tiforma.

Esperti a confronto e quadro comparativo sui sistemi integrali porta a porta
e sistemi integrati: aspetti strategici, organizzativi,impatto sul territorio, coinvolgimento utenze, ricadute sociali, aspetti economici
Giovanni Montresori - Mario Sunseri, Labelab


Obiettivo 65% di raccolta differenziata nella Provincia
di Rimini mediante sistema integrato - risultati
Carlo Casadei, Ato Rimini

L’esperienza della Provincia di Torino, i sistemi di incentivazione per il consolidamento delle raccolte domiciliari
Giorgio Gollo, Provincia Torino

Presentazione di un caso di studio relativo
alla tariffazione puntuale
Roberto Bortolotti, AMNU

Analisi dei costi della Raccolta Differenziata
Valentina Cipriano, Servizio Tecnico Federambiente


IL DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI DI RACCOLTA,
LA REDAZIONE DEI PIANI ECONOMICI FINANZIARI &
INDICATORI DI CONFRONTO

Fase 1 - L’analisi del contesto attuale: metodi per
l’analisi territoriale e l’analisi dei flussi di
rifiuti.
Fase 2 - Definizione del modello organizzativo
Fase 3 - Dimensionamento dei singoli servizi
Focus > L’applicazione dei software di dimensionamento
dei servizi di raccolta
Fase 4 - Il quadro di dettaglio delle risorse impiegate
(personale, automezzi, attrezzature, ecc.)
Fase 5 - Analisi economica delle singole risorse impiegate.
Costi operativi (diretti e indiretti),
costi di struttura e generali, remunerazione
del capitale investito
Fase 6 - Metodologie specifiche per l’analisi economica
degli impianti LCC
Fase 7 - Quadro di sintesi degli indicatori economici
e confronti


Ing. Giovanni Montresori
Labelab
Ing. Mario Sunseri
Labelab
Dott. Lorenzo Perra
Ti Forma
Dott. Carlo Casadei
ATO Rimini
Dott. Giorgio Gollo
Provincia Torino
Ing. Roberto Bortolotti
AMNU Spa, Pergine Valsugana
Ing. Valentina Cipriano
Servizio Tecnico Federambiente


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DIFFERENZIATA: SINDACO RESPONSABILE IN SOLIDO PER MANCATO RAGGIUGIMENTO OBIETTIVI

Paga anche il sindaco in solido per il danno provocato, se non si raggiungono gli obiettivi della differenziata stabiliti dalla legge. Lo ha stabilito in Campania la Corte dei Conti, che ha condannato l'ex sindaco di Marcianise a un corposo risarcimento.

Se la raccolta differenziata non raggiunge i livelli stabiliti dalla legge, il sindaco risponde in solido per il danno erariale provocato. Lo ha sancito la sezione della Campania della Corte dei conti, che ha condannato l'ex sindaco di Marcianise, Filippo Fecondo, e alcuni dipendenti dell'ente, a risarcire più di 450 mila euro.

La sentenza fa riferimento agli anni 2003, 2004 e 2005 in cui i Comuni campani avrebbero dovuto conseguire una percentuale minima del 30 per cento. Quasi nessuno ci riuscì. E la stragrande maggioranza rimase lontana da quella soglia.

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La sentenza in commento rappresenta una seconda tappa giurisdizionale dell'intervento che la Corte dei conti in riferimento alle gravi responsabilità delle amministrazioni territoriali nella genesi e nella gestione dell'emergenza permanente nel settore dello smaltimento dei rifiuti determinatasi in Campania nell'ultimo quindicennio.

La presente pronuncia della sezione giurisdizionale per la Campania, concernente il servizio di gestione dei rifiuti nel comune di M. (n. 1492/2009), segue infatti di pochi mesi un'altra sentenza relativa al comune capoluogo C. (n. 386/2009).

Gli elementi di principale differenziazione tra la sentenza n. 386 e la sentenza n. 1492 sono rinvenibili, in particolare, nella specificità del fondamento oggettivo della richiesta di risarcimento del danno erariale nella sentenza qui commentata.

Nel primo caso (sentenza n. 386/2009), infatti, la responsabilità amministrativa dei convenuti risultava riconducibile con immediatezza al consolidato genus della "trascuratezza degli obblighi istituzionali" (prioritariamente imposti dalla Costituzione,agli artt. 54 e 97,con efficaci richiami a "disciplina e onore nell'esercizio di funzioni pubbliche" nonché a "buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa"), in quanto gli amministratori locali del comune di Caserta non solo non avevano tempestivamente ed adeguatamente contestato e fatto valere reiterati inadempimenti del soggetto gestore del servizio di igiene urbana, ma avevano altresì aderito a richieste di adeguamento dei corrispettivi e a proposte di transazione migliorativa pervenute dal medesimo gestore.

Nella fattispecie esaminata dalla Corte nella pronuncia n. 1492/2009, per altro verso, il danno pubblico sarebbe derivato, secondo la Procura, dal mancato rispetto degli obblighi inerenti il raggiungimento da parte del comune di M. delle percentuali minime di raccolta differenziata, con riferimento agli anni 2003, 2004 e 2005. I convenuti sono stati condannati complessivamente al pagamento della somma complessiva di circa € 450.000, di cui € 405.000 in favore del comune di M. ed € 45.000 in favore dell'erario.

Fonte: il sole 24 ore




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1 marzo 2010

FABRIZIO ROSCIO IN MERITO AL RUOLO DELL' ORR - OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTI

Riceviamo e pubblichiamo un documento proveniente dal Dott. Fabrizio Roscio - componente dell'Osservatorio regionale rifiuti su indicazione delle Associazioni Ambientaliste ( Legambiente vda, Wwf,Terranouva, ecc.).

IL RINTOCCO DELL'ALTRA CAMPANA

Sono passati quasi 3 mesi da quando il rappresentante delle associazioni ambientaliste ha abbandonato la riunione dell'Osservatorio regionale sui rifiuti ed è opportuno lasciare una memoria degli eventi prima che l'intera vicenda passi completamente nel dimenticatoio.

L'ORR è nato nella primavera del 2009, istituito dalla legge regionale n.31 del 2007 ed ha il compito di vigilare sulla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta, è, o dovrebbe essere, luogo di discussione tra i diversi portatori di interessi e dovrebbe fornire pareri in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti al
decisore politico.

L'ORR è composto da 15 membri nominati dalla giunta compresi due rappresentanti di associazioni appartenenti alla società civile: consumatori e ambientalisti.

