Spesso ho condiviso le riflessioni di Enrico Martinet, apprezzandone le doti di polemista e l’intelligenza. Questa volta, però, l’editoriale sui rifiuti l’ha proprio tirato via, senza convinzione e senza riflessione, utilizzando le argomentazioni più basse e facendo anche un po’ di (voluta?) confusione. Mi spiego: la stangata della TARES è dovuta al fatto che... non è più soltanto una tassa sui rifiuti. Le voci caricate su di essa (pulizia strade, illuminazione, ed altri) determinano gli aumenti per i cittadini e la raccolta differenziata non incide negativamente; anzi, se non ci fossero le percentuali attuali, ancora migliorabili ma pur sempre presenti, pagheremmo molto di più. Il “piro”, come affettuosamente lo chiama Martinet, è un inceneritore e non è di certo intelligente, come più e più volte è stato dimostrato nel corso di una lunga e convincente campagna referendaria; sputa nanoparticelle ed altri fumi che di certo non sono salutari, oltre a produrre quantità significative di scorie che nessuno sa dove mettere, anche se vetrificate. La splendida chimera dei rifiuti zero è invece una realtà, verificata e verificabile da chi si avvicini in buona fede alla realtà virtuose in Italia: sempre nel corso della campagna referendaria ne sono state indicate molte ed un buon giornalista, prima di sparare dovrebbe documentarsi. Se l’avesse fatto Martinet, saprebbe che in quelle stesse realtà virtuose i costi a carico degli abitanti per lo smaltimento dei pochi rifiuti residui sono considerevolmente diminuiti. Quanto all’ultima affermazione “…chi e come pulisce l’immondizia?...”, Martinet dovrebbe conoscere il famoso detto che se ciascuno pulisse bene davanti alla propria casa, il lavoro comune sarebbe enormemente ridotto. Mario Vietti lettera pubblicata su la stampa del 14 dicembre 2013 - la posta dei lettori |
DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL
2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO,
CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA
PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN
DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO
TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA,
CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI
DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN
GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE)
- IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9
GIUGNO...
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DAGOREPORT mario draghi in conferenza stampa 3 Anche Draghi, ogni tanto,
commette un errore. In effetti, in questi anni, qualche decisione l’ha
toppata, ...
19 minuti fa
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