"Progetto Valle d'Aosta Solidale" è una iniziativa culturale, una serie di incontri promossi dal Consiglio Regionale della Valle d'Aosta in occasione della settimana nazionale sul terzo settore, per analizzare le sfaccettature dell'economia sociale e solidale, della cooperazione e del partenariato sociale. Questi incontri con esponenti della politica e della società hanno suscitato l'intervento di Fabio Protasoni, un attento osservatore del terzo settore e della società civile in generale. Proponiamo alcuni degli interrogativi e auspici per il futuro da lui evidenziati nella lettera aperta.
Il terzo settore nel suo complesso e la Valle d'Aosta quali vantaggi potranno trarre da una passarella di politici nazionali ?
Perché non sono stati coinvolti i soggetti protagonisti del terzo settore valdostano?
Per quale motivo non si è pensato di organizzare un evento che potesse avere una ricaduta reale sul nostro territorio?
Perchè non sono stati affrontati i temi più rilevanti nel dibattito delle associazioni e delle organizzazioni del terzo settore, quali la diminuzione delle risorse nelle politiche sociali e le ripercussioni sull'attività degli enti non profit e di volonariato, lo sviluppo futuro dell'impresa sociale, le conseguenze sociali della crisi economica, i limiti della legislazione di promozione del terzo settore a livello regionale e nazionale?
Perchè non è stato coinvolto nell'iniziativa il Forum del Terzo settore al quale aderiscono il 90% delle organizzazioni nazionali di cooperazione, di volontariato e di promozione sociale, e che è da sempre impegnato a far emergere all'attenzione della politica e dell'opinione pubblica il bisogno di concentrare energie sulle conseguenze sociali della crisi, sugli anziani e i loro problemi, sui minori a rischio, sull'integrazione degli immigrati, sulla dimensione civile dell'impresa.
Iniziative per il futuro
Occorre promuovere una riflessione vera sul futuro della cooperazione e dell'impresa sociale, sul nostro sistema di welfare, sul mondo del volontariato, sulla qualità e sulla quantità della partecipazione civile alla vita nella nostra comunità.
Le istituzioni hanno sempre più il dovere, nelle iniziative che organizzano e nei processi culturali e politici che decidono di avviare, di agire coinvolgendo le rappresentanze e i soggetti protagonisti della società civile.
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Dopo tutto quanto sopra evidenziato non stupisce, quindi, che l'8 maggio scorso alla presentazione ad Aosta del rapporto "La società civile tra eredità e sfide. Rapporto sull’Italia del Civil Society Index" gli interlocutori del mondo politico regionale si potessero contare sulle dita di una mano.
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