Le motivazioni che hanno causato la protesta ambientalista sono state tre e sono state lette durante la riunione e lasciate agli atti:

1. il primo rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani e assimilabili è stato pubblicato senza essere preventivamente discusso in sede di Osservatorio. L'ORR ha tra i suoi compiti la stesura di un rapporto annuale. Una bozza del primo numero èstata a me inviata la sera del 20 novembre 2009. l'Assessore all'Ambiente ha presentato la pubblicazione il giorno successivo, durante l'inaugurazione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Forse è stato ritenuto che eventuali osservazioni e correzioni potevano essere fatte durante la notte, poiché certamente la stampa del documento è avvenuta solo la mattina stessa. Ufficialmente il rapporto dell'ORR è stato presentato all'ORR stesso due settimane dopo.

2. I documenti tecnici necessari per fornire pareri utili all'adozione di atti amministrativi non vengono preventivamente discussi in ORR. Un solo esempio: lo studio sulla produzione di combustibile da rifiuto redatto dall'ing. Cout è stato richiesto dal sottoscritto già ai tempi dell'assegnazione dell'incarico. Il documento reca la data del 24 novembre 2009. La giunta regionale nella riunione straordinaria del 2 dicembre 2009 ha deliberato che l'indirizzo prescelto è quello della valorizzazione energetica, mediante pirolisi o gassificazione. In seguito lo studio è stato pubblicato sul sito ufficiale della regione. Solo nella riunione del 14 dicembre è stato spiegato in ORR cosa significhi pirolisi o gassificazione, non in un punto all'ordine del giorno dedicato, ma in “varie ed eventuali”. Sarà solo una questione formale, ma relegare la discussione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti della regione in un “varie ed eventuali” è per lo meno riduttivo. Come avrebbe potuto l'ORR fornire un parere se il decisore politico aveva già deciso?

3. Alle riunioni dell'ORR vengono convocati e partecipano con diritto di parola funzionari dell'Assessorato estranei all'ORR stesso. Questa affermazione trova conferma nei verbali dell'ORR oltre che negli indirizzi delle convocazioni. In ORR l'amministrazione regionale ha i suoi rappresentanti. Se si ritiene che altri funzionari debbano partecipare in virtù della loro storica e provata competenza in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti, non vi è nulla di male, ma si dovrebbe consentire anche alle associazioni di poter far partecipare i propri tecnici, per parità di trattamento. Si potrebbe anche fare un ulteriore passo verso la trasparenza: rendere pubblici verbali e riunioni.

4. Visti i punti precenti, le associazioni ambientaliste hanno deciso di ritirare dalla riunione di dicembre 2009 dell'ORR il proprio rappresentante, in attesa di un incontro di chiarimento con l’assessore. I molti impegni hanno impossibilitato l'assessore ad organizzare un incontro in questi 3 mesi, tutttavia le dichiarazioni ufficiali fatte non sono state improntate al dialogo e al confronto. Forse dichiarare che il proprio interlocutore mente e si attacca a questioni formali con il solo scopo di fare confusione è una modalità nuova di ricerca di un dialogo sereno.

Quart, 1 marzo 2010

Fabrizio Roscio



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28 febbraio 2010

CONVEGNO E APPROFONDIMENTI SULLO SCENARIO VALLE D'AOSTA VIRTUOSA -ZERO WASTE

SERATA DI APPROFONDIMENTO IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI E SCENARI FUTURI

VENERDI’ 5 MARZO ALLE ORE 20.30

PRESSO IL SALONE DELL’IMMACOLATA (AOSTA)

Presentazione dello scenario denominato “Rifiuti Zero” - Valle d’Aosta virtuosa.

Scenario alternativo a quello proposto dalla Regione che prevede come trattamento finale dei rifiuti la Pirogassificazione.

Relatori:

Ing. Flaviano FRACARO, Direttore Generale della Gestione Ambientale Integrata dell'Astigiano s.p.a. :”L’ESPERIENZA DEL COMPOSTAGGIO AD ASTI”;

Roberto CAVALLO: "IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO E COLLETTIVO NEI PAESI SCANDINAVI"

Michele BERTOLINO, responsabile Settore Rifiuti di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta : “QUALE CICLO INTEGRATO ALTERNATIVO PER LA VALLE D’AOSTA”

Jean-Louis AILLON, Presidente di CRZ VDA : “ VERSO RIFIUTI ZERO, UN’UTOPIA CONCRETA: approfondimenti sullo scenario e possibili miglioramenti e integrazioni al piano regionale. “



Seguirà dibattito.



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Fatti da controllare/verificare in occasione della visita/sopralluogo in data 3 marzo 2010 della terza commissione consiliare presso l'impianto di Malagrotta (roma)

A puro titolo indicativo si forniscono possibili domande o argomenti da approfondire:



E' vero che l’unico gassificatore in Europa costruito dall'azienda Thermo..... a Karlsruhe è stato chiuso nel Novembre 2004 dopo aver accumulato una perdita di 500 milioni di dollari.
E' vero che i problemi operativi dell’impianto hanno indotto i giornali tedeschi a soprannominarlo “Thermodefect”.

E' vero che il sito del Ministero dell’Ambiente definisce questa tecnologia “ancora in fase di sperimentazione”.

E' vero che i problemi operativi esibiti dal gassificatore di Karlsruhe includono una perdita di gas tossico, un’esplosione, rotture del refrattario della camera di combustione e perdite di acque contaminate.

E' vero che il rilascio di sostanze tossiche ha comportato la chiusura temporanea del gassificatore di Karlsruhe

E' vero che il gassificatore di Karlsruhe ha superato le emissioni ammissibili di acido cloridrico, polveri, ossidi di azoto e carbone organico totale.

E' vero che i gassificatore di Karlsruhe ha scaricato circa 120.000 metri cubi di acque nel fiume Reno in un anno.

E' vero che il gassificatore di Malagrotta necessita per funzionare di 1000 metri cubi di acqua al giorno. Dopo il suo trattamento e recupero restano da reintegrare 40 metri cubi/giorno di acqua e da smaltire circa 30 tonn/giorno fra fanghi, zolfo e sale industriale classificati come rifiuti speciali (contengono diossine e metalli pesanti) da smaltire in discariche speciali.

E' vero che Il gassificatore di Karlsruhe ha consumato 17 milioni di metri cubi di metano in un anno per gassificare i rifiuti ma non ha introdotto nessun kw nella rete nazionale in quell’anno

E 'vero che Il gassificatore di Malagrotta consumerà 11,5 milioni di metri cubi di metano in un anno e, se tutto va bene, l’efficienza elettrica sarà del 21% contro il 40-45% degli impianti più moderni attualmente in costruzione in molte parti d’Italia.

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24 febbraio 2010

PICCOLI, MA INCISIVI...

"Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara".

Dalai Lama

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AUDIO CONFERENZA STAMPA



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18 febbraio 2010

MATERIALI DA RICICLO (RIFIUTI): SCENARI DI SMALTIMENTO A CONFRONTO

Le associazioni attive in materia parteciperanno questa sera ad una trasmissione di approfondimento in materia di gestione rifiuti e scenari di smaltimento futuri.

L'appuntamento è per questa sera alle ore 20,30 su rete st vincent. La replica come di abitudine andrà in onda domenica a partire dalle ore 13,00.

Per partecipare in studio contattare il network telesiviso o una delle associazioni firmataria la petizione per il nuovo centro di compostaggio della frazione organica.


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12 febbraio 2010

ESPERTI INVISIBILI E BLINDATI?

Estratto di una richiesta inviata in data 11 Febbraio 2010 all'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente

Si chiede se sarà possibile dare vita entro la fine del mese di Febbraio 2010 ad un incontro in cui sia prevista la partecipazione di tutti i soggetti interessati ed attivi all'argomento gestione dei rifiuti e scenari futuri ( per esempio le associazioni proponenti la petizione sulla raccolta frazione organica) con l'esperto incaricato dalla Regione ad effettuare la comparazione dei vari scenari possibili.
Si tratta dell'Ing. Diana Cout che ha consegnato il proprio studio in data 24 novembre 2009. Un estratto dello stesso risulta pubblicato sul sito www. regione.vda.it


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9 febbraio 2010

ESPERTI PAGATI = FELICI. CITTADINI PAGANTI = ARRABBIATI

Lettera ai Sigg. Consiglieri regionali

A partire dal mese di Agosto 2009 sono state organizzate varie iniziative tra cui “Visitiamo la discarica… per capire” e in seguito “Visitiamo la discarica… e vigiliamo sugli scenari futuri…”. Nel corso delle visite di approfondimento svoltesi presso la discarica di Brissogne sono emerse alcune criticità riguardanti la necessità di migliorare il riciclo delle materie plastiche, l’utilizzo del compost e l’avvio della raccolta e del riciclo della frazione organica per diminuire l'afflusso in discarica di almeno 10.000 tonnellate annue. In data 10 luglio 2009, inoltre, è stata presentata ufficialmente la metodologia di riciclo Vedelago, riconosciuta dall'Unione Europea come “ecoinnovazione”, in alternativa ai processi di smaltimento a caldo (combustione) che comportano alti costi di impianto e manutenzione e l’avvio di iter sperimentali.

Tutte le iniziative sono ispirate al principio di sussidiarietà alla luce dell'art. 118 quarto comma del dettato costituzionale “…le regioni e i comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale…”.

Il 20 gennaio 2010, a due mesi dall'adozione della delibera di Giunta del 1 Dicembre 2009, l’Amministrazione regionale ha presentato ai cittadini lo scenario individuato in materia di smaltimento dei rifiuti. Non ha avuto luogo l’illustrazione dei vari passaggi presenti nella ricerca commissionata ad un esperto a maggio del 2009, non è stata effettuata alcuna comparazione tra scenari possibili, nessuno spazio di confronto è stato dedicato ad esperti di diversa “scuola”. Gli esperti presenti, anzi, erano altri rispetto alla ricerca commissionata e, già in fase di avvio, hanno annunciato di esaminare lo scenario pirogassificazione e valorizzazione energetica della frazione indifferenziata e non riciclo e riutilizzo dei materiali.

Nessun confronto ha avuto luogo con lo scenario finalizzato al riciclo completo dei materiali denominato “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste – zero rifiuti ” (RACCOLTA ORGANICO + TMB + METODO RICICLO VEDELAGO) e non risulta essere stato effettuato, per ora, alcuno studio comparativo LCA (life cycle assesment) tra i vari scenari.

Lo studio commissionato e pagato oltre 120.000 euro e durato 6 mesi non ha fornito questi dati e rimangono senza risposta le seguenti questioni:
- non si conoscono le percentuali finali di scorie, fumi e reflui derivanti dalla pirogassificazione (10, 15 o 20%?) o forse si sapranno solo dopo la sperimentazione.
- non si conoscono i costi dell'investimento e della sperimentazione e soprattutto se saranno superiori ai 30, 40, 50 milioni di euro. I sostenitori dello scenario “ Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” (prevede la raccolta separata della frazione organica) indicano una spesa di 3-5 volte inferiore.
- nessun dato è stato fornito sui costi di manutenzione e di gestione annua.

Si esprime parere negativo sulle “ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate all’attuazione e alla revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla L. R. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti” (DGR 3343 del 1° dicembre 2009) e si esprime parere favorevole alla sperimentazione immediata dello scenario “ Valle d'Aosta virtuosa - zero waste”.

Pubblicità sedute consiliari: “Portes Ouvertes” è lo slogan che contraddistingue le iniziative del consiglio regionale, ma di sicuro, non si riferisce all’accessibilità dei lavori delle commissioni consiliari. Mi permetto di segnalare che in altre regioni vale l’esatto l'opposto: cioè le sedute delle commissione consiliari sono pubbliche salvo la trattazione di casi e/o fatti personali.

“Veri” esperti:
In merito al ruolo degli esperti e alla loro felicità confermo che ne siamo consapevoli anche in considerazione delle laute parcelle finora incassate a seguito degli innumerevoli cambi di scenario proposti dal decisore politico negli ultimi anni.

In ogni caso, qualunque sia lo scenario prescelto dal decisore politico, saranno sempre i cittadini a pagare il conto finale. Questo è quanto la norma prevede. Ecco perché, a maggior ragione, in questo settore sarebbe opportuno confrontarsi con i cittadini sull’argomento.

L’utilizzo di nuove tecniche innovative nel riciclo dei materiali permette di far diminuire l'afflusso dei rifiuti in discarica e di avviare con successo lo scenario “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste – zero rifiuti” (RACCOLTA DELLA FRAZIONE ORGANICA + TMB + METODO RICICLO VEDELAGO).

Ecco le questioni meritevoli di adeguato approfondimento:
- Perché non è ancora operativo un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti?
- Perché nella sede che l’Assessore Zublena aveva definito come “il luogo della discussione”, ovvero l’Osservatorio Regionale dei Rifiuti (ORR) non vi è stato alcun dibattito preventivo prima del 1 dicembre 2009?
- Perchè non viene seguito l’ esempio di Asti, Pinerolo e di tantissimi altri comuni in cui si raccoglie l’umido porta a porta e si ottiene del compost che viene utilizzato al 100%? In subordine perchè non è stata approfondita la biodigestione anaerobica viste le presunte difficoltà di raccolta della frazione organica?
- Perché, partendo dallo studio del 24 novembre 2009 che valuta molto positivamente il Metodo di Riciclo Vedelago, non si procede alla costruzione di un centro di pre-selezione ed estrusione che ottimizzi la raccolta differenziata, con benefici economici per i comuni e per i cittadini?
- Perchè non si intendono accelerare i tempi di passaggio da Tassa a Tariffa e introdurre il meccanismo virtuoso per cui chi meno inquina meno paga, seguendo l’esempio della Comunità Montana Grand Combin?
- Perché le emissioni inquinanti individuate dallo scenario pirogassificazione non risultano certificate da enti terzi indipendenti (Arpa, ecc.) e non è stata presa in considerazione una analisi LCA che comparasse i diversi scenari possibili, sia in termini di impatto ambientale che economico?
- Perché non è stato indicato chiaramente il futuro dell’attuale discarica una volta che sarà esaurita?
- Perchè nello studio del 24 novembre 2009 non è stato approfondito lo scenario che prevederebbe lo smaltimento fuori Valle (presso cementifici o altri impianti) del CDR prodotto dal TMB, anche alla luce del boom che questi impianti stanno avendo rispetto ai trattamenti a caldo in bassa temperatura?

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10 febbraio 2010: si riapre il dibattito in consiglio regionale. Nel corso del mese di febbraio e marzo 2010 sono previsti audizioni anche in sede di terza commissione consiliare.


Il Consigliere Alberto Bertin (VdA Vive/R) ha voluto conoscere maggiori dettagli circa le modalità del trattamento finale dei rifiuti indifferenziati.

In particolare, ha voluto sapere se è intenzione della Giunta regionale approfondire, con una valutazione del ciclo nel suo complesso, l'ipotesi di chiudere il ciclo rifiuti al di fuori del territorio regionale; in che tempi e con quali obiettivi si intende potenziare la raccolta differenziata e la riduzione della quantità dei rifiuti prodotti.
"Non esiste una soluzione sola per affrontare questo problema, si tratta di vagliare tutte le ipotesi e scegliere quella che si adatta meglio al nostro territorio, promuovendo peraltro un confronto con la popolazione."

Nella risposta, l'Assessore all'ambiente, Manuela Zublena, ha detto che "rilevare una contraddizione nel testo dell'interpellanza: da un lato sembra essere giudicato negativo il valutare vari scenari, ma dall'altro si auspica di valutare tutte le possibilità. Riteniamo opportuno, e così abbiamo operato, considerare un ampio spettro di scenari, senza tuttavia ripercorrere la strada del vecchio governo, ma piuttosto portando nuovi contributi.

L'analisi LCA (life cycle assesment) è un metodo ben conosciuto, già presente negli studi specialistici commissionati dall'Amministrazione: il documento principale è stato predisposto dal professor Giugliano del Politecnico di Milano, che approfondisce un confronto di impatto di due scenari, tra cui il trasporto fuori Valle, considerando vari effetti. Gli studi LCA rappresentano un metodo di supporto alle decisioni, perché permettono di comparare i vari scenari, ma non possiamo avere la presunzione che questi siano assunti come valutazione unica e decisiva, innanzitutto per le numerose variabili, per i vari indicatori e per i pesi attribuiti agli stessi, che possono spostare l'esito finale, in funzione della scelta di parametri di scenario. E' una scelta che inevitabilmente ha aspetti di discrezionalità, senza venir meno al rigore scientifico nel procedimento.
Le informazioni che provengono dall'insieme degli studi sono in grado a condurci ad una decisione strategica. Credo quindi che rimandare a ulteriori approfondimenti non sia opportuno. La chiusura del ciclo fuori o dentro la Valle d'Aosta rappresenta una scelta ambientale, ora deve essere rapportata ad aspetti normativi ed economici, anche tenendo conto dei tempi, oltre che al contesto socio politico. Ora è il tempo della politica, che deve fare la sua parte.

Circa la tematica della riduzione e differenziazione dei rifiuti, l'Assessore Zublena ha precisato che "con tutto quanto stato fatto e detto, credo che non rimarrebbe che richiamare le numerose risposte sinora fornite, nonché le iniziative assunte. Ricordo tuttavia che gli obiettivi di riduzione e differenziazione si trovano sia nella legge regionale sia nella direttiva europea in corso di recepimento da parte dell'Italia.
Questi obiettivi, sulla cui realizzazione siamo impegnati, vengono considerati sterili senza un reale coinvolgimento ed una sensibilizzazione della popolazione: è una questione di civiltà e responsabilità cui mirano tutte le iniziative avviate anche con la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti dello scorso novembre e quelle che proseguono o prenderanno avvio dopo averle discusse in seno all'Osservatorio, la cui convocazione è prevista per inizio marzo."

Il Consigliere Alberto Bertin ha replicato che "è importante capire i tempi e i modi per ridurre la produzione e il trattamento rifiuti, anche in rapporto alle dimensioni che si vogliono dare al nuovo impianto che si farà. Occorre conoscere lo scenario che si avrà, anche per capire i costi, essendo questo un aspetto non molto chiaro della gassificazione, anche perché in Italia di impianti simili ce n'è solo uno, funzionante da soltanto un anno. Volevamo sapere quante tonnellate si intende gestire: non abbiamo ottenuto risposta, e non siamo soddisfatti. Ci è stato fornito un elenco delle iniziative condotte, ma abbiamo rilevato che i risultati concreti sono stati ben pochi.
Ribadiamo che vanno approfondite tutte le ipotesi: gli stessi studi e scenari cambiano, gli stessi consulenti concludevano ventiquattro mesi fa uno studio in cui si diceva che il gassificatore era un impianto del tutto inadatto alla Valle d'Aosta. Questa nuova ipotesi andava quindi già scartata in teoria dagli stessi tecnici incaricati dalla Regione.
Riteniamo che spendere per tenere in considerazione tutte le ipotesi è indispensabile, soprattutto perché la scelta non solo sarà costosa, ma avrà conseguenze sul futuro della regione."



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3 febbraio 2010

ZUBLENA: INIZIATIVE E SCENARI FUTURI - LE ASSOCIAZIONI: SONO MOLTE LE QUESTIONI IRRISOLTE



ZERO WASTE = ZERO RIFIUTI



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L'Assessore Zublena illustra le iniziative in corso in materia di gestione rifiuti



Si ringrazia 12vda.it per la cortese disponibilità

http://www.youtube.com/watch?v=Ad6JdrVSG8g

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2 febbraio 2010

FILE AUDIO DA ASCOLTARE

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RIFIUTI: PERCHE' NON FARE UNA VALUTAZIONE COMPARATA TRA SCENARI E POI DECIDERE?

ZERO WASTE = ZERO RIFIUTI

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Aosta, 29 gennaio 2010

Al Presidente del
Consiglio regionale
SEDE


I sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo “VdA Vive - Renouveau”, La pregano di iscrivere all'ordine del giorno del prossimo Consiglio ( 10 e 11 febbraio 2010) la seguente

INTERPELLANZA

VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 3343 del 1° dicembre 2009 nella quale si indica come scenario per il trattamento finale dei rifiuti urbani indifferenziati la valorizzazione energetica da attuarsi attraverso un sistema di gassificazione;

RICORDATI anche i continui cambi di orientamento in materia di trattamento rifiuti manifestati in questi mesi dalla Giunta regionale;

SOTTOLINEATA la necessità che siano potenziate le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata e alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;

RICHIAMATE le affermazioni del Prof. Giuseppe Genon in occasione dell’incontro di Quart, sull’utilità di fare un LCA (life cycle assesment), una valutazione del ciclo nel suo complesso, anche nel caso di una non chiusura del ciclo dei rifiuti indifferenziati sul territorio valdostano;

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

l’Assessore competente per sapere:
1) se è intenzione della Giunta regionale approfondire con un LCA l’ipotesi di chiudere il ciclo rifiuti al di fuori del territorio regionale;
2) in che tempi e con quali obiettivi si intende potenziare la raccolta differenziata e la riduzione della quantità dei rifiuti prodotti.


F.to: Alberto BERTIN
Roberto LOUVIN
Patrizia MORELLI



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29 gennaio 2010

METODO VEDELAGO: AUMENTA L'INTERESSE PER UN DIBATTITO PUBBLICO

Viste le richieste pervenute, proponiamo in prima pagina il filmato che illustra i vari passaggi del Metodo di Riciclo Vedelago.

In basso a destra sono visionabili altri quattro filmati sul metodo che costituisce una econoinnovazione ed un risparmio di spese per i cittadini.

Ringraziamo per il montaggio e la realizzazione gli amici di Beppe Grillo di Brescia.

Dal Terzo minuto circa vengono illustrati i vari step




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Ecco un altro video recente di grande interesse:


http://video.tiscali.it/canali/truveo/196977517.html


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25 gennaio 2010

SCENARI SMALTIMENTO RIFIUTI E QUESTIONI IRRISOLTE.

GESTIONE RIFIUTI: IL 3 FEBBRAIO 2010 ORE 10,00 LA SECONDA SEDUTA A PORTE CHIUSE

Audizione del Prof. Giuseppe GENON e dell'Ing. Luciano ZIVIANI in merito all'atto amministrativo recante: Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.


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Scenari smaltimento rifiuti e questioni irrisolte.

Il 20 gennaio 2010, a due mesi dall'adozione del relativo provvedimento, l’Amministrazione regionale ha presentato ai cittadini il proprio scenario di smaltimento dei rifiuti. Nel corso della relazione non sono stati illustrati i vari passaggi della ricerca commissionata ad un esperto nel mese di maggio 2009, non è stata effettuata alcuna comparazione tra gli scenari possibili, nessuno spazio di confronto è stato lasciato ad esperti di diversa opinione. Gli esperti presenti, anzi, oltre a non comprendere l'autore della citata ricerca, hanno subito annunciato che avrebbero illustrato esclusivamente lo scenario legato alla pirogassificazione e alla valorizzazione energetica della frazione indifferenziata. Nessun confronto, dunque, con la metodologia finalizzata al riciclo completo dei materiali denominata “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste” (RACCOLTA ORGANICO + METODO RICICLO VEDELAGO) ha avuto luogo, anzi è emerso che non è stato effettuato alcuno studio comparativo LCA (life cycle assesment) tra i vari metodi possibili. La ricerca, durata sei mesi e costata oltre 120.000 euro non ha prodotto questi dati. Rimangono, per ora, senza risposta anche le seguenti questioni:
- non si conoscono, o forse si sapranno solo dopo la sperimentazione, le percentuali finali di scorie, fumi e reflui derivanti dalla pirogassificazione (10, 15 o 20%?).
- non si conoscono i costi dell'investimento e della sperimentazione e soprattutto se saranno superiori ai 30, 40, 50 milioni di euro. I sostenitori dello scenario “ Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” (che prevede la raccolta separata della frazione organica) indicano una spesa di 3, 4 o 5 volte inferiore;
- nessun dato è stato fornito sui costi di manutenzione e di gestione annua.
Come cittadino esprimo un parere negativo sulle modalità di smaltimento dei rifiuti indicate nella delibera di giunta n. 3343 del 1° dicembre 2009 e sono favorevole alla sperimentazione immediata dello scenario “Valle d'Aosta virtuosa - zero waste” i cui elementi essenziali sono disponibili sui seguenti siti web: rifiutizerovda.altervista.org e amicidelviale.blogspot.com.


Andrea Piccirilli

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Si al diritto al riciclo totale dei materiali.
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La gestione dei rifiuti organici biodegradabili nell'Unione Europea.

Occorre specificare bene la tipologia di rifiuti in questione.

Si tratta di quell´immensa quantità di rifiuti alimentari e di cucina, nonché dei rifiuti di giardini e parchi.

Si stima che l´UE produca annualmente tra i 76-102 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e di giardino e fino a 37 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dall'industria alimentare e delle bevande. Vale a dire: tra il 30 e 40% dei rifiuti solidi urbani.

Una cifra impressionante, soprattutto alla luce del fatto che quasi la metà dei rifiuti solidi urbani viene smaltito in discarica. Un´opzione di trattamento, quest´ultima, da contrastare con determinatezza in quantonelle discariche i rifiuti organici biodegradabili si decompongono e producono gas di discarica e percolato.

Il primo, se non viene catturato contribuisce gravemente all'effetto serra poiché composto essenzialmente da metano (23 volte più potente del biossido di carbonio); il percolato, se non viene raccolto, può contaminare le acque sotterranee e il suolo.

E’ nostra responsabilità trovare delle alternative valide alla messa in discarica dei rifiuti e con gli opportuni investimenti fare in modo che si trasformino in risorsa.

Occorre pertanto concentrarsi su quelle opzioni di trattamento sostenibili, sia in termini di conservazione delle risorse che di riduzione degli impatti globali.

Con il riciclaggio il rifiuto diventa compost, un´opzione praticabile e testata nei tempi che non solo sottrae significative quantità di rifiuti alle discariche, ma fornisce anche risposte ad altri temi ambientali, quali la gestione del cambiamento climatico e il mantenimento della fertilità dei suoli. Non bisogna infatti dimenticare che il futuro dell'agricoltura passa anche attraverso il rispetto, il ripristino e la conservazione del suolo, e in più generale dell'ambiente. Questi due elementi sono tra loro interreagenti e sinergici. Una politica che si pone come obiettivi la tutela dell'ambiente, attraverso una corretta gestione del riutilizzo dei rifiuti e la conservazione delle proprietà chimico- fisiche e biologiche del suolo, può affrontare con più possibilità di riuscita una delle sfide più difficili di questo millennio.

Inoltre, i rifiuti organici biodegradabili possono rappresentare una fonte potenziale di energia rinnovabile, qualora l’analisi del ciclo di vita ne giustifichi la conversione in biocarburanti o nel trattamento in impianti di incenerimento ad alta efficienza energetica.

E’ tuttavia indispensabile promuovere lo sviluppo di tecnologie nuove e più efficienti al fine di potenziare il recupero di energia e contribuire all’obiettivo del 20% delle energie rinnovabili entro il 2020.

E’ fondamentale sviluppare sempre di più, anche attraverso incentivi fiscali, i sistemi di raccolta differenziata alla fonte.

A tale proposito, è necessario fissare obiettivi vincolanti di riciclaggio definiti a livello europeo.

L'Europa ha già raggiunto dei risultati ragguardevoli in materia di raccolta differenziata di vetro, plastica e carta.

Ora tocca ai biorifiuti fare la loro parte.

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Ecco il link per leggere le considerazioni in merito al nuovo scenario di smaltimento rifiuti illustrato nella riunione del 20 gennaio 2010 da parte di Enrico Tibaldi >>>


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23 gennaio 2010

SCENARI A CONFRONTO... O SEMPLICE COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Lo scenario sostenibilità e riciclo è diverso rispetto allo scenario combustione





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20 gennaio 2010

GESTIONE RIFIUTI: IL 21 GENNAIO LA PRIMA SEDUTA A PORTE CHIUSE

Ecco la prima seduta non pubblica.
per i commenti vedasi blog precedenti. Solo due consiglieri hanno votato a favore della pubblicità della seduta.

giovedì 21 gennaio 2010 ore 10.00

Audizione dell'Assessore al Territorio e Ambiente Sig.ra Manuela ZUBLENA in merito all'atto amministrativo recante: "Ulteriori determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.

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Buoni esempi da seguire senza spreco di denaro pubblico!



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Per l'utilizzo di tecniche innovative nel riciclo dei materiali

Per diminuire l'afflusso dei rifiuti in discarica (45.000 tonn. ogni anno)

Per avviare lo scenario “Valle d'Aosta virtuosa – zero waste” (TMB + RACCOLTA DELLA FRAZIONE ORGANICA)


QUESTIONARIO A TITOLO INFORMATIVO


Come cittadini, riteniamo utile migliorare la sostenibilità ambientale nelle scelte in materia di gestione rifiuti e l'utilizzo costante di strumenti partecipativi.

Nel corso delle visite di approfondimento svoltesi presso la discarica di Brissogne sono emerse indicazioni utili e rilevate alcune criticità. Sono necessari miglioramenti nel riciclo delle materie plastiche, occorre incentivare utilizzo del compost già disponibile in loco, bisogna avviare la raccolta e il riciclo della frazione organica per diminuire l'afflusso in discarica di almeno 10.000 tonnellate annue. La petizione per l'avvio del Centro di compostaggio per l'organico scadrà il 28 febbraio 2010. In data 10 luglio 2009 è stata presentata in Valle d'Aosta la metodologia di riciclo Vedelago, riconosciuta dall'Unione Europea come “ecoinnovazione” in alternativa ai processi di smaltimento a caldo (combustione) che comportano alti costi di impianto e manutenzione e iter sperimentali con spreco di denaro pubblico (si veda, in altro ambito, l’esito della vicenda del trenino Cogne-Pila). Le decisioni sino ad oggi adottate, più volte soggette ad un cambio di orientamento, sembrano puntare in direzione opposta a quella da noi prospettata.

Ci permettiamo, pertanto, di rivolgere a tutte le Amministrazioni coinvolte e a tutti gli interessati le seguenti domande:

1. Pirogassificazione e mancato dibattito preventivo: perché non è stato organizzato un dibattito pubblico, alla presenza di tecnici e esperti, tra i due diversi scenari possibili, ovvero "Valle d'Aosta virtuosa – zero waste" (raccolta organico + TMB) e “Pirogassificatore”. Perchè nella sede che l’Assessore Zublena aveva definito come “il luogo della discussione”, ovvero l’Osservatorio Regionale dei Rifiuti (ORR) non vi è stato alcun dibattito preventivo prima del 1 dicembre 2009?

2. Pirogassificazione e compostaggio frazione organica: perchè non seguiamo il virtuoso esempio di Asti, Pinerolo e di tantissimi altri comuni in cui si raccoglie l’umido porta a porta e si ottiene del compost che viene utilizzato al 100%? Perchè non si è approfondita la biodigestione anaerobica viste le presunte difficoltà di raccolta della frazione organica?

3. Pirogassificazione e programmazione: perchè non è ancora operativo un serio piano regionale di riduzione dei rifiuti con obiettivi vincolanti?



4. Pirogassificazione e metodo di riciclo Vedelago: lo studio del 24 novembre 2009 valuta molto positivamente il Metodo di Riciclo Vedelago. Perchè non si intende costruire in Valle un centro di pre-selezione ed estrusione, che ottimizzi la raccolta differenziata, con benefici economici per i comuni e per i cittadini?


5. Pirogassificazione e tariffa (a carico utente): in merito al passaggio da Tassa a Tariffa, si intendono accelerare i tempi e introdurre il meccanismo virtuoso per cui chi meno inquina meno paga, seguendo l’esempio della C. M. Grand Combin?


6. Pirogassificazione ed emissioni inquinanti: chi ha certificato le emissioni derivanti da questi processi? Sono compatibili dal punto di vista ambientale? Al riguardo ci sono solo dati forniti dai produttori degli impianti, oppure sono stati certificati da enti terzi indipendenti (Arpa, ecc.)? Risultano altri pirogassificatori funzionanti su scala commerciale in Italia oppure soltanto impianti–pilota? Perchè non si è presa in considerazione una analisi LCA che comparasse i diversi scenari possibili, sia in termini di impatto ambientale che economico?


7. Pirogassificazione e scorie: dove andranno a finire queste ultime? La percentuale di scorie varia dal 13 al 20% a seconda delle tecnologie utilizzate. Dove saranno smaltite le circa 9.000 tonnellate annue di scorie, nella discarica speciale di Pontey o in quella di Issogne?


8. Pirogassificazione e discarica: quali sono le intenzioni in merito all'attuale discarica una volta che sarà esaurita? Sarà finalmente ricoperta di verde e alberi?

9. Pirogassificazione e costi di impianto e manutenzione: l'ultimo studio del 24 novembre 2009 non presenta un’analisi economica dello scenario pirogassificatore. Il costo di un pirogassificatore è circa il doppio rispetto a quello di un TMB?


10. Pirogassificazione e Trattamento meccanico biologico (TMB): perchè nello studio del 24 novembre 2009 non è stato approfondito lo scenario che prevederebbe lo smaltimento fuori Valle (presso cementifici o altri impianti) del CDR prodotto dal TMB, anche alla luce del boom che questi impianti stanno avendo rispetto ai trattamenti a caldo in bassa temperatura?


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16 gennaio 2010

RACCOLTA FIRME PER CENTRO COMPOSTAGGIO: SCADENZA FISSATA PER IL 28 FEBBRAIO 2010

Il 20 gennaio 2010 alle 20.30 all’Auditorium del Comune di Quart, l'Amministrazione Regionale incontrerà i cittadini per presentare le iniziative assunte sulla questione della gestione dei rifiuti e sugli scenari futuri percorribili anche alla luce dei nuovi indirizzi definiti dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta.

Alla presentazione si parlerà dei vari aspetti legati alla Pirogassificazione.

Questa scelta presenta alcune criticità e delinea un cambio di rotta rispetto alla delibere di Giunta assunte in passato.
Tale nuovo scenario non è stata "discusso" sino ad oggi nè con la popolazione, nè con le associazioni e neppure all'interno dell' Osservatorio Regionale dei Rifiuti. Una decisione assunta ai vertici.

Nessuna delle associazioni attive sul tema sono state invitate in modo formale per favorire un confronto aperto e costruttivo.

Vi invitiamo a partecipare e a porre domande e/o richieste di chiarimenti.

Nel corso della serata sarà possibile consegnare di persona agli organizzatori le firme raccolte a favore della Petizione a favore della raccolta dell'umido disponibile sul sito http://www.rifiutizerovda.altervista.org/petizione.

Il termine finale per la consegna agli organizzatori è fissato al 28 Febbraio 2010.

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Se vuoi saperne di più sul compost e conoscere le buone pratiche sull'argomento >>>

Il Compost è ottenuto dalla degradazione e maturazione degli scarti verdi ed organici provenienti da raccolte differenziate.

Il digestato ottenuto dalla linea di biodigestione ed i rifiuti verdi provenienti dalle aree di raccolta o da utenze selezionate vengono sottoposti ad una serie di trattamenti, che riproducono, in modo controllato ed accelerato, un processo del tutto naturale: la trasformazione di materia organica in humus!

Il processo di compostaggio si compone in due fasi:
1)bio-ossidazione, nella quale si ha l'igienizzazione della massa: è questa la fase attiva (nota anche come high rate, active composting time), caratterizzata da intensi processi di degradazione delle componenti organiche più facilmente degradabili
2)maturazione, durante la quale il prodotto si stabilizza arricchendosi di molecole umiche: si tratta della fase di cura (nota come curing phase), caratterizzata da processi di trasformazione della sostanza organica la cui massima espressione è la formazione di sostanze umiche."

fonte: Consorzio Italiano Compostatori - "Il processo di compostaggio" - http://www.compost.it]

La particolarità del processo implementato da ACEA è caratterizzata dall'associazione di un processo anaerobico (linea di biodigestione presso Impianto di Valorizzazione) ad un processo aerobico (impianto di compostaggio).

Grazie alla bio-ossidazione ed alla fasi di maturazione, viene garantita l'igienizzazione della massa, assicurando un prodotto finale di ottima qualità.

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La cura c’è… e in tanti comuni si ottengono ottimi risultati!

In molti comuni dove viene effettuata la raccolta differenziata in modo serio e di qualità (Treviso, Consorzio dei Navigli di Milano, Capannori, ecc) una famiglia, che risiede in un appartamento di 100 metri quadri, sborsa solo 80-90 euro l'anno,contro i 230 odierni con la Tarsu. Se è virtuoso e pratica il compostaggio a casa, ottiene dei bonus e paga di meno.

Il metodo adottato dal "Centro Riciclo Vedelago srl, presuppone «a monte una differenziata alla massima potenza, a valle la nostra capacità di riutilizzo tramite vendita sul mercato dell'indifferenziato secco residuo fino al 99%.

Con una spesa di solo 5 milioni di euro si assicurerebbe l'autonomia provinciale in tema di smaltimento dei rifiuti e della gestione della raccolta differenziata.

Ma che impianto potrebbe essere?

Un impianto solo per la frazione secca, con due linee. Una di selezione per ciò che arriva dalla raccolta differenziata spinta, l'altra per trattare il residuo, soprattutto imballaggi di polistirolo e plastiche non altrimenti differeziabili o derivate da errori di conferimento nel porta a porta, che diventa granulato da rivendere alle industrie.

Oltre le provincie di Treviso, Sassari, Roma, anche la provincia di Ancona sta ormai deliberando sulla riconversione alla tecnologia ad estrusione per la gestione dei rifiuti.

Un sistema di sicura efficacia per una corretta gestione dei rifiuti, in modo da coniugare le esigenze di risolvere un problema per l'Amministrazione, di tutelare il portafoglio dei cittadini e di salvaguardare la salute e il territorio.






PUBBLICITA' LAVORI IN CONSIGLIO REGIONALE: NEGATA SEDUTA PUBBLICA IN 3° COMMISSIONE SU SCENARI GESTIONE RIFIUTI

Scenari futuri trattamento finale dei rifiuti. Non è stata accolta la richiesta del gruppo Vallée d’Aoste Vive/Renouveau di effettuare in seduta pubblica le riunioni della Terza Commissione.

“Prendiamo atto dell’indisponibilità della maggioranza a rendere pubblici i lavori della III Commissione per quanto riguarda la questione della gestione dei rifiuti – dichiara il Consigliere Bertin –.

Riteniamo che si tratti di una decisione grave, in quanto la scelta operata sarà una delle più importanti della Legislatura e condizionerà il futuro della Valle d’Aosta.

Per questo, è indispensabile fornire ai cittadini la massima informazione, anche alla luce dei continui cambi di orientamento della Giunta regionale a tale proposito.

Come più volte ribadito, il nostro gruppo ritiene che i lavori delle commissioni dovrebbero essere sempre pubblici, coerentemente con il principio di trasparenza che deve contraddistinguere l’attività politico-amministrativa.

“Riteniamo – spiega il Presidente Dario Comé – che la disponibilità al confronto e al fornire informazioni ai cittadini, dimostrata in particolar dall’Assessore regionale competente, sia stata massima su questo tema – ricordo, a titolo di esempio, i vari incontri pubblici organizzati, ai quali ne seguirà un altro la settimana prossima a Quart. "Esiste un Osservatorio regionale sui rifiuti (ORR) dove sono rappresentate le diverse associazioni e dove vengono ascoltate le istanze dei cittadini, così come evidenzio l’ampia documentazione pubblicata sul sito della Regione e utile ai cittadini per capire e meglio approfondire un tema così rilevante per la nostra comunità.”

Sull'argomento il consigliere regionale Enrico Tibaldi (Pdl) ha ribadito che la proposta di rendere pubblici i lavori della III Commissione sull’argomento è stata fatta dal collega Bertin ed ha ricevuto il consenso solo di due componenti su sette partecipanti ai lavori. Enrico Tibaldi ha inolgtre dichiarato:" Non avevo, e non ho nulla, in contrario al fatto che l’attività della Commissione, su questo argomento come su altri, sia resa pubblica: è un principio di trasparenza dell’istituzione nei confronti dei cittadini.

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Si riportano a puro titolo informativo i nominativi dei consiglieri di maggioranza (COMÉ DARIO, PROLA PIERO, AGOSTINO SALVATORE, BIELER MAURO,LANIÈCE ANDRÉ) e di opposizione (CERISE GIUSEPPE, TIBALDI ENRICO)che hanno partecipato alla votazione e determinato gli esiti.

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5 gennaio 2010

PER CAPIRE QUALE POSSA ESSERE IN FUTURO IL RUOLO DELL'ORR (OSSERVATORIO REGIONALE RIFIUTI)

Partecipate ai 4 sondaggi in materia di scenari smaltimento rifiuti qui accanto.

Bastano quattro semplici click!

Per leggere le ultime notizie sull'argomento, leggete i blog che seguono.

Firma e fai firmare la petizione per creare un Centro regionale di compostaggio per la frazione organica.

Scarica il modulo >>>
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http://www.ildenaro.tv/frontend.php/content/show/ContentId/2378


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http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/video_on_demand_dettaglio_i.asp?ID=3281&flash=1


Nella riunione del Consiglio Regionale di mercoledì 13 e giovedì 14 gennaio 2010 avrà luogo la discussione anche della seguente interpellanza:


I sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo “VdA Vive - Renouveau”, pregano di iscrivere all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la seguente

INTERPELLANZA

APPRESO dell'abbandono da parte del rappresentante delle associazioni ambientaliste dell'Osservatorio regionale sui rifiuti;

RICORDATO l'importante ruolo che la legge regionale n. 31 del 3 dicembre 2007 (Nuove disposizioni in materia di gestione rifiuti) affida all’Osservatorio regionale dei rifiuti al fine di garantire la piena attuazione degli obiettivi di gestione dei rifiuti urbani previsti dalla sopraccitata legge e da quelli indicati nel Piano regionale di gestione dei rifiuti;

RICORDATI anche i continui cambi di orientamento in materia di trattamento rifiuti manifestati in questi mesi dalla Giunta regionale;

SOTTOLINEATA l'importanza che tale organismo potrebbe assumere come supporto all'azione dell’Amministrazione regionale e come strumento di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento di enti, imprese e cittadini in questo fondamentale settore;

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

la Giunta regionale per sapere:

1)quali ragioni hanno motivato l'abbandono da parte del rappresentante delle associazioni ambientaliste dell'Osservatorio regionale sui rifiuti;

2)come si intendono organizzare i lavori dell'Osservatorio nel prosieguo dell’attività dello stesso.


Alberto BERTIN
Giuseppe CERISE



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Il littering è il termine che contraddistingue la cattiva abitudine di gettare o abbandonare rifiuti in giro, che diventa sempre più un problema nei luoghi pubblici.

Molti comuni cercano misure adatte per combattere il littering.

Le bottiglie per bevande di PET rappresentano in media lo cinque percento del littering.

La parte degli imballaggi per bevande sull‘intero littering è semplicemente di 16 percento.
In Germania, dove dall‘introduzione del deposito sono abbandonati per strada molti più cartoni plastificati che bottiglie di PET.

PET è un materiale valido ecologicamente, che si può riutilizzare ottimamente e smaltire al 100 percento senza pericolo.

4 gennaio 2010

SCENARI FUTURI: MODELLO SAN FRANCISCO ALL'AVANGUARDIA

Il modello adottato in America a San Francisco (California) in materia di gestione e smaltimento rifiuti e per la diffusione e l'accesso a internet senza fili - a prezzo contenuto - può essere un valido modello a cui ispirarsi.

Partecipate ai sondaggi qui accanto ed esprimete la vostra valutazione.

Per leggere le ultime notizie sull'argomento >>>



Si al diritto al riciclo totale dei materiali.

http://www.sfenvironment.org/
http://www.sfenvironment.org/our_programs/topics.html?ssi=3&ti=5

Si al diritto fondamentale all'accesso alla rete in ogni punto del nostro territorio regionale, che costituisce un diritto base per la democrazia e per le pari opportunità dei cittadini utili a favorire conoscenza e mobilità sociale.

